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(Adnkronos) - E' stato sottoscritto oggi all'ospedale Miulli di Acquaviva delle Fonti (Bari) il protocollo di intesa tra Regione Puglia, università Lum ed E.E. Miulli che regola i rapporti in materia di attività sanitaria tra il sistema universitario e il Servizio sanitario nazionale. L'accordo recepisce quanto previsto dalla normativa nazionale (legge 240/2010 e D.lgs. 517/1999), rafforzando la sinergia tra tre elementi fondamentali: formazione, ricerca e assistenza sanitaria sul territorio regionale. Alla firma del protocollo hanno partecipato il governatore dell'ospedale Miulli monsignor Giuseppe Russo, il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, il presidente del Cda dell'università Lum Emanuele Degennaro, il vicepresidente Giunta regionale pugliese e assessore alla Sanità Raffaele Piemontese, il direttore del Dipartimento Salute della Regione Vito Montanaro, il delegato del governatore dell'ospedale Miulli monsignor Domenico Laddaga, il direttore sanitario dell'ospedale Miulli e responsabile dell'Organismo di coordinamento e promozione dei rapporti con l'università Vitangelo Dattoli, il direttore generale dell'università Lum Antonella Rago e il direttore del Dipartimento di Medicina e chirurgia dell'università Lum Bruno Moncharmont. Il protocollo - riporta una nota - si fonda sui principi di collaborazione fra le istituzioni coinvolte, ribadendo l'importanza dell'inscindibilità delle funzioni di didattica, ricerca e assistenza. Allo stesso tempo resta fondamentale il tema della centralità dello studente e del paziente, sui quali si fondano le basi dell'intero protocollo. Regione, università e ospedale Miulli si impegnano congiuntamente a migliorare la qualità dell'assistenza sanitaria, promuovere l'eccellenza nella formazione dei professionisti della salute e incentivare la ricerca e l'innovazione, riconoscendo pari dignità e rilevanza a ciascuna di queste missioni. "Questo accordo è il punto di arrivo di un percorso di collaborazione strategica tra Lum e Miulli avviato anni fa - afferma Degennaro - La Regione Puglia ha ben compreso che non si trattava di un progetto limitato nel tempo e nelle risorse, ma di un programma di sviluppo del sistema dei servizi legati alla sanità regionale pensato e realizzato sulla base di una chiara visione. Ampliare numericamente e qualitativamente la disponibilità di servizi assistenziali territoriali ed integrarli in un più largo contesto di crescita delle attività didattiche e di ricerca universitaria è il mezzo attraverso cui non solo dare più possibilità ai cittadini di usufruire delle risorse del sistema sanitario regionale, ma anche ai giovani di aumentare le possibilità di studiare e specializzarsi nelle discipline medico-sanitarie senza dover allontanarsi dalla regione". "E' da sempre uno scopo chiaro della Lum - aggiunge Degennaro - quello di limitare, quanto più possibile, il triste fenomeno della mobilità forzata degli studenti e dei ricercatori costretti ad andar via a causa della mancanza di posti disponibili e di opportunità di studio e ricerca in Puglia e più in generale nel Mezzogiorno. Costruire ed ampliare un sistema integrato di formazione, ricerca e attività assistenziale nelle strutture ospedaliere è il modo più efficace per dare maggiori servizi ai cittadini e dare uno sbocco professionale ai futuri medici laureai e specializzati. Se si vogliono realizzare politiche di costruzione di ambiti di eccellenza sanitaria, cosa che in altri contesti regionali ha portato non solo servizi, ma anche ricchezza per il territorio, non si può prescindere dall'operare coinvolgendo in maniera unitaria, organica ed efficiente sia il sistema pubblico che gli operatori privati. La Regione Puglia si è impegnata a far questo e la firma dell'accordo di oggi può segnare un punto di svolta nel sistema della sanità pugliese". "La sottoscrizione del protocollo d'intesa - sottolinea Rago - non è soltanto una circostanza centrale nella storia dell'università e dell'ente ospedaliero Miulli, ma rappresenta una data di particolare importanza nella storia dell'intero Ssr che da oggi si arricchisce sotto diversi profili: una migliore articolazione dei servizi, un deciso rafforzamento operativo dei soggetti coinvolti, un più ampio consolidamento del sistema duale che vede interconnettersi la formazione universitaria specialistica e l'attività assistenziale svolta nei reparti ospedalieri". Per Antonello Garzoni, rettore dall'università