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(Adnkronos) - Il Consiglio di Sicurezza dell'Onu ha posticipato la riunione prevista per oggi su Gaza. Lo riporta il calendario ufficiale del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. La riunione d'emergenza, richiesta da diversi Paesi membri dopo l'annuncio del piano di Israele su Gaza, si terrà domenica 10 agosto, alle ore 10. Il Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha messo in guardia Israele sul rischio di "una pericolosa escalation" che "rischia di peggiorare le conseguenze già catastrofiche per milioni di palestinesi". "Il Segretario Generale è seriamente allarmato dalla decisione del governo israeliano di 'prendere il controllo di Gaza City'. Questa decisione segna una pericolosa escalation e rischia di aggravare le già catastrofiche conseguenze per milioni di palestinesi", ha dichiarato il suo portavoce in una nota. Il piano prevede, inoltre, di procedere al disarmo di Hamas con la liberazione dei circa 50 ostaggi ancora prigionieri. . "Non occuperemo Gaza, la libereremo da Hamas" ha scritto ieri il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, sul suo profilo X. "Gaza sarà smilitarizzata e verrà istituita un'amministrazione civile pacifica, che non sia l'Autorità Nazionale Palestinese, né Hamas, né un'altra organizzazione terroristica" aggiunge. "Questo contribuirà a liberare i nostri ostaggi e a garantire che Gaza non rappresenti una minaccia per Israele in futuro", conclude il post. L'esercito eseguirà il piano "nel miglior modo possibile", ha dichiarato il capo di Stato maggiore israeliano, Eyal Zamir. "Siamo responsabili della prontezza dell'esercito, della sicurezza dello Stato e dei suoi cittadini, della restituzione degli ostaggi e della sconfitta di Hamas, e così faremo", ha detto Zamir, rivolgendosi ai comandanti di divisione e ai vertici militari durante una riunione, stando a una nota delle Idf. Le Forze di difesa israeliane erano, però, contrarie al piano. Prima che il gabinetto l'approvasse, avevano messo in evidenza come l'operazione avrebbe messo a rischio la vita degli ostaggi rimasti, oltre a poter scatenare un disastro umanitario. "La decisione di occupare Gaza conferma che il criminale Netanyahu e il suo governo nazista non si preoccupano della sorte dei loro prigionieri", ha detto Hamas, aggiungendo: "Sanno bene che estendere l'aggressione significa sacrificarli". Il Qatar condanna la decisione israeliana di conquistare Gaza, dove attualmente un milione di palestinesi ha trovato rifugio nella parte settentrionale della Striscia devastata dalla guerra. In una dichiarazione del ministero degli Esteri qatariota si afferma che Doha considera la decisione "uno sviluppo pericoloso che rischia di aggravare le sofferenze umanitarie, causate dalla guerra in corso nella Striscia, ne esacerba le ripercussioni disastrose e compromette gli sforzi volti a raggiungere un cessate il fuoco permanente". Doha invita la comunità internazionale a "intraprendere azioni urgenti per impedire alle autorità di occupazione israeliane di attuare questa decisione". Il piano prevede anche che il territorio sia governato da "un'amministrazione civile alternativa, né Hamas né l'Autorità palestinese". Secondo la tv N12, che cita un ufficiale di alto grado, l'operazione autorizzata nelle ultime ore riguarderebbe solo Gaza City. Gli abitanti dell'area, secondo la stessa fonte, saranno costretti a essere trasferiti in campi per sfollati entro l'inizio di ottobre."Il gabinetto di sicurezza, a maggioranza, ha adottato - si legge - i cinque principi per concludere la guerra: il disarmo di Hamas, il ritorno di tutti gli ostaggi, i vivi e i deceduti, la smilitarizzazione della Striscia di Gaza, il controllo di sicurezza israeliano nella Striscia di Gaza, l'istituzione di un'amministrazione civile alternativa che non sia né Hamas né l'Autorità palestinese". Secondo il Times of Israel, la decisione di sottolineare nella dichiarazione la zona di Gaza City, dove vivono circa 800mila palestinesi, indica che sarà un piano graduale e che almeno comincerà da qui.
