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(Adnkronos) - Il Ministero della Difesa russo h a mostrato il drone utilizzato nell'attacco contro la residenza del leader del Cremlino Vladimir Putin, nella regione di Novgorod, attribuito all'Ucraina. Le immagini diffuse dal Ministero della Difesa russo mostrano chiaramente il drone abbattuto che giace nella neve, in un bosco di betulle. Il velivolo, colpito alla coda da un proiettile antiaereo, è rimasto praticamente intatto e la sua testata, carica di elementi ad alto potenziale esplosivo, è rimasta inesplosa. "I frammenti dei droni abbattuti nella regione di Novgorod, compresi quelli carichi di schegge che avrebbero potuto causare vittime civili, diffusi dal Ministero della Difesa russo confermano un attacco terroristico deliberato alla residenza presidenziale russa. I resoconti dei testimoni oculari confutano i tentativi dei media occidentali e del regime di Kiev di accusare la parte ucraina di mancanza di prove dell'attacco", sottolinea il ministero della Difesa. "L'attacco terroristico da parte del regime di Kiev è stato mirato, pianificato con attenzione, e portato a termine in diverse fasi", ha dichiarato il generale Aleksandr Romanenkov, direttore delle forze missilistiche di difesa aerea russe, elencando la traiettoria, il punto e l'ora esatte in cui i droni sono stati abbattuti. Il ministro degli Esteri, Sergei Lavrov, aveva parlato di 91 droni, denunciando per primo l'attacco. Il drone a terra esibito nel video diffuso questa mattina dal ministero della Difesa è un Chaklun-B ucraino con sei chili di esplosivo inesploso. "Raro caso in cui abbiamo una carica non esplosa", ha affermato il militare in mimetica ripreso dal video. In un secondo video pubblicato dal ministero, un presunto testimone racconta di aver udito i rumori di esplosioni quando i droni sono stati abbattuti. Secondo quanto ha riferito il generale Romanenkov, tra il 28 e il 29 dicembre le forze armate ucraine avrebbero lanciato un’operazione “mirata e accuratamente pianificata”, impiegando complessivamente 91 droni. I velivoli senza pilota sarebbero decollati dalle regioni ucraine di Sumy e Chernihiv e avrebbero sorvolato diverse aree della Russia occidentale, tra cui Bryansk, Smolensk, Tver e Novgorod. L’attacco sarebbe stato rilevato intorno alle 19:20 ora di Mosca. I sistemi di difesa aerea russi, insieme a mezzi di guerra elettronica, sarebbero stati attivati per respingere l’offensiva. In particolare, secondo la ricostruzione fornita da Mosca, 41 droni sarebbero stati abbattuti nella regione di Novgorod e 49 in quella di Bryansk. Romanenkov ha assicurato che tutti i droni sono stati distrutti prima di raggiungere l’obiettivo e che non si sono registrati feriti né danni materiali. Nessun impatto, sempre secondo le autorità russe, avrebbe interessato la residenza presidenziale. Il generale ha infine elogiato l’operato delle forze armate, definendo la risposta “coordinata, professionale ed efficace”. Al momento non risultano conferme indipendenti né commenti ufficiali da parte di Kiev sulle accuse mosse da Mosca. Vladimir Putin ha intanto ribadito che la Russia crede nella sua "vittoria" in Ucraina, a quasi quattro anni dall'inizio dell'operazione militare speciale, nel suo messaggio di auguri "a tutti i nostri combattenti e comandanti, all'avvicinarsi del nuovo anno". "Crediamo in voi e in una nostra vittoria", ha dichiarato. "Sono un diversivo deliberato le affermazioni della Russia secondo cui l'Ucraina avrebbe preso di mira di recente siti governativi cruciali in Russia. Mosca punta a sabotare i progressi reali verso la pace da parte dell'Ucraina e dei suoi partner occidentali", ha scritto Kaja Kallas in un post su X. "Nessuno dovrebbe accettare affermazioni infondate da parte dell'aggressore che ha preso di mira in modo indiscriminato infrastrutture e civili in Ucraina sin dall'inizio della guerra", conclude l'Alta Rappresentante dell'Ue.
