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(Adnkronos) - Oltre a essere pericolosi per l'uomo e un trauma per gli animali, non solo domestici, i botti di Capodanno sono dannosi per l’ambiente: peggiorano la qualità dell’aria e causano quantità enormi di rifiuti non differenziabili. A fare il punto sono gli esperti della piattaforma anti-bufale 'Dottore ma è vero che...?' curata dalla Fnomceo (Federazione nazionale Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri). "Subire lesioni utilizzando i giochi pirotecnici è un’eventualità che accade soprattutto per due motivi: non seguire attentamente le modalità d’uso e utilizzare fuochi e botti illegali, perciò non sicuri - precisano gli esperti - I resoconti compilati il primo gennaio dalle autorità di sicurezza raccontano di incidenti e ferite di varia natura. Si va dai colpi di armi da fuoco, con conseguenze gravi e prognosi riservata, fino alle lesioni più frequenti come ustioni a mani e volto, occhi compresi. A ferirsi non sono solo le persone che si cimentano negli spettacoli pirotecnici, ma anche i passanti e i bambini che raccolgono da terra petardi inesplosi". "I fuochi di artificio e i botti in vendita (legalmente solo ai maggiori di 14 anni) riportano sulla confezione un’etichetta con informazioni obbligatorie per legge. Queste sono: il nome e la tipologia del prodotto; il nome del produttore; il marchio CE; il numero del decreto ministeriale che autorizza la vendita; le istruzioni per l’uso - rispondo gli specialisti - I prodotti meno rischiosi sono contrassegnati dalla sigla F1. Si tratta di fuochi d’artificio che possono essere accesi in un’area limitata, come un giardino o nelle vicinanze della propria abitazione, e non provocano eccessivo rumore. Le altre categorie, fino alla F4, sono destinate all’utilizzo in spazi più estesi, sono molto più rumorose e necessitano di 'abilità pirotecniche' per essere maneggiate". "Sì, è vero, ed è una delle ragioni principali che spinge ogni anno alcuni Comuni a vietare gli scoppi più rumorosi nei centri abitati. È proprio il rumore eccessivo, così come anche le luci, a spaventare cani e gatti che vivono in famiglia. Proteggerli non è semplice. Consigliamo di fare attenzione a eventuali fughe e, ancor meglio, non lasciarli soli in casa - ricordano gli esperti - I botti possono nuocere anche alla fauna selvatica, che vive nelle aree verdi urbane – come uccelli e piccoli roditori – e nei boschi intorno alle città. Fughe dal proprio ambiente, pericolo di ingerire gli involucri dei petardi, intossicazioni causate dal fumo che si libera nell’aria sono le minacce per gli animali che vivono in libertà". L’inquinamento dell’aria, provocato da fuochi d’artificio e scoppi molto elaborati, naturalmente è dannoso anche per l’ambiente. I botti sono una fonte d'inquinamento "un’indagine condotta nelle principali città italiane al termine del Capodanno 2024 - osservano gli esperti - ha registrato un notevole incremento delle polveri sottili, l’insieme di particelle inquinanti. Si sono superati i limiti di legge del 1.900%, con la produzione conseguente di diossina, sostanza nociva perché cancerogena, e monossido di carbonio causato dalla combustione. Le sostanze disperse nell’aria da fuochi e petardi possono inoltre ricadere al suolo sotto forma di pioggia acida, inquinando corsi d’acqua e terreni coltivati". "Sì, si stanno diffondendo giochi luminosi (e silenziosi) non pericolosi come i laser e le lanterne, purché queste siano di carta, perciò rapidamente biodegradabili", concludono.
