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(Adnkronos) - Fratelli d'Italia paga poco più di 13mila euro al mese di affitto per la sede nazionale del partito, quasi 200 metri quadrati in via della Scrofa a Roma, nel quattrocentesco palazzo al numero civico 39, dagli anni ’70 storica location della destra italiana: prima del Movimento sociale italiano di Giorgio Almirante, poi di Alleanza nazionale con Gianfranco Fini segretario. Anche Forza Italia spende più di 13mila euro mensili per la locazione del suo quartier generale di circa 300 metri quadrati a palazzo Almagià-Fiano, in via in Lucina 17, a pochi passi da Montecitorio. Più del triplo, esattamente 41mila e 800 euro ogni 30 giorni, paga, invece, il Pd per l'affitto del 'Nazareno', 3mila 300 metri quadrati in via sant’Andrea delle Fratte. Spulciando l'ultimo bilancio del partito di Giorgia Meloni, quello chiuso al 31 dicembre 2024, alla voce 'oneri della gestione' si scopre che sono stati spesi in 12 mesi 'per godimento di beni terzi', come si dice in gergo tecnico, 245mila 119 euro. I "costi per godimento beni di terzi", scrive il segretario amministrativo Roberto Carlo Mele nella nota integrativa, "comprendono la locazione di spazi per eventi oltre all'affitto della sede nazionale", che, apprende l'Adnkronos, vale 158mila 580 euro l'anno, ovvero 13mila 215 euro al mese, canone interamente pagato alla Fondazione di An, proprietaria dei locali di via della Scrofa. L'ufficio della Meloni, utilizzato nelle vesti di presidente del partito ancora oggi per vertici politici o riunioni con i suoi più stretti collaboratori quando non è a palazzo Chigi, si trova nella stessa stanza che fu di Almirante, il fondatore dell’Msi, di Pino Rauti, soprannominato il ‘Gramsci nero’, e di Fini. La sede di via della Scrofa, a Campo Marzio, nel pieno centro di Roma, a pochi passi dai palazzi del potere (si ritiene che l'antica via risalga al 29 a.C., ovvero all'epoca della costruzione del Mausoleo di Augusto) è gestita dalla Fondazione di An che al secondo piano ha i propri uffici della presidenza e del consiglio di amministrazione. Al piano terra, invece, ci sono le stanze utilizzate dall'organizzazione giovanile di Fratelli d'Italia e un grande salone dove vengono organizzati convegni e iniziative, anche 'esterne' alla Fondazione. Forza Italia spende come Fdi per le locazioni. Il bilancio azzurro più recente dà un'indicazione precisa sui costi: l'affitto annuale è pari a 160mila euro (vale a dire 13mila e 300 euro al mese), in calo comunque rispetto al passato. Le "cosiddette spese per godimento di beni di terzi'', scrive infatti il tesoriere forzista Fabio Roscioli nella relazione gestionale, "sono pari ad euro 223mila 491 euro e in decremento rispetto all'esercizio precedente, per la chiusura delle sedi di Roma e Torino". Nella voce, precisa, "è compresa per un importo complessivo di circa euro 160mila euro la locazione dell’intero anno della sede legale situata in Via in Lucina 17 e sono incluse le locazioni di alcune sedi periferiche". Inaugurata in pompa magna nel 2013 (circa 3mila metri quadrati con un costo iniziale di affitto di 960mila euro a fronte dei 2,8 milioni annui per i 5mila metri quadrati della vecchia sede di via dell’Umiltà), San Lorenzo in Lucina ha rischiato più volte la chiusura. La 'serrata' è arrivata, infatti, nel 2015, anno orribile per le finanze di Fi quando il partito decise di tornare a via del Plebiscito. Poi, passata la buriana e con il definitivo addio alla storica residenza romana di palazzo Grazioli il 31 dicembre 2020 (che Silvio Berlusconi aveva preso in affitto nel '96) c'è stata la riapertura, ma Antonio Tajani e gli altri vertici si sono ritrovati una sede 'ristretta', sempre extralusso, ma rimpicciolita: gli attuali 300 metri quadrati con una sala grande utilizzata per le conferenze stampa. Circa mezzo milione di euro: a tanto ammonta, invece, il costo del contratto di affitto annuale della sede nazionale dem nello storico palazzo del Collegio Nazareno, circa 3mila 300 metri quadrati nel rione Trevi, a due passi da via del Tritone, nel cuore di Roma. Secondo il bilancio 2024 del partito di Elly Schlein, sono stati spesi 431mila 918 euro per 'servizi afferenti la sede nazionale': dalla vigilanza alle manutenzioni e riparazioni, dalle assicurazioni alla pulizia locali e i servizi logistici passando per il noleggio della piattaforma per videoconferenze. Per capire quanto pesa sulle casse piddine il contratto di locazione dei locali di via Sant'Andrea delle Fratte, bisogna trovare nella relazione gestionale la voce 'spese per godimento di terzi afferenti le sedi operative', pari a 520mila 820 euro, ed estrapolare il costo dell'affitto annuale, che, a quanto si apprende, è pari a 502mila euro, ovvero 41,8mila euro al mese. In particolare, alcuni costi riguardano importanti lavori di ristrutturazione del Nazareno realizzati molto tempo prima e che vengono ammortizzati ogni anno. Il ''costo storico dei lavori di ristrutturazione'', si legge nella nota integrativa, ammonta a 404mila 761 euro. Il tesoriere dem Michele Fina scrive che nel 2024 le ''spese relative ai lavori di ristrutturazione su beni terzi, pari a 38mila 002 euro, si riferiscono agli uffici di via San'Andrea delle Fratte". "Gli incrementi dell'anno'', viene precisato, riguardano ''gli impianti termico ed elettrico'' costati circa 5mila euro. Non solo, dunque, il simbolo, un colore e il volto del leader rappresentano un punto di riferimento identitario per qualsiasi partito. Anche la 'sede fisica' ha un suo ruolo non di secondo piano. E questo vale per militanti, simpatizzanti e l’immaginario collettivo. Basti pensare a palazzo Grazioli, sede storica di Forza Italia a Roma per quasi 30 anni, che, insieme a Villa La Certosa in Sardegna, sono i luoghi iconici del berlusconismo. Così come via della Scrofa è la storia della destra italiana, come furono Botteghe scure per il Pci, piazza del Gesù per la Dc e via del Corso per il Psi. Tant'è che quando Silvio Berlusconi andò per la prima volta nel quartier generale della Meloni nell'ottobre del 2022 fece scalpore, almeno sulla stampa, visto che prima di allora i vertici del centrodestra si erano tenuti tutti a casa Berlusconi, tra via del Plebiscito, Arcore o villa La Certosa in Sardegna e, negli ultimi anni, nella nuova villa sull’Appia antica, l’ex dimora del regista Franco Zeffirelli. Negli anni Settanta, Almirante fu quasi costretto a comprare l’immobile al civico 39 di via della Scrofa visto che per l’Msi non era possibile affittare proprie sedi a causa anche degli attentati e delle violenze di quel periodo turbolento, segnato dal terrorismo rosso e nero. Nel dicembre del 1984, il segretario missino inaugurò i locali della sede con la benedizione del parroco di Sant’Agostino: 22 stanze per oltre 500 metri quadrati, per una spesa, raccontano, di circa tre miliardi di vecchie lire. Quattro anni dopo, saranno allestite al piano terra le camere ardenti di Almirante e Pino Romualdi, altro fondatore dell’Msi: a maggio, morirono entrambi a distanza di 24 ore e andarono a farvi visita per un ultimo saluto anche due simboli della Resistenza come Nilde Iotti e Gian Carlo Pajetta.
(Adnkronos) - In un'estate segnata da caro prezzi e stabilimenti balneari con presenze al di sotto delle aspettative, non arretra al contrario il gradimento degli italiani verso la natura e il relax, con gli agriturismi scelti come meta da una quota sempre crescente di turisti. E la tendenza si conferma anche per Ferragosto, come spiega ad Adnkronos/Labitalia Mario Grillo, presidente nazionale di Turismo Verde, l'organizzazione per la promozione degli agriturismi di Cia-Agricoltori italiani. "Gli agriturismi italiani -spiega Grillo- stanno avendo un trend positivo in tutte le stagioni, per fortuna. E anche a Ferragosto abbiamo il sold out. Le persone gradiscono passare le giornate negli agriturismi non solo per il cibo, ma per la possibilità vivere un'esperienza che va al di là della vacanza in sé. Quindi nelle nostre strutture trovano il prodotto, il territorio, il relax, la cucina naturale, l'esperienza di vivere a contatto con la natura", sottolinea. E gli agriturismi italiani sono sempre più strutture all'avanguardia, che uniscono tradizione e innovazione, promuovendo il made in Italy. "Molto spesso -spiega Grillo- sono aziende multifunzionali, quindi c'è lo spaccio aziendale per la vendita dei prodotti, la visita alle stalle, le coltivazioni. Non manca l'opportunità di fare sport, ad esempio andando a cavallo e fruendo di territori straordinari", sottolinea Grillo. Territori straordinari che da Nord a Sud del Paese a Ferragosto sono pronti ad accogliere i turisti italiani e non solo, vista la crescente quota di stranieri che scelgono di trascorrere le loro vacanze nelle campagne del Belpaese. "L'Italia nella sua lunghezza -ribadisce il presidente di Turismo Verde- offre un panorama, un 'giardino d'Italia e d'Europa' straordinario, con un'esperienza e una tradizione che va al di là di quello che normalmente si trova altrove". In conclusione, per Grillo, ciò che spinge sempre più turisti verso le strutture agrituristiche è la possibilità di "scappare dalla routine delle città visto che l'agriturismo garantisce relax, sicurezza di una tradizione culinaria del territorio, unendo prodotto, territorio e tradizioni di di famiglia". "Perché dietro un agriturismo c'è una famiglia che porta avanti le tradizioni del posto, incastonate in territori e panorami straordinari, sia al mare, in collina che in montagna", conclude.
(Adnkronos) - “Iren è una società all'avanguardia in termini di innovazione e sostenibilità, molto radicata sul territorio. Il ritorno in Italia con il suo programma Emtn di 5 miliardi ci inorgoglisce. Si inserisce all'interno della nostra iniziativa di rimpatrio degli emittenti obbligazionari su borsa italiana”. A dirlo Maurizio Pastore, responsabile della quotazione debito e fondi per il gruppo Euronext, in occasione della ‘Ring the Bell Ceremony’ organizzata a Palazzo Mezzanotte da Iren. È stata l’occasione per celebrare la costituzione del nuovo Programma Emtn (Euro Medium Term Notes). Iren ha rinnovato il proprio Programma incrementando l’ammontare massimo da 4 a 5 miliardi di euro. Il Prospetto informativo relativo al Programma è stato approvato da Consob e ha ottenuto il giudizio di ammissibilità alla quotazione sul Mercato telematico delle obbligazioni (Mot) da parte di Borsa Italiana. “Il mercato obbligazionario è in crescita - prosegue Pastore - c'è molta domanda da parte degli investitori e un'offerta importante anche di emittenti. Su questa base abbiamo insistito per rimettere Borsa Italiana e il mercato del capital market italiano al centro dell'attenzione”. I risultati non si sono fatti attendere: “Da novembre 2024 ad oggi, sono tornati 15 emittenti con programmi da circa 120 miliardi di cui già 9 emessi. Pertanto è importante rivitalizzare questo settore dove eravamo già forti” conclude.