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(Adnkronos) - In occasione del novantacinquesimo anniversario della nascita della professoressa Marisa Cantarelli, prima teorica italiana dell’assistenza infermieristica scomparsa lo scorso settembre a Milano, è online il sito Infermieri oggi e domani. Il progetto, ideato e fortemente voluto dalla Federazione nazionale ordini professioni infermieristiche (Fnopi), raccoglie le storie degli infermieri e degli infermieri pediatrici che hanno segnato con impegno e passione, non solo la storia della professione, ma anche quella del nostro Paese. Nel titolo 'Infermieri oggi e domani' è racchiuso il senso di uno spazio virtuale che vuole essere punto di riferimento, affidabile e sempre aggiornato, per quanti vogliano conoscere la l'Infermieristica e i suoi protagonisti. Un racconto lungo un secolo, che prende le mosse dal 1925, quando la formazione professionale divenne unitaria su tutto il territorio nazionale. Un viaggio al quale poter aggiungere nuove tappe, grazie alla sezione Raccontaci la tua storia che apre pienamente il progetto agli infermieri e agli infermieri pediatrici intenzionati a condividere momenti particolari del proprio vissuto professionale. Su infermieristory.it sarà possibile vedere e ascoltare, in esclusiva, Marisa Cantarelli, una guida per chi è infermiere e per chi vuole diventarlo. Nell’ultima intervista rilasciata prima dell’acuirsi della malattia è possibile scoprire perché ha scelto di essere infermiera, quale è stata la sua formazione e cosa consigliava a colleghi vecchi e nuovi. Ha invitato le nuove generazioni di infermieri a "guardarsi intorno e scegliere l’ambito lavorativo di maggiore interesse”, e i dirigenti a "impegnarsi al massimo per conoscere al meglio i colleghi infermieri e i loro problemi". "Esercitare la professione a più livelli, con più sfaccettature, in un’ottica di evoluzione: è questo uno dei messaggi che intendiamo trasmettere attraverso tutte le testimonianze raccolte nel sito, a chi si appresta a intraprendere gli studi di Infermieristica - dichiara la presidente Fnopi, Barbara Mangiacavalli - Essere infermiere, rappresenta, infatti, una scelta di vita, che consente di viverne tante in una". Accanto alla storia della professoressa Cantarelli, ci saranno, da subito, quelle di Paola Di Giulio, suor Odilia D’Avella, Elio Drigo, Edoardo Manzoni, Cesare Moro, Davide Pizzolante, Roberta Previdera, Marisa Siccardi e Marco Vigna. Grazie alle loro testimonianze sarà possibile scoprire il ruolo svolto dagli infermieri durante la Seconda guerra mondiale e seguire gli sviluppi ordinistici e la redazione del primo codice deontologico. Verranno ripercorse tappe fondamentali come la nascita del Servizio sanitario nazionale e la creazione del 118. E le grandi emergenze italiane: dall’alluvione in Toscana al Colera a Napoli, al terremoto in Irpinia, alla strage di Bologna; dall’Aids al Covid. Seguiranno le storie di Alessandro Altadonna, Lucio Blasig, Maria Santina Bonardi, Franca Caporali, Paolo Chiari, Lucia Coco, Rosina Corvi, Maria Gabriella De Togni, Caterina Galletti, Antonio Genova, Mariagrazia Greco, Fiorella Lelli, Vanna Pelizzoli, Paola Pelizzeni, Angelo Pizzale, Marina Vanzetta.
