ENTRA NEL NETWORK |
ENTRA NEL NETWORK |
(Adnkronos) - Il presidente degli Stati Uniti Donald T rump sta registrando alcuni dei più bassi indici di gradimento del suo mandato, con la percentuale del suo consenso che cala di oltre 9 punti, anche a causa della gestione del caso Epstein. Lo riporta The Hill, citando il rapporto del Decision desk HQ, sito web americano specializzato nella comunicazione dei risultati elettorali negli Stati Uniti. Il consenso del tycoon cala, in particolare tra gli "indipendenti" (elettori che non aderiscono ufficialmente a nessuno dei due principali partiti politici statunitensi ndr,): solo il 29 per cento di loro dice di approvarlo. "Lunedì scorso il suo indice di gradimento netto ha raggiunto il punto più basso nella classifica Ddhq, scendendo di 9,2 punti, mentre mercoledì scorso il suo indice di disapprovazione nella media RealClearPolitics ha raggiunto il punto più alto di sempre, attestandosi al 52,7%”, si legge nel rapporto. Tra le cause principali ci sarebbero la persistente inflazione dovuta alla politica tariffaria di Trump, la percezione negativa delle politiche dell’immigrazione dopo l'ondata di retate e arresti da parte degli agenti dell'Immigration and Customs Enforcement (Ice) e, non in ultimo, il caso Epstein che ha canalizzato l’attenzione nazionale e internazionale nelle ultime settimane, suscitando forti reazioni negative, anche da parte della sua base Maga (Make America's Greatest Again). “La ‘magia’ di Trump è sempre stata quella riuscire ad 'andare oltre' in modo che l'attenzione del pubblico non si soffermasse troppo su un solo argomento, ma sta avendo sempre più difficoltà a superare questioni annose che lo trascinano in basso nei sondaggi. È stato magistrale in questo, per tutta la sua carriera pubblica, mentre ora ha serie difficoltà a voltare pagina”, ha commentato Lee Miringoff, direttore del Marist University Institute for Public opinion.
(Adnkronos) - “È una banalità dire che se non ci fossero saremmo tutti più contenti. Ma se verrà confermato, mi auguro nel più breve tempo possibile, quel 15 % che leggiamo oggi sui giornali, almeno avremmo una percentuale definita e le aziende comincerebbero a prendere le dovute contromisure su un dato certo. Togliere quel dazio occulto che è l’incertezza è pur sempre un inizio: basti pensare che proprio il clima di incertezza ha fatto registrare, solo a maggio, un calo delle nostre esportazioni del 6,6% verso il mercato Usa, che ricordiamolo, è il secondo mercato in assoluto e il primo extra Ue per un valore pari a 1,7 miliardi di euro per il macrosistema arredamento. E nel frattempo le importazioni dalla Cina sono aumentate in maniera preoccupante di un +28,3% nel periodo gennaio-aprile 2025”. Lo dichiara Claudio Feltrin, presidente di FederlegnoArredo. “Quello americano è un mercato strategico per il nostro settore in cui perderemmo competitività, considerando che la ricaduta più diretta sarebbe sul consumatore finale americano che, seppur con una stima approssimativa, si troverebbe a pagare lo stesso prodotto il 6% in più", continua. "L’ottimale? Sicuramente no, ma pur sempre gestibile. Purtroppo, quello che potrebbe peggiorare davvero questa situazione già complessa, è la perdita di potere d'acquisto del dollaro verso l'euro, con una svalutazione che da inizio anno è arrivata al 13% e che potrebbe toccare il 20-25% nella primavera del 2026. Questo scenario sarebbe ben più grave dell’introduzione del dazio", conclude.
(Adnkronos) - “Il Programma Emtn è molto importante perché sancisce il ritorno a raccogliere capitali in Italia, rafforzando il mercato dei capitali italiani che negli ultimi anni ha sofferto l'emorragia verso mercati esteri. L'Italia non ha nulla da invidiare agli altri paesi. Riteniamo che il rimpatrio in Italia sia la mossa giusta negli interessi di Iren e del sistema economico italiano”. Sono le dichiarazioni di Luca Dal Fabbro, presidente di Iren, alla ‘Ring the Bell Ceremony’ organizzata a Palazzo Mezzanotte da Iren per celebrare la costituzione del nuovo Programma Emtn (Euro Medium Term Notes). Iren ha rinnovato il proprio Programma incrementando l’ammontare massimo da 4 a 5 miliardi di euro. Il Prospetto informativo relativo al Programma è stato approvato da Consob e ha ottenuto il giudizio di ammissibilità alla quotazione sul Mercato telematico delle obbligazioni (Mot) da parte di Borsa Italiana. Un ruolo importante è riservato alla sostenibilità. “Il denaro che raccogliamo sul mercato - prosegue Dal Fabbro - serve per aumentare gli investimenti sulla resilienza ambientale, sul rafforzamento delle reti idriche, sull'efficientamento del parco termoelettrico, il fotovoltaico, l'eolico. Alimentiamo progetti che devono essere sostenibili e che aumentano la resilienza ambientale. Siamo convinti che si tratti di un buon investimento che, da un lato, offre rendimento agli azionisti e dall’altro rende l’azienda più solita. Investire nella sostenibilità non è un peso, ma una grande opportunità di rendere le aziende più solide”. Nella scelta di procedere all’emissione di nuovi titoli obbligazionari ha influito la semplificazione burocratica e normativa: “È stato fatto un grandissimo lavoro di semplificazione da parte di Borsa Italiana e Consob - aggiunge - questo è uno degli elementi che ci ha indotto a investire. Faccio i complimenti al team di Consob e di Borsa Italiana. Grande lavoro a beneficio di emittenti come la nostra e di tutte le imprese italiane. L’Italia deve tornare a fare industria, nel nostro Paese abbiamo una iper finanziarizzazione del sistema italiano, ma facendo industria ci saranno soldi per alimentare la finanza”. Infine una considerazione sul nucleare: “Il nucleare è un orizzonte molto lungo. Per fare una centrale nucleare ci vogliono tra i 10 e i 15 anni. Il suggerimento che darei a chi parla di nucleare è di sopravvivere nei prossimi 5-10 anni facendo quello che è possibile e in parallelo studiare le migliori forme per produrre energia elettrica sostenibile e sicura., con tutte le fonti, nessuna esclusa” conclude Dal Fabbro.