Lum, "questo accordo aggiunge completa e rende sempre più operativo il progetto di istituzione di un polo universitario nelle professioni sanitarie avviato 5 anni fa dalla Lum e dal Miulli con i corsi di studio in Medicina e chirurgia, in Infermieristica e in Odontoiatria. Ad oggi sono 450 gli studenti che si iscrivono annualmente ai nostri corsi di area medica e sanitaria e già quest'anno avremo i primi laureati in Infermieristica, mentre la prima coorte di medici si laureerà nel 2027. Un progetto che si evolve dunque ogni giorno e che vuole rappresentare un polo di eccellenza in tutto il Mezzogiorno". "Il protocollo - evidenzia Dattoli - rafforza il ruolo del Miulli come snodo strategico per la sanità pugliese. Non si tratta solo di un'intesa formale, ma di un investimento concreto sul futuro: quello della medicina, dei professionisti della salute e dell'intero sistema sanitario regionale. Il corso di laurea in Medicina e chirurgia si completa nell'anno accademico 2026/27 ed è già completo il corso di laurea in Infermieristica. Allo stato attuale, la fisionomia del policlinico Miulli presenta 19 cliniche (unità operative complesse) a direzione universitaria, 9 unità operative complesse con tipologia mista (con presenza in organico di ricercatori) e 15 unità operative a direzione ospedaliera. Tale articolazione organica rappresenta un importante contributo agli obiettivi di didattica e di ricerca per il territorio regionale ed extra regionale". Le attività formative - si legge nella nota - riguardano l'intero ciclo dell'educazione medica e sanitaria: corsi di laurea triennale e magistrale, scuole di specializzazione, master e dottorati, fino alla formazione continua in medicina. Tutte le strutture dell'ospedale Miulli coinvolte nel protocollo diventano parte integrante della rete formativa universitaria, mettendo a disposizione casi clinici, professionalità e ambienti formativi. L'integrazione tra università e Ssr consente la partecipazione attiva del personale sanitario alle attività di insegnamento e tutoraggio. L'accesso alle scuole di specializzazione è programmato in base ai fabbisogni del sistema sanitario e può prevedere contratti in eccedenza finanziati dalla Regione. Gli specializzandi sono coinvolti direttamente nelle attività assistenziali sotto la guida dei tutor, senza essere impiegati per colmare carenze organiche. Il protocollo favorisce la progettazione e lo sviluppo congiunto di attività di ricerca scientifica, clinica e organizzativa, anche con il supporto di fondi regionali, nazionali ed europei.
(Adnkronos) - Al via la mostra 'Made in Gubbio', il viaggio nel cuore più autentico della città dei Ceri, in Umbria, ospitato dall’8 agosto al 28 settembre al Muam - Museo Arti e Mestieri, a Palazzo Beni, dove tra esposizioni, incontri e approfondimenti le eccellenze artigianali ed enogastronomiche del territorio saranno al centro dell’attenzione. “Un percorso, ma anche un’esperienza che vuole raccontare la città attraverso le mani, le storie e le passioni di chi la vive ogni giorno ovvero gli artigiani, i maestri del gusto, i custodi di tradizioni secolari. Sarà un vero e proprio omaggio all’eccellenza artigianale e agroalimentare del territorio eugubino, un intreccio di saperi e sapori che parla di identità, appartenenza e bellezza", spiega Alessandro Maurilli, curatore della mostra. Ogni spazio del Museo sarà trasformato in un mondo da esplorare: ambienti dedicati alle antiche arti e mestieri che ancora oggi definiscono il volto di Gubbio, affiancati da una sala speciale dove il cibo diventa racconto, memoria, cultura. A rendere l’esperienza ancora più coinvolgente, due video emozionali accompagneranno i visitatori: uno, realizzato ad hoc, dedicato agli artigiani e alle loro storie, l’altro pensato come un ritratto visivo della città, capace di evocare tutta la magia di Gubbio. Saranno presenti anche alcuni dispositivi multimediali al fine di rendere più immersiva e dinamica la visita. A completare l’esposizione e per approfondire i singoli mestieri, anche una raccolta di volumi cartacei, grazie alla collaborazione con la Biblioteca Sperelliana, disponibili per la consultazione. All’interno del Museo sarà inoltre presente un desk informativo sugli artigiani presenti in mostra e, ogni opera esposta, avrà accanto un qr code che riporta direttamente al sito dell’artigiano che l’ha realizzata. L’iniziativa verrà arricchita anche da un’esposizione di manufatti realizzati dai ragazzi della Società Cooperativa Sociale Asad che hanno maturato esperienze nell’ambito dell’artigianato artistico attraverso il progetto 'Fili di Futuro'. Dopo il taglio del nastro oggi, dall’8 agosto il Museo sarà sempre aperto per ospitare gli appassionati che arriveranno in città. E già in questo primo fine settimana le arti saranno in diretta per tutti, grazie al Simposio di Scultura sul tema 'Il Genio del Luogo', a cura di Giuseppe Allegrucci, che vedrà alcuni scultori da tutta Italia cimentarsi nella realizzazione di opere. L’appuntamento è sabato 9 agosto dalle 10 alle 22 e domenica 10 agosto dalle 10 alle 19 in piazza Ex Seminario. Le sculture prenderanno forma ispirandosi al territorio e alla materia di Gubbio, le opere realizzate saranno poi esposte al Muam fino al 13 settembre, giornata in cui è prevista una Asta di Beneficenza e il ricavato delle opere vendute andrà al Comitato per la Vita 'Daniele Chianelli'. Gli artisti presenti saranno gli eugubini Giuseppe Allegrucci, Marco Grassini, Gianluca Ghirelli, e i calabresi Guerino Lento (da Scarcelli) e Anna Monia Paura, (da Fuscaldo). Il filo conduttore della mostra saranno le persone, gli artigiani. Le loro mani, la loro esperienza, la saggezza. Per renderli ancora più protagonisti saranno i loro volti, ritratti dal fotografo Daniele La Monaca, ad accompagnare il percorso della mostra. Non solo: per esaltare le maestranze artigianali del territorio, i visitatori potranno portare con sé un ricordo di questa esperienza grazie ai souvenir unici, realizzati a mano dagli stessi artigiani protagonisti della mostra. Inoltre, durante tutto il periodo espositivo, il Muam si animerà con eventi, incontri, dimostrazioni e laboratori: una serie di momenti speciali in cui approfondire, condividere, emozionarsi. Un invito ad avvicinarsi, a scoprire, a sentire Gubbio con occhi nuovi. 'Made in Gubbio' non è solo una mostra, ma un omaggio alla storia della città. È Gubbio che si mostra, fiera, al mondo. Lo stesso logo di 'Made in Gubbio' vuole essere un ponte tra il passato e il presente della città, andando a sottolineare quello che rappresenta uno degli aspetti più conosciuti e apprezzati a livello internazionale. Il logo, infatti, riporta la sigla che Mastro Giorgio Andreoli apponeva sulle sue maioliche. Inventore della tecnica del lustro, Mastro Giorgio, nato a Inta, nel Comune di Verbania sul lago Maggiore, è una figura molto conosciuta ed apprezzata che stabilì la sua bottega proprio a Gubbio. Una delle sue firme si componeva di due lettere, la 'M' e la 'G' sovrastate da un punto. "Questa sigla, nell’interpretazione che abbiamo voluto darle, rappresenta l’acronimo di Made In Gubbio. Con una sigla abbiamo cercato di racchiudere la forte tradizione radicata a Gubbio con la volontà di aprirla agli occhi di tutti", conclude il curatore.
(Adnkronos) - La Conferenza Unificata ha espresso parere positivo allo schema di legge delega per lo sviluppo del nuovo nucleare sostenibile. “Con grande soddisfazione - ha dichiarato il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto - prendo atto della valutazione della più autorevole sede di confronto interistituzionale. Ora il testo sarà trasmesso rapidamente al Parlamento, per avviare un percorso molto atteso, che può dare all’Italia l’opportunità di sviluppare un’energia sicura, pulita, innovativa e orientata alla decarbonizzazione. Una strada di futuro su cui oggi facciamo un altro passo avanti”. "L’intesa raggiunta oggi in Conferenza Unificata sul disegno di legge delega per il nucleare sostenibile rappresenta un passaggio decisivo verso una strategia energetica moderna, sicura e a basse emissioni. È il risultato di un confronto costruttivo con Regioni, Province e Comuni, che hanno dimostrato responsabilità e visione condivisa. Il nucleare di nuova generazione potrà affiancare le fonti rinnovabili, garantendo stabilità e competitività al sistema produttivo. Avanti ora con il confronto parlamentare”, dichiara il viceministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Vannia Gava. Il provvedimento punta a definire un quadro normativo organico sull’intero ciclo di vita della nuova tecnologia nucleare, sia a fissione sia a fusione. Il governo sarà delegato a varare uno o più decreti legislativi per disciplinare la sperimentazione, la localizzazione, la costruzione e l’esercizio dei nuovi moduli, rivedere le competenze istituzionali, promuovere ricerca e formazione e riorganizzare la gestione degli impianti esistenti, dei rifiuti e del combustibile esaurito.