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(Adnkronos) - Approvato oggi, venerdì 8 agosto, il piano del premier Benjamin Netanyahu di prendere il controllo militare di Gaza City. Il via libera, arrivato dal gabinetto di sicurezza israeliano dopo una riunione andata avanti per più di dieci ore, prevede di procedere al disarmo di Hamas con la liberazione degli ostaggi, circa 50 ancora nella Striscia. Ma sono in molti, a partire dall'esercito israeliano, a condividere questa linea. Il piano del governo israeliano "con l'obiettivo di prendere il controllo militare completo della Striscia di Gaza occupata deve essere fermato immediatamente", ha affermato in una dichiarazione l'Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Volker Turk. Il piano approvato nelle scorse ore dal gabinetto di sicurezza israeliano "va - secondo Turk - contro la decisione della Corte internazionale di giustizia secondo cui Israele deve porre fine alla sua occupazione il prima possibile, contro la realizzazione della soluzione a due stati concordata e i diritti dei palestinesi all'autodeterminazione". Secondo una dichiarazione dell'ufficio del primo ministro israeliano, quanto approvato - "a maggioranza" - prevede la garanzia di "assistenza umanitaria per la popolazione civile fuori dalle zone di combattimento" e la smilitarizzazione della Striscia di Gaza con "il controllo della sicurezza da parte di Israele" nell'enclave palestinese in cambio della fine della guerra, che va avanti da 22 mesi, dall'attacco del 7 ottobre 2023 in Israele. Il piano prevede anche che il territorio sia governato da "un'amministrazione civile alternativa, né Hamas né l'Autorità palestinese". Secondo la tv N12, che cita un ufficiale di alto grado, l'operazione autorizzata nelle ultime ore riguarderebbe solo Gaza City. E stando alle notizie gli abitanti dell'area saranno costretti al trasferimento in campi per sfollati nel centro di Gaza entro l'inizio di ottobre. Secondo l'ufficio di Netnayahu, le forze israeliane (Idf) "si prepareranno a prendere il controllo di Gaza City distribuendo aiuti umanitari alla popolazione civile fuori dalle zone di combattimento". "Il gabinetto di sicurezza, a maggioranza, ha adottato - si legge - i cinque principi per concludere la guerra: il disarmo di Hamas, il ritorno di tutti gli ostaggi, i vivi e i deceduti, la smilitarizzazione della Striscia di Gaza, il controllo di sicurezza israeliano nella Striscia di Gaza, l'istituzione di un'amministrazione civile alternativa che non sia né Hamas né l'Autorità palestinese". "Una netta maggioranza di ministri del gabinetto di sicurezza ha ritenuto che il piano alternativo sottoposto al gabinetto di sicurezza non avrebbe portato né alla sconfitta di Hamas né al ritorno degli ostaggi". E' quanto si legge nella dichiarazione diffusa stamani sua X dall'ufficio di Netanyahu in cui si annuncia il via libera "al piano del primo ministro per sconfiggere Hamas". La dichiarazione, evidenzia il Times of Israel, non precisa nulla sul "piano alternativo", ma sembra riferirsi alla proposta presentata dal capo di Stato maggiore delle Idf, Eyal Zamir, che non ha nascosto la sua contrarietà all'occupazione dell'intera Striscia di Gaza. Non è comunque chiaro, scrive il giornale, il motivo per cui la dichiarazione diffusa stamani dall'ufficio del premier si riferisca solo alla "conquista di Gaza City e non all'occupazione dell'intera Striscia di Gaza", come Netanyahu aveva detto essere il suo piano. Gaza City, evidenzia ancora il Times of Israel, è parte del 25% della Striscia che le Idf "devono ancora conquistare, insieme a diversi campi rifugiati nel centro di Gaza" e "non è chiaro" cosa ne sarà nell'ambito del piano autorizzato per le aree "non conquistate" fuori da Gaza City. Secondo il giornale, la decisione di sottolineare nella dichiarazione la zona di Gaza City, dove vivono circa 800.000 palestinesi, indica che sarà un piano graduale e che almeno comincerà da qui. Il gabinetto di sicurezza ha approvato il piano ignorando gli avvertimenti delle Forze di Difesa israeliane secondo cui l'operazione