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(Adnkronos) - "Sarà in un Paese neutrale, forse in Svizzera - sto spingendo per Ginevra - o in un altro Paese". Lo ha dichiarato a TF1 il presidente francese Emmanuel Macron, rivelando i suoi suggerimenti per la sede del vertice di pace tra Volodymr Zelensky e Vladimir Putin, dopo l'incontro di ieri alla Casa Bianca con Donald Trump. "L’ultima volta che ci sono stati colloqui bilaterali, si sono svolti a Istanbul", ha ricordato il capo dell'Eliseo, respingendo la possibilità - suggerita da un giornalista - di tenere l'incontro a Parigi, "come nel 2019". Macron è scettico sulle intenzioni di Putin. "Quando guardo alla situazione e ai fatti, non vedo al momento il presidente Putin molto disposto a ottenere la pace", ha dichiarato il presidente francese in un’intervista a Nbc News rilasciata al termine dei colloqui alla Casa Bianca tra il presidente americano Donald Trump, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e i leader europei. Allo stesso tempo, Macron ha elogiato l’approccio del presidente americano. "L’ottimismo di Trump deve essere preso sul serio", ha affermato, aggiungendo: "Se ritiene di poter raggiungere un accordo, è un’ottima notizia e dobbiamo fare tutto il possibile per avere un buon accordo". "Ogni parte dovrà fare alcune concessioni, nessuna delle due otterrà al 100% ciò che desidera". Così il segretario di Stato americano Marco Rubio ha descritto le prospettive di un eventuale incontro tra i presidenti di Russia e Ucraina, che Washington sta cercando di organizzare e che ha definito un’iniziativa "senza precedenti". In un’intervista a Fox News, Rubio ha avvertito che un simile vertice non significherebbe automaticamente la firma di un accordo di pace, ma rappresenterebbe un passo importante verso la fine del conflitto. Ha precisato che "parte dei negoziati inevitabilmente riguarderà le questioni territoriali", sottolineando che si tratta di un passaggio difficile ma "necessario per la conclusione del conflitto". Secondo il capo della diplomazia statunitense, non ci sarà "resa incondizionata" da parte di alcuna delle due parti, e la definizione delle linee di confine dovrà essere frutto di una decisione diretta tra Mosca e Kiev, con gli Stati Uniti pronti a favorire "il raggiungimento di un accordo accettabile". "Abbiamo fatto progressi reali". Con queste parole il primo ministro britannico Keir Starmer ha commentato l’esito del vertice alla Casa Bianca con i leader europei e il presidente ucraino Zelensky, definendo i colloqui "buoni e costruttivi". "C’era un reale senso di unità tra i leader europei presenti, il presidente Trump e il presidente Zelensky", ha aggiunto il premier. Starmer ha sottolineato due risultati concreti emersi dall’incontro. "Il primo è che la coalizione dei volenterosi lavorerà ora con gli Stati Uniti sulle garanzie di sicurezza. È davvero importante per la sicurezza dell’Ucraina, per la sicurezza dell’Europa e per la sicurezza del Regno Unito", ha dichiarato. "Il secondo è l’accordo secondo cui ci sarà un’intesa bilaterale tra il presidente Putin e il presidente Zelensky, dopo una telefonata tra il presidente Trump e il presidente Putin nel corso del pomeriggio, seguita da un trilaterale che includerà Trump" . Starmer ha definito questa intesa "il riconoscimento del principio che su questioni come i territori, lo scambio di prigionieri o la delicata questione del ritorno dei bambini, l’Ucraina debba essere al tavolo". Zelensky, riferendosi alle garanzie di sicurezza che saranno probabilmente definite entro dieci giorni, ha confermato che "esiste effettivamente un pacchetto con le nostre proposte del valore di 90 miliardi di dollari". Il presidente ucraino ha aggiunto che l’accordo includerà anche l’acquisto di armi statunitensi da parte di Kiev. "E abbiamo accordi con il presidente Usa che, quando le nostre esportazioni si apriranno, compreranno i droni ucraini. Questo è importante per noi", ha sottolineato. Secondo il Financial Times, l’Ucraina avrebbe promesso di acquistare 100 miliardi di dollari di armi statunitensi, finanziate dall’Europa, come parte di un accordo per ottenere garanzie di sicurezza dagli Stati Uniti in caso di un accordo di pace con la Russia. Inoltre, Ucraina e Stati Uniti concluderebbero un accordo da 50 miliardi di dollari per produrre droni con aziende ucraine. Nella notte la Russia ha lanciato contro l’Ucraina 270 droni e 10 missili, in uno degli attacchi più massicci del mese. Secondo l’aeronautica di Kiev, le difese aeree hanno abbattuto 230 droni e sei missili, ma sono stati registrati colpi in 16 località con quattro missili e 40 droni. Nella regione di Chernihiv le esplosioni hanno danneggiato infrastrutture e causato interruzioni di corrente. "Alcuni insediamenti stanno vivendo problemi con la fornitura di elettricità. Tecnici e soccorritori sono già al lavoro per il ripristino", ha dichiarato il governatore Viacheslav Chaus. Nella regione di Poltava, attacchi su Kremenchuk e Lubny hanno danneggiato edifici amministrativi e lasciato senza luce quasi 1.500 utenze residenziali e 119 commerciali. "Fortunatamente non ci sono state vittime", ha riferito il governatore Volodymyr Kohut. Il sindaco di Kremenchuk ha aggiunto che il raid dimostra come "Vladimir Putin non voglia la pace".
