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(Adnkronos) - La procura di Milano indaga il sindaco Sala "per il reato di fare l'amministratore" e attraverso l'inchiesta che sta terremotando la giunta comunale esprime un "desiderio di supplenza per una politica urbanistica su cui non concorda, ma che così riesce a orientare". È netta la posizione dell'ex sindaco Pd di Lodi, Simone Uggetti. "Data la mia storia personale - dice all'Adnkronos - posso spingere sull'acceleratore". Era maggio 2016, il governo era guidato dall'allora segretario Pd Matteo Renzi, quando Uggetti venne arrestato e portato a San Vittore con l'accusa di turbativa d'asta per aver manipolato un bando da 5mila euro per la gestione delle piscine estive. Dieci giorni in carcere, quasi un mese ai domiciliari, una carriera politica finita (si dimise nell'agosto) e una nube su di lui che non si dissipò del tutto fino al giugno 2023, quando venne assolto nel processo di appello bis. Una storia giudiziaria che ne ha fatto, suo malgrado, un simbolo dei rischi che corre un amministratore pubblico, a prescindere dal colore politico. Rimasto iscritto al Pd, Uggetti lo ricorda in ogni occasione e dall'interno richiama il suo partito a posizioni garantiste. Lo ha fatto quando l'anno scorso venne arrestato il governatore della Liguria Giovanni Toti e a maggior ragione lo fa ora, che a essere indagato (senza richiesta di misure cautelari) è un sindaco di centrosinistra. Sui reati contestati a Sala l'ex sindaco di Lodi non nasconde la sua perplessità. "Per quel che ho letto nelle chat apparse sulla stampa, di fatto ha avuto delle interlocuzioni di lavoro, dei rapporti naturali e fisiologici". "È normale che un architetto importante (Stefano Boeri, anche lui indagato, ndr) parli con il sindaco e che il sindaco parli con l'assessore (Giancarlo Tancredi, per cui la procura ha chiesto i domiciliari, ndr) e forse con il presidente della commissione Paesaggio (Giuseppe Marinoni, per cui è stato chiesto il carcere, ndr). L'inchiesta ha forse scoperto che esistono delle relazioni sociali? È un'inchiesta sociologica? Nel caso esistono ottime facoltà di sociologia a Milano", commenta sarcastico Uggetti, sfidando "i presunti moralisti: sarebbe molto interessante vedere intercettati per anni i loro telefoni...". Impossibile per l'ex sindaco di Lodi non empatizzare con chi guida Palazzo Marino. "Non solo per l'aspetto giudiziario, mi rivedo anche nelle reazioni dei partiti", dice all'Adnkronos. All'epoca del suo arresto furono durissimi gli attacchi dell'M5s (Luigi Di Maio se ne scusò pubblicamente anni dopo). "Per i 5 Stelle il garantismo è una malattia", osserva, non stupito dalle critiche rivolte in questi giorni a Sala dai pentastellati. Bolla invece come "incredibili e pazzesche" le prese di posizione di alcuni esponenti del centrodestra, in primis il presidente del Senato, Ignazio La Russa. Critiche arrivate dalla seconda carica dello Stato che - secondo l'ex sindaco dem - avrebbero forse dovuto accelerare una 'difesa' di Sala da parte del Pd. "Per mio temperamento, io sarei stato più rapido, ma meglio tardi che mai". E alla fine, nonostante "timori e tentennamenti", la presa di posizione è stata "adeguata nei confronti del sindaco e dell'amministrazione. Questo è l'importante". Certo - aggiunge Uggetti, che al Pd non fa mai sconti - "nel mio partito ideale ci potrebbero essere delle dichiarazioni precedenti al via libera della segretaria". Su un altro punto l'ex sindaco di Lodi non concorda con la linea dem: "Io non credo che questo sia il momento per avviare una riflessione sulle politiche urbanistiche. È evidente che il prezzo delle case a Milano sia un problema da affrontare, ma non c'entra nulla con l'inchiesta. Aprire un dibattito adesso rischierebbe di mischiare pericolosamente i piani". Consigli a Sala, invece, Uggetti non si sente di darne. "Non ne ha bisogno. Ha coraggio e un mandato dei cittadini, sono sicuro che continuerà sulla sua strada, anche con maggiore determinazione di prima".