(Adnkronos) - "Oggi, MiaPensione riceve 10mila richieste di consulenza al mese, in maggioranza da parte di lavoratori dipendenti, ma anche da profili dirigenziali e professionisti con carriere discontinue. Il nostro obiettivo è sviluppare un ecosistema di educazione previdenziale, ma anche finanziaria rivolto alle nuove generazioni, affinché possano orientarsi con sicurezza in un sistema sempre più fragile, in particolar modo per quanto riguarda la previdenza complementare". A dirlo all'Adnkronos/Labitalia Andrea Martelli, fondatore di MiaPensione, realtà nata nel 2022 con l’obiettivo di riportare chiarezza e concretezza in un settore complesso e spesso poco accessibile. "L’azienda - sottolinea - per poter stare al passo con una domanda di consulenza in forte crescita, ricerca 10 nuovi collaboratori, in particolare: 5 consulenti previdenziali, 3 candidati per il team commerciale e 2 dedicati al customer service". “Volevamo offrire - spiega - risposte tempestive e affidabili ai lavoratori, in un contesto in cui enti e strumenti informativi non riescono a soddisfare la crescente domanda di orientamento. In pochi mesi abbiamo capito che il mercato aspettava un servizio come il nostro: da due persone siamo passati a 30 collaboratori, nel primo anno, e abbiamo assistito 1.700 persone; oggi i nostri clienti superano quota 20mila. Dallo scorso anno Moltiply Group spa ha acquisito il 51% di MiaPensione, credendo nella crescita di questo progetto”. “MiaPensione - racconta - dispone di un software proprietario in grado di rimappare il sistema previdenziale italiano e ricostruire carriere frammentate, una criticità sempre più diffusa oggi. Ai lavoratori garantiamo un’analisi personalizzata su quando potranno andare in pensione, quale importo aspettarsi e come ottimizzare la propria posizione. Valutiamo anche la convenienza del pensionamento anticipato e analizziamo opzioni come riscatto della laurea, ricongiunzione contributiva e versamenti volontari. Per i pensionati, invece, verifichiamo l’esattezza dell’assegno percepito, individuando possibili errori e miglioramenti”. Con un linguaggio chiaro e accessibile, i consulenti MiaPensione spiegano attraverso i canali social le novità del sistema pensionistico: “La previdenza, infatti, non riguarda solo gli over 60. Conoscere le regole permette ai giovani di pianificare scelte professionali consapevoli”. “Quando abbiamo iniziato per primi in Italia - sottolinea - non erano disponibili nel mercato del lavoro dei profili professionali adatti alle nostre esigenze. Vista la rapida crescita del business e la necessità di reperire nuove risorse, abbiamo selezionato le persone sulla base delle soft skill individuali, mentre la parte della competenza tecnica è stata resa possibile ingegnerizzando il percorso di formazione, grazie alla nostra academy interna che, grazie a un corso di formazione intensivo, in poche settimane permette al consulente di districarsi con sicurezza tra le mille finestre e opportunità del sistema previdenziale”.
(Adnkronos) - Aumentare il numero di alberi in città, ma soprattutto distribuirli in modo diffuso, evitando grandi concentrazioni isolate, produce benefici concreti e misurabili. Lo sottolinea Renato Bruni, direttore scientifico dell’Orto Botanico dell’Università di Parma, intervenendo in occasione della piantumazione del 100.000° albero di KilometroVerdeParma. «Avere tanti piccoli boschi o molti interventi sparsi sul territorio aiuta a diversi livelli», spiega, «a partire dalla riduzione delle temperature locali». Dal punto di vista scientifico, evidenzia Bruni, «l’ombra di un albero è più fresca di quella di una tettoia», grazie ai processi di traspirazione delle piante, che contribuiscono anche a migliorare la permeabilità del suolo e la gestione delle piogge. Ma i benefici non sono solo numerici: «C’è un aspetto fondamentale di vicinanza tra esseri umani e alberi. Le città sono cresciute, la natura si è allontanata dalla vita quotidiana, e riportarla dentro gli spazi urbani significa migliorare il nostro rapporto con le piante, imparando a conoscerle semplicemente osservandole». «La città non può essere stravolta dal punto di vista urbanistico, ma può essere ripensata con intelligenza». È questo l’approccio indicato da Bruni. La chiave è individuare e valorizzare «gli spazi che consentono la convivenza tra le esigenze umane e quelle della città». Rotatorie, parchi, aree dismesse, ritagli lasciati dagli interventi urbanistici diventano così opportunità preziose. «Intervenire su questi spazi residuali piantando alberi è la strategia giusta», afferma. In questo percorso, l’arboreto che sorgerà in viale Du Tillot rappresenta uno degli sviluppi più significativi: «È un progetto importante, vicino alla città e inserito in un contesto infrastrutturale complesso, che dimostra come sia possibile portare la natura anche in luoghi inaspettati». L’obiettivo, conclude Bruni, è proseguire su questa strada «lavorando con le istituzioni e con i privati», per continuare a intervenire ovunque esistano spazi disponibili, trasformandoli in presìdi verdi capaci di migliorare ambiente, clima e qualità della vita urbana.