(Adnkronos) - Fu un potente sovrano centroeuropeo Premysl Ottocaro II, nato intorno al 1233, secondogenito del re Venceslao I e di Cunegonda degli Hohenstaufen, che, incoronato nel 1261, fu il quinto re boemo della dinastia dei Premyslidi. Era detto anche ‘Re di ferro e d'oro’, ma mai avrebbe potuto immaginare che, quasi ottocento anni dopo, a lui sarebbe stato dedicato un fiore. Non un fiore qualunque, ma il garofano di Klatovy, una specie rarissima di bocciolo che viene coltivato solo in questa cittadina della Repubblica Ceca, fondata nel Medioevo appunto da Premysl Ottocaro II. In omaggio alle gesta di questo regnante, che temporaneamente unì alla Boemia i paesi austriaci lasciati in eredità dagli estinti Babenberg senza però riuscire a reggerli contro gli emergenti Asburgo, la municipalità di Klatovy ha deciso di battezzare con il suo nome una nuova varietà del famoso garofano simbolo della città. La cerimonia si è svolta nel mese di luglio, nella giornata conclusiva del Festival internazionale del Folklore, giunto alla 30ma edizione, che ogni anno propone un ricco programma di musica, danza, mostre, mercatini dell’artigianato e una esposizione dedicata proprio a questi specialissimi fiori. La festa, infatti, è stata l’occasione anche per introdurre una nuova varietà di garofano e svelarne il nome. Un evento non di poco conto per la cittadinanza e per tutti gli appassionati del genere. Basti pensare che il garofano di Klatovy è chiamato anche ‘fiore divino’ e ogni specie nuova che vede la luce è frutto del lavoro e della cura di anni, svolti con passione dal custode del giardino espositivo di Klatovy, situato di fronte al Museo della città, Peter Pošefka, sotto l’egida dell'Associazione ceca di giardinaggio Klatovské Karafiáty. Il garofano di Klatovy ha oltre duecento anni di storia. A coltivarlo per primo, e definirlo pomposamente ‘divino’, nel Settecento, fu il botanico e naturalista svedese Carlo Linneo, considerato il padre della moderna classificazione scientifica degli organismi viventi. Ma in Repubblica Ceca è arrivato per mano di un nobile, il barone Josef Volšanský, che, reduce dalle guerre napoleoniche, lasciando Nancy, in Francia, per fare ritorno nella sua città natale, portò con sé dei semi del prezioso fiore. Correva l’anno 1813 e da allora i giardinieri di Klatovy hanno continuato a coltivarlo e a selezionarne le varietà e così, piano piano, il garofano divenne il simbolo di Klatovy e la sua fioritura una tradizione locale di fama internazionale. Sì, perché è solo in questa cittadina della Boemia meridionale che cresce questa qualità di garofano, dalle mille varietà e sfumature di colore, che si possono ammirare alla Festa annuale di luglio di Klatovy che culmina in un vero e proprio pellegrinaggio. Ma è stato naturalmente protagonista anche di infinite fiere internazionali di settore, da Amsterdam a Vienna, guadagnando premi prestigiosi, menzioni speciali e medaglie d’oro. A metà del XX secolo, è stata creata anche l’associazione di giardinieri e botanici di Klatovy, che ha il compito di tutelare questa preziosa coltivazione. Il garafono di Klatovy è una specie perenne, si pianta nella prima decade di maggio ed è noto per resistere alle gelate, grazie ai suoi robusti steli alti fino a mezzo metro, per i petali a corona dai bordi frastagliati, con un diametro di 6-8 centimetri, il profumo inebriante e per i bellissimi colori che assume in tutte le sue varietà, dal giallo al viola, dal rosa all’arancio, anche in versione bicolore. Tutte sono rigorosamente classificate secondo il loro aspetto. A prendersene cura è il custode del piccolo giardino, pronto a spiegare tutto su questa leggendaria storia ai visitatori, negli orari di apertura al pubblico. Klatovy, quindi, è conosciuta da oltre un secolo come ‘città del garofano’. Ed è anche la ‘porta’ della Selva Boema, il parco nazionale considerato il ‘tetto verde’ d’Europa, che si estende a Sud, al confine tra la Boemia e la Baviera. Si può intravedere salendo in cima alla famosa Torre Nera (Černé věže), simbolo della città, che si erge sull’edificio del Comune nella piazza principale, con i suoi 81 metri di altezza, accanto alle torri bianche, che sono invece i campanili del duomo. Città di torri e guglie, ma anche di mummie. Qui ci sono, infatti, le catacombe conservate sotto alla chiesa gesuita dell'Immacolata Concezione della Vergine Maria e di San Ignazio: servivano come tomba per i membri dell'Ordine, i loro simpatizzanti e i cittadini più importanti, di cui ancora oggi si possono vedere ben 38 corpi mummificati. Un’altra attrazione della città è la farmacia barocca, una delle più antiche del paese. Si chiama ‘U Bílého jednorožce’ (‘Dall'Unicorno bianco’) e ancora oggi si può vedere questo corno leggendario che le ha dato il nome. La farmacia è stata in funzione fino al 1966, per poi diventare un museo che conserva gli arredi barocchi riccamente intagliati e gli strumenti originali. Per tutte le informazioni si possono visitare i siti web della città www.klatovy.cz, della regione www.turisturaj.cz e nazionale www.visitczechia.com.