(Adnkronos) - È Aurora Litardi, studentessa del corso di Laurea in Ingegneria Informatica all’Università degli Studi di Roma Tor Vergata, la vincitrice della settima edizione di 'Amazon Women in Innovation', la borsa di studio promossa e finanziata da Amazon per aiutare le giovani studentesse di discipline Stem (Scienze, Tecnologia, Ingegneria e Matematica) a inserirsi nel settore dell’economia digitale, dell’innovazione e della tecnologia. La giovane meritevole - insieme alle vincitrici degli altri sei Atenei italiani coinvolti nell’iniziativa di Amazon - usufruirà di un finanziamento di 6.000 euro per l’anno accademico 2024/25, con possibilità di rinnovo nei successivi due anni, insieme all’opportunità di disporre di una mentor Amazon, una manager dell’azienda con cui confrontarsi per sviluppare competenze utili per il proprio futuro percorso professionale: dalle tecniche per creare un curriculum efficace, ai consigli per affrontare un colloquio di lavoro. Aurora Litardi ha 19 anni e vive a Roma, dove frequenta il primo anno di Ingegneria Informatica all’Università degli studi di Roma Tor Vergata. La passione per l’informatica è nata durante le scuole medie e si è consolidata negli anni del liceo scientifico, dove ha seguito un percorso integrato da un potenziamento informatico. In classe era una delle poche ragazze, ma non si è mai sentita fuori posto, grazie anche al supporto di docenti e famiglia. Oggi sogna un futuro nel campo della ricerca, dell’intelligenza artificiale o dell’automazione, e considera l’università come un punto di partenza per un percorso di formazione continua. Ha scoperto la borsa di studio durante una lezione e ha deciso di candidarsi, senza aspettarsi davvero di essere selezionata. “Già alle medie avevo deciso che avrei studiato Ingegneria Informatica. Era una scelta chiara, mi vedevo perfettamente in quel mondo. Quando ho scoperto la borsa di studio Amazon Women in Innovation ho deciso di provarci, anche se non mi aspettavo davvero di vincere. Questo riconoscimento mi aiuterà a sostenere i miei studi e magari a fare un’esperienza all’estero per migliorare il mio inglese”, racconta Aurora. “Il mio consiglio alle giovani studentesse - prosegue - è di seguire la propria strada, senza farsi scoraggiare. È vero, l’ambiente Stem è ancora a prevalenza maschile, ma se nessuna fa il primo passo, le cose non cambieranno mai. Non servono iniziative straordinarie, basta normalizzare la nostra presenza: nessuno mi ha mai fatto notare che fossi una ragazza o che fossi stranamente brava in informatica; ero solo brava in informatica. E spero che questa diventi la normalità”. “Con Amazon Women in Innovation vogliamo sostenere il talento femminile nelle discipline Stem, contribuendo concretamente a ridurre il divario di genere nella tecnologia e nell’innovazione. Crediamo che fornire opportunità concrete e strumenti pratici, come borse di studio e mentorship, sia fondamentale per guidare le nuove generazioni verso un futuro professionale in cui le loro competenze, idee e passioni possano fiorire. È particolarmente gratificante vedere le nostre laureate non solo avere successo professionale, ma diventare loro stesse promotrici, ispirando la prossima generazione di leader tecnologiche in Italia”, afferma Rita Malavasi, responsabile Relazioni Istituzionali di Amazon.it. Dal 2018, allo scopo di supportare e incentivare le giovani studentesse universitarie appassionate di materie scientifiche, Amazon assegna la borsa di studio 'Amazon Women in Innovation'. Il progetto si inserisce nel programma Amazon nella Comunità come supporto alla crescita delle nuove generazioni nel mondo digitale, e oggi coinvolge sette Atenei italiani: assieme all’Università degli studi di Roma Tor Vergata, l’Università degli studi di Cagliari, l’Università degli studi di Catania, il Politecnico di Milano, l’Università degli studi di Napoli Federico II, l'Università degli studi di Palermo e il Politecnico di Torino. Con le premiazioni annunciate oggi, dall’anno del suo lancio, l’iniziativa ha premiato finora 33 giovani meritevoli attraverso l’erogazione di altrettante borse di studio e di un percorso di mentorship con una manager di Amazon: incontri dedicati a sviluppare le competenze del futuro.
(Adnkronos) - “Noi, come Comuni, siamo stati i primi a mettere a terra le potenzialità del Pnrr. Abbiamo realizzato nuove infrastrutture, molte di queste opere sono in corso ma siamo stati tra i primi ad aver rispettato le tempistiche e gli obiettivi del Pnrr”. Lo ha detto Vito Parisi, vicepresidente Anci (Associazione nazionale Comuni italiani) con delega al trasporto pubblico locale a alla mobilità sostenibile, partecipando alla presentazione della terza edizione di ‘Eco Festival della mobilità sostenibile e delle città intelligenti’, che Anci patrocina, in programma il 16 e 17 settembre 2025 nel Centro Congressi di Piazza di Spagna a Roma. “Ora bisogna parlare di governance, perché c’è l’infrastruttura, ma ci serve un processo di pianificazione seria, che vada oltre i Pums, i Piani urbani di mobilità sostenibile di cui si sono dotati diversi Comuni. Servono delle agenzie di trasporto - aggiunge - con dei manager che gestiscono il trasporto pubblico, e questo deve avvenire in sede locale e pubblica, come quella dei Comuni. Mi auguro che questo fondo venga rimpinguato, perché le risorse non sono soddisfacenti, e che ci sia un ripensamento”. Le agenzie di trasporto dei medi e piccoli Comuni, rispetto a quelli metropolitani, sembrano aver già individuato modelli virtuosi che, spiega Parisi, potrebbero essere applicati anche alle grandi città: “Mi auguro che quanto prima ci sia una condivisione dei dati al riguardo. Purtroppo, oggi la domanda di trasporto pubblico è basata su un dato storico e non si tiene conto delle evoluzioni che ci sono state, di quello che accade all’interno delle stazioni ferroviarie o con lo sharing dell’automobile piuttosto che delle biciclette. È un sistema che si sta evolvendo, però è importante che la sua governance ritorni in una sede pubblica. L’auspicio è che tutto ciò diventi molto concreto, perché date le tendenze ormai prossime, come la guida autonoma e l’intelligenza artificiale, noi non possiamo subire un processo che rischia di essere nelle mani del privato”.