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(Adnkronos) - Venerdì 8 agosto alle ore 8 e 8 Luca Paolorossi, sindaco di Filottrano, ha annunciato, la sua discesa in campo per le elezioni Regionali delle Marche, con un post social in cui svela l’immagine che lo rappresenta: una pecora nera. “Vota Luca Paolorossi il sindaco strano di Filottrano (dicono che io sia) la ‘Pecora Nera’ della politica”, scrive. “Venerdì 8 agosto alle 8 e 8 (numero non a caso) pubblico questa che sarà l’immagine della mia campagna elettorale per la mia candidatura nella Lega alle prossime regionali per Francesco Acquaroli Presidente. Questa immagine è quella che ad oggi mi rispecchia di più in questo panorama politico in cui cerco di portare avanti le mie idee di ‘ristrutturazione’ basta con le solite facce, basta con le solite frasi fatte, qui c’è bisogno di fare i fatti. Basta con le solite scritte a cui nessuno crede. Tanto come siamo lo dimostriamo solo con i fatti e non con le parole ed io in un anno e poco più da Sindaco di Filottrano l’ho mostrato e lo sto dimostrando”. Paolorossi correrà in questa nuova avventura politica con Luca Buldorini, vice presidente della Provincia di Macerata, per cercare di parlare di vita reale e dei bisogni veri delle persone del territorio. “Io e Luca Paolorossi non siamo candidati per galleggiare. Siamo qui per restituire dignità ai cittadini, ai territori, alla nostra terra”, ha detto Buldorini. Paolorossi da parte sua ha tenuto a sottolineare quanto sta facendo nel suo Comune. “Sì, cari marchigiani, sono la pecora nera della politica. Sono il sindaco strano di Filottrano, quello che va a tappare le buche per evitare che un ragazzino con lo scooter si faccia male, quello che va a tagliare una siepe se rende pericolosa una curva, ma anche quello che lavora da 40 anni nel Made in Italy, che ha fatto l’operaio, il sarto, l’imprenditore. Sono quello che da Sindaco ha omaggiato Beltrami e Girombelli, ha sistemato scuole e campi da calcio, ha riportato interesse e turismo a Filottrano. Ho la lingua tagliente come le mie forbici? Si, porco giuda. Dico quello che penso? Sì, ma faccio pure quello che dico. A qualche politico rosso (e non solo di rabbia) questo dà fastidio, mi chiamano la “pecora nera”. Sapete che vi dico? Meglio pecora nera che agnello sacrificale di un sistema sinistrato che dalla poltrona, senza aver mai lavorato, giudica noi, che lavoriamo dalla mattina alla sera. Se strano significa provare a cambiare le cose, a portare più il fare che il chiacchierare dentro la Regione, chiamatemi pure strano. Anzi, vi dico “facciamolo strano” questo nuovo Consiglio Regionale, facciamolo insieme! Con Acquaroli Presidente, Paolorossi c’è”.
(Adnkronos) - Grande affluenza e un ospite d'eccezione alla 19ma Sagra degli Spinosini - Festa di Sant’Anna, organizzata dall'Associazione Sant'Anna di Centobuchi (Ascoli Piceno). Sabato 2 agosto, la festa ha accolto il ministro dell'Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, che ha voluto celebrare di persona una delle eccellenze gastronomiche del territorio. Accolto dal presidente dell'Associazione Sant'Anna, Matteo Troiani, e da un folto pubblico, il ministro Lollobrigida ha trascorso la serata tra gli stand, immergendosi nell'atmosfera della sagra. Il momento più atteso è stato senza dubbio quello della 'prova ai fornelli': Lollobrigida si è cimentato nella preparazione degli Spinosini con prosciutto e limone insieme a Vincenzo Spinosi, ideatore della celebre ricetta, al presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, e allo staff della sagra. Questo piatto, inventato da Spinosi e apprezzato in tutto il mondo, continua a riscuotere un successo straordinario durante l'evento, confermando il legame tra tradizione e innovazione. Prima di congedarsi, Lollobrigida ha consegnato a Matteo Troiani, presidente dell'associazione, un riconoscimento speciale a sostegno della candidatura della cucina italiana a patrimonio Unesco. Un segnale forte che sottolinea l'importanza di manifestazioni come la Sagra degli Spinosini nella valorizzazione del patrimonio culinario nazionale. La visita del ministro non solo ha onorato il lavoro dell'Associazione Sant'Anna, ma ha anche posto un faro sulla qualità e sulla tradizione che rendono la cucina italiana unica al mondo.
