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(Adnkronos) - Nelle trattative con gli Usa per arrivare a un accordo in materia di dazi, la Commissione europea ha fatto sostanzialmente quello che gli Stati volevano, quindi le critiche rivolte a Ursula von der Leyen sono mal poste. Così il portavoce della Commissione Europea al Commercio Olof Gill, rispondendo, durante il briefing con la stampa, a chi gli ha chiesto se ritenga che la Commissione non andrebbe criticata troppo, visto che nei negoziati con gli Stati Uniti non ha fatto altro che seguire la volontà degli Stati membri. "La risposta è largamente sì", ha risposto Gill, ricordando che i negoziati con gli Stati Uniti sono stati caratterizzati da un livello di "consultazioni", sia per quanto riguarda la "frequenza" che la "profondità", tra la Commissione e gli Stati membri davvero "senza precedenti. Non ho mai visto nulla di simile - ha continuato - proprio in virtù di quei contatti stretti con le nostre industrie e con i portatori di interessi, siamo stati in grado di andare nei negoziati con gli Usa con la fiducia che stavamo parlando per tutta l'Ue". Naturalmente, ha proseguito, "ci saranno differenze di opinioni ", qualcuno dirà che "avremmo dovuto fare questo o fare quello", ma "siamo fiduciosi di aver evitato lo scenario peggiore, che era uno scenario peggiore molto brutto. Abbiamo creato la prevedibilità e la stabilità che i nostri Stati membri e le nostre industrie ci chiedevano, in una situazione difficile". Dare "stabilità e prevedibilità" non è "una piccola cosa, è una gran cosa", e ci sono voluti "mesi" di negoziati per arrivarci. "Non sono un matematico, ma l'ultima volta che ho controllato il 15% era più basso del 30%", ha concluso Gill. "Siamo estremamente sicuri che l’accordo raggiunto con gli Stati Uniti non influenzerà negativamente in alcun modo le nostre trattative commerciali in corso con altri partner", ha affermato inoltre un portavoce della Commissione europea. Inoltre "stiamo lavorando su una serie di esenzioni che sono importanti per l’Unione europea. Non posso entrare nei dettagli in questo momento, ma stiamo facendo tutto il possibile per assicurarci che i settori più importanti non vengano colpiti dalla tariffa generalizzata, ma che invece restino soggetti a dazi bassi o nulli": questa la risposta di un portavoce della Commissione Ue a una domanda sull’eventuale esclusione di vini e superalcolici. Per quanto riguarda gli impegni che l'Ue ha preso con gli Usa sull'acquisto di fonti di energia per 750 miliardi di euro "riguardano i prossimi tre anni", mentre gli obiettivi di decarbonizzazione hanno scadenze successive, dunque "non contraddicono" l'obiettivo Ue di portare la propria economia verso emissioni nette zero al 2050, ha detto dal canto suo la portavoce della Commissione europea per l'Energia Anna-Kaisa Itkonen, durante il briefing con la stampa a Bruxelles. Nel pomeriggio di oggi i rappresentanti permanenti degli Stati membri presso l'Ue discuteranno nel Coreper dell'accordo raggiunto dalla presidente della Commissione europea con gli Usa. Non è previsto un voto, ma gli Stati membri dovrebbero confrontarsi sulla materia, dopo che sono già arrivate le prime reazioni pubbliche, la più negativa dal governo francese, con il primo ministro francese Bayrou che ha parlato di un "giorno buio" per l'Europa, che ha scelto di "sottomettersi" a Trump. Sia il cancelliere tedesco Friedrich Merz che il premier polacco Donald Tusk hanno detto, con accenti diversi, che l'intesa ha consentito di evitare una guerra commerciale. L'accordo dovrebbe produrre una dichiarazione congiunta Usa-Ue, che dovrebbe essere pubblicata entro il primo agosto. La Polonia rischia di perdere circa 8 miliardi di zloty (1,9 miliardi di euro) a causa dei dazi del 15% imposti. "I dazi americani sui prodotti europei sono ormai diventati realtà", ha scritto Tusk oggi via social. "Sono pari alla metà dell'importo proposto dal presidente Trump ad aprile, eppure non c'è motivo di festeggiare". "Secondo stime preliminari - ha continuato Tusk - la Polonia potrebbe subire perdite di circa 8 miliardi di zloty (la minaccia iniziale era di 15 miliardi di zloty). Le ripercussioni saranno significative su entrambe le sponde dell'Atlantico, ma un accordo commerciale difficile è preferibile a un'insensata guerra tariffaria tra alleati", ha continuato. Intanto oggi Stati Uniti e Cina di nuovo intorno a un tavolo a Stoccolma per il secondo giorno di negoziati sui dazi. La delegazione americana è arrivata nella sede del governo svedese, dove ieri si sono aperti i colloqui, riferisce la Cgtn. I negoziati vedono protagonisti il segretario al Tesoro Usa Scott Bessent e He Lifeng, vicepremier e zar dell'economia cinese, fedelissimo di Xi Jinping. Bessent ha annunciato l'intenzione delle parti di lavorare su una "probabile" proroga della tregua commerciale, in scadenza il 12 agosto, dopo l'escalation della guerra di dazi e controdazi.