(Adnkronos) - L'intesa tra Usa e Ue sui dazi al 15% per i prodotti europei entrerà in vigore domani 1° agosto. Ma l'incertezza, mancando ancora un piano operativo sui diversi settori, regna sovrana. E le sorprese, per le aziende italiane che esportano in Usa, sono dietro l'angolo. Anche quelle di ritrovarsi, concretamente, a dover fronteggiare un dazio maggiore rispetto al 15% previsto dall'accordo. Come racconta ad Adnkronos/Labitalia Giuseppe Napoletano, amministratore unico della Solania Srl, azienda campana che esporta in tutto il mondo, Usa compreso, il pomodoro San Marzano Dop, una delle icone del made in Italy agroalimentare, che si produce esclusivamente nell'agro Sarnese – Nocerino. "Da domani -sottolinea- ci sarà su ogni container che entrerà negli Stati Uniti c'è l'applicazione del dazio del 15% in più, sul pomodoro già pagavamo il dazio del 6,50 a cui si sommerà il 15%. Dalle informazioni che ho avuto l'altro giorno da Interglobo, lo spedizioniere che fa tutte le operazioni doganali il prezzo 6,50 più 15, che fa 21,50", sottolinea. Un incremento di costi, quello legato ai dazi, che per Solania arriva in un periodo positivo per l'azienda. "Quelli del 2024 sono stati numeri importanti, siamo un'azienda -spiega- che esporta il pomodoro San Marzano Dop in tutto il mondo, facciamo 50 Paesi, dagli Stati Uniti, Canada, Brasile, fino ad arrivare tra il Giappone, Australia e Nuova Zelanda. Abbiamo sede in Campania, esattamente a Sarno e abbiamo due stabilimenti di produzione, una a Sarno e un'altro a Nocera Inferiore. Produciamo circa un milione di quintali di pomodoro, l'export per noi rappresenta quasi l'80%, e gli Usa il 50% di esso. E quindi il problema con l'applicazione dei dazi c'è, è chiaro che dobbiamo essere bravi a ottenere i costi per superare questo momento negativo", sottolinea. Ma, nonostante l'incertezza e l'aumento dei costi legato all'applicazione dei dazi, l'imprenditorie non perde la fiducia. "Io sono fiducioso perché il consumatore americano è molto attento alla qualità, il nostro è un prodotto che va verso un mercato di fascia medio alta. Noi dovremo essere a produrre nel contenere i costi e gli eventuali aumenti di non applicarlo al cliente finale", sottolinea. E Napoletano, nel contenimento dei costi senza intaccare la qualità, si è mosso per tempo. "In previsione di questa situazione, quando si è iniziato a parlare di dazi, abbiamo ci siamo già attrezzati contenendo il costo dell'acciaio, visto che il nostro pomodoro va in contenitori metallici. Abbiamo già fatto i contratti a dicembre e gennaio scorso, in cui non abbiamo subito ulteriori aumenti, mentre in questo momento l'acciaio è aumentato del 7-8%", sottolinea. La 'strada', per Napoletano, per vincere la 'guerra' dei dazi, deve essere questa: valore aggiunto del prodotto e ottimizzazione dei costi. "Abbiamo sentito il nostro importatore -spiega- e il sentimento è chiaro, quando ci sono queste situazioni incredibili a livello internazionale, anche loro devono stringere la cinghia in un momento particolare. Ma noi siamo fiduciosi perché il nostro prodotto è un prodotto di fascia medio alta, non è un prodotto cheap. Il problema lo potresti tenere su un prodotto cheap che magari aumenta del 15-20%", ribadisce. "Chi è abituato a mangiare qualità e a spendere per la scatola di pomodoro San Marzano, continuerà a farlo, non penso almeno per il momento, un'eventuale riduzione del consumo negli Usa", sottolinea. E l'imprenditore sottolinea come oltre ai dazi a pesare sia la