metterebbe a rischio la vita degli ostaggi rimasti, oltre a poter scatenare un disastro umanitario. Israele afferma di controllare attualmente il 75% della Striscia, mentre l'Idf ha in gran parte evitato di entrare nel restante 25% - che comprende principalmente la città di Gaza e i campi profughi nella parte centrale di Gaza - poiché ritiene che la maggior parte degli ostaggi sia tenuta prigioniera in quella zona. Hamas ha minacciato di giustiziare gli ostaggi se le truppe israeliane si fossero avvicinate e lo ha già fatto durante tutta la guerra. Dura reazione del Forum dei parenti degli ostaggi e dei dispersi al via libera al piano. "La decisione - si legge in una dichiarazione diffusa su X - di puntare all'occupazione della Striscia significa abbandonare gli ostaggi, ignorando completamente i ripetuti allarmi dei vertici militari e il desiderio chiaro della maggior parte dell'opinione pubblica in Israele". L'accusa al governo Netanyahu è di "portarci verso una catastrofe colossale, sia per gli ostaggi che per i nostri soldati". Ma comunque, per il Forum, "non è troppo tardi" e "la popolazione di Israele può e deve fermare questo corso pericoloso". "L'unico modo per riportare gli ostaggi a casa - concludono - è un accordo complessivo. Niente più guerra inutile. Non resteremo a guardare. Chiediamo un accordo generale ora". A Gaza sono ancora detenuti 50 ostaggi, 20 dei quali si ritiene siano ancora in vita. Gli ostaggi fanno parte delle 251 persone rapite durante l'attacco guidato da Hamas contro il sud di Israele il 7 ottobre 2023, in cui sono state uccise circa 1.200 persone.
(Adnkronos) - Quali competenze manageriali servono per rafforzare e per guidare le aziende e le persone all’interno di nuovi scenari competitivi segnati da trasformazioni tecnologiche, geopolitiche e sociali sempre più rapide? Un interessante spaccato di questo fabbisogno emergente viene dall’esame della graduatoria, pubblicata oggi, relativa all’avviso 1/2025 di Fondirigenti, il fondo interprofessionale di Confindustria e Federmanager leader in Italia per il finanziamento della formazione del management. 839 sono stati i piani formativi approvati sui 1070 piani presentati, a testimonianza di un sostanziale innalzamento della qualità della progettazione: la percentuale di approvazioni sale infatti al 78%, contro il 76% dell’avviso generalista promosso dal Fondo nel 2024. Oltre 10 milioni di euro lo stanziamento approvato, che consentirà il coinvolgimento di 1.737 dirigenti (circa 2 dirigenti per piano, in media) per 86mila ore di formazione (poco meno di 50 ore di formazione per ciascun dirigente coinvolto). L’analisi dei Piani evidenzia come la trasformazione digitale e la gestione delle persone siano le due tematiche chiave con cui le aziende devono confrontarsi: il 63% dei piani approvati riguarda queste due tematiche. Le due questioni sono, anzi, strettamente correlate tra di loro: nei piani approvati, il people management e la gestione delle diverse generazioni in azienda sono spesso affrontate, infatti, attraverso una gestione 'orientata dai dati', mentre, d’altro canto, la promozione di una mentalità 'data-driven' nelle risorse umane è una delle principali questioni manageriali con cui deve misurarsi l’introduzione dell’intelligenza artificiale in azienda. Ma largo spazio hanno, nei piani approvati, anche le altre due tematiche identificate dall’Avviso, che sono, peraltro, quelle con i migliori risultati in termini di punteggi registrati: i nuovi paradigmi della sostenibilità e i cambiamenti dei mercati, a conferma del fatto che la trasformazione sostenibile, soprattutto sul versante ambientale, e la necessità di fare i conti con l’instabilità dei mercati sono ormai divenuti due elementi strutturali dell’orizzonte aziendale. E anche in questo caso, la gestione “intelligente” dei dati risulta l’elemento distintivo delle competenze necessarie: l’ottimizzazione operativa, l’analisi predittiva degli scenari, il reporting esg e l’efficienza dei modelli di economia circolare sono tutti ambiti di intervento in cui la dimensione digitale diviene l’elemento