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(Adnkronos) - "Con l’Intelligenza artificiale abbreviamo i tempi per la ricerca e sviluppo di nuove terapie. Tutte le case farmaceutiche fanno sostanzialmente tre cose: studiano le malattie e cercano di capire perché una patologia nasce e progredisce. Sanofi, una delle prime tre aziende al mondo per investimenti in digitale e IA, ha poi puntato molto su malattie immunologiche, tra le quali asma, dermatite atopica, Bpco, sclerosi multipla, e malattie collegate al sistema immunitario come il cancro. Ma dalla causa della malattia allo soluzione occorrono in media più di 10 anni, durante i quali il settore pharma investe fino a più di 2 miliardi di dollari in R&S a livello globale. L’Ia ci permette di abbreviare i tempi". Così all’Adnkronos Salute Emanuele de Rinaldis, Vice President, Global Head of Precision Medicine & Computational Biology, Sanofi prima di aprire la tavola rotonda "Innovazione, IA e prevenzione. Immunoscience, l’ambizione di Sanofi" in occaisone dell’Health Innovation Show organizzato promosso da Mesit – Fondazione Medicina Sociale e Innovazione Tecnologica, a Roma presso il Centro congressi di Palazzo Rospigliosi. "Da dove nasce la malattia? Quali sono gli organi, i tessuti, le cellule, i geni, le proteine coinvolte? Cioè, cos'è che fa insorgere una malattia? E questo è un pezzo della ricerca – spiega de Rinaldis - Una volta identificata, dobbiamo interferire con la causa, tipicamente una proteina o un gene che si vuole andare ad inibire o ad attivare. Identificato il bersaglio, i chimici devono sviluppare 'le frecce', ovvero le molecole che possono esercitare un effetto terapeutico. E questo è un altro pezzo importante della filiera che dura anni perché occorre sviluppare la molecola con le caratteristiche giuste (non tossica), efficace, e va individuato il dosaggio giusto". La terza parte di "attività è poi dimostrare che la molecola: che sia sicura, efficace e che possa offrire possibilità delle soluzioni terapeutiche gà in uso. Allora, in ognuno di queste tre aree di interventi, se noi abbiamo grandi quantità di dati, gli algoritmi di Intelligenza artificiale ci possono guidare a fare meglio. Ricordiamo he per su 30 progetti che mettiamo in progetti solo uno in media diventa una molecola terapeutica approvata per uso clinico" conclude.
(Adnkronos) - In una Roma che si risveglia ogni giorno con i colori dell’alba, 'Un tram chiamato lavoro', di Danilo Trippetta, disponibile nelle librerie Feltrinelli o su www.feltrinelli.it e Amazon, ci porta a bordo del tram numero 7 insieme a Mario, un giovane ingegnere che vive il ritmo pulsante della città e osserva con sguardo sognante le persone attorno a lui. Il libro narra le storie incrociate di personaggi diversi ma uniti dalla routine mattutina, quella che molti lavoratori vivono quotidianamente in attesa di arrivare al lavoro o di tornare a casa dopo una giornata in ufficio: un mosaico di vite che si sfiorano, si intrecciano e si arricchiscono reciprocamente. Mario è un osservatore silenzioso, il cui sguardo curioso riesce a cogliere la straordinarietà nella normalità quotidiana. Sul tram, la monotonia del tragitto casa-lavoro viene illuminata da incontri sempre diversi: Anna, l’infermiera empatica; Roberto, manager stressato; Lucia, l’artista dallo spirito libero. Con i suoi pensieri e le sue emozioni, Mario condivide con il lettore momenti di tenerezza, nostalgia e riflessione, evidenziando la necessità di rallentare e trovare il bello nelle cose semplici. Tra i passeggeri emerge un senso di comunità: persone sconosciute eppure familiari, che nel breve tragitto lasciano una traccia, una riflessione, un sogno. Il tram diventa così un microcosmo di Roma, dove le storie si incrociano senza clamore, ma con una profonda umanità. Con uno stile attento ai dettagli, l’autore Danilo Trippetta ci accompagna in un viaggio che va oltre la destinazione fisica, invitandoci a riscoprire la bellezza dei rapporti e a ricordare che ogni volto, anche il più anonimo, nasconde una storia. Un romanzo che ci fa riflettere su come il vero valore della vita sia racchiuso nella capacità di connettersi e comprendere gli altri.
(Adnkronos) - “Le ottime performance economico-finanziarie ottenute nei primi nove mesi del 2024 hanno consentito di procedere più speditamente negli investimenti previsti dal nostro Piano. I risultati di questo terzo trimestre confermano ulteriormente la consistenza della nostra strategia: abbiamo raggiunto un utile netto mai realizzato prima di oltre 700 milioni di euro, superando quanto registrato in tutto il 2023". Lo afferma l'amministratore delegato di A2a, Renato Mazzoncini, commentando i risultati relativi ai primi 9 mesi del 2024. “Con questi risultati - aggiunge l'ad - abbiamo potuto rivedere al rialzo la guidance per il 2024, con un Ebitda atteso tra 2,28 e 2,32 miliardi di euro e un utile netto ordinario di Gruppo tra 0,80 e 0,82 miliardi di euro. Si tratta di obiettivi importanti che ci consentono di sostenere la competitività e accelerare nel percorso intrapreso per lo sviluppo di infrastrutture strategiche per la transizione ecologica del Paese”. La sostenibilità del debito di A2a è “invidiabile”. Il rapporto tra posizione finanziaria netta ed Ebitda rolling si attesta a 1,7. “Alla fine dell’anno paghiamo all’Enel l’acquisizione della loro rete. Il fatto di arrivare con un’ottima posizione finanziaria ci rende sereni” ha spiegato l’ad, in merito alla vendita della rete di distribuzione di Milano e Brescia da Enel ad A2a per 1,2 miliardi di euro. "Il passaggio della rete acquisità avverrà il 31 dicembre" ha poi aggiunto. La posizione finanziaria netta è pari a 4,01 miliardi di euro. Escludendo gli impatti delle variazioni di perimetro del periodo e dell’emissione del bond ibrido, la Pfn si attesta a 4.688 milioni di euro grazie a un flusso di cassa operativo che ha garantito la copertura di investimenti e dividendi.