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(Adnkronos) - Sembrava tutto finito tra Sonia e Simone. Il loro falò di confronto si era concluso con un addio amaro, tra tradimenti e delusioni. E invece, a sorpresa, durante la puntata finale di Temptation Island in onda oggi, giovedì 31 luglio, è arrivato il colpo di scena: i due sono tornati insieme. Ma non è tutto... il vero colpo di scena è la gravidanza di Sonia. La ragazza ha scoperto, una volta tornata a casa dopo la fine del programma, di essere in dolce attesa. Una notizia che ha cambiato ogni cosa, spingendo così la coppia a ricostruire il rapporto. Dopo il falò di confronto, Simone ha fatto di tutto per riconquistare la fiducia di Sonia. Un percorso in salita, come lei stessa ha ammesso: "Deve dimostrarmi che le sue parole sono reali, ho ancora tanti dubbi, ma voglio crederci. La ferita ancora non passa". "Dimostrerò sempre di più", ha aggiunto Simone che ha promesso impegno e costanza. Sonia aveva chiesto un falò di confronto immediato dopo aver scoperto il tradimento di Simone. Sonia ha avuto la possibilità di vedere i filmati che ritraggono il personal trainer in atteggiamenti intimi con la single Rebecca. Simone e Rebecca si sono lasciati andare a vere e proprie effusioni, culminate in un momento intimo. Simone ha preso per mano Rebecca e l'ha portata in bagno, lontano dalle telecamere. I microfoni, però, hanno registrato tutto. Sonia ha ottenuto come conferma la confessione di Rebecca: "Mi ha baciato", ha detto la tentatrice. Durante il faccia a faccia, mentre rivedevano i filmati incriminati, Sonia ha ripetuto più volte con rabbia: "Mi fai schifo". Simone, visibilmente dispiaciuto per i suoi atteggiamento e ha provato a giustificarsi: "Ho baciato un'altra per capire se ti amavo". Dopo la decisione di Sonia di lasciare il programma da sola, Filippo è intervenuto puntando il dito contro il ragazzo: "Non le hai chiesto scusa nemmeno una volta". "È vero - ha ammesso Simone - ero immerso nei miei pensieri, in tutto quello che è accaduto durante questo percorso". Poi, con la voce rotta ha aggiunto: "So bene quanto sia stato difficile per lei vedere alcuni miei comportamenti. Ma proprio questi miei atteggiamenti mi hanno fatto capire che l'amavo e che non volevo perderla". Si è concluso così il percorso di Sonia e Simone, con un triste addio.
(Adnkronos) - "L’introduzione del dazio al 15% rappresenta un punto di svolta per le imprese europee che esportano negli Stati Uniti. Questo inizio di accordo potrà piacere o meno, ma ciò che conta è che si stia finalmente diradando una delle principali fonti di incertezza che gravavano sulle aziende. Per un’impresa, conoscere in anticipo tutti i costi da sostenere è essenziale per costruire listini, calcolare i margini e pianificare le attività in modo efficace. Ci tengo a precisare, tuttavia, che non si tratta di un accordo commerciale strutturato, bensì di un tentativo politico di giungere a un’intesa utile a scongiurare l’imposizione unilaterale di dazi al 30% da parte americana". E' quanto afferma con Adnkronos/Labitalia Lucio Miranda, presidente di ExportUsa, società di consulenza che aiuta le imprese italiane a entrare con successo nel mercato americano. "Il compromesso raggiunto domenica da Von der Leyen e Trump prevede un dazio fisso, il cosiddetto flat 15%, su alcune delle importazioni dall’Europa. Non si tratta, dunque, di un dazio aggiuntivo del +15%, ma di un’aliquota unica e uniforme. Una distinzione importante da sottolineare. Si tratta, senza dubbio, di un successo per l’amministrazione statunitense che, grazie a questa misura, potrà contare su un gettito stimato, seppur ancora in modo approssimativo, intorno ai 600 miliardi di euro annui. Una cifra significativa, in grado di rafforzare le finanze pubbliche e, al tempo stesso, l’immagine politica di chi sta attualmente conducendo il negoziato", sottolinea. "È anche una soluzione meno gravosa per l’Europa che, una volta definita la lista dei prodotti e degli investimenti concordati con gli Stati Uniti, avrà comunque compiuto un passo importante per uscire dall’impasse in cui si trovava. Come si dice in America, però, il diavolo sta nei dettagli: c’è ancora molto lavoro da fare e questo rappresenta solo uno dei primi tasselli per arrivare a un risultato concreto. È presto per allarmarsi o per criticare le mosse europee. C’è ancora margine perché la situazione evolva positivamente", conclude.
(Adnkronos) - “Il Programma Emtn è molto importante perché sancisce il ritorno a raccogliere capitali in Italia, rafforzando il mercato dei capitali italiani che negli ultimi anni ha sofferto l'emorragia verso mercati esteri. L'Italia non ha nulla da invidiare agli altri paesi. Riteniamo che il rimpatrio in Italia sia la mossa giusta negli interessi di Iren e del sistema economico italiano”. Sono le dichiarazioni di Luca Dal Fabbro, presidente di Iren, alla ‘Ring the Bell Ceremony’ organizzata a Palazzo Mezzanotte da Iren per celebrare la costituzione del nuovo Programma Emtn (Euro Medium Term Notes). Iren ha rinnovato il proprio Programma incrementando l’ammontare massimo da 4 a 5 miliardi di euro. Il Prospetto informativo relativo al Programma è stato approvato da Consob e ha ottenuto il giudizio di ammissibilità alla quotazione sul Mercato telematico delle obbligazioni (Mot) da parte di Borsa Italiana. Un ruolo importante è riservato alla sostenibilità. “Il denaro che raccogliamo sul mercato - prosegue Dal Fabbro - serve per aumentare gli investimenti sulla resilienza ambientale, sul rafforzamento delle reti idriche, sull'efficientamento del parco termoelettrico, il fotovoltaico, l'eolico. Alimentiamo progetti che devono essere sostenibili e che aumentano la resilienza ambientale. Siamo convinti che si tratti di un buon investimento che, da un lato, offre rendimento agli azionisti e dall’altro rende l’azienda più solita. Investire nella sostenibilità non è un peso, ma una grande opportunità di rendere le aziende più solide”. Nella scelta di procedere all’emissione di nuovi titoli obbligazionari ha influito la semplificazione burocratica e normativa: “È stato fatto un grandissimo lavoro di semplificazione da parte di Borsa Italiana e Consob - aggiunge - questo è uno degli elementi che ci ha indotto a investire. Faccio i complimenti al team di Consob e di Borsa Italiana. Grande lavoro a beneficio di emittenti come la nostra e di tutte le imprese italiane. L’Italia deve tornare a fare industria, nel nostro Paese abbiamo una iper finanziarizzazione del sistema italiano, ma facendo industria ci saranno soldi per alimentare la finanza”. Infine una considerazione sul nucleare: “Il nucleare è un orizzonte molto lungo. Per fare una centrale nucleare ci vogliono tra i 10 e i 15 anni. Il suggerimento che darei a chi parla di nucleare è di sopravvivere nei prossimi 5-10 anni facendo quello che è possibile e in parallelo studiare le migliori forme per produrre energia elettrica sostenibile e sicura., con tutte le fonti, nessuna esclusa” conclude Dal Fabbro.