che fa la differenza. “I progetti approvati sono pienamente allineati alle trasformazioni in atto, in particolare per quanto riguarda la sfera dell’innovazione digitale nelle sue diverse declinazioni, e prevedono soluzioni concrete e immediatamente applicabili”, spiega Massimo Sabatini, dg di Fondirigenti. “La capacità di padroneggiare il dato si afferma sempre più come esigenza manageriale imprescindibile, e la formazione continua è lo strumento più potente ed efficace per soddisfare questo fabbisogno”, continua. Nel panorama nazionale, la Lombardia si conferma la prima regione per numero di piani approvati (184), quasi a pari merito con l’Emilia-Romagna (182), seguite a poca distanza dal Veneto (143). Nel Mezzogiorno, la Campania si conferma la prima regione per numero di piani approvati (44). Quanto alla dimensione aziendale, sono quasi 370 i piani approvati relativi a grandi imprese, riguardanti prevalentemente l’area del people management, con interventi che si concentrano su tematiche strategiche quali l’attrazione e la fidelizzazione dei talenti, la gestione delle performance e la collaborazione intergenerazionale all’interno delle organizzazioni. È interessante notare che, in diversi casi, i progetti assumono una portata più ampia, includendo la revisione dell’intera struttura organizzativa, con l’intento di ripensare ruoli e responsabilità in un’ottica di maggiore flessibilità, efficienza e innovazione. 326 sono i piani approvati per le medie imprese e 143 quelli delle piccole, concentrati invece, prevalentemente, sul supporto al management nell’adozione ‘consapevole’ delle tecnologie, puntando in primo luogo sull’innovazione per reggere la sfida competitiva. E, allo stesso modo, i piani riferiti all’area della sostenibilità non si limitano alla sola acquisizione di competenze tecniche, ma sembrano prefigurare processi di vera e propria trasformazione organizzativa e sistemica che tocca tutte le funzioni dell’impresa. Mentre i piani riguardanti i cambiamenti di mercato sempre più definiscono strategie commerciali e percorsi di internazionalizzazione capaci di rispondere in modo proattivo alla crescente complessità degli scenari geopolitici. “L’Avviso sembra aver centrato, dunque, l’obiettivo di sostenere le competenze manageriali e tecniche necessarie per affrontare congiuntamente i cambiamenti di scenario e guidare le persone attraverso questi cambiamenti", sottolinea Marco Bodini, presidente di Fondirigenti. "Le imprese stanno ripensando i propri modelli per navigare con maggiore agilità in questo panorama in costante mutamento. Fondirigenti, anche attraverso i propri Avvisi, si conferma al loro fianco", conclude.
(Adnkronos) - “Iren è una società all'avanguardia in termini di innovazione e sostenibilità, molto radicata sul territorio. Il ritorno in Italia con il suo programma Emtn di 5 miliardi ci inorgoglisce. Si inserisce all'interno della nostra iniziativa di rimpatrio degli emittenti obbligazionari su borsa italiana”. A dirlo Maurizio Pastore, responsabile della quotazione debito e fondi per il gruppo Euronext, in occasione della ‘Ring the Bell Ceremony’ organizzata a Palazzo Mezzanotte da Iren. È stata l’occasione per celebrare la costituzione del nuovo Programma Emtn (Euro Medium Term Notes). Iren ha rinnovato il proprio Programma incrementando l’ammontare massimo da 4 a 5 miliardi di euro. Il Prospetto informativo relativo al Programma è stato approvato da Consob e ha ottenuto il giudizio di ammissibilità alla quotazione sul Mercato telematico delle obbligazioni (Mot) da parte di Borsa Italiana. “Il mercato obbligazionario è in crescita - prosegue Pastore - c'è molta domanda da parte degli investitori e un'offerta importante anche di emittenti. Su questa base abbiamo insistito per rimettere Borsa Italiana e il mercato del capital market italiano al centro dell'attenzione”. I risultati non si sono fatti attendere: “Da novembre 2024 ad oggi, sono tornati 15 emittenti con programmi da circa 120 miliardi di cui già 9 emessi. Pertanto è importante rivitalizzare questo settore dove eravamo già forti” conclude.