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(Adnkronos) - Artem Dovbyk sempre più lontano dalla Roma. L'attaccante ucraino, arrivato la scorsa estate dal Girona per circa 40 milioni di euro, non sembra aver convinto Gasperini, che sta spingendo con la società per l'acquisto di un altro attaccante dopo l'arrivo di Evan Ferguson dal Brighton. Ecco allora che per Dovbyk si potrebbero aprire le infinite vie del mercato che però potrebbero portare... ai Friedkin. Sì perché, secondo indiscrezioni che arrivano dall'Inghilterra, l'ucraino sarebbe entrato nei radar dell'Everton, squadra inglese acquistata lo scorso settembre proprio dai proprietari della Roma. Oltremanica parlano di un'offerta in arrivo da circa 37 milioni di euro, cifra che permetterebbe alla Roma di rientrare dell'investimento fatto soltanto un anno fa. Ma un eventuale acquisto di Dovbyk da parte dell'Everton sarebbe legale? La risposta, piuttosto semplice, a questa domanda è sì. Secondo le norme della Federazione italiana e soprattutto di quella europea, una cessione di Dovbyk all'Everton sarebbe possibile, nonostante Roma e Toffies condividano la stessa proprietà, condizione che non renderebbe la trattativa particolarmente complicata. La Uefa è molto attenta a eventuali conflitti d'interesse, in un periodo storico in cui le multiproprietà, nel mondo del calcio, sono sempre più frequenti, ma solamente se i club in questione giocano la stessa competizione europea. Recentemente il massimo organismo di governo del calcio europeo ha estromesso il Crystal Palace dall'Europa League, 'retrocedendolo' in Conference con la conseguente 'promozione' del Nottingham Forest, proprio a causa di un conflitto d'interessi. Nella seconda competizione continentale ci sarebbero state infatti due squadre con la stessa proprietà: il Crystal Palace e il Lione. Entrambi i club facevano capo a John Textor e alla sua Eagle Football Holdings, con la presenza delle due squadre in Europa League che rappresentava quindi un'aperta violazione dell'articolo 5.01 del Regolamento sulle Competizioni per Club Uefa. Vana è stata la cessione, tardiva, delle quote di Textor nel Crystal Palace, essendo avvenuta oltre la scadenza ultima fissata per l'1 marzo scorso, e il successivo ricorso. L'esempio del caso Crystal Palace-Lione è utile per capire l'attenzione che la Uefa pone sulla questione delle multiproprietà. Lo stesso si riflette direttamente sul calciomercato solamente se le due o più squadre si trovano nella stessa competizione europea. La condizione, dunque, è che non sorgano conflitti di interessi nelle competizioni internazionali. La Roma parteciperà alla prossima Europa League, mentre l'Everton ha chiuso la scorsa annata al 14esimo posto della Premier League, non qualificandosi a nessuna coppa europea. L'affare Dovbyk, quindi, sul piano normativo, si può fare. Per avere un'ulteriore conferma di ciò, basta guardare il passato recente del calciomercato e prendere a esempio il City Group. L'estate scorsa il Manchester City ha acquistato dal Troyes Savinho, calciatore brasiliano che non ha mai esordito con i francesi ed era reduce da un'ottima annata con la maglia del Girona, terminata con la qualificazione in Champions League. Sia il club transalpino che quello spagnolo sono di proprietà del City Group, holding che fa capo allo sceicco Mansour e che è proprietario anche del Manchester City, oltre che del Palermo e di altri club in giro per il mondo. Proprio il City Group ha creato, nel corso degli anni, un modello imprenditoriale che si riflette sulla crescita sportiva dei propri giocatori, che vengono spesso acquistati da squadre 'minori' e fanno la trafila nelle varie società di proprietà del gruppo, con l'ambizione di arrivare, proprio come avvenuto per Savinho, al Manchester City. Il tutto avviene all'interno dei parametri e delle regole Uefa. L'acquisto del brasiliano da parte dei Citizens, arrivato per 'soli' 25 milioni a fronte di un valore di mercato da almeno 50, è stato possibile perché con il Troyes, proprietario del cartellino, non esisteva conflitto d'interesse, essendo un club di Ligue 2, la Serie B francese.
