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(Adnkronos) - La fresca estate sta ufficialmente per finire. Dopo gli ultimi temporali che colpiranno il Centro-Sud Italia, ecco quindi il ritorno dell'anticiclone e l'escalation termica che porterà nuovamente sul Paese il caldo africano, spazzando via le temperature gradevoli degli ultimi giorni. Sono queste le previsioni meteo degli esperti per la giornata di oggi, domenica 3 agosto, e per i giorni a venire. Federico Brescia, meteorologo de iLMeteo.it, conferma un netto cambio di rotta delle condizioni meteo a partire già dalla giornata di domenica 3 agosto, ma sarà nella nuova settimana che si avvertirà un totale stravolgimento dello scenario atmosferico. Nel dettaglio, la domenica si aprirà con residua instabilità, caratterizzata da rovesci e temporali sparsi che interessano le regioni centrali, ma in particolare quelle del medio versante adriatico. Attenzione a possibili forti temporali la sera in Abruzzo. Anche le zone interne del Sud Italia non saranno risparmiate da queste precipitazioni ma in modo più localizzato, che rappresentano gli ultimi strascichi di un fronte perturbato. Le temperature rimarranno contenute, attestandosi su valori in linea con le medie stagionali. Dopo questa breve parentesi di maltempo, la situazione meteorologica è destinata a cambiare radicalmente. Già a partire da lunedì 4, l’anticiclone delle Azzorre inizierà a espandersi verso l'Italia, portando un deciso miglioramento delle condizioni atmosferiche, ad eccezione di qualche piovasco su Puglia e Basilicata. La stabilità tornerà a dominare la scena quindi, regalandoci giornate soleggiate e temperature gradevoli, con massime che non supereranno i 30-32°C. Il vero e proprio cambio di rotta però si avrà a partire da giovedì 7, quando l'anticiclone delle Azzorre cederà il passo a una più aggressiva rimonta anticiclonica africana. L'aria calda proveniente dal Nord Africa si riverserà sul Mediterraneo, investendo in pieno l'Italia, in particolare il Sud e le Isole. Le temperature subiranno un'impennata notevole, con massime che si spingeranno oltre la soglia dei 35°C in molte regioni. Nel corso del prossimo fine settimana, non sono esclusi picchi che potrebbero toccare i 38°C, confermando così l'arrivo di una vera e propria ondata di calore. Soltanto all’estremo Nord si potrà continuare a godere di un aspetto termico “piacevole” per essere agosto, sebbene anche qui le temperature siano previste in deciso aumento rispetto ai valori registrati nei giorni passati. Secondo le ultime proiezioni, l'influenza dell'anticiclone dovrebbe mantenersi salda almeno fino a metà agosto. Questo significa che la prima parte del mese sarà caratterizzata da condizioni meteorologiche stabili e soleggiate in quasi tutta Italia. Le anomalie termiche positive saranno una costante, con temperature che si manterranno spesso al di sopra delle medie stagionali. Una situazione ideale, insomma, per chi ha in programma di godersi le vacanze al mare o in montagna. L'assenza di perturbazioni significative garantirà cieli sereni e giornate perfette per le attività all'aperto.
(Adnkronos) - “L’incontro di ieri con il ministro degli Esteri Tajani è stato molto puntuale e proficuo per cercare di definire con maggiore chiarezza un accordo i cui contorni sono ancora in via di definizione. Per quanto riguarda la nostra filiera sono confermati i dazi al 15% sui prodotti finiti di arredamento, mentre siamo in attesa di delineare le misure previste sulla materia prima legnosa, anche se risulta probabile l’introduzione di un tetto massimo del 15%“. Così il presidente di FederlegnoArredo, Claudio Feltrin, ospite questa mattina a Class Cnbc. “Ho chiesto al ministro Tajani - spiega Feltrin - che il Governo insista perché la Commissione Europea concluda quanto prima l’accordo del Mercosur che sbloccherebbe dai dazi esistenti una zona molto interessante per il nostro export, a partire dal Brasile, paese che - come dimostrano anche i dati sui visitatori del Salone del Mobile.Milano - apprezza in modo netto i prodotti del nostro design e ha un grande potenziale di crescita e sviluppo per le imprese del legno-arredo. Un’azione rapida che darebbe risultati immediati alla nostra filiera per recuperare, almeno in parte, il mercato Usa in cui stiamo già perdiamo competitività”. “La riunione di ieri è stata inoltre l’occasione anche per accendere i riflettori sull’India, altro paese in cui l’introduzione di certificazioni obbligatorie per il nostro settore rischia di bloccare un altro mercato ad alto potenziale. Due esempi concreti per dire che per le imprese del nostro settore è indispensabile che il governo e l’Europa si concentrino per definire misure per l’internazionalizzazione: la nostra è una filiera 100% made in Italy che esporta oltre il 50% del suo fatturato. Proprio per questo -conclude Feltrin- ho ribadito anche la necessità generale di garantire sostegno concreto alle imprese che partecipano alle fiere internazionali in Italia, riconosciute come momenti cruciali per la promozione del settore e dell’intero Paese a livello globale”.
