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(Adnkronos) - "30 anni di dolcezza, eleganza e bellezza disarmante", comincia così la dedica di Gianmarco Tamberi per Chiara Bontempi, che ha compiuto ieri, martedì 12 agosto, 30 anni. L'azzurro del salto in alto ha condiviso sui social un carosello di foto che ritraggono la compagna, Bontempi, con il pancione. La coppia è in attesa della loro prima figlia, che dovrebbe nascere nelle prossime settimane. "Un tuo sorriso nei giorni difficili è sufficiente per farmi dimenticare tutto ciò che non va... La voglia continua di stupirti e renderti felice, alimenta giorno dopo giorno il mio amore per te. Ci ho provato con tanti sforzi in questi anni, ma ti assicuro che non sono mai riuscito a trovare le parole giuste per descrivere tutto ciò che sei per me", scrive ancora l'altista italiano. "Grazie per essere la donna che sei amore mio, semplicemente perfetta. Tanti auguri di buon compleanno splendore... Ti amo alla follia", conclude Tamberi. Una lunga dedica piena di parole d'amore, alle quali Chiara ha risposto con un commento: "La mia fortuna più grande", ha scritto accanto a un cuore rosso. La coppia aveva annunciato la gravidanza lo scorso febbraio con un post pubblicato sui social. Chiara e Gianmarco saranno genitori di una femminuccia: "Non vedo l'ora di vedere una piccola te sgambettare qua e là per casa...", aveva scritto Tamberi sui social, riportando le parole che aveva detto alla sua Chiara il giorno del matrimonio durante le promesse. "Tu e la mamma mi farete impazzire d'amore!".
(Adnkronos) - In un'estate segnata da caro prezzi e stabilimenti balneari con presenze al di sotto delle aspettative, non arretra al contrario il gradimento degli italiani verso la natura e il relax, con gli agriturismi scelti come meta da una quota sempre crescente di turisti. E la tendenza si conferma anche per Ferragosto, come spiega ad Adnkronos/Labitalia Mario Grillo, presidente nazionale di Turismo Verde, l'organizzazione per la promozione degli agriturismi di Cia-Agricoltori italiani. "Gli agriturismi italiani -spiega Grillo- stanno avendo un trend positivo in tutte le stagioni, per fortuna. E anche a Ferragosto abbiamo il sold out. Le persone gradiscono passare le giornate negli agriturismi non solo per il cibo, ma per la possibilità vivere un'esperienza che va al di là della vacanza in sé. Quindi nelle nostre strutture trovano il prodotto, il territorio, il relax, la cucina naturale, l'esperienza di vivere a contatto con la natura", sottolinea. E gli agriturismi italiani sono sempre più strutture all'avanguardia, che uniscono tradizione e innovazione, promuovendo il made in Italy. "Molto spesso -spiega Grillo- sono aziende multifunzionali, quindi c'è lo spaccio aziendale per la vendita dei prodotti, la visita alle stalle, le coltivazioni. Non manca l'opportunità di fare sport, ad esempio andando a cavallo e fruendo di territori straordinari", sottolinea Grillo. Territori straordinari che da Nord a Sud del Paese a Ferragosto sono pronti ad accogliere i turisti italiani e non solo, vista la crescente quota di stranieri che scelgono di trascorrere le loro vacanze nelle campagne del Belpaese. "L'Italia nella sua lunghezza -ribadisce il presidente di Turismo Verde- offre un panorama, un 'giardino d'Italia e d'Europa' straordinario, con un'esperienza e una tradizione che va al di là di quello che normalmente si trova altrove". In conclusione, per Grillo, ciò che spinge sempre più turisti verso le strutture agrituristiche è la possibilità di "scappare dalla routine delle città visto che l'agriturismo garantisce relax, sicurezza di una tradizione culinaria del territorio, unendo prodotto, territorio e tradizioni di di famiglia". "Perché dietro un agriturismo c'è una famiglia che porta avanti le tradizioni del posto, incastonate in territori e panorami straordinari, sia al mare, in collina che in montagna", conclude.