(Adnkronos) - Agosto è il mese del rallentamento. Ma per chi fa impresa, per i professionisti e per i lavoratori che vogliono arrivare pronti alle sfide dell’autunno, può diventare anche il momento più efficace per pianificare la ripartenza. Tra la chiusura dei bilanci, gli aggiornamenti normativi e le evoluzioni tecnologiche, è sempre più strategico, infatti, giocare d’anticipo. E l’estate può offrire proprio lo spazio per farlo con lucidità e tempo, senza il peso delle urgenze quotidiane. Non si tratta di lavorare anche in vacanza. Si tratta di prendersi un tempo di qualità, per rimettere in equilibrio corpo e mente, e ripartire con obiettivi chiari, strumenti nuovi e un’energia più allineata al cambiamento. Perché, oggi più che mai, chi si prepara prima ha già mezzo vantaggio. Ecco allora 5 aree su cui è possibile (e utile) lavorare in questo periodo, anche in modo leggero, per trasformare lo 'spleen' da rientro in un’occasione di ripartenza solida, competitiva e consapevole, con i consigli degli esperti. 1. Formazione estiva: aggiornare competenze per restare rilevanti. Che si tratti di rafforzare il proprio profilo professionale o di aiutare il team a crescere, l’estate è il momento ideale per investire in competenze. Piattaforme come la app Women Plus di Women at Business offrono corsi gratuiti, certificati e flessibili su temi chiave: Ai, public speaking, gestione dell’ansia, Excel, cybersecurity, design thinking e altro ancora. "Lo chiamiamo 'spleen da rientro', ma spesso è solo un segnale: qualcosa deve cambiare. Agosto è il momento perfetto per fare spazio al nuovo, aggiornare le competenze e magari candidarsi a nuove opportunità, arrivando preparate a settembre", commenta Laura Basili, founder di Women at Business. 2. Ai come alleato per l’efficienza delle micro, piccole e medie imprese. L’intelligenza artificiale non è più solo una moda. È uno strumento operativo concreto, alla portata anche delle realtà più piccole. Strumenti come Groow, la piattaforma di Ai Agent pronti all’uso e capaci di agire in autonomia su attività reali realizzata da Webidoo, stanno cambiando il modo in cui le pmi affrontano il lavoro quotidiano. "Per le piccolissime e medie imprese, l’Ai non è un lusso, è una leva strategica. L'integrazione nei processi aziendali di assistenti virtuali permette di automatizzare i task ripetitivi e fare più in meno tempo, senza aumentare i costi. L'ultimo report di Webidoo Insight Lab lo conferma: le imprese che hanno già adottato soluzioni di intelligenza artificiale fanno registrare un incremento di produttività che può superare anche il 40%. Chi inizia adesso, gioca d’anticipo", assicura Giovanni Farese, Ceo di Webidoo. 3. Personal branding e posizionamento: ripensare il profilo professionale. Per imprenditrici, freelance e professioniste, la pausa estiva è l’occasione per ripensare la propria identità digitale. Aggiornare il profilo LinkedIn, raccontare meglio i propri progetti, riorganizzare il Cv, rendere più chiaro il proprio valore aggiunto. Tutti passi utili per farsi trovare pronte nel momento in cui si aprono nuove selezioni o si definiscono nuovi incarichi. 4. Ripensare la gestione energetica in vista dello 'switch day' di gennaio. A gennaio 2026 entrerà a pieno regime lo switch day, con cui le imprese dovranno abbandonare il mercato tutelato dell’energia. Questo rende l’estate il momento giusto per iniziare a valutare modelli alternativi e più sostenibili di approvvigionamento energetico, come il fotovoltaico per l’autoconsumo. "La soluzione migliore, per noi, è nella sempre maggiore diffusione del RaaS (Renewable-as-a-Service), basato sulla realizzazione di impianti fotovoltaici per l’autoconsumo fisico o diffuso. Secondo i nostri modelli economici esperiti sul campo, per almeno il 50% dei consumi le aziende possono traguardare risparmi dai 60 euro/MWh ai 115 euro/MWh. E grazie alla modalità Care&Share tali risultati non hanno nemmeno bisogno che l’azienda si sobbarchi costi fissi, gestionali o oneri finanziari", spiega Moreno Scarchini, Ceo di EnergRed. 5. Preparare il mindset: leadership, consapevolezza, pianificazione. La leadership di oggi non è solo fatta di hard skill. È fatta anche di capacità di lettura del contesto, auto-consapevolezza e visione. L’estate è il momento perfetto per mettere ordine nelle idee, riscrivere obiettivi, rifocalizzarsi. Un’agenda nuova, un taccuino strategico, uno spazio per la riflessione: bastano questi strumenti per tornare a settembre con una marcia in più.
(Adnkronos) - Fire accoglie "favorevolmente il decreto di revisione del meccanismo dei Certificati bianchi da poco firmato dal Mase ed attualmente all’esame della Corte dei Conti. Le nuove regole introducono una maggiore flessibilità e semplificazioni sia per i proponenti che per la presentazione dei progetti, oltre a definire gli obblighi fino al 2030 in linea con le previsioni del Pniec". "Questo induce ad essere ottimisti circa la continuità della crescita del meccanismo in atto da qualche anno - osserva Fire - La conferma dei vari meccanismi di flessibilità, con riduzione progressiva dei titoli virtuali negli anni, consentirebbe comunque di affrontare eventuali periodi di carenza di Tee senza eccessivi traumi. La previsione di introdurre uno schema d'aste, che sarebbe stato utile per promuovere interventi non sufficientemente supportati dei certificati bianchi, è declassata a possibilità, ma comunque rimane e dunque lascia aperto uno spiraglio". In sintesi, "per quanto riteniamo che sarebbe possibile introdurre misure più spinte per ottenere di più da questo schema, riteniamo che sia stato fatto un passo avanti positivo e che ci sia spazio per ulteriori rafforzamenti nei prossimi anni, nell'interesse delle imprese, degli enti e del Paese. Come Fire continueremo a collaborare con le istituzioni di riferimento in quest'ottica".