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(Adnkronos) - Sono aperti fino alle 13 del 22 settembre i bandi dell’università UniCamillus per l’ammissione ai corsi di laurea magistrale a ciclo unico in Medicina e Chirurgia e in Odontoiatria e Protesi Dentaria per l’anno accademico 2025/2026. Le lezioni avranno inizio già dal 28 ottobre. Per partecipare è necessario aver conseguito il diploma di scuola secondaria di II grado. I corsi sono offerti nelle seguenti sedi: Medicina e Chirurgia in lingua italiana: Roma, Lido di Venezia, Cefalù; Medicina e Chirurgia in lingua inglese: Roma; Odontoiatria in lingua italiana: Roma. Le iscrizioni devono essere effettuate esclusivamente online tramite il portale dello studente GOMP (https://unicamillus-studenti.gomp.it/). I candidati a Medicina e Chirurgia in lingua italiana possono indicare una o più sedi per le quali desiderano concorrere, pagando una sola quota d’iscrizione. Le prove di selezione per i tre corsi di laurea consisteranno in 60 domande a risposta multipla, da completare nell’arco di un’ora. Le materie saranno inerenti a Biologia, Chimica, Fisica, Matematica, Logica, comprensione del testo e argomenti di carattere umanitario, riferibili alla mission di UniCamillus. Le prove si svolgeranno in modalità telematica home-based comodamente dal proprio pc nelle seguenti giornate: Medicina e Chirurgia in lingua inglese, giovedì 25 settembre; Odontoiatria e Protesi Dentaria in lingua italiana: giovedì 25 settembre; Medicina e Chirurgia in lingua italiana: venerdì 26 settembre. I risultati saranno pubblicati sul sito istituzionale entro il 30 settembre 2025, con graduatorie separate per ciascuna sede. Per prepararsi al meglio alla prova, i candidati possono utilizzare TheFaculty, un’app gratuita che offre percorsi di allenamento e simulazioni basate sui programmi delle prove di ammissione di Medicina, Odontoiatria e Professioni Sanitarie. L’app consente di esercitarsi per materia, creare verifiche personalizzate e completare simulazioni della prova, studiando comodamente da smartphone o computer. L’app è disponibile su App Store e Google Play. Per l’anno accademico 2025/2026 UniCamillus presenta importanti novità che rafforzano l’offerta formativa e l’attenzione agli studenti. Tra queste, l’avvio del corso di laurea magistrale in Medicina e Chirurgia in lingua italiana anche presso la sede di Roma, che amplia le possibilità di iscrizione. Inoltre, a partire da quest’anno accademico, sarà inaugurata all’interno del Campus di Roma la nuova clinica odontoiatrica universitaria, una struttura moderna dove studenti e docenti potranno svolgere attività di cura, studio e ricerca. Gli studenti avranno l’opportunità di integrare immediatamente la pratica clinica con lo studio teorico, seguendo pazienti adulti e pediatrici sotto la supervisione di professionisti esperti. A confermare l’efficacia del modello formativo UniCamillus, i dati del Xxvii rapporto AlmaLaurea mostrano risultati eccellenti: un’alta percentuale di studenti si laurea in corso (89,5%), la maggior parte lavora già a un anno dal conseguimento del titolo (84,3%) con retribuzioni superiori alla media nazionale e la soddisfazione complessiva dei laureati supera il 95%. Per maggiori informazioni in merito all’iscrizione alle prove di Medicina e Odontoiatria, è possibile consultare la pagina dell’Ateneo afferente ai bandi https://unicamillus.org/servizi/bandi-di-ammissione/, oppure scrivere una mail a infocenter@unicamillus.org.
(Adnkronos) - Con la crescita dell'intelligenza artificiale "non c'è tanto un tema di rallentamento e perdita dei posti di lavoro, l'abbiamo misurato con i nostri esperti in econometria, quanto la necessità di formare nuove competenze, nuovi mestieri che oggi non esistono, ad esempio specialisti in cyber security. E ci sarà sicuramente sempre più la necessità della collaborazione uomo-macchina". Così Giuseppe Perrone, partner, technology consulting ai&data leader, EY Italy intervenendo al panel 'Ai: rivoluzione o evoluzione? Focus su physical e sovereign ai', alla giornata conclusiva di Digithon a Bisceglie. Secondo Perrone allo stesso tempo "ci sono degli altri lavori, quelli manuali, quelli ad alto rischio, quelli che lavorano su determinate filiere dove la manualità era essenziale per poter condurre determinate attività che evidentemente subiranno una riduzione". E per Perrone "rispetto al tema delle skill, quindi quali saranno le competenze del futuro, c'è sicuramente la necessità di questa collaborazione uomo-macchina. Non si può prescindere anche nello sviluppare le soluzioni digitali dal pensare e disegnare user interface e user experience in cui venga esaltata questa collaborazione uomo-macchina, che cambia completamente le modalità con cui noi interagiamo oggi su una pagina web, perché sarà un modo di lavorare e di interagire completamente diverso", sottolinea. E Ey sta portando avanti diversi progetti innovativi in materia. "Stiamo facendo una sperimentazione -spiega Perrone- con una delle principali aziende italiane sul tema dell'advanced manufacturing per portare un umanoide, che abbia capacità decisionale, in cantiere per saldare alcune componenti all'interno di una nave. Questo che cosa vuol dire? Che non mancherà l'umano a fianco all'umanoide, ma i due dovranno collaborare, dovranno fidarsi l'uno dell'altro, fidarsi di una macchina che interagisce, che ha delle sembianze, che si muove all'interno di un perimetro sarà una cosa molto complessa e quindi bisognerà supportare questo percorso", conclude.
