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(Adnkronos) - "Il nostro obiettivo è quello di garantire una sanità equa per tutti. Parlare di sanità significa innanzitutto fare prevenzione, ma quando ci ammaliamo tutti dobbiamo poter usufruire del percorso di cura nei giusti modi e con i giusti strumenti. In questo Fism negli ultimi 2 anni si è molto impegnata perché ha già lanciato 14 nuovi patient journey, cioè il viaggio del paziente con malattia cronico-degenerativa, nonché malattie rare, quindi un percorso digitalizzato" per ridurre ridurre "i tempi di attesa, i viaggi della speranza, migliorare la qualità di vita del paziente e del suo caregiver". Così Loreto Gesualdo, presidente Fism, Federazione società medico scientifiche italiane, all'Adnkronos Salute in occasione di 'L'Ai Week', la fiera europea dedicata all'intelligenza artificiale che si svolge a Rho-Fiera Milano oggi e domani, 13 e 14 maggio. Per l'evento "sono coinvolte ben 10 federate Fism che hanno animato una discussione sul ruolo dell'intelligenza artificiale nei percorsi di cura", spiega Gesualdo, mettendo il luce "il ruolo delle istituzioni, delle società scientifiche", ma anche "come il paziente percepisce questo cambio di passo, e quindi delle competenze digitali che devono essere portate al paziente e del ruolo dell'industria: nella sostenibilità anche le partnership pubbliche e private devono sostenere il sistema". In questo contesto è stata lanciata 'Clara: Ai clinical navigator' di Fism, uno strumento innovativo sviluppato da Visionage srl per supportare i professionisti sanitari nella cura dei pazienti. "Clara è un'assistente digitale che si mette a disposizione del medico e del paziente - chiarisce Gesualdo - per guidare il percorso terapeutico. Grazie all'aggancio con le linee guida è in grado di riportare al medico lo standard di cura per un determinato paziente, ma addirittura è in grado di" segnalare "i nuovi trial clinici in corso" di cui potrebbe beneficare "quel determinato paziente. Una vera rivoluzione". Il ruolo dell'intelligenza artificiale "è supportare il medico nel percorso di cura, ma non dimentichiamoci - avverte il presidente Fism - dell'intelligenza naturale, l'intelligenza umana che è il cosiddetto 'touch', il tocco, la stretta di mano, il guardarsi negli occhi, il far percepire al paziente", come clinico, che "io mi prendo cura di te. Non conosco ancora un tool di intelligenza artificiale in grado di fare questo - rimarca - L'intelligenza artificiale, però, mi permetterà di liberare il mio tempo per poter dare quel touch di sensibilità, di vicinanza al paziente che vede in me chi lo aiuterà nel suo percorso di cura".
(Adnkronos) - "La salita al soglio di Pietro di un pontefice statunitense rappresenta una svolta epocale capace di rafforzare enormemente il legame tra le due sponde dell'Atlantico. Le sue prime parole pronunciate dalla Loggia delle Benedizioni sono un potente richiamo all'umanità sui valori della pace, della fratellanza e della responsabilità, particolarmente sentiti nella difficile era che stiamo vivendo in cui siamo chiamati ad affrontare sfide di portata globale". Così, con Adnkronos/Labitalia, Simone Crolla, managing director di AmCham Italy, la Camera di Commercio Americana in Italia, sull'elezione di Papa Leone XIV. "Da sempre il commercio ha promosso concordia tra i popoli e portato benessere a coloro che ne beneficiano e può a buon titolo considerarsi uno strumento di armonia e dialogo. La stagione di speranza e vicinanza tra le genti che si apre con questo pontificato, radicato nel solco dell'eredità spirituale di Papa Francesco, può rendere ancora più efficace l'azione di tale strumento, contribuendo così al ristabilimento di quella concordia di cui tutti percepiamo il bisogno. AmCham Italy rivolge pertanto le più sentite congratulazioni a Sua Santità Papa Leone XIV per la sua elezione e augura ogni successo nel suo operato", conclude.
