ENTRA NEL NETWORK |
ENTRA NEL NETWORK |
(Adnkronos) - Dopo il vertice avuto con Vladimir Putin in Alaska, Donald Trump ha avuto oggi, sabato 16 agosto, una lunga conversazione con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e con i leader europei, tra cui la premier Giorgia Meloni, per informarli dell'esito del summit. Lo ha riferito la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt, precisando che in seguito il Presidente americano, che ha passato gran parte delle sei ore di volo al telefono, ha coinvolto nella call i leader Nato. L'aereo di Trump è atterrato alla Joint Base Andrews nel Maryland poco dopo le due di questa mattina (le otto in Italia). In un post su Truth Social, il presidente Trump ha poi spiegato che Putin non vuole un cessate il fuoco e preferisce un accordo globale per porre fine alla guerra, aggiungendo di essere "d'accordo con lui". "Si apre finalmente una spiraglio per discutere di pace in Ucraina. L'Italia sta facendo la sua parte insieme ai suoi alleati occidentali", il primo commento della premier Giorgia Meloni, dopo l'incontro in Alaska tra il presidente Usa Donald Trump e il presidente russo Vladimir Putin. Il vertice non ha portato a nessuna intesa specifica per porre fine alla guerra in Ucraina, ma il presidente degli Stati Uniti assegna il 'voto' massimo all'incontro con il presidente russo, e passa la palla a Zelensky che lunedì sarà a Washington. "Lunedì incontrerò il Presidente Donald Trump a Washington, per discutere tutti i dettagli relativi alla fine delle uccisioni e della guerra. Sono grato per l'invito!", ha scritto il presidente ucraino in un post su X. "Abbiamo avuto una lunga e approfondita conversazione con Trump. Abbiamo iniziato con colloqui individuali prima di invitare i leader europei a unirsi a noi. Questa chiamata è durata più di un'ora e mezza, inclusa circa un'ora di conversazione bilaterale con il Presidente Trump", ha riferito Zelensky ribadendo la disponibilità dell'Ucraina lavorare con il massimo impegno per raggiungere la pace. "Il Presidente Trump ha informato del suo incontro con il leader russo e dei punti principali della loro discussione. È importante che la forza dell'America abbia un impatto sull'evoluzione della situazione", ha concluso il presidente dell'Ucraina. Zelensky si è poi detto d'accordo con la proposta di Trump di un incontro trilaterale tra Ucraina, Stati Uniti e Russia. "L'Ucraina sottolinea che le questioni chiave possono essere discusse a livello di leader e che un formato trilaterale è adatto a questo scopo. È importante che gli europei siano coinvolti in ogni fase per garantire affidabili garanzie di sicurezza insieme all'America", ha scritto Zelensky aggiungendo: "Abbiamo anche discusso dei segnali positivi provenienti dalla parte americana in merito alla partecipazione alla garanzia della sicurezza dell'Ucraina. Continuiamo a coordinare le nostre posizioni con tutti i partner. Ringrazio tutti coloro che ci stanno aiutando" Tuttavia, secondo quanto ha riferito il Consigliere per la politica estera del Cremlino, Yuri Ushakov, durante il vertice non è stata neanche sollevata la possibilità di un incontro fra Trump, Putin e Zelensky. Per l'ex presidente russo Dmitry Medvedev", l'incontro ha dimostrato che i negoziati sono possibili senza precondizioni e contemporaneamente alla continuazione dell'operazione militare speciale". L'attuale vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo ha accolto con favore il fatto che Putin sia stato in grado di "presentare personalmente e nel dettaglio" le condizioni massimaliste della Russia per porre fine alla guerra, riporta il Guardian. "Entrambe le parti hanno attribuito direttamente la responsabilità di raggiungere risultati futuri nei negoziati per porre fine alle azioni militari su Kiev e in Europa ", ha scritto Medvedev su Telegram,. Intanto il 'Kyiv Independent' ha pubblicato un editoriale di fuoco sul vertice Trump-Putin che non lascia spazio a dubbi sul suo giudizio, bollando il summit come "disgustoso, vergognoso, alla fine inutile". Trump non ha ottenuto ciò che voleva. Ma Putin? Lui sì - sottolinea il quotidiano americano - Nel momento in cui è sceso dall'aereo sul suolo americano, il dittatore russo era raggiante". "Non più un paria internazionale - scrive il Kyiv Independent del presidente russo - finalmente accettato, e rispettato, dal leader del mondo libero. Il predecessore di Trump una volta definì Putin un assassino, Trump gli ha riservato un'accoglienza da re". E il giornale sottolinea la disparità di trattamento con Volodymyr Zelensky, che nell'incontro del febbraio scorso nello Studio Ovale della Casa Bianca "subì un'umiliazione pubblica", mentre quello russo ieri "è stato coccolato: entrambi gli episodi sono stati vergognosi". “Trump - è la conclusione dell'editoriale - non riesce a capire che Putin non ha un approccio transazionale nei confronti dell'Ucraina, ma messianico. Vuole