(Adnkronos) - 'Matriarche e Memorie'. È questo il tema della Giornata mondiale dell'elefante (World Elephant Day) di quest’anno, celebrata come ogni anno il 12 agosto. La Giornata 2025 ha infatti un focus sul ruolo cruciale delle femmine di elefante nel guidare e preservare la storia dei loro branchi. Così il Wwf in una nota in cui ricorda che la leadership del branco di elefanti è affidato ad una femmina adulta ed esperta che è responsabile di guidare il gruppo, prendere decisioni cruciali su dove andare a reperire acqua e cibo e su come reagire ai pericoli. La Giornata mondiale dell’elefante è anche occasione, per il Wwf, di lanciare l’allarme sullo stato di conservazione di queste specie, promuovendo le azioni di conservazione che contrastano bracconaggio, commercio di avorio, perdita di habitat e conflitti con l’uomo, e sensibilizzando sul ruolo chiave che gli elefanti svolgono negli ecosistemi e sul loro valore culturale. In 8 Paesi asiatici (Cambogia, Cina, Laos, Indonesia, Malesia, Myanmar, Thailandia e Vietnam) restano fra gli 8-11mila elefanti in natura. La popolazione residua di elefante asiatico oggi occupa appena il 5% del suo areale storico. Conosciuti come 'ingegneri dell'ecosistema e giardinieri della foresta', gli elefanti asiatici svolgono un ruolo cruciale - spiega il Wwf - disperdendo semi e sostanze nutritive attraverso i loro escrementi mentre si spostano, creando percorsi nelle foreste dense e modificando gli habitat forestali a beneficio di altri animali. Anche le loro impronte possono formare piccoli ecosistemi che fungono da habitat per organismi come alcuni anfibi. La perdita e la frammentazione degli habitat, i conflitti con l'uomo e il bracconaggio hanno causato un allarmante declino della popolazione: in alcuni Paesi sono rimasti solo poche centinaia di individui in natura. La coesistenza è certamente un fattore chiave per garantire un futuro all’elefante. L’India è il paese dove è presente la più grande popolazione di elefante asiatico (la popolazione di elefanti in questo paese si attesta tra i 25-30mila individui, pari a quasi due terzi della popolazione globale di elefanti asiatici). "Nel complesso, il mantenimento della più grande popolazione esistente di elefanti selvatici al mondo, in un contesto fortemente antropizzato come quello indiano - spiega il Wwf - è reso possibile da un solido quadro istituzionale, politico e giuridico dedicato alla conservazione". Anche gli elefanti africani si trovano ad affrontare forti difficoltà. Il loro numero è drasticamente crollato, passando dai 12 milioni stimati circa un secolo fa ai 415mila riportati nell’ultimo censimento. Le due specie presenti sono l’elefante di savana (Loxodonta africana), classificato come 'in pericolo', e l’elefante di foresta (Loxodonta cyclotis), inserito tra le specie in 'pericolo critico'. Il bracconaggio resta la causa principale del declino di entrambe le specie: si stima che ogni anno, infatti, vengano uccisi circa 20mila elefanti per il commercio illegale di avorio. A questo si aggiungono le uccisioni generate dai conflitti con le comunità locali, in crescita a causa della deforestazione (trasformazione di aree di foresta e savana in coltivazioni), carenza di cibo o di acqua. Da oltre 30 anni il Wwf porta avanti programmi di conservazione in Camerun, Repubblica Centrafricana, Repubblica del Congo, Repubblica Democratica del Congo e Gabon come le azioni di mitigazione dei conflitti con l’uomo, lo sviluppo del programma 'Zero Poaching', la collaborazione con il programma Traffic per ridurre il commercio di avorio, il lavoro di sostegno alle comunità locali attraverso lo sviluppo di attività economiche sostenibili, l’educazione ambientale, l’assistenza medica e il sostegno alla scolarizzazione. Grazie al progetto 'Una foresta per gli elefanti', nel territorio del Tridom (Gabon, Camerun, Repubblica del Congo) il Wwf sta realizzando azioni di studio e monitoraggio tramite fototrappole, analisi genetiche e tagging, rafforzamento del sistema antibracconaggio, aumentando le risorse disponibili per gli uffici che lavorano sul campo, le tecnologie avanzate e la formazione delle guardie. Il progetto prevede, inoltre, un’intensa attività finalizzata a migliorare la convivenza tra elefanti e comunità locali, tramite azioni volte a mitigare i conflitti attraverso un nuovo approccio, denominato Safe, che punta al raggiungimento di 5 obiettivi generali misurabili: sicurezza per le persone, sicurezza per la fauna selvatica, protezione delle proprietà umane, protezione dell’habitat, monitoraggio efficace.