(Adnkronos) - Anche per festeggiare il 2026 si prevede che lo spumante italiano batterà lo Champagne sulle tavole degli europei ma anche degli americani. Il trend era già delineato alla fine del 2024 e per i brindisi di fine 2025 sembra del tutto confermato: nel 2025, secondo i dati Uiv-Ismea, sono state prodotte e commercializzate 1,03 miliardi di bottiglie di spumanti italiani, di cui oltre 360 milioni destinate alle feste tra Natale e, soprattutto, Capodanno, con 106 milioni di bottiglie di bollicine che saranno stappate in Italia. A farla da padrone il nostro Prosecco, i cui dati di chiusura, secondo le stime del Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg, prospettano un incremento complessivo delle vendite pari al +8% rispetto al 2024, mentre per il Prosecco Doc si registra un sostanziale equilibrio rispetto al 2024. Il totale stimato è di 98 milioni di bottiglie di Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg e di 665 milioni di bottiglie di Prosecco Doc. Per questi festeggiamenti di fine anno si stima che verranno stappate circa 150 milioni di bottiglie di Prosecco in tutto il mondo. In questo 2025 le vendite di Prosecco hanno superato negli Usa quelle dello Champagne, non solo a volume, ma anche a valore, con una quota del 30% nella categoria spumanti contro il 28% per lo Champagne (dati dell'Osservatorio Uiv-Vinitaly). Inoltre, sempre negli Stati Uniti, rappresenta l'87% delle vendite di spumanti italiani e il 25% del totale del vino italiano. Nel confronto con lo Champagne, il Prosecco segna performance positive in Germania, Uk, Svizzera, Giappone e Francia, casa dello Champagne, dove è apprezzato per freschezza e versatilità. Il successo del Prosecco è costante ma per ottimizzarne il consumo prima dei numerosi brindisi di fine anno vanno adottati alcuni accorgimenti. A dare qualche consiglio è Sandro Bottega, ad di Bottega Spa, azienda vitivinicola di Bibano (Treviso) leader nella produzione di Prosecco che esporta in oltre 160 Paesi nel mondo. Innanzitutto, metterlo in frigorifero a temperatura di massimo 5 gradi (in alcune zone d'Italia basta metterlo fuori dalla finestra); mettere in frigorifero anche i bicchieri in modo da evitare che si riscaldi con la temperatura dell'ambiente. Poi, servire uno spumante diverso tra aperitivo e celebrazione del nuovo anno, preferibilmente secco il primo e a seconda del proprio gusto, sia secco che dolce per le celebrazioni; scegliere per l'aperitivo Metodo Classico Franciacorta, Oltrepo Pavese, Trentodoc, Prosecco Extra Brut, mentre per la celebrazione vanno preferiti Prosecco Extra Dry e Moscato. Ancora, usare calici flutes per l'aperitivo e la celebrazione, ma a tutto pasto usare classici calici da vino bianco; se si amano i cocktail, i migliori sono: Bellini, Spritz e 'Negroni sbagliato', oppure lo Spritz Euganeo, fatto con Moscato, ghiaccio e una fetta d'arancio; se si amano i cibi piccanti possiamo suggerire anche qualche spumante dolce. Sandro Bottega mette in guardia anche da cosa non fare assolutamente: non servire mai spumanti con carciofi, il gusto risulterebbe completamente inappropriato; non servire lo spumante - qualsiasi esso sia - con arrosti, brasati, uova al tartufo e formaggi stagionati, ma va bene per quelli freschi; non servire spumanti dolci come aperitivo; non usare la tradizionale coppa da champagne per spumanti secchi, non è adatta e non esalta il perlage; dopo aver servito il primo calice, non lasciare la bottiglia sul tavolo, ma sempre in un secchiello con ghiaccio.