l'Ucraina per la Russia, punto. Per Putin e la sua cerchia ristretta, l'indipendenza dell'Ucraina è un incidente di percorso, e stanno provvedendo a correggerlo”. Intanto nella notte, mentre in Alaska si svolgeva il vertice Trump e Putin, la Russia ha lanciato nella notte 85 attacchi con droni e missili contro l'Ucraina. Lo ha denunciato l'Aeronautica di Kiev, secondo cui nel mirino dei nuovi raid ci sono state le regioni di Sumy, Donetsk, Chernihiv e Dnipropetrovsk. Sessantuno droni russi sono stati distrutti dalla difesa aerea, fa sapere ancora Kiev. Dal canto suo, il ministero della Difesa di Mosca ha reso noto che nella notte sono stati intercettati e distrutti 29 droni ucraini su varie regioni russe, tra cui dieci sulla regione di Rostov. Le forze ucraine sono riuscite a stabilizzare la situazione a est e a nord est di Dobropillia, e nella zona di Prokrovsk, nel Donetsk, dopo che la repentina avanzata di unità russe nei giorni scorsi aveva fatto temere un collasso della linea del fronte, ha reso noto il portavoce del Gruppo Dnipro delle forze di Kiev, Viktor Trehubov. I militari ucraini continuano a neutralizzare i commando russi che erano riusciti a infiltrarsi oltre le linee, occupando postazioni che non sono riuscite a consolidare. I tentativi russi di dispiegare altre forze nella zona di Dobropillia sono fino a ora stati respinti dagli ucraini. Pokrovsk è ora libera dai russi che erano riusciti a entrarci, così come le località di Hruzke, Rubizhne, Novovodyane, Petrivka, Vesele e Zolotyi Kolodyaz, a nord est di Dobropillia. Stabilizzata parzialmente la situazione anche lungo la linea Vesele-Zolotyi Kolodyaz-Kucheriv Yar. L'Ucraina ha portato a termine un raid con droni contro il porto russo sul delta del Volga nel Mar Caspio di Olya, nella regione di Astrakhan. E' stato colpito giovedì un cargo usato per il trasporto di armi iraniane, componenti di droni e munizioni, in Russia, rendono noto fonti militari citate dall'Institute for the Study of War e da The War Zone. E' il primo attacco delle forze di Kiev non solo contro Olya, che viene usata come hub logistico per i rifornimenti per lo sforzo bellico di Mosca in Ucraina in arrivo dall'Iran, ma anche più in generale, contro obiettivi nel Caspio. Il porto di Olya è a quasi 650 chilometri dai confini ucraini. La nave, la Port Olya 4, è stata affondata, almeno parzialmente. Il governatore di Astrakhan ha confermato l'attacco ma ha precisato che tutti i droni sono stati distrutti e che non sono stati arrecati danni alle infrastrutture del porto. Una nave, ha ammesso, è stata danneggiata dai detriti di uno dei droni abbattuti. Droni ucraini hanno anche colpito la raffineria di Syzran, una delle più grandi di Rosneft in Russia, nella regione di Samara, provocando esplosioni e incendi. Ci sarebbe stata, secondo il canale Telegram russo Baza, anche una esplosione vicino alla fabbrica di polvere da sparo Elastik, nella regione di Ryazan. Il governatore ha confermato che cinque persone sono state uccise e altre 100 ferite e ha dichiarato lo stato di emergenza.
(Adnkronos) - Fu un potente sovrano centroeuropeo Premysl Ottocaro II, nato intorno al 1233, secondogenito del re Venceslao I e di Cunegonda degli Hohenstaufen, che, incoronato nel 1261, fu il quinto re boemo della dinastia dei Premyslidi. Era detto anche ‘Re di ferro e d'oro’, ma mai avrebbe potuto immaginare che, quasi ottocento anni dopo, a lui sarebbe stato dedicato un fiore. Non un fiore qualunque, ma il garofano di Klatovy, una specie rarissima di bocciolo che viene coltivato solo in questa cittadina della Repubblica Ceca, fondata nel Medioevo appunto da Premysl Ottocaro II. In omaggio alle gesta di questo regnante, che temporaneamente unì alla Boemia i paesi austriaci lasciati in eredità dagli estinti Babenberg senza però riuscire a reggerli contro gli emergenti Asburgo, la municipalità di Klatovy ha deciso di battezzare con il suo nome una nuova varietà del famoso garofano simbolo della città. La cerimonia si è svolta nel mese di luglio, nella giornata conclusiva del Festival internazionale del Folklore, giunto alla 30ma edizione, che ogni anno propone un ricco programma di musica, danza, mostre, mercatini dell’artigianato e una esposizione dedicata proprio a questi specialissimi fiori. La festa, infatti, è stata l’occasione anche per introdurre una nuova varietà di garofano e svelarne il nome. Un evento non di poco conto per la cittadinanza e per tutti gli appassionati del genere. Basti pensare che il garofano di Klatovy è chiamato anche ‘fiore divino’ e ogni specie nuova che vede la luce è frutto del lavoro e della cura di anni, svolti con passione dal custode del giardino espositivo di Klatovy, situato di fronte al Museo della città, Peter Pošefka, sotto l’egida dell'Associazione ceca di giardinaggio Klatovské Karafiáty. Il garofano di Klatovy ha oltre duecento anni di storia. A coltivarlo per primo, e definirlo pomposamente ‘divino’, nel Settecento, fu il botanico e naturalista svedese Carlo Linneo, considerato il padre della moderna classificazione scientifica degli organismi viventi. Ma in Repubblica Ceca è arrivato per mano di un nobile, il barone Josef Volšanský, che, reduce dalle guerre napoleoniche, lasciando Nancy, in Francia, per fare ritorno nella sua città natale, portò con sé dei semi del prezioso fiore. Correva l’anno 1813 e da allora i giardinieri di Klatovy hanno continuato a coltivarlo e a selezionarne le varietà e così, piano piano, il garofano divenne il simbolo di Klatovy e la sua fioritura una tradizione locale di fama internazionale. Sì, perché è solo in questa cittadina della Boemia meridionale che cresce questa qualità di garofano, dalle mille varietà e sfumature di colore, che si possono ammirare alla Festa annuale di luglio di Klatovy che culmina in un vero e proprio pellegrinaggio. Ma è stato naturalmente protagonista anche di infinite fiere internazionali di settore, da Amsterdam a Vienna, guadagnando premi prestigiosi, menzioni speciali e medaglie d’oro. A metà del XX secolo, è stata creata anche l’associazione di giardinieri e botanici di Klatovy, che ha il compito di tutelare questa preziosa coltivazione. Il garafono di Klatovy è una specie perenne, si pianta nella prima decade di maggio ed è noto per resistere alle gelate, grazie ai suoi robusti steli alti fino a mezzo metro, per i petali a corona dai bordi frastagliati, con un diametro di 6-8 centimetri, il profumo inebriante e per i bellissimi colori che assume in tutte le sue varietà, dal giallo al viola, dal rosa all’arancio, anche in versione bicolore. Tutte sono rigorosamente classificate secondo il loro aspetto. A prendersene cura è il custode del piccolo giardino, pronto a spiegare tutto su questa leggendaria storia ai visitatori, negli orari di apertura al pubblico. Klatovy, quindi, è conosciuta da oltre un secolo come ‘città del garofano’. Ed è anche la ‘porta’ della Selva Boema, il parco nazionale considerato il ‘tetto verde’ d’Europa, che si estende a Sud, al confine tra la Boemia e la Baviera. Si può intravedere salendo in cima alla famosa Torre Nera (Černé věže), simbolo della città, che si erge sull’edificio del Comune nella piazza principale, con i suoi 81 metri di altezza, accanto alle torri bianche, che sono invece i campanili del duomo. Città di torri e guglie, ma anche di mummie. Qui ci sono, infatti, le catacombe conservate sotto alla chiesa gesuita dell'Immacolata Concezione della Vergine Maria e di San Ignazio: servivano come tomba per i membri dell'Ordine, i loro simpatizzanti e i cittadini più importanti, di cui ancora oggi si possono vedere ben 38 corpi mummificati. Un’altra attrazione della città è la farmacia barocca, una delle più antiche del paese. Si chiama ‘U Bílého jednorožce’ (‘Dall'Unicorno bianco’) e ancora oggi si può vedere questo corno leggendario che le ha dato il nome. La farmacia è stata in funzione fino al 1966, per poi diventare un museo che conserva gli arredi barocchi riccamente intagliati e gli strumenti originali. Per tutte le informazioni si possono visitare i siti web della città www.klatovy.cz, della regione www.turisturaj.cz e nazionale www.visitczechia.com.
(Adnkronos) - La Conferenza Unificata ha espresso parere positivo allo schema di legge delega per lo sviluppo del nuovo nucleare sostenibile. “Con grande soddisfazione - ha dichiarato il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto - prendo atto della valutazione della più autorevole sede di confronto interistituzionale. Ora il testo sarà trasmesso rapidamente al Parlamento, per avviare un percorso molto atteso, che può dare all’Italia l’opportunità di sviluppare un’energia sicura, pulita, innovativa e orientata alla decarbonizzazione. Una strada di futuro su cui oggi facciamo un altro passo avanti”. "L’intesa raggiunta oggi in Conferenza Unificata sul disegno di legge delega per il nucleare sostenibile rappresenta un passaggio decisivo verso una strategia energetica moderna, sicura e a basse emissioni. È il risultato di un confronto costruttivo con Regioni, Province e Comuni, che hanno dimostrato responsabilità e visione condivisa. Il nucleare di nuova generazione potrà affiancare le fonti rinnovabili, garantendo stabilità e competitività al sistema produttivo. Avanti ora con il confronto parlamentare”, dichiara il viceministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Vannia Gava. Il provvedimento punta a definire un quadro normativo organico sull’intero ciclo di vita della nuova tecnologia nucleare, sia a fissione sia a fusione. Il governo sarà delegato a varare uno o più decreti legislativi per disciplinare la sperimentazione, la localizzazione, la costruzione e l’esercizio dei nuovi moduli, rivedere le competenze istituzionali, promuovere ricerca e formazione e riorganizzare la gestione degli impianti esistenti, dei rifiuti e del combustibile esaurito.