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(Adnkronos) - Nuovi raid di Israele in Siria. Il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, aveva anticipato un'intensificazione dei bombardamenti se le forze siriane non si fossero ritirate da Sweida, la città a maggioranza drusa in cui sono in corso scontri. Le forze armate israeliane affermano di aver "colpito un obiettivo militare nell'area del palazzo presidenziale del regime siriano a Damasco". Nel post sui social viene confermato anche che è stato colpito il quartier generale delle forze armate siriane nella capitale. Gli attacchi israeliani su Damasco hanno causato tre morti e 34 feriti, secondo un nuovo bilancio del ministero della Sanità siriano. I violenti attacchi hanno distrutto un'ala di un edificio di quattro piani nel complesso che ospita il quartier generale dell'esercito, adiacente al ministero della Difesa. Katz ha pubblicato sul suo profilo X un video della televisione siriana che mostra una conduttrice sorpresa dall'attacco israeliano sullo sfondo nel centro di Damasco. "I colpi più duri sono iniziati", ha scritto il ministro nel post. "Stiamo operando per salvare i nostri fratelli drusi", ha dichiarato il premier Benjamin Netanyahu in un comunicato in cui si è appellato ai drusi israeliani perché non oltrepassino il confine con la Siria, dopo che alcune centinaia di membri della comunità lo hanno fatto oggi. Oggi le Forze di difesa israeliana (Idf) hanno condotto un raid aereo contro l'aeroporto di Thaala, nei pressi di Sweida, hanno colpito Sweida con droni e hanno inviato rinforzi al confine tra Israele e Siria. "Il regime siriano deve lasciare in pace i drusi a Sweida e ritirare le sue forze. Come abbiamo chiarito e avvertito, Israele non abbandonerà i drusi in Siria e applicherà la politica di smilitarizzazione che abbiamo deciso", ha affermato Katz. "Le Idf continueranno a colpire le forze del regime finché non si ritireranno dalla zona e presto intensificheranno la loro risposta contro il regime se il messaggio non verrà recepito", ha aggiunto. "La Siria ritiene Israele pienamente responsabile per questa pericolosa escalation e per le sue conseguenze" e "afferma di conservare tutti i suoi diritti legittimi a difendere la propria terra e il proprio popolo con ogni mezzo consentito dal diritto internazionale", si legge in un comunicato del ministero degli Esteri siriano in seguito ai raid condotti da Israele nel corso della giornata. Il comunicato invita la comunità internazionale ad "adottare misure urgenti e concrete per porre fine agli atti di aggressione ripetuti da Israele". A Sweida, un giorno dopo che una precedente tregua era crollata, è stato raggiunto un nuovo cessate il fuoco. Lo ha reso noto una fonte non identificata del ministero degli Interni in una dichiarazione riportata dall'agenzia di stampa statale Sana. "È stato raggiunto un accordo per un cessate il fuoco a Sweida e per il dispiegamento di posti di blocco di sicurezza nella città", ha detto la fonte. Il bilancio degli scontri settari a Sweida è salito a oltre 300 morti. L'Osservatorio siriano per i diritti umani ha aggiornato il precedente bilancio delle vittime, che contava 248 morti. "Dallo scoppio degli scontri domenica scorsa, sono stati uccisi 69 combattenti drusi e 40 civili, 27 dei quali in 'esecuzioni sommarie' da parte di membri dei ministeri della Difesa e degli Interni. A cui si aggiungono anche 165 vittime tra le forze governative, 18 combattenti beduini e 10 membri delle forze di sicurezza governative", riportano i dati raccolti dall'osservatorio con sede in Gran Bretagna, che si basa su una rete di fonti all'interno della Siria. L'Unione europea si è detta “allarmata” per i continui scontri nella città siriana di Sweida, a maggioranza drusa, invitando tutte le parti a concordare un cessate il fuoco e a proteggere i civili. Lo si apprende da un comunicato ufficiale da parte del Servizio di azione esterna dell'Ue, che ha esortato "tutti gli attori esterni" a "rispettare pienamente la sovranità e l’integrità territoriale della Siria", dopo la serie di raid israeliani a sostegno dei drusi. Le forze governative siriane sono accusate di esecuzioni sommarie e di altri abusi a Sweida, dove la violenza settaria tra combattenti drusi e tribù beduine ha causato decine di morti. "Noi condanniamo in modo inequivocabile la violenza contro i civili a Sweida, tutte le parti facciano un passo indietro e si impegnino per un dialogo significativo che porti ad un cessate il fuoco duraturo", ha dichiarato l'inviato speciale degli Stati Uniti per la Siria, Tom Barrack, in un post pubblicato su X. Il segretario di Stato americano, Marco Rubio, ha espresso grande preoccupazione dopo che l'alleato americano Israele ha colpito il quartier generale dell'esercito siriano. “Stiamo parlando con entrambe le parti, tutti gli interessati, e speriamo di riuscire a concludere, ma siamo molto preoccupati”, ha dichiarato Rubio ai cronisti interpellato sugli attacchi israeliani. Il segretario di Stato non ha mai fatto riferimento diretto a Israele ma ha commentato gli scontri nella città di Sweida, a maggioranza drusa, aggiungendo in una nota: "Si tratta di una minaccia diretta agli sforzi per contribuire a costruire una Siria pacifica e stabile. Abbiamo avuto e continuiamo ad avere ripetuti e costanti colloqui con i governi di Siria e Israele su questo tema”. Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha espresso "condanna" per "i raid aerei sempre più gravi di Israele su Sweida, Daraa e nel centro di Damasco, così come le notizie sul ridispiegamento di forze dell’Idf nel Golan". Lo ha dichiarato il portavoce di Guterres, Stephane Dujarric, in un comunicato.
