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(Adnkronos) - Simone Cerasuolo trionfa nei 50 rana ai Mondiali 2025 di Singapore e regala la prima medaglia d'oro all'Italia nel nuoto. Il 22enne di Imola compie un capolavoro sul palcoscenico iridato centrando il risultato più prestigioso di una carriera ancora nelle fasi iniziali. Cerasuolo, nato il 22 giugno 2003, vince in 26''54, ad un solo centesimo dal suo primato personale. L'exploit di oggi ovviamente rappresenta il top nel palmares dell'atleta delle Fiamme Oro, allenato da Cesare Casella. Nei 50 rana al Mondiale 2022 Cerasuolo si piazzò quinto, al Mondiale 2023 si fermò in semifinale e in quello dello scorso anno non andò oltre il sesto posto. Singapore 2025 segna l'esplosione dell'imolese, che nella rassegna iridata si lascia alle spalle il russo Kirill Prigoda e il cinese Haiyang Qin.
(Adnkronos) - Favorire la mobilità delle competenze creando connessioni tra il tessuto imprenditoriale italiano e le giovani eccellenze del Kenya attraverso l’avvio di percorsi di formazione professionale qualificata, in partnership con i principali attori del mercato del lavoro, che possano creare opportunità in termini di sviluppo economico e occupazione sia per i professionisti che per le comunità. Questo l’obiettivo dell’incontro di questa mattina, presso la sede del Consiglio nazionale dell’ordine dei consulenti del lavoro, che ha visto la presentazione del progetto 'FIK – Friendship Italy-Kenya”, avviato da Apri International, Confprofessioni e il ministero del Lavoro e dello Sviluppo delle competenze del Kenya. L’iniziativa, nata per rafforzare la cooperazione tra i due Paesi in linea con gli obiettivi del Piano Mattei, ha promosso lo scambio professionale e formativo di dieci ragazzi kenioti, che dallo scorso mese di giugno sono stati accolti in alcune aziende italiane e coinvolti in progetti coerenti con le loro aree di specializzazione (dall’ingegneria meccanica alla matematica all’It), mettendo a disposizione delle imprese ospitanti le loro competenze e professionalità. Il confronto con la delegazione keniota è stata l’occasione per rafforzare anche la propensione dei Consulenti del Lavoro alla cooperazione internazionale. “Guardiamo con interesse allo sviluppo di tutti i Paesi emergenti, tra i quali il Kenya che sta affrontando la sfida della transizione digitale creando opportunità di lavoro nel settore dell’ingegneria, dell’it e della logistica anche fuori dal Paese”, ha dichiarato il presidente Cno, Rosario De Luca. “Nell’incontro di oggi abbiamo affermato il nostro sostegno a questo progetto ‘pilota’, che ha portato in Italia giovani kenioti, perché siamo convinti che favorire lo scambio di talenti e formazione possa essere la chiave di lettura più efficace per la cooperazione tra Paesi”, ha spiegato. A illustrare l'attività di supporto ai liberi professionisti, messa in atto da Apri International e Confprofessioni anche con il progetto Fik, per accelerare l'internazionalizzazione delle imprese, è stato il presidente Luigi Carunchio, che ha posto l'accento su come i dieci talenti, provenienti dalle migliori dieci università keniane, possano essere ambassador di questo progetto in Kenya, creando un "ponte" tra le imprese italiane interessate e il Paese stesso.
(Adnkronos) - In Italia è Sos incendi. Dal 1° gennaio al 18 luglio 2025 nella Penisola si sono verificati 653 incendi che hanno mandato in fumo 30.988 ettari di territorio pari a 43.400 campi da calcio. Una media di 3,3 incendi al giorno con una superficie media bruciata di 47,5 ettari. A scattare questa fotografia è Legambiente che ha diffuso nei giorni scorsi il suo nuovo report 'L’Italia in fumo'. Stando al report di Legambiente, che ha analizzato e rielaborato i dati Effis (European Forest Fire Information System), dei 30.988 ettari di territorio bruciati nei primi sette mesi del 2025, 18.115 hanno riguardato ettari naturali (ossia aree boscate); 12.733 hanno interessato aree agricole, 120 aree artificiali, 7 aree di altro tipo. Il Meridione si conferma l’area più colpita dagli incendi con sei regioni in cima alla classifica per ettari bruciati. Maglia nera alla Sicilia, con 16.938 ettari bruciati in 248 roghi. Seguita da Calabria, con 3.633 ettari in 178 eventi incendiari, Puglia con 3.622 ettari in 69 eventi, Basilicata con 2.121 ettari in soli 13 roghi (con la media ettari per incendio più alta: 163,15), Campania con 1.826 ettari in 77 eventi e la Sardegna con 1.465 ettari in 19 roghi. Tra le regioni del Centro e Nord Italia: ci sono il Lazio (settimo in classifica) con 696 ettari andati in fumo in 28 roghi e la Provincia di Bolzano (ottava in classifica) con 216 ettari in 3 roghi e la Lombardia. Per l’associazione ambientalista, "ad oggi il Paese paga non solo lo scotto dei troppi ritardi, ma anche l’acuirsi della crisi climatica che amplifica il rischio di incendi boschivi e l’assalto delle ecomafie e degli incendiari". Secondo l’ultimo Rapporto Ecomafia diffuso il 10 luglio scorso, nel 2024 sono stati 3.239 i reati (incendi boschivi e di vegetazione, dolosi, colposi e generici in Italia) contestati dalle forze dell’ordine, Carabinieri forestali e Corpi forestali regionali, un dato però in calo del 12,2% rispetto al 2023. “Per contrastare gli incendi boschivi - dichiara Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente - non basta concentrarsi sull’emergenza estiva o su singole cause, ma è fondamentale adottare un approccio integrato che integri prevenzione, rilevamento, monitoraggio e lotta attiva. Bisogna puntare sulla prevenzione attraverso una gestione territoriale efficace, che includa l’uso ecologicamente sostenibile delle risorse agro-silvo-pastorali. Ma è anche fondamentale promuovere e remunerare i servizi ecosistemici, sostenendo e rivitalizzando le comunità rurali nelle aree interne e montane affinché possano riappropriarsi di una funzione di presidio territoriale. Allo stesso tempo è importante applicare la normativa vigente per arginare qualsiasi ipotesi di speculazione futura sulle aree percorse dal fuoco, ed estendere le pene previste per il reato di incendio boschivo a qualsiasi rogo. È cruciale rafforzare le attività investigative per individuare i diversi interessi che spingono ad appiccare il fuoco, anche in modo reiterato. L’analisi approfondita dei luoghi colpiti e dei punti d’innesco accertati può costruire una mappa investigativa essenziale per risalire ai responsabili”. Da segnalare anche gli incendi scoppiati in aree naturali. Su 30.988 ettari di territorio bruciati, 6.260,99 hanno riguardo aree Natura 2000 in 198 eventi incendiari. A livello regionale, Puglia e Sicilia risultano le regioni più colpite da incendi in aree Natura 2000.