(Adnkronos) - Il 74% del cacao acquistato da filiere dirette o integrate; il 95% dei terreni conformi ai criteri 'deforestation-free'; il 93% del packaging primario riciclabile o compostabile. Il settimo Bilancio di Sostenibilità di Icam racconta una filiera sempre più tracciabile, l’impegno concreto per l’adattamento climatico nei Paesi d’origine, la centralità delle persone e un modello d’impresa che guarda al futuro attraverso la doppia transizione ambientale e digitale. Icam Cioccolato, azienda familiare giunta alla sua terza generazione, è oggi un punto di riferimento a livello internazionale nel mondo del cioccolato e dei semilavorati del cacao, con una presenza in 75 Paesi e un modello produttivo che unisce tecnologie avanzate, filiera corta e presidio diretto delle origini. Una visione imprenditoriale orientata alla creazione di valore condiviso e all’innovazione, nel rispetto delle persone e del pianeta. Con il suo settimo Bilancio di Sostenibilità, Icam rende tangibile un impegno che dura da anni: costruire una filiera tracciabile, valorizzare l’operato delle comunità dei Paesi d’origine e crescere in modo coerente con i propri valori. “Il Bilancio di Sostenibilità riflette la continuità del nostro impegno, caratterizzato dalla consapevolezza di una responsabilità attuale e intergenerazionale che implica la collaborazione a tutti i livelli e la cultura, intesa come competenza e come condivisione di valori - dichiara Sara Agostoni, Chief Sustainability Officer di Icam Cioccolato - Il 2024 è stato per ICAM un anno caratterizzato da crescita e consolidamento, abbiamo implementato attività di governance trasformativa, rafforzando la presenza della sostenibilità nelle decisioni aziendali, e continuato a portare avanti iniziative che non solo tutelano l’ambiente, ma promuovono anche il benessere delle persone lungo tutta la filiera”. I DATI. Delle oltre 30mila tonnellate di cacao acquistate nel 2024, il 74% proviene da filiere corte e integrate, una scelta che consente di esercitare un controllo diretto anche sulla qualità delle materie prime. Tracciabilità della filiera (e della sua gestione etica) e qualità del cacao, sono gli elementi cardine attraverso i quali Icam opera nelle proprie filiali operative in Uganda e Perù, così come nelle oltre 20 filiere di approvvigionamento in Africa e Sudamerica. Paesi in cui l’azienda rafforza la gestione responsabile della supply chain adottando sistemi di certificazione etiche e ambientali, come Fairtrade, Rainforest Alliance e Biologico. Questi protocolli, che coprono oggi il 64% del cacao prodotto da Icam, rappresentano un importante supporto nella verifica del rispetto degli standard ambientali e sociali, nel favorire il miglioramento della qualità e della produttività e nel garantire un equo riconoscimento economico ai produttori, a cui viene corrisposto un premio o un prezzo più alto. Inoltre, in conformità con il Regolamento Ue sulla deforestazione (Eudr), Icam ha adottato un approccio strutturato alla tutela delle foreste. Nel 2024 è stato completato un importante lavoro di geolocalizzazione di tutti i fornitori strategici, con oltre 27mila appezzamenti agricoli nei Paesi d’origine, con l’obiettivo di dimostrare il rispetto del principio di 'deforestation-free' per l’intera filiera. Questo lavoro capillare di mappatura dei terreni si traduce oggi in risultati concreti e positivi: il 95% dei terreni mappati è risultato già conforme ai criteri Eudr, con uno scarto del 5% per cui sono in corso specifici approfondimenti e, dove possibile, saranno attuati dei piani di mitigazione. L’impegno di Icam nella creazione di filiere sostenibili per l’ambiente e le persone, ha trovato nel 2022 la propria declinazione pratica nel progetto pilota 'Sustainable Farming for a Climate Resilient Livelihood of Cocoa Farmers in Uganda'. Realizzato in collaborazione con un cliente internazionale (Corpeq Bv, SanoRice Holding Bv), l’Ong Solidaridad East& Central Africa e co-finanziato dal Fund for Responsible Business (Fvo) e dal ministero degli Affari Esteri Olandese, il progetto ha permesso di supportare e formare oltre 600 famiglie di coltivatori ugandesi nella gestione di 310 ettari di piantagioni di cacao distribuiti in 31 villaggi del distretto di Bundibugyo. Con una durata di 4 anni complessivi, il progetto mira all’implementazione di un modello di