(Adnkronos) - Oltre il 90% degli ingredienti principali mappati sino all'origine con punte del 94% per le nocciole e del 97% per cacao e olio di palma, il 92,1% degli imballaggi progettati per essere riciclabili, emissioni di Scope 1 e 2 ridotte del 21,7% con l'obiettivo prefissato di dimezzare le emissioni di gas ad effetto serra entro il 2030, il 90% dell'elettricità per la produzione e lo stoccaggio proveniente da fonti rinnovabili. Sono i principali progressi raggiunti da Ferrero nel perseguimento dei principali obiettivi di sostenibilità coerente all’impegno del gruppo volto a generare un impatto positivo sull’intera catena del valore e contenuti nel 16esimo rapporto di sostenibilità pubblicato oggi. “La sostenibilità è profondamente radicata nella strategia a lungo termine di Ferrero - sottolinea Giovanni Ferrero, Executive Chairman del Gruppo - e’ un motore fondamentale della resilienza aziendale e guida le nostre decisioni, mentre cresciamo responsabilmente. Di fronte alle sfide globali, in particolare al cambiamento climatico, il nostro impegno rimane chiaro: approvvigionarsi responsabilmente, innovare con coraggio e salvaguardare l’ambiente per le generazioni future. Questo progresso è reso possibile grazie all’adozione di azioni collettive, alla valorizzazione dell'innovazione, ricerca e sviluppo, continuando ad imparare dalle nostre esperienze, per ottenere un impatto misurabile e significativo”. “A livello di sostenibilità, abbiamo compiuto progressi costanti nella nostra agenda durante l'anno fiscale 2023/2024 - aggiunge Lapo Civiletti, Chief Executive Officer del Gruppo Ferrero - sono particolarmente orgoglioso dei progressi che stiamo mettendo in atto per raggiungere i nostri obiettivi a lungo termine. Abbiamo portato avanti con successo il nostro percorso in ambito sostenibilità, mantenendo al contempo una solida gestione finanziaria in tutta l'azienda. Stiamo compiendo grandi sforzi nella tracciabilità dei nostri ingredienti chiave e per migliorare la visibilità della catena di approvvigionamento, portando avanti al contempo i nostri impegni per garantire i diritti umani, proseguendo il nostro percorso di decarbonizzazione”. Tra gli gli altri punti significativi del rapporto, in tema di sicurezza e qualità alimentare emerge che il 100% degli stabilimenti Ferrero è certificato secondo lo standard Global Food Safety Initiative (Gfsi), un’attenzione costante alle porzioni accuratamente definite con l’85% dei volumi commercializzati che presenta una porzione pari o inferiore a 130 kcal, il 63% pari o inferiore a 100 kcal e il 91% inferiore a 150 kcal a porzione. Il rappoto segnala, poi, un impatto continuo sulle comunità nei Paesi di origine attraverso partnership di lunga data con organizzazioni internazionali e locali, come l'Organizzazione Internazionale del Lavoro (Ilo) e Save the Children: in particolate, Kinder Joy of moving ha raggiunto oltre 3,7 milioni di bambini in 35 Paesi, con investimenti superiori a 13 milioni di euro. Nel 2024, Ferrero ha collaborato con Organizzazione degli Stati Americani (Oas ) per promuovere l'inclusione, l'equità e l'accesso ai diritti attraverso lo sport e l'attività fisica, in particolare per bambini, adolescenti e donne delle Americhe. Infine, sul fronte degli imballaggi il rapporto evidenzia notevoli progressi nella riduzione della plastica vergine, tra i quali è rilevante la diminuzione del 13% del rapporto plastica/prodotto. Questo include la conversione delle scatole di Ferrero Rocher da polistirene a polipropilene in Nord America e Cina, con un risparmio stimato di circa 11.000 tonnellate di plastica e il lancio di Nutella Plant-Based in vasetti realizzati con il 60% di vetro riciclato e il nuovo cucchiaino di carta di Kinder Joy.