(Adnkronos) - Anche per queste festività, fra dicembre 2025 e gennaio 2026, è previsto un aumento degli imballaggi conferiti in raccolta differenziata dai cittadini italiani. Le prime stime Conai indicano, come per gli anni passati, una crescita dei flussi a fine vita: per plastica e vetro gli incrementi nei conferimenti potrebbero oscillare tra il 4% e il 7%, mentre per la carta l’aumento potrebbe localmente raggiungere punte del 10%. "Le analisi a campione, confrontando i dati degli anni precedenti con le previsioni fornite dai gestori di alcune città italiane, porta a delineare questo scenario - spiega Fabio Costarella, vicedirettore generale Conai - La situazione economica del Paese resta eterogenea e non è semplice prevedere se l’andamento sarà più o meno forte. Ma un aumento dei consumi tra dicembre e gennaio resta fisiologico e rende ragionevole attendersi anche un incremento dei conferimenti in raccolta differenziata. Le previsioni di Confcommercio indicano, ad esempio, che per i soli regali natalizi ogni italiano spenderà in media 211 euro: un incremento dei consumi che porta con sé una maggiore quantità di imballaggi". Come avviene ogni anno, a crescere saranno soprattutto gli imballaggi in carta e cartone, in particolare scatole per spedizioni, confezioni di prodotti natalizi e carta regalo, ma anche quelli in plastica, come film, involucri, vaschette e imballaggi alimentari. Per quanto riguarda il vetro, l’aumento riguarderà soprattutto bottiglie di vino, spumante e liquori, tipiche del periodo delle feste. "In alcuni territori le percentuali potrebbero risultare anche superiori alle nostre stime - prosegue Costarella - Negli ultimi anni l’incertezza economica e i cambiamenti nei consumi hanno reso più complessa l’attività previsionale, ma resta fondamentale che i cittadini conferiscano correttamente gli imballaggi. Il sistema Paese è in grado di gestire senza criticità questi volumi, a condizione che la qualità della raccolta rimanga elevata". Proprio per questo, durante le festività è importante prestare particolare attenzione a come si differenziano i rifiuti. La carta utilizzata per avvolgere i regali è riciclabile e va conferita nella raccolta di carta e cartone, così come le confezioni esterne di pandoro e panettone. Gli scontrini, salvo indicazioni diverse riportate sul retro, devono invece essere gettati nell’indifferenziato perché realizzati in carta chimica. Ma anche carta oleata e carta da forno non sono riciclabili se non espressamente indicato e non vanno conferite con la carta. E ancora: addobbi natalizi, pirofile in vetro borosilicato e ceramiche non devono essere conferiti con gli imballaggi in vetro perché comprometterebbero la qualità della raccolta. Anche i bicchieri di cristallo rotti vanno buttati nell’indifferenziato. "Il cristallo contiene piombo, e pochi frammenti di cristallo compromettono grandi quantità di vetro riciclabile", spiega Fabio Costarella. Le scatole in legno utilizzate per confezionare bottiglie di vino o liquori devono invece essere portate alle isole ecologiche. Infine, per la plastica, giocattoli rotti e oggetti che non sono imballaggi non vanno inseriti nella raccolta differenziata, ma conferiti nel rifiuto indifferenziato o portati nei centri di raccolta. Tutti gli imballaggi in plastica devono essere svuotati prima del conferimento, mentre quelli flessibili è consigliabile schiacciarli per ridurre il volume. "È bene rimuovere le etichette coprenti dai flaconi o dalle bottiglie -aggiunge Costarella - e conferire poi in raccolta differenziata sia l’etichetta sia il flacone o la bottiglia. È un aiuto ai riciclatori, che potranno così gestire meglio gli imballaggi in fase di preparazione per recupero e riciclo". "Con un tasso di riciclo degli imballaggi superiore al 76%, l’Italia si colloca stabilmente tra i Paesi di riferimento in Europa nel campo dell’economia circolare - conclude Fabio Costarella. - Il mantenimento e il rafforzamento di questo risultato richiedono un impegno costante e condiviso, anche nei periodi caratterizzati da un aumento dei consumi. Una corretta raccolta differenziata consente di valorizzare le risorse, sostenere gli obiettivi di sostenibilità e consolidare un modello che il Paese ha progressivamente costruito nel tempo".