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(Adnkronos) - Agsm Aim prosegue il proprio impegno verso una crescita sostenibile e responsabile, annunciando di aver perfezionato una Pgim Private Shelf Facility per un importo complessivo di 200 milioni di dollari con Pgim Private Capital, la divisione di private capital di Pgim Inc., il business globale di investment management di Prudential Financial. La prima emissione, già perfezionata, ha visto la sottoscrizione di un prestito obbligazionario green (cd. Green bond) da 50 milioni di euro della durata di 12 anni. Agsm Aim avrà la possibilità di effettuare nel corso dei prossimi tre anni ulteriori emissioni obbligazionarie fino a concorrenza dell’equivalente importo in euro di 200 milioni di dollari. Le risorse raccolte - si sottolinea in una nota - "saranno destinate al programma Green Financing Framework che riepiloga i progetti con impatto positivo sull’ambiente, in linea con gli obiettivi delineati dal Piano Industriale di Agsm Aim. In particolare, il green bond sosterrà investimenti strategici legati alla transizione energetica, all’efficientamento energetico, all’innovazione tecnologica e allo sviluppo sostenibile dei servizi offerti dalla multiutility veneta". L’operazione "rafforza ulteriormente la posizione del Gruppo nel panorama della finanza sostenibile, promuovendo un modello di sviluppo capace di coniugare performance economica e attenzione all’ambiente". Nel contesto dell’operazione, Mediobanca ha agito in qualità di Sole Arranger del prestito obbligazionario, mentre lo studio legale Simmons & Simmons ha fornito assistenza legale, fiscale, US e UK alla Società (team Debt Capital Markets Paola Leocani, Ilaria Barone, Martina Nicki Giocoladelli, Charles Hawes, Lukasz Napieraj e per la parte fiscale Marco Palanca e Giulia Aglialoro). PGIM per gli aspetti italiani legali e fiscali e US/UK è stata assistita dallo studio legale K&L Gates (con team cross practice guidato da Chiara Anceschi con Elisa Massimetti, Vittorio Salvadori di Wiesenhoff per la parte fiscale, Sean Crosky, Michael Anderson e Anthony Nolan). Il team Trust & Agency Services (TAS) di Deutsche Bank, ha supportato l'operazione in qualità di Fiscal & Paying Agent. La finanza sostenibile è una leva strategica che consente di indirizzare risorse verso iniziative ad alto valore ambientale, sociale e di governance (ESG), coniugando responsabilità e competitività. L’accordo con PGIM Private Capital "si inserisce in questo contesto, confermando l’impegno di Agsm Aim per uno sviluppo orientato al lungo termine e alla creazione di valore condiviso". Federico Testa, presidente di Agsm Aim, osserva come "la sottoscrizione di questo nuovo green bond rappresenta un ulteriore segnale della solidità economico-finanziaria del nostro Gruppo e della fiducia che operatori internazionali come PGIM Private Capital ripongono in Agsm Aim. Dopo il successo dell’operazione dello scorso anno -l’emissione del Green Bond da 46 milioni di euro quotato alla Borsa di Dublino- continuiamo a rafforzare la nostra capacità di attrarre capitali sostenibili, grazie anche alla credibilità costruita nel tempo.” Per Alessandro Russo, consigliere delegato di Agsm Aim, "le risorse raccolte attraverso questo strumento di finanza sostenibile saranno destinate a progetti strategici previsti dal nostro Piano Industriale che presenteremo nei prossimi giorni, con l’obiettivo di accelerare gli investimenti nella transizione energetica, nell’efficientamento e nell’innovazione. Si tratta di un passo importante che conferma la coerenza tra visione industriale e sostenibilità, principi fondanti dell’identità di Agsm Aim. Vogliamo continuare a creare valore per il territorio e per le comunità, accompagnando la crescita del Gruppo con scelte responsabili e orientate al lungo termine.” Infine Stefano Masetti, CFO di Agsm Aim, spiega che "questa iniziativa rappresenta un importante tassello nel percorso di finanziamento della crescita del gruppo dei prossimi anni. Ringrazio insieme al consigliere delegato tutte le persone che hanno lavorato a questo importante risultato, che dimostra la credibilità industriale del nostro gruppo”