svalutazione del dollaro. "Se non c'è un intervento politico a livello internazionale" la situazione che si è creata con i dazi Usa "la puoi tamponare, però a lungo andare puoi avere dei problemi occupazionali, dei problemi di produzione. Questo accordo ha permesso agli Usa di fare il proprio business e di vendere proprie risorse all'Europa, però prima o poi vanno regolati questi scambi commerciali, non si possono tenere i tassi così alti. Mi auguro che da qui a fine anno, anche in occasione delle elezioni di medio termine in America, qualcosa possa succedere", sottolinea. E intanto Napoletano è concentrato sul momento più importante per l'azienda: la produzione del pomodoro San Marzano che viene trasformato esclusivamente in pelati, come previsto dal disciplinare. "In questo momento abbiamo un pomodoro eccellente, un'annata di qualità. Negli ultimi giorni c'è stata una piccola pioggia che non ha fatto danni, perché poi sul pomodoro quello che incide sono eventuali grandinate, che potrebbe danneggiare il prodotto. Fino ad adesso stiamo facendo una qualità eccellente", sottolinea, concludendo che "noi produciamo poi anche pomodoro normale, in Puglia, e anche li stiamo avendo una qualità eccellente".
(Adnkronos) - Iren ha rinnovato il proprio Programma Emtn (Euro Medium Term Notes) incrementando l’ammontare massimo da 4 a 5 miliardi di euro. Il Prospetto informativo relativo al Programma è stato approvato da Consob e ha ottenuto il giudizio di ammissibilità alla quotazione sul Mercato Telematico delle Obbligazioni (Mot) da parte di Borsa Italiana. L’approvazione del Prospetto Emtn sul mercato italiano, funzionale all’emissione di titoli obbligazionari, consente di diversificare le fonti di finanziamento, rafforzare la presenza di Iren sul mercato dei capitali e contribuire allo sviluppo di un mercato obbligazionario nazionale sempre più competitivo, trasparente e orientato alla sostenibilità. La costituzione del nuovo Programma Emtn è stata celebrata con una cerimonia “Ring the Bell” avvenuta stamattina a Palazzo Mezzanotte, in Piazza degli Affari a Milano, alla presenza di rappresentanti di Iren, Consob e Borsa Italiana. L’operazione si inserisce nella strategia aziendale volta a rafforzare la presenza sul mercato obbligazionario: attualmente il Gruppo ha in circolazione bond senior per un ammontare complessivo di 3,5 miliardi di euro, inclusi sei green bond, in linea con gli obiettivi ESG del Gruppo, oltre all’emissione, a gennaio 2025, del primo bond ibrido da 500 milioni di euro. Il Programma EMTN ha ricevuto il giudizio “BBB” da parte delle agenzie di rating Fitch Ratings e S&P Global Ratings. L’operazione ha visto il coinvolgimento di Mediobanca in qualità di Arranger e di Goldman Sachs International, Intesa Sanpaolo (Divisione IMI CIB) e UniCredit nel ruolo di Dealer. Iren è stata assistita dallo studio legale Legance e le banche sono state assistite dallo studio legale Gianni & Origoni. “Il rinnovo del programma Emtn, per la prima volta approvato da Consob e quotato sul Mot è un passo importante per la nostra società, perché ci consentirà di raccogliere nuovi capitali sui mercati finanziari in maniera ancora più efficiente. Questo per realizzare gli investimenti industriali del nostro Piano. – dichiara Luca Dal Fabbro, presidente esecutivo di Iren – L’operazione è in linea con la strategia finanziaria di privilegiare gli strumenti obbligazionari ed in particolare i finanziamenti di tipo sostenibile, che oggi sono pari circa al 90% del debito totale”.