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(Adnkronos) - A quanto si apprende, è stata disposta una vigilanza per la giudice della sezione immigrazione del tribunale di Roma Silvia Albano, dopo i messaggi di minacce arrivati sulla sua mail e sui social di Magistratura democratica (di cui il giudice è presidente dal novembre 2023) e in relazione ai quali il magistrato ha sporto denuncia. La misura è stata decisa nel corso di un comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica in prefettura a Roma. Si tratta di una vigilanza generica radiocollegata che prevede passaggi di pattuglie e non posti fissi con riferimento al luogo di lavoro e all'abitazione della giudice. "Il fatto che sia stata disposta la vigilanza per la giudice Albano denota il brutto clima che si respira non solo nei confronti di chi difende lo stato di diritto, ma anche verso chi applica la legge" dice il segretario di +Europa, Riccardo Magi. "I continui attacchi del governo alla magistratura quando non emette sentenze gradite a palazzo Chigi, e il fatto che l'esecutivo e la maggioranza stiano producendo atti legislativi che di proposito scavalcano il diritto comunitario e sono palesemente in contrasto con le norme internazionali, dimostra come ci sia una strategia ben precisa per aprire uno scontro istituzionale tra poteri dello Stato. Servirebbe uno sforzo da parte di governo e maggioranza per abbassare i toni che alimentano la tensione, come accaduto alla giudice Albano oggetto di minacce e alla quale ribadiamo la nostra solidarietà".
(Adnkronos) - Fra piatti della tradizione, voglia di innovazione e nuove abitudini, come viviamo la cucina oggi? Knorr, giunta alla sesta edizione del progetto BuonCibo, ha messo a confronto quattro generazioni con una ricerca di Ipsos, che ha dimostrato quanto teniamo a preservare la nostra eredità gastronomica ma che le ricette cambiano e le tradizioni si evolvono seguendo le generazioni. Oggi, secondo la ricerca, il 68% degli intervistati realizza i piatti tradizionali con ricette semplici, approvati pienamente dal 60% della GenZ. Mentre, sempre in tema di tradizione, il 55% della totalità del campione non vuole mettere in discussione le ricette ereditate dalla nonna e il 40% cucina secondo le proprie ricette Per Francesca Spadaro, psicologa e neuroscienziata: “Dai più agée ai più giovani, tutti amano seguire la tradizione, ma inevitabilmente ognuno mette del suo in ogni piatto, gesti diversi, conoscenze attuali, nuovi strumenti. Tutto questo permette di mantenere vivo il passato nel presente e nella memoria dei singoli e lo rende meno anacronistico, più contemporaneo, atto a continue rigenerazioni. Per questo eterno”. Il tempo speso in cucina, è chiave: per la preparazione dei piatti il 53% della GenZ ci passa dai 15 ai 30 minuti, mentre il 42%, soprattutto dai Millenials ‘in avanti’, si impegna dai 30 minuti a 1 ora. Dalla generazione che ‘ama interpretare’, a quella del “rendiamo tutto più semplice e più sano”, solo un punto d’incontro: i piatti della tradizione, individuati da tutte le generazioni come il buon cibo. Sono identitari, raccontano di noi e dell’evoluzione di un nuovo stile di vita che, semplificando l’elaborato, dando più verve alla tradizione, esprimendo la nostra creatività (e anche un po’ il nostro ego), parlano dei nostri valori. Temi rilevanti per il progetto BuonCibo Knorr, come spiega Mariangela Capolupo, head of marketing nutrition, Unilever Italia: “La nostra non è una sfida nuova ma una missione di sempre: far convivere la ricchezza della tradizione con le esigenze in evoluzione delle persone. È una visione che ci guida da anni, ma oggi più che mai, abbiamo sempre meno tempo per cucinare e, allo stesso tempo, cresce il desiderio di semplificare, scegliendo però soluzioni sostenibili per il pianeta. Grazie anche al programma BuonCibo portiamo avanti l’ambizione di rispondere a queste necessità in maniera sempre attuale perché crediamo in un futuro dove le persone possano godere dei piaceri della cucina tradizionale, con un occhio attento alla sostenibilità e all'innovazione”. Ma il cibo vuole dire anche memoria. I Baby Boomers (41%) e GenerazioneX (38%) ritrovano l’autenticità nei piatti tradizionali che rappresentano un tuffo nel passato e nei sapori di un tempo, rievocando - per il 32% dei Baby Boomers e per il 36% della GenerazioneX - ricordi piacevoli dell’infanzia. La voglia di stare in famiglia è invece evocata dalle lasagne (57%), dai dolci fatti in casa (49%) e dalla pasta al forno 48%. Il desiderio di riformulare alcune preparazioni è ciò che separa davvero le generazioni, dimostrato dall’impulso alla sperimentazione della GenZ che vorrebbe esprimersi per il 24% soprattutto nel minestrone e il desiderio per il 32% dei Baby Boomers di non modificare le ricette tradizionali. Il risotto, punto fermo delle domeniche familiari, è ritenuto per il 28% degli italiani il piatto mutabile per eccellenza, nella top 5 dei piatti da rivisitare perché si presta maggiormente a reinterpretazioni moderne. Secondo Francesca Spadaro: “I Millennials e la GenZ hanno qualche inevitabile punto di contatto, come la dinamicità di chi è nato o cresciuto in un mondo ibrido e condividono la distanza dai ‘grandi’, ma in realtà presentano grandi unicità. I Millennials hanno conosciuto culture diverse, assaggiato gusti e sapori. In cucina sono cresciuti nell’era della ascesa del fenomeno food e delle più profonde riflessioni su ciò che è sano e giusto. Oggi le loro scelte (e le loro ricette) sono guidate dai princìpi di salubrità, qualità e trasparenza. Le ragazze e i ragazzi della Gen Z sono aperti alla contaminazione e allo scambio”. Inevitabilmente ogni generazione apporta cambiamenti e varianti dando nuovo significato alla tradizione che non appare più statica ma fluida. Ed è così che i piatti, anche - o forse soprattutto - quelli più legati alle nostre abitudini, cambiano da una generazione all’altra.
