ENTRA NEL NETWORK |
ENTRA NEL NETWORK |
(Adnkronos) - I Maneskin sono pronti a tornare insieme? È lo stesso Damiano David, frontman della band, a parlare di una possibile reunion. Intervistato dalla rivista britannica 'New Musical Express', l'artista (che da poco ha presentato il suo primo album da solista 'Funny Little Fears') ha spiegato che ora conosce meglio se stesso e pensa che il rapporto con gli altri membri della band possa essere migliore. Quando gli viene chiesto quali sono le condizioni necessarie perché possa tornare a fare musica con i Maneskin, Damiano risponde: "Dobbiamo essere tutti ben riposati. E penso che dovremmo fare qualcosa che sentiamo davvero, che non sembri affatto un lavoro". E riguardo alla sua crescita dice: "Ora so molto meglio di cosa ho bisogno e so che anche per loro è così, comprendono meglio di cosa hanno bisogno. Siamo cresciuti. Possiamo comunicare meglio tra noi e mantenere ogni cosa fattibile e sana". Niente di ufficiale quindi, ma dalle parole di Damiano sembra proprio che sia solo questione di tempo.
(Adnkronos) - Il valore assoluto delle agevolazioni, 41 miliardi di euro nel 2024, è dovuto per il 42% alla riduzione dell’aliquota ivs (invalidità, vecchiaia e superstiti) a carico dei dipendenti (nel 2025 sostituita da interventi di natura fiscale) e per un altro 38% a tre agevolazioni: decontribuzione Sud, riduzione delle aliquote contributive per le prestazioni temporanee, sottocontribuzioni strutturali dei contratti di apprendistato. Emerge dal XXIV Rapporto annuale Inps. Prosegue, in Italia, la crescita dei contributi sociali (+5,9% rispetto al 2023 e +11,4% rispetto al 2022) che, al lordo delle agevolazioni, sono risultati pari a 263 miliardi di euro. La componente delle agevolazioni (sgravi e sottocontribuzioni) mostra una crescita percentuale ancora più accentuata, pari a +27,6% rispetto all’anno precedente e +72,1% rispetto a due anni prima. Mentre l’incidenza degli assicurati Inps, provenienti dai Paesi dell’allargamento dell’Unione europea, è diminuita negli anni (rappresentavano il 3,3% nel 2019 e sono il 2,9% nel 2024), quella dei provenienti da Paesi non comunitari è invece aumentata (10,2% nel 2019 e 12,4% nel 2024). Netto lo stacco per gli assicurati fino a 34 anni: nel 2024 i giovani sono aumentati dell’11,2% rispetto al 2019. In particolare, l’analisi delle transizioni per la componente giovanile fino a 34 anni, mette in luce un’accentuata mobilità, come si ricava dalla quota di usciti (561 mila nel 2024), pari all’8% degli assicurati nel 2023, di cui quasi un quarto stranieri. Nel 2024 i giovani sono 7,14 milioni, con una variazione di +141 mila rispetto al 2023. Tale variazione è il saldo di tre componenti: 1,16 milioni entrati, 561 mila usciti (non più assicurati), 461 mila transitati nella classe di età successiva per effetto dell’invecchiamento. La crescita del 5,9% degli assicurati Inps tra il 2019 e il 2024 è stata maggiore tra le donne (+6,7%) che tra gli uomini (+5,2%), nelle regioni meridionali (+7,4%) che nelle aree del Centro-Nord (+5,3%), e soprattutto è stata particolarmente rilevante tra i lavoratori provenienti da Paesi non comunitari (+28,8%). Nel 2024 gli assicurati Inps (vale a dire l’insieme di tutti i lavoratori, dipendenti e indipendenti, obbligati ai versamenti previdenziali) hanno superato i 27 milioni, evidenziando un incremento di circa 400 mila unità rispetto al 2023 (+1,5%) e di circa 1,5 milioni rispetto al 2019 (+5,9%). Sostanzialmente stabile, invece, il numero medio di settimane lavorate (circa 43 sia nel 2019 che negli ultimi due anni). La crescita degli assicurati è stata determinata, nel periodo 2019-2024, dall’allargamento continuo del bacino del lavoro dipendente privato (esclusi domestici e operai agricoli), passato da 15,5 milioni di assicurati nel 2019 a 16,9 milioni nel 2024 (+9,3%), mentre per i dipendenti pubblici, dopo la crescita negli anni a ridosso della pandemia (da 3,4 milioni nel 2019 a 3,6 milioni nel 2022), si è registrata una sostanziale stabilità attorno a tale livello. Rilevante anche l’apporto delle numerose categorie di lavoratori iscritti alla Gestione separata (+281 mila tra il 2019 e il 2024). In decrescita tutte le altre componenti, in particolare il lavoro autonomo tradizionale. Nei primi mesi dell’anno in corso, in Italia, il tasso di occupazione sfiora il 63%, il tasso di disoccupazione è attorno al 6%, il numero di occupati è al massimo storico di oltre 24 milioni di unità, la quota di lavoratori dipendenti con contratti temporanei è al 14%. L’occupazione dipendente a tempo indeterminato, che ha stabilmente superato la soglia di 16 milioni di occupati, risulta essere il driver della crescita degli ultimi anni.
(Adnkronos) - "La priorità è coniugare la sicurezza energetica con la resilienza ambientale e la competitività. La grande sfida che le utilities avranno nei prossimi 5-10 anni è quella di fare in modo che le reti elettriche, in particolare, possano resistere alle onde climatiche, quindi al riscaldamento globale, alla richiesta di maggiore energia, ad esempio da parte dei condizionatori e dei data center, e quindi rendere le reti più resilienti, più solide.” Così Luca Dal Fabbro, vicepresidente vicario Utilitalia, in occasione dell'Assemblea generale “Utilitalia 2035: Costruiamo insieme i prossimi 10 anni di futuro” organizzata a Roma in occasione del decennale della Federazione. “Oggi abbiamo reti italiane che vanno aggiornate alle nuove sfide. Occorre produrre energia in maniera più competitiva ed aumentare il peso delle rinnovabili. Il gas continuerà ad essere molto importante ma le rinnovabili devono crescere. Il motivo per cui la Spagna ha un prezzo più basso dell'Italia dell'energia è perché hanno molto eolico e solare. Noi abbiamo la fortuna di avere molto sole, abbiamo la possibilità di sviluppare ancora 60 gigawatt di solare e 20 gigawatt di eolico. Abbiamo 5-10 anni di grande sviluppo e investimenti su questo settore, su cui le utilities giocheranno una partita importante.”