(Adnkronos) - Cresce la desertificazione oceanica a causa del riscaldamento globale. In poco più di vent’anni è quasi raddoppiata l’area delle regioni oceaniche già povere di nutrienti e con scarsa biodiversità, passando dal 2,4 al 4,5% dell’oceano globale. Si tratta di un fenomeno che comporta una grave carenza di nutrienti e che potrebbe avere conseguenze significative sulla salute degli oceani e sul clima globale. È questo uno dei principali risultati emersi da uno studio internazionale condotto dal Laboratorio Enea Modelli e Servizi Climatici, in collaborazione con l’Istituto di Scienze Marine Ismar-Cnr e il laboratorio cinese State Key Laboratory of Satellite Ocean Environment Dynamics (Soed), pubblicato sulla rivista scientifica ‘Geophysical Research Letters’. Lo studio si concentra, in particolare, sull’analisi dei cambiamenti del fitoplancton, l’insieme di quei microrganismi che sono alla base della catena alimentare marina (sono il cibo di zooplancton, pesci e altri organismi) e contribuiscono a mitigare i cambiamenti climatici rimuovendo la CO2 atmosferica attraverso la loro attività fotosintetica. “Questo fenomeno risulta molto evidente nell’Oceano Pacifico settentrionale dove la superficie coinvolta cresce a un ritmo di 70mila km2 l’anno. Ma la desertificazione interessa in modo crescente diverse regioni oceaniche, con una particolare vulnerabilità nelle aree tropicali e subtropicali, dove la diminuzione dei nutrienti disponibili può avere importanti impatti sulla produttività e la diversità biologica. Questo accade a causa del riscaldamento globale, che fa sì che l’acqua calda, più leggera, resti in superficie, impedendo il mescolamento con l’acqua più fredda e ricca di nutrienti che si trova in profondità. Meno mescolamento significa quindi meno ‘cibo’ che arriva alla superficie per sostenere la crescita del fitoplancton e, di conseguenza, dell’intera catena alimentare”, spiega Chiara Volta, ricercatrice Enea del Laboratorio Modelli e Servizi Climatici. Dallo studio emerge inoltre che è in diminuzione la quantità di clorofilla, un indicatore chiave della salute e della produttività del fitoplancton. In pratica, una maggiore presenza di clorofilla indica una maggiore abbondanza di fitoplancton. “Tuttavia, secondo lo studio, questo calo potrebbe non indicare una riduzione della popolazione fitoplantonica, ma un adattamento di questi organismi alle nuove condizioni di crescita imposte dal cambiamento climatico, quali ad esempio l’aumento della temperatura e la riduzione della disponibilità di nutrienti”, sottolinea la ricercatrice di Enea. Per realizzare questo studio i ricercatori hanno esaminato le serie temporali di dati satellitari di clorofilla e di fitoplancton tra il 1998 e il 2022 nei cinque principali vortici oceanici della Terra (gyres subtropicali) situati nell’Atlantico settentrionale e meridionale, nel Pacifico settentrionale e meridionale e nell’Oceano Indiano. Si tratta di sistemi di correnti caratterizzati da un movimento anticiclonico dell’acqua che si sviluppano tra l’Equatore e le zone subtropicali di alta pressione, e la cui formazione dipende da una complessa interazione tra venti, rotazione terrestre e distribuzione delle terre emerse. “Negli ultimi due decenni, in concomitanza con il riscaldamento degli oceani, molti studi satellitari hanno documentato un’espansione di questi sistemi oceanici e una conseguente riduzione di clorofilla, destando serie preoccupazioni sulle possibili implicazioni per il clima globale e la salute dei nostri oceani. Tuttavia, i nostri risultati mostrano che, nonostante la diminuzione della clorofilla osservata nella zona più povera di nutrienti dei vortici subtropicali, la biomassa fitoplantonica è rimasta sostanzialmente stabile nel tempo. Tenuto conto che, per loro natura, i dati satellitari si limitano a fornire una descrizione di ciò che avviene sulla superficie oceanica, i prossimi passi da compiere saranno quelli di studiare i cambiamenti della comunità fitoplantonica lungo la colonna d’acqua e quantificare il loro impatto sulla produttività oceanica a scala regionale e globale”, conclude Chiara Volta.