(Adnkronos) - “La sostenibilità è uno dei fattori differenzianti dell'offerta di Ing a livello globale e a livello italiano. In particolare, quello che facciamo è cercare di giocare un ruolo più sinergico possibile con gli altri attori dell'economia - aziende, consorzi, mondo delle istituzioni - in maniera tale da aiutare la transizione dei nostri clienti”. Lo ha detto Andrea Diamanti, Head of Wholesale Banking Ing Italia, intervenendo oggi all'evento Adnkronos Q&A ‘Trasformazione green, investimenti e strategie’, al Palazzo dell’Informazione di Roma. “Ci siamo dotati di un team di sustainability a livello globale, che conta più di 60 persone - aggiunge Diamanti - anche in Italia abbiamo degli esperti. Ci siamo dotati di un approccio chiamato Terra, che mappa le curve di decarbonizzazione dei settori dove siamo attivi come banca misurando, su base annuale, il progresso che i nostri clienti fanno lungo le curve di decarbonizzazione. Affianchiamo i clienti nell'emissione di strumenti finanziari che siano legati al raggiungimento di determinati obiettivi di sostenibilità, di decarbonizzazione. Abbiamo investito molto anche in soluzioni tecnologiche, digitali, che supportano l'analisi delle nostre forze vendite, dei nostri esperti di prodotto sul tema della sostenibilità. Lo scorso anno, nel 2023 - illustra - il gruppo Ing, a livello globale, ha mobilitato circa 115 miliardi di euro di capitali cosiddetti sostenibili. Abbiamo avanzato il nostro obiettivo al 2027, da 125 miliardi a 150 miliardi di capitale mobilizzato sostenibile”. L'Italia “gioca un ruolo molto importante per il nostro gruppo - sottolinea Diamanti - L'anno scorso abbiamo mobilitato più di 4,4 miliardi di euro di capitali sostenibili e stiamo crescendo ancora anche quest'anno. Una delle attività principali è il sostegno alle energie rinnovabili. Nel 2022 il gruppo Ing ha erogato circa 2,5 miliardi di euro di finanziamenti. In questo settore contiamo di triplicare entro il 2027, quindi a 7,5 miliardi, l'obiettivo di finanziamenti a supporto delle energie rinnovabili. Vogliamo essere dei partner da un punto di vista di know-how, di supporto finanziario a chi dimostra di avere un piano ambizioso di decarbonizzazione, di sostenibilità e integriamo questi concetti nelle nostre decisioni di credito. Noi valutiamo anche il rischio di transizione all'interno di tutti i rischi aziendali che dobbiamo tenere presente quando affidiamo, da un punto di vista di credito, un'azienda. Perché riteniamo che, nel lungo termine, questo sarà uno dei rischi più importanti nella sostenibilità”. A tale proposito, ci sono “due pubblicazioni molto importanti - spiega Diamanti - Una è il Climate Progress Update, che pubblichiamo su base annuale, in cui diamo un aggiornamento su quelle che sono le evoluzioni sulle politiche di supporto alla transizione ambientale che il gruppo Ing mette in piedi. Un altro strumento molto importante che pubblichiamo su base trimestrale è quello del Sustainability Finance Pulse, una pubblicazione che tende a evidenziare quelli che sono i trend a livello mondiale e poi suddivisi per regioni, del coinvolgimento del sistema dei capitali a supporto della sostenibilità. Questo ci permette di monitorare i movimenti a livello macro dei player principali, orientare poi le nostre scelte di mercato nei singoli mercati dove operiamo e di capire anche come i vari operatori si stanno muovendo e come anche noi stessi ci stiamo muovendo”. Quest’anno, “abbiamo visto che a fronte di una sostanziale, tenuta a livello mondiale dei fondi dei capitali dedicati alla sostenibilità - conclude Diamante - noi siamo in forte crescita, siamo cresciuti anno su anno di oltre il 30% dei capitali mobilizzati per la sostenibilità”.