(Adnkronos) - "Nonostante sia stato prorogato dal 16 al 23 luglio il termine per la comunicazione e il versamento del contributo di soggiorno di Roma Capitale, anche grazie alla segnalazione di Aigab che ha effettuato circa i rallentamenti del funzionamento del Portale Gecos, il disservizio continua e ad oggi per proprietari ed operatori è ancora impossibile adempiere a quanto prevede la legge perché la piattaforma è bloccata e non consente di accedere al sistema". E' quanto dice all'Adnkronos/Labitalia Aigab. "Non siamo messi in condizione di adempiere - spiega - come naturalmente vorremmo fare, agli obblighi previsti dalla legge e nonostante le centinaia di segnalazioni inviate in queste settimane dai nostri associati nulla è cambiato. La proroga di una settimana non può essere ritenuta sufficiente anche perché, a un giorno dall’annuncio da parte di Roma Capitale, il disservizio permane: è infatti praticamente impossibile accedere alla piattaforma Gecos caricando tutte le informazioni necessarie. Un sistema farraginoso che comporta una grandissima perdita di tempo ed è quanto di più lontano si possa immaginare dalla tecnologia di cui un’amministrazione come quella di Roma Capitale dovrebbe essere dotata, visto che in altre grandi città italiane questi disservizi non esistono e la pratica viene espletata in un quarto del tempo tra inserimento delle informazioni e versamento del contributo". "Chiediamo all’Ufficio del contributo di soggiorno del Comune di Roma - afferma - di risolvere tale disservizio quanto prima e di rinviare di almeno un mese la scadenza, ad oggi fissata al 23 luglio 2025, al fine di permettere ai tanti operatori del settore, professionisti e non, di poter correttamente ottemperare a quanto previsto dalla legge in merito alle comunicazioni delle tasse di soggiorno del secondo trimestre 2025".
(Adnkronos) - Il mese scorso è stato il terzo giugno più caldo a livello globale, con una temperatura media di 16,46°C, 0,47°C in più rispetto alla media di giugno del periodo 1991-2020. Per l'Europa occidentale, invece, è stato il più caldo mai registrato. Due importanti ondate di calore, a metà e fine mese, hanno colpito ampie zone dell'Europa occidentale e meridionale: gran parte della regione ha registrato temperature percepite superiori a 38°C che in alcune zone del Portogallo hanno raggiunto i 48°C. E' quanto fa sapere Copernicus Climate Change Service (C3S), implementato dal Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine per conto della Commissione europea con finanziamenti dell'Ue. Secondo Samantha Burgess, responsabile strategico per il Clima dell'Ecmwf, "giugno 2025 ha visto un'ondata di calore eccezionale colpire ampie zone dell'Europa occidentale, con gran parte della regione colpita da un forte stress termico. Questa ondata di calore è stata resa più intensa dalle temperature record della superficie del mare nel Mediterraneo occidentale. In un mondo che si riscalda, è probabile che le ondate di calore diventino più frequenti, più intense e colpiscano un numero maggiore di persone in tutta Europa". Nel dettaglio, giugno 2025 è stato di 1,30°C superiore alla media stimata del periodo 1850-1900, utilizzata per definire il livello preindustriale (è stato solo il terzo mese degli ultimi 24 con una temperatura globale inferiore di 1,5°C rispetto al livello preindustriale). Guardando al Vecchio Continente, la temperatura media per il mese scorso è stata di 18,46°C, 1,10°C in più rispetto alla media di giugno del periodo 1991-2020, rendendolo il quinto giugno più caldo mai registrato. La maggior parte dell'Europa occidentale e centrale ha registrato temperature atmosferiche superiori alla media: l'Europa occidentale nel suo complesso ha vissuto il giugno più caldo mai registrato, con una temperatura media di 20,49°C, 2,81°C in più rispetto alla media del periodo 1991-2020. Ha superato di poco (di soli 0,06°C) il precedente record di giugno stabilito nel 2003 (20,43°C). Due importanti ondate di calore a metà e fine giugno 2025 hanno colpito ampie zone dell'Europa occidentale e meridionale. Gran parte della regione ha registrato temperature percepite superiori a 38°C, corrispondenti a uno 'stress da calore molto forte'. In alcune zone del Portogallo, le temperature percepite hanno raggiunto i 48°C, ovvero 'stress da calore estremo'. Guardando alla temperatura della superficie del mare, un'eccezionale ondata di calore marino si è sviluppata nel Mediterraneo occidentale a giugno, portando alla più alta Sst (sea surface temperature) giornaliera mai registrata per l'intera regione a giugno (27°C), corrispondente alla più alta anomalia giornaliera della Sst in qualsiasi mese (3,7°C sopra la media).