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(Adnkronos) - "Cara Francesca Mannocchi, i ragazzi della stazione Leopolda hanno discusso per tre giorni di Gaza, Ucraina, Sudan, lavoro, università, salute mentale. Hanno fatto proposte, hanno studiato, hanno parlato. Se per due ore ballano davvero avverti il bisogno di alzare il ditino e di farci la morale?". Così in un post sui social Maria Elena Boschi replica alla giornalista Francesca Mannocchi che ha scelto proprio il 7 ottobre, anniversario dell'eccidio al Nova festival al confine di Gaza, per pubblicare un post che mostra una serata della Leopolda in cui ragazzi e la stessa Boschi si divertono ballando. "Ma sì, balliamo sul mondo mentre il mondo brucia", si legge nel messaggio di Mannocchi. Immediata la replica dell'esponente di Italia Viva. "Non ti sembra ipocrisia allo stato puro attaccare uno dei pochi posti in cui 800 giovani fanno politica? Hai seguito il dibattito prima di darci la tua lezioncina? E aggiungo: io un post del genere non l’avrei mai fatto. Ma attaccare chi balla, proprio il 7 ottobre, è quantomeno una caduta di stile. Il mondo brucia, è vero". "Noi sosteniamo gli sforzi di chi vuole spegnere il fuoco. E lo facciamo, nel nostro piccolo, anche con una scuola di formazione. Continueremo a farlo, studiando proponendo e impegnandoci. Ma non smetteremo mai di rivendicare il diritto a fare festa, a danzare, a fare musica. E anche a ballare sul mondo", conclude la Boschi.
(Adnkronos) - "Il mercato statunitense rappresenta il secondo mercato mondiale per l'importazione di pasta italiana con un valore, nel 2024, di circa 700 milioni di euro, pari a circa il 10% delle esportazioni globali del nostro prodotto. Questa decisione ci preoccupa molto perché costituisce un ulteriore segnale di chiusura da parte dell'amministrazione americana nei confronti della produzione italiana di pasta, che è il prodotto simbolo del made in Italy nel mondo". Così, in un'intervista all'Adnkronos/Labitalia, Margherita Mastromauro, presidente Pastai italiani di Unione italiana food, commenta la notizia di un super dazio americano in arrivo sull'export di pasta. Che cosa si può fare? "Quello che sta facendo in queste ore - spiega - il ministero degli Affari Esteri, cioè cercare di interloquire con l'amministrazione americana e provare a rivedere questa decisione per evitare un grave danno economico all'intero comparto, a livello nazionale. Anche se in questa fase non riguarda la totalità dei pastifici, tuttavia è comunque una decisione che preoccupa, è un segnale di ulteriore chiusura che non può che preoccupare tutti". "E' difficile pensare - avverte la presidente Mastromauro - che se non si riuscirà nelle prossime ore a trovare un accordo con l'amministrazione americana non ci siano dei danni e delle conseguenze. Il danno non riguarda soltanto l'industria pastaria, in primis coinvolta, ma anche tutta la filiera del grano duro. Essendo il comparto della pasta comunque un pilastro non solo della nostra economia, ma anche della nostra identità culturale, decisioni di questo genere sicuramente richiedono un impegno da parte delle istituzioni italiane e europee determinato per difendere un settore che dà valore e prestigio al nostro paese".
(Adnkronos) - “Oggi è stato impressionante sentire dai più grandi esperti e scienziati che noi rischiamo di perdere il patrimonio culturale che abbiamo ereditato. Se non ci adattiamo al cambiamento climatico, e non adottiamo le misure necessarie, verranno travolte o cancellate non solo le memorie ma i luoghi viventi di ciò che siamo". Lo ha spiegato Francesco Rutelli, Presidente Soft Power Club durante l'evento 'Strategia di adattamento per un cambiamento climatico che non aspetta: ingegneria per i territori e per i patrimoni culturali' organizzato in collaborazione con il Soft Power Club e sostenuto da Proger, in corso alla Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia "La scienza, la tecnologia e la politica devono mettersi a lavoro perché dentro alla lotta contro i cambiamenti climatici travolgenti e per l’adattamento razionale ci sia subito un impegno importante per il patrimonio culturale”, ha aggiunto Rutelli.