(Adnkronos) - La fine di giugno si avvicina, le temperature si alzano, le località balneari iniziano ad affollarsi. E, come ogni anno, inizia il periodo in cui, tradizionalmente, i lavoratori dipendenti utilizzano le proprie ferie. Ma come si maturano le ferie? E quanti giorni spettano a ogni singolo lavoratore? Per rispondere a queste e ad altre domande sulla normativa di una materia 'calda' in questi giorni la Fondazione studi dei consulenti del lavoro ha stilato la guida operativa 'Ferie: un diritto irrinunciabile' che contiene riepiloghi e tabelle per la corretta gestione dell’istituto. Innanzitutto la guida chiarisce che "la durata minima delle ferie prevista dalla legge è di quattro settimane per un anno di servizio (art. 10 D.lgs. 66/2003) equivalenti, nel caso di fruizione di un periodo consecutivo, a 28 giorni di calendario. I contratti collettivi (nazionali, territoriali, ed aziendali) possono prevedere una durata minima superiore, i criteri di calcolo dei giorni (di calendario o lavorativi) o le regole da seguire in caso di concomitanza dei giorni festivi. I contratti collettivi stabiliscono la durata delle ferie generalmente in base alla qualifica contrattuale e all’anzianità di servizio del lavoratore. Le ferie possono essere espresse in settimane, giorni di calendario, oppure in giorni lavorativi". Come chiarisce la guida dei professionisti il periodo di ferie "va goduto per almeno due settimane, consecutive in caso di richiesta del lavoratore, nel corso dell'anno di maturazione e, per le restanti due settimane, nei 18 mesi successivi al termine dell'anno di maturazione". Le ferie sono un diritto irrinunciabile. "La fruizione delle ferie è un diritto irrinunciabile; qualsiasi patto contrario, sia esso contenuto in un contratto collettivo che in un contratto individuale, è nullo e da ciò ne consegue l’automatica sostituzione della clausola nulla con la disposizione attributiva del diritto stesso. Le ferie non godute non possono essere sostituite dalla relativa indennità, salvi i casi tassativamente indicati dalla legge", si legge ancora nella guida. Come si maturano le ferie? "I giorni di ferie spettanti -spiega la guida- si calcolano considerando due variabili: la maturazione del diritto al momento del godimento delle ferie; la durata stabilita dai contratti collettivi o, in alcuni casi particolari, dalla legge. La maturazione delle ferie è collegata all’effettiva prestazione di lavoro. Esse, infatti, maturano, durante un periodo di dodici mesi stabilito dalla legge, in presenza della prestazione lavorativa o di un’assenza che, dalla legge o dai contratti collettivi, è equiparata al servizio effettivo (Cass. SU 12 novembre 2001 n. 140209). Le ferie maturano anche durante il periodo di prova (Corte costituzionale 22 dicembre 1980 n. 189)". E i consulenti del lavoro chiariscono che "il dipendente che non lavora per l’intero periodo di maturazione – come di frequente accade nei contratti a tempo determinato o in caso di assunzione o cessazione in corso d’anno – ha diritto ad un numero di giorni di ferie proporzionale al servizio effettivamente prestato. Le modalità di conteggio dei mesi e delle frazioni di mese lavorate vengono stabilite dai contratti collettivi. Generalmente ogni mese di servizio dà diritto ad un dodicesimo del periodo annuale di ferie spettanti e le frazioni di mese di almeno 15 giorni valgono come mese intero". La disciplina delle ferie ha subito negli ultimi anni diversi ritocchi, necessari per adeguarsi al quadro normativo comunitario. Ritocchi che hanno costretto le aziende a seguire la materia con molta più attenzione.
(Adnkronos) - “Spesso si pensa che sia l’Europa a imporre scelte ai Paesi membri, ma nel caso dell’economia circolare è accaduto il contrario: l’Italia ha tracciato per prima la strada, con esperienze concrete di raccolta differenziata, impianti industriali e filiere produttive che l’Unione ha inserito nelle proprie direttive e regolamenti, e che hanno anticipato gli obiettivi europei. Abbiamo una leadership internazionale che raccontiamo ancora troppo poco: il modello italiano dell’economia circolare è un esempio straordinario, da preservare e rafforzare per il futuro”. Questo il commento di Stefano Ciafani, presidente nazionale Legambiente, in occasione dell’Ecoforum 2025, tenutosi a Roma e organizzato da Legambiente, Nuova Ecologia e Kyoto Club.