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(Adnkronos) - "Giuridicamente ognuno degli indagati avrà tutto il tempo di spiegare la proprio posizione. Ma la politica non aspetti tempo". Così in una nota Riccardo Truppo, capogruppo di Fratelli d'Italia in Consiglio comunale a Milano, a proposito dell'indagine sull'urbanistica che vede coinvolto anche il sindaco Sala. "Il tempo del 'faccio tutto io' è finito. È ora di dare risposte. Innanzitutto politiche", sottolinea Truppo, che si chiede: "Dov'è la sinistra milanese sempre pronta a dare lezioni? Che ne sarà dello stadio? Dove troveