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(Adnkronos) - Si sono concluse a Leonforte, in provincia di Enna, le ricerche dell’uomo disperso da ieri sera nel torrente Crisa: i vigili del fuoco hanno rinvenuto il corpo senza vita di Matteo Ciurca, 40 anni. L’auto su cui si trovava era stata travolta dalla piena del torrente, ingrossato dal violento temporale che ha colpito la zona. Altre due persone, su un’altra auto, erano riuscite a salvarsi. Prosegue l'allerta arancione per maltempo su Milano. Le forti precipitazioni che hanno interessato la città sono cominciate verso le 2.00 di questa notte. "Sono caduti quasi 50mm in due ore" fa sapere tramite i propri profili social l'assessore comunale alle Opere pubbliche, Cura del territorio e Protezione civile, Marco Granelli. Il fiume Lambro "ha superato i 2.40 in via Feltre, dove in due ore è salito di 1,70 metri". Per questo motivo è stata disposta l'evacuazione della comunità Ceas, il Centro Ambrosiano di Solidarietà, attivo nel dare supporto a persone fragili. In zona Ponte Lambro è stata chiusa via Vittorini "con le paratie mobili perché il Lambro è alto e anche la fognatura, e quindi siamo a rischio allagamento" ha aggiunto Granelli. Meno intense le piogge sul bacino del Seveso, la vasca di laminazione in allerta, ma non è stata ancora attivata. Una perturbazione di origine atlantica, proveniente dalla Francia, sta portando condizioni di instabilità meteorologica su gran parte delle regioni settentrionali e parzialmente su quelle centrali. Sulla base dei fenomeni in atto e previsti è stata valutata per la giornata di oggi, mercoledì 20 agosto, allerta arancione su parte di Liguria e Lombardia, allerta gialla sui restanti settori delle due regioni, su Piemonte, Emilia-Romagna, Veneto, Toscana e su alcuni settori di Friuli-Venezia Giulia e Marche. I fenomeni saranno accompagnati da rovesci di forte intensità, frequente attività elettrica, locali grandinate e forti raffiche di vento. Alla luce delle ultime evoluzioni meteorologiche, è stata diramata per oggi un'allerta arancione in gran parte dell'Emilia-Romagna. L'allerta, si legge in una nota della Regione, riguarda piene dei fiumi nelle province di Piacenza, Parma, Reggio Emilia e Modena; per frane e piene dei corsi minori nelle province di Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna, Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini; per temporali nelle province di Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna, Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini. E' confermata l'allerta gialla negli altri territori. Nella seconda parte della giornata, infatti, sono previsti vari impulsi temporaleschi, localmente di forte intensità, con possibili effetti e danni associati. In particolare sui rilievi i fenomeni risulteranno intensi e persistenti. Le precipitazioni previste potranno generare rapidi innalzamenti dei livelli idrometrici nei corsi d’acqua del settore centro occidentale della regione con diffusi superamenti delle soglie 2 e possibili localizzati superamenti della soglia 3. Si prevedono limitati innalzamenti dei livelli idrometrici sui rilievi bolognesi e romagnoli, con possibili superamenti delle soglie 1. Nelle aree interessate dalle precipitazioni intense potranno verificarsi diffusi ruscellamenti e fenomeni franosi lungo i versanti e innalzamenti rapidi dei livelli idrometrici di rii e torrenti con possibili fenomeni erosivi spondali.
(Adnkronos) - Il lavoro nel turismo cresce, ma la mancanza di personale rischia di arrestare bruscamente la corsa di un settore che traina l’economia italiana da anni. Nel 2024 questo comparto ha continuato a creare occupazione, superando 1,5 milioni di addetti (+2,1% rispetto al 2023 e +21,5% rispetto al 2014). Ma dietro i numeri da record si nasconde un paradosso: mai così tanti lavoratori introvabili. Rispetto al 2019, quando i profili mancanti erano 210mila (24,6%) il numero delle assunzioni di difficile reperimento si è triplicato, toccando quota 604 mila (51,8%). E a farne le spese sono soprattutto le aziende del Centro Nord. Secondo l'analisi della Fondazione Studi consulenti del lavoro, 'L’occupazione nel turismo, tra opportunità e limiti di crescita', elaborata su dati Istat, le imprese faticano soprattutto a trovare cuochi, pasticcieri, gelatai e camerieri. Un’emergenza silenziosa che rischia di inceppare il motore di uno dei comparti chiave dell’economia nazionale. Se, da un lato, il settore si consolida e vede aumentare soprattutto il lavoro dipendente (9% in cinque anni) nelle aree del Centro Italia così come nel Mezzogiorno, dall’altro continua a scontare difficoltà crescenti nell’intercettare i profili richiesti. A mancare sono soprattutto cuochi (irreperibili nel 61,7% dei casi), pasticcieri e gelatai (59,8%), camerieri (54,7%), baristi (50,6%) e, ancor di più, i tecnici della produzione e preparazione alimentare (76,4%). La difficoltà riguarda in modo particolare le regioni che negli ultimi anni hanno assistito a una crescita del fabbisogno di figure per il comparto ricettivo-ristorativo: è il caso, ad esempio, della Sicilia, Calabria e Sardegna. Ma le regioni dove si registra più affanno sono nel Centro-Nord: dopo il Molise (66,6% dei profili giudicati irreperibili dalle aziende), spiccano Umbria (61,1%), Trentino Alto Adige (58,4%), Lazio (58,1%), Piemonte e Val D’Aosta (55,7%). A pesare sul comparto, evidenzia l'analisi, sono fattori strutturali significativi: l’assenza sistemica di percorsi formativi idonei che producano personale qualificato in misura adeguata alle richieste, stagionalità e intensità del lavoro. In questa situazione, tuttavia, si intravedono dei segnali positivi: negli ultimi anni è cresciuta, infatti, la domanda di lavoratori con qualifica di formazione professionale, la cui incidenza sul totale delle assunzioni previste è passata dal 43,2% del 2019 al 51,7% del 2024. Piccolo segnale di un’evoluzione in corso anche se ancora molto lenta. “Il turismo rappresenta un volano per l’economia del nostro Paese, ma non possiamo ignorare l’altra faccia della medaglia: la difficoltà crescente nel trovare lavoratori qualificati rischia di trasformarsi in un’emergenza strutturale che mette a rischio lo sviluppo futuro del comparto e l’andamento positivo dell’occupazione. Oggi più che mai è fondamentale vincere la sfida del reperimento delle competenze investendo nella formazione mirata, soprattutto aumentando gli Its”, ha dichiarato il presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei consulenti del lavoro, Rosario De Luca.
(Adnkronos) - “Il Programma Emtn è molto importante perché sancisce il ritorno a raccogliere capitali in Italia, rafforzando il mercato dei capitali italiani che negli ultimi anni ha sofferto l'emorragia verso mercati esteri. L'Italia non ha nulla da invidiare agli altri paesi. Riteniamo che il rimpatrio in Italia sia la mossa giusta negli interessi di Iren e del sistema economico italiano”. Sono le dichiarazioni di Luca Dal Fabbro, presidente di Iren, alla ‘Ring the Bell Ceremony’ organizzata a Palazzo Mezzanotte da Iren per celebrare la costituzione del nuovo Programma Emtn (Euro Medium Term Notes). Iren ha rinnovato il proprio Programma incrementando l’ammontare massimo da 4 a 5 miliardi di euro. Il Prospetto informativo relativo al Programma è stato approvato da Consob e ha ottenuto il giudizio di ammissibilità alla quotazione sul Mercato telematico delle obbligazioni (Mot) da parte di Borsa Italiana. Un ruolo importante è riservato alla sostenibilità. “Il denaro che raccogliamo sul mercato - prosegue Dal Fabbro - serve per aumentare gli investimenti sulla resilienza ambientale, sul rafforzamento delle reti idriche, sull'efficientamento del parco termoelettrico, il fotovoltaico, l'eolico. Alimentiamo progetti che devono essere sostenibili e che aumentano la resilienza ambientale. Siamo convinti che si tratti di un buon investimento che, da un lato, offre rendimento agli azionisti e dall’altro rende l’azienda più solita. Investire nella sostenibilità non è un peso, ma una grande opportunità di rendere le aziende più solide”. Nella scelta di procedere all’emissione di nuovi titoli obbligazionari ha influito la semplificazione burocratica e normativa: “È stato fatto un grandissimo lavoro di semplificazione da parte di Borsa Italiana e Consob - aggiunge - questo è uno degli elementi che ci ha indotto a investire. Faccio i complimenti al team di Consob e di Borsa Italiana. Grande lavoro a beneficio di emittenti come la nostra e di tutte le imprese italiane. L’Italia deve tornare a fare industria, nel nostro Paese abbiamo una iper finanziarizzazione del sistema italiano, ma facendo industria ci saranno soldi per alimentare la finanza”. Infine una considerazione sul nucleare: “Il nucleare è un orizzonte molto lungo. Per fare una centrale nucleare ci vogliono tra i 10 e i 15 anni. Il suggerimento che darei a chi parla di nucleare è di sopravvivere nei prossimi 5-10 anni facendo quello che è possibile e in parallelo studiare le migliori forme per produrre energia elettrica sostenibile e sicura., con tutte le fonti, nessuna esclusa” conclude Dal Fabbro.