(Adnkronos) - “Il 30 giugno la Regione Emilia-Romagna ha varato l’ordinanza che determina lo stop all’attività lavorativa in esterno nelle ore calde. Mentre la normativa entrava in vigore, Ait El Hajjam Brahim, quarantasettenne titolare dell’impresa 'Veneto pavimenti Sas' di Treviso si accasciava al suolo stendendo il calcestruzzo nel parcheggio di una scuola in provincia di Bologna lasciando orfani 3 figli e vedova la moglie. Il Veneto ha emanato il decreto che mira a tutelare la salute dei lavoratori che svolgono attività all’aperto nella giornata di ieri. Sempre in Veneto e sempre ieri, precisamente a Tezze sul Brenta (Vicenza), intorno alle ore 15.00 due operai sono stati colti da malore mentre lavoravano dentro una buca. Uno dei due è in coma all’Ospedale di Bassano del Grappa. Ad oggi sono 13 le Regioni italiane che hanno consentito l’entrata in vigore delle norme anti-calore: Basilicata, Calabria, Campania, Lazio, Liguria, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Abruzzo, Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto. Le vittime citate sono solo le ultime in ordine cronologico ma invito tutti a riflettere su quanti, in questo momento, continuino a lavorare nei campi del nostro Paese sottotraccia, nella voragine silenziosa del sommerso". Lo dice all'Adnkronos/Labitalia il presidente nazionale Anmil, Antonio Di Bella, commentando l'entrata in vigore delle norme anti calore "Morire sul lavoro - sottolinea - è un dramma che mai troverà giustificazione. Una notizia, un moto di denuncia che, con cadenza giornaliera, anima l’indignazione e la protesta di quanti, come Anmil, lottano ogni giorno per porre fine alla strage. Invito ancora tutti a riflettere sul fatto che dietro le vittime accertate dalla cronaca, oltre al silenzio destinato al mondo del sommerso, esiste ancora un altro tipo di silenzio: quello relativo a quanti, a causa dell’esposizione ad agenti altamente nocivi – quali le temperature altissime che sentiamo sulla nostra pelle in questi giorni – contraggono malattie professionali tra le più lesive". "Come Associazione - avverte - che da oltre 80 anni tutela le vittime degli incidenti sul lavoro e i loro superstiti, non smetteremo mai di ribadire quanto le normative anti-caldo dovrebbero diventare un automatismo all’arrivo della stagione estiva, scrivendo – una volta per tutte – un piano strutturale". "Com’è possibile si chiede il presidente Di Bella - che lo scorso 27 giugno, solo per citare un esempio, non fosse in vigore alcuna normativa in una Regione come la Sardegna che, in alcune zone, ha raggiunto picchi di 41°? Sono settimane che il termine 'bollino rosso' è tornato a troneggiare in quotidiani e telegiornali". "E ancora - aggiunge - la fascia oraria di stop lavorativo più largamente diffusa, quella tra le ore 12.30 e le ore 16.00, si ritiene realmente efficace? Crediamo, invece, che una norma che consenta il ricorso agli ammortizzatori sociali per i dipendenti delle realtà che operano in esterno nel periodo estivo rappresenti un atto doveroso per favoreggiare la rapidità dell’attuazione di questi meccanismi di prevenzione e di tutela della salute dei lavoratori sostenendo il lavoro delle aziende". "In serata - ricorda - il ministro Calderone ha convocato le parti sociali per la sottoscrizione di un 'protocollo caldo' contenente misure di attenzione per i lavoratori esposti ad alte temperature. Un atto necessario e doveroso ma che arriva con un ritardo che uccide".
(Adnkronos) - Il Conou è una "eccellenza della green economy italiana" e "rappresenta un modello all’avanguardia a livello internazionale per la sua capacità di trasformare rifiuti in risorse strategiche. In Europa, solo il 60% degli oli lubrificanti usati viene rigenerato, mentre in Italia questa quota raggiunge quasi il 99%. Il dato sottolinea l’efficienza e l’efficacia delle imprese italiane in un settore fondamentale per l’economia circolare che impiega complessivamente 1.850 addetti". Lo segnala il ministro delle Imprese Adolfo Urso in un messaggio inviato alla presentazione del Rapporto di Sostenibilità 2024 del Consorzio, che si è tenuto a Palazzo Wedekind a Roma. "Ogni anno, oltre 180mila tonnellate di oli minerali usati vengono raccolte da circa 103mila punti su tutto il territorio nazionale. Le basi lubrificanti ottenute valgono un terzo del mercato italiano, contribuendo a ridurre dipendenze da risorse vergini e a promuovere un modello circolare di grande valore economico e ambientale". Urso sottolinea il "sistema riconosciuto a livello europeo per la sua eccellenza che si è sviluppato virtuosamente negli anni intorno all’industria italiana. Il rapporto di sostenibilità che presentate oggi, e che ho avuto modo di apprezzare, evidenzia come la gestione responsabile e innovativa delle risorse produca risultati significativi, anche riguardo alle ricadute in termini sociali ed economici". "Questo percorso - conclude- rappresenta un esempio concreto di come le imprese possano coniugare in modo efficace sostenibilità e competitività, attraverso innovazione e attenzione ai valori ambientali che, da vincolo, si tramutano in leva di sviluppo".