sviluppo agricolo inclusivo e resiliente, dove il miglioramento della qualità del cacao si traduce anche in maggiore autonomia, stabilità economica e coesione sociale per le comunità coinvolte. Ad oggi, l’86% dei coltivatori coinvolti nel progetto ha adottato e applicato correttamente le tecniche di fertilizzazione organica, il 66% ha adottato una corretta spaziatura tra gli alberi e il 70% ha implementato le tecniche di potatura trasferite per permettere una corretta crescita delle piante e una riduzione delle infestazioni da parassiti e malattie del 21%. I cicli di formazione sono stati tenuti da un gruppo di 27 agronomi di Icam Chocolate Uganda che hanno affiancato direttamente i coltivatori nella gestione quotidiana delle piantagioni e promuovendo scambi di conoscenze tra gli agricoltori stessi. Oltre agli aspetti tecnici, il percorso ha toccato anche temi legati alla comunicazione interculturale, al coinvolgimento delle comunità, all’uso di strumenti digitali per il monitoraggio e a iniziative volte a favorire l’inclusione sociale. Inoltre, nel 2024 oltre il 98% dei coltivatori coinvolti nel progetto Sustainable Farming ha aderito al Vsla (Village Savings and Loan Association), uno strumento chiave per promuovere inclusione, autonomia e benessere, con un impatto sociale positivo e duraturo. Si tratta di gruppi di risparmio autogestiti e autofinanziati che mettono a fattor comune i risparmi dei membri in caso di emergenze, investimenti in attrezzature, spese familiari (come le rette scolastiche) e per facilitare l’accesso al credito, rafforzando reti di solidarietà e fiducia reciproca. Non solo. Con l’obiettivo di favorire un cambiamento profondo, il progetto Sustainable Farming ha introdotto la metodologia 'Gender Action Learning System', implementata dalla Ong Solidaridad. Un approccio finalizzato a una maggiore consapevolezza e pianificazione finanziare condivisa tra l’uomo e la donna con l’obiettivo di riequilibrare i ruoli all’interno delle famiglie e nelle comunità, migliorare la gestione delle risorse finanziarie e generare una situazione di parità fra i ruoli come leva di sviluppo per l’intera comunità. Il benessere delle persone è al centro dell’attività dell’Azienda anche nella sede italiana, dove l’impegno concreto è quello di offrire ai propri collaboratori condizioni di lavoro soddisfacenti. L’attenzione al work-life balance è uno dei pilastri sanciti nell’accordo integrativo aziendale. Anche la formazione aziendale è un driver attraverso cui Icam si prende cura dei percorsi di crescita delle proprie persone. Nel 2024, sono state infatti erogate oltre 20.380 ore di formazione interna, con moduli dedicati alla sicurezza, alle soft skill, all’innovazione tecnologica e alla sostenibilità. L’attenzione alle persone si espande oltre il perimetro aziendale, al territorio comasco e alle realtà locali. Nel solo 2024 l’azienda ha infatti donato oltre 1,1 milioni di euro in prodotti alimentari a enti del terzo settore, organizzazioni benefiche, associazioni che si occupano di contrasto alla povertà, educazione e inclusione. L’impegno di Icam verso la sostenibilità ambientale si concretizza anche nelle scelte industriali. Lo stabilimento di Orsenigo è un modello di efficienza, grazie a un impianto di trigenerazione che produce simultaneamente energia elettrica, calore e acqua refrigerata. Nel 2024, il 77% del fabbisogno energetico dello stabilimento è stato coperto da questa fonte interna, mentre il restante è stato acquistato dalla rete nazionale e proviene da fonti rinnovabili. Grazie a investimenti mirati in efficienza energetica e innovazione industriale, Icam ha ridotto del 30% l’intensità emissiva Scope 1 e 2 rispetto al 2020. Il monitoraggio continuo, supportato da tecnologie 4.0 e da un approccio integrato alla sostenibilità, consente di controllare i consumi per tonnellata prodotta e l’impronta carbonica complessiva. In parallelo, anche il packaging evolve in chiave sostenibile: nel 2024 l’azienda ha raggiunto il 93% degli imballaggi primari riciclabili (1.039 tonnellate), mentre l’uso di materiali compostabili certificati è cresciuto del 38%, riducendo di 73 tonnellate la plastica tradizionale. Potenziato anche il sistema di recupero degli scarti, grazie alla mappatura dei punti critici e interventi mirati, come la riduzione dei residui derivanti dal lavaggio degli allergeni.