(Adnkronos) - In Italia è Sos incendi. Dal 1° gennaio al 18 luglio 2025 nella Penisola si sono verificati 653 incendi che hanno mandato in fumo 30.988 ettari di territorio pari a 43.400 campi da calcio. Una media di 3,3 incendi al giorno con una superficie media bruciata di 47,5 ettari. A scattare questa fotografia è Legambiente che ha diffuso nei giorni scorsi il suo nuovo report 'L’Italia in fumo'. Stando al report di Legambiente, che ha analizzato e rielaborato i dati Effis (European Forest Fire Information System), dei 30.988 ettari di territorio bruciati nei primi sette mesi del 2025, 18.115 hanno riguardato ettari naturali (ossia aree boscate); 12.733 hanno interessato aree agricole, 120 aree artificiali, 7 aree di altro tipo. Il Meridione si conferma l’area più colpita dagli incendi con sei regioni in cima alla classifica per ettari bruciati. Maglia nera alla Sicilia, con 16.938 ettari bruciati in 248 roghi. Seguita da Calabria, con 3.633 ettari in 178 eventi incendiari, Puglia con 3.622 ettari in 69 eventi, Basilicata con 2.121 ettari in soli 13 roghi (con la media ettari per incendio più alta: 163,15), Campania con 1.826 ettari in 77 eventi e la Sardegna con 1.465 ettari in 19 roghi. Tra le regioni del Centro e Nord Italia: ci sono il Lazio (settimo in classifica) con 696 ettari andati in fumo in 28 roghi e la Provincia di Bolzano (ottava in classifica) con 216 ettari in 3 roghi e la Lombardia. Per l’associazione ambientalista, "ad oggi il Paese paga non solo lo scotto dei troppi ritardi, ma anche l’acuirsi della crisi climatica che amplifica il rischio di incendi boschivi e l’assalto delle ecomafie e degli incendiari". Secondo l’ultimo Rapporto Ecomafia diffuso il 10 luglio scorso, nel 2024 sono stati 3.239 i reati (incendi boschivi e di vegetazione, dolosi, colposi e generici in Italia) contestati dalle forze dell’ordine, Carabinieri forestali e Corpi forestali regionali, un dato però in calo del 12,2% rispetto al 2023. “Per contrastare gli incendi boschivi - dichiara Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente - non basta concentrarsi sull’emergenza estiva o su singole cause, ma è fondamentale adottare un approccio integrato che integri prevenzione, rilevamento, monitoraggio e lotta attiva. Bisogna puntare sulla prevenzione attraverso una gestione territoriale efficace, che includa l’uso ecologicamente sostenibile delle risorse agro-silvo-pastorali. Ma è anche fondamentale promuovere e remunerare i servizi ecosistemici, sostenendo e rivitalizzando le comunità rurali nelle aree interne e montane affinché possano riappropriarsi di una funzione di presidio territoriale. Allo stesso tempo è importante applicare la normativa vigente per arginare qualsiasi ipotesi di speculazione futura sulle aree percorse dal fuoco, ed estendere le pene previste per il reato di incendio boschivo a qualsiasi rogo. È cruciale rafforzare le attività investigative per individuare i diversi interessi che spingono ad appiccare il fuoco, anche in modo reiterato. L’analisi approfondita dei luoghi colpiti e dei punti d’innesco accertati può costruire una mappa investigativa essenziale per risalire ai responsabili”. Da segnalare anche gli incendi scoppiati in aree naturali. Su 30.988 ettari di territorio bruciati, 6.260,99 hanno riguardo aree Natura 2000 in 198 eventi incendiari. A livello regionale, Puglia e Sicilia risultano le regioni più colpite da incendi in aree Natura 2000.