(Adnkronos) - Dopo due anni e mezzo di diminuzioni, tornano a crescere nel I semestre 2025 le emissioni di CO2 (+1,3%), nonostante i consumi energetici complessivi siano rimasti stazionari (gas +6%, petrolio -2%, generazione elettrica da rinnovabili -3%). Lo evidenzia l’Analisi Enea del sistema energetico nazionale che rileva, inoltre, prezzi di elettricità e gas tra i più elevati in Europa e un trend negativo per la transizione energetica (-25%) misurato dall’indice Ispred. In particolare, riguardo ai prezzi, quello dell’energia alla Borsa italiana (120 €/MWh media semestrale) è risultato doppio rispetto a quello di Spagna (62 €/MWh) e Francia (67 €/MWh). “Di fatto, ne risente la produzione industriale dei settori energy intensive, che resta inferiore di oltre il 10% rispetto a quella dell’intera industria manufatturiera, già sui minimi di lungo periodo”, spiega Francesco Gracceva, il ricercatore Enea che cura l’aggiornamento trimestrale. Dall’analisi emerge che nel primo trimestre le fonti rinnovabili hanno registrato un forte calo della produzione idroelettrica (-20%) ed eolica (-12%), non compensato dall’aumento del fotovoltaico (+23%), che è cresciuto in linea con il progressivo incremento della capacità installata (+3,3 GW). I consumi di gas naturale sono stati invece sostenuti dal clima rigido del primo trimestre 2025, che ha spinto i consumi per il riscaldamento. Una situazione che rispecchia sostanzialmente il quadro europeo dove l’inverno rigido ha fatto salire il consumo di gas (+5%), mentre sono diminuite le rinnovabili (-3%), con il solo fotovoltaico in crescita (+20%). Segno positivo anche per la produzione di energia nucleare (+2%), legata all'aumento della produzione francese. “Nel complesso i consumi energetici dell’area euro sono stimati stazionari e così le emissioni di CO2, un dato in chiaro contrasto con la traiettoria necessaria per il target 2030, che richiede un calo medio annuo di circa il 7%”, sottolinea Gracceva. A livello di settori, in Italia si rileva una contrazione dei consumi nei trasporti (-1%), concentrata nel primo trimestre, e un incremento nel civile (+3%), attribuibile principalmente all’aumento della domanda di gas per riscaldamento e alla maggiore domanda elettrica del settore terziario. Nel complesso, nel semestre la domanda elettrica nazionale risulta in lieve aumento (+0,4%), confermando la sostanziale stazionarietà del grado di elettrificazione dei consumi energetici in Italia. Il peggioramento dell’indice della transizione Enea Ispred è da attribuirsi soprattutto alla componente decarbonizzazione: “Nei prossimi cinque anni le emissioni di CO2 dovranno scendere del 6%, quasi il doppio di quanto fatto negli ultimi 3 anni. Se la traiettoria delle emissioni seguisse il trend degli ultimi 3 anni, il target 2030 sarebbe raggiunto non prima del 2035”, prosegue Gracceva. Sul fronte sicurezza energetica, e con particolare riferimento al gas, il sistema è risultato solido anche per la bassa domanda invernale. Un contributo è arrivato anche dall’entrata in funzione del rigassificatore di Ravenna, che a maggio e giugno ha portato il gas liquefatto ad essere la prima fonte di approvvigionamento di gas italiana (35% del totale), superando l’import dall’Algeria. Nel sistema elettrico europeo sono divenute sempre più frequenti le ore con prezzi zero o negativi, fino a un massimo raggiunto in Spagna con una media di oltre 6 ore al giorno. “Si tratta di segnali di un eccesso di produzione di elettricità da fonti intermittenti, in primis il fotovoltaico, e di flessibilità non adeguata a gestire la variabilità delle rinnovabili. Ma è notevole come sul mercato italiano questi effetti risultino al momento radicalmente più contenuti, con prezzi zero solo nello 0,5% delle ore nella zona Sud, a conferma del persistente ruolo del gas nella fissazione dei prezzi sul mercato all’ingrosso”, conclude Gracceva.