(Adnkronos) - "In questo momento non c'è certezza, non ci sono elementi chiari, perché è una dichiarazione politica, nessuno ha visto il testo tecnico. Quindi non diamo nessun commento di merito, nel senso che potrebbe essere una cosa negativa come positiva, ma in questo momento non siamo nelle condizioni di poterlo dire. Certamente non è positivo che tra Paesi che hanno relazioni storiche come Stati Uniti e Europa, poi scatti il tema dei dazi". Così Mario Emilio Cichetti, direttore generale del Consorzio del Prosciutto di San Daniele, commentando in un'intervista con Adnkronos/Labitalia, l'intesa sui dazi al 15% sui prodotti europei raggiunta tra Usa e Ue. Secondo Cichetti "sicuramente se il dazio fosse effettivamente al 15% netto, non sommato a dazi precedenti, potrebbe essere nel nostro caso un dazio fastidioso ma non drammatico. Quello che invece è da capire è se nella negoziazione, che mi pare sia tuttora in corso, ci fossero possibilità per alcuni prodotti a dazio zero, che sarebbe la nostra speranza. E non solo nostra, ma di molti altri nostri colleghi del settore. E se questo non fosse possibile, ci si aspetta almeno che alla luce di un dazio di questo tipo ci siano comunque degli aiuti o comunque degli interventi sui settori colpiti, per agevolarli in qualche maniera nel sistema export", sottolinea Cichetti. "Il sistema produttivo italiano è votato alle esportazioni, quello alimentare è il più rilevante -continua- come importanza a livello comunitario, quindi è ovvio che per tutto il sistema made in Italy dell'agroalimentare, in particolare per i prodotti tipici, la partita è importante perché per noi sono mercati di sbocco fondamentali, in particolare gli Stati Uniti", continua ancora. E Cichetti fa il punto anche sugli effetti di questi mesi di incertezza. "Tanti Paesi export sono importanti, ma gli Stati Uniti sono i più importanti, penso quasi per tutti i settori. Noi nel Paese abbiamo ancora una quota di export abbastanza limitata, 19-20%, ma comunque gli Stati Uniti sono stati il primo paese di esportazione extra-Ue nel 2024, il secondo paese dopo la Francia, con circa 100.000 prosciutti esportati negli Stati Uniti sui 450.000-480.000 esportati su base annuale. L'incertezza di questi mesi del 2025, con il dazio provvisorio al 10%, a dire la verità, è stata neutra per fortuna, non ha inciso in maniera significativa sull'esportazione", sottolinea il direttore del Consorzio. Per Cichetti, la spiegazione sta nel fatto "che i prosciutti crudi negli Stati Uniti sono quasi tutti italiani, Dop e non Dop, abbiamo comunque un posizionamento abbastanza consolidato negli anni del sistema italiano". "I prosciutti crudi hanno un valore sul mercato di un certo tipo, sicuramente di alta fascia e probabilmente nelle negoziazioni sottostanti tra i vari soggetti, visto che ci sono circa 4 passaggi da produttore fino al commercializzatore americano, il dazio si è drenato. E' quindi arrivato con un effetto limitato sul mercato, che da un punto di vista è un bene, da un altro è un male perché ovviamente in prospettiva si creano difficoltà sulla redditività", aggiunge. E in conclusione per Cichetti "speriamo che nel dettaglio della trattativa ci sia una visione di riguardo, una visione di attenzione per il sistema agroalimentare italiano, in particolare per i prodotti a indicazione geografica come il San Daniele. E poi il supporto alle imprese è fondamentale, e speriamo che questi eventi alla fine siano meno negativi di quello che oggi ci si può aspettare".
(Adnkronos) - E' stato presentato a Darfo Boario Terme “Sharing for Caring” , un progetto innovativo di Aida – Artificial Intelligence Driving Autonomous del Politecnico di Milano. L'iniziativa sfrutta la tecnologia di guida autonoma sviluppata dal gruppo di ricerca per offrire un servizio di navetta a bassa velocità dedicato alle persone con fragilità, promuovendo l’autonomia, l’inclusione e la qualità della vita di persone che spesso incontrano ostacoli negli spostamenti quotidiani e garantendo spostamenti efficaci in contesti urbani dove la rete di trasporto pubblico è limitata. “Sharing for Caring” utilizza la guida autonoma per collegare le abitazioni delle persone anziane o con mobilità ridotta a punti di interesse come farmacie, ambulatori e supermercati. Grazie alla tecnologia, questi servizi diventano sostenibili anche in territori a bassa densità abitativa, come le città nelle aree montane. Durante l’evento, una Fiat 500 elettrica 3+1 ha percorso in completa autonomia le strade di Darfo Boario Terme, dimostrando la concreta applicabilità tecnologica del servizio. A metà tragitto, il veicolo si è fermato per accogliere a bordo un passeggero anziano e accompagnarlo alla farmacia più vicina, simulando uno scenario d’uso reale. Durante il test era presente, per motivi di sicurezza, rispettando le direttive del Decreto Ministeriale 70 del 2018 “Smart Road”, un safety-driver riconosciuto dietro al volante. Scelta per la sua configurazione che agevola l’accesso delle persone con mobilità ridotta, la vettura è equipaggiata con la tecnologia di guida autonoma sviluppata dal gruppo Aida del Politecnico di Milano. Una dimostrazione tangibile di come l’innovazione possa trasformarsi in uno strumento di inclusione sociale, soprattutto nei territori meno serviti. “In un contesto demografico in cui l’età media della popolazione è in costante avanzamento, è fondamentale garantire autonomia e indipendenza anche a chi vive in territori meno serviti - dichiara Sergio Savaresi del Politecnico di Milano, responsabile scientifico del progetto -. Robo-Caring vuole essere una risposta concreta: un servizio sostenibile e replicabile, capace di trasformare la guida autonoma in uno strumento di inclusione sociale”. Il progetto è sviluppato all’interno del Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile (Most), con anche il sostegno di Fondazione Ico Falck e Fondazione Politecnico di Milano, e la collaborazione di Cisco Italia come partner tecnologico. “Con una popolazione over 65 significativa e una geografia tipica dei comuni montani, Darfo Boario Terme è il luogo ideale per sperimentare nuove soluzioni a basso impatto ma ad alto valore sociale - commenta il sindaco Dario Colossi -. Un servizio come questo può davvero fare la differenza nella vita quotidiana di molti cittadini”. Raffaele Cattaneo, sottosegretario con delega alle Relazioni internazionali ed europee di Regione Lombardia, sottolinea come l'iniziativa Sharing for Caring rappresenti "un traguardo importante per Regione Lombardia, poiché incarna un ambito di innovazione – la guida autonoma – destinato a giocare un ruolo chiave nel futuro". E poi aggiunge: "Il nostro impegno nel settore della guida autonoma ha subito un impulso significativo al rientro dalla missione istituzionale a Indianapolis, dove abbiamo constatato quanto fosse avanzata l’esperienza del Politecnico di Milano in questo ambito. Da allora, abbiamo rafforzato la collaborazione con l’ateneo per sostenere sperimentazioni come questa. Il fatto che la Lombardia, grazie alle competenze del Politecnico di Milano, sia oggi tra i leader globali nello sviluppo della guida autonoma dimostra come la nostra regione possa continuare a distinguersi a livello mondiale per innovazione e ricerca tecnologica. Ma per mantenere questo primato, è fondamentale continuare a investire in ricerca e innovazione su tecnologie come questa". Simona Tironi, assessore all’Istruzione, Formazione, Lavoro di Regione Lombardia, aggiunge: “Progetti come Sharing for Caring rappresentano perfettamente la visione di Regione Lombardia: uno sviluppo territoriale intelligente, umano e tecnologico, che non lascia indietro nessuno. Come assessore all’Istruzione, Formazione e Lavoro, credo sia strategico investire in competenze e occupazione di qualità per rendere sostenibili queste innovazioni, che offrono servizi concreti, inclusivi e replicabili, con un basso impatto ambientale”. Il veicolo, decorato ispirandosi all’arte giapponese del Kintsugi, rappresenta anche visivamente il messaggio del progetto. Come spiega Federico Falck, presidente della Fondazione Ico Falck: “Il 'Kintsugi' insegna che le crepe non sono solo rotture, ma parti della storia che, se valorizzate, possono diventare bellezza. Così anche le fragilità possono trasformarsi in risorsa, se accompagnate con intelligenza e sensibilità, all’interno di un progetto nel quale il team di giovani ricercatori entusiasti e preparati lavora per la mobilità futura, attento ai cittadini più fragili”. Il valore strategico del progetto viene sottolineato anche da Gianmarco Montanari, direttore generale del Centro nazionale per la mobilità sostenibile: “L’accessibilità è una delle sfide centrali della mobilità sostenibile. Con ‘Sharing for Caring’ dimostriamo che l’innovazione tecnologica può e deve diventare strumento di equità sociale, capace di rispondere ai bisogni reali delle persone.” Un ruolo fondamentale è stato svolto anche dal partner tecnologico Cisco Italia, che ha contribuito all’integrazione delle soluzioni di connettività per la supervisione da remoto. “Siamo molto felici di contribuire a un progetto che mette la tecnologia al servizio delle persone - spiega l'amministratore delegato Gianmatteo Manghi -. Questa iniziativa rappresenta un’altra tappa importante nel cammino verso la guida autonoma, grazie alla quale in futuro sarà possibile migliorare la sicurezza degli automobilisti e dei pedoni in misura elevatissima. Per riuscire però a fare questo serve una tecnologia di rete ad alte prestazioni che sia in grado di garantire comunicazioni sicure e affidabili, interagendo in maniera ottimale con il software sviluppato dal team Aida”. Sharing for Caring è il primo prototipo italiano di mobilità autonoma con finalità sociali. Un modello scalabile, sostenibile e replicabile, pensato per estendersi in quei territori dove i servizi on demand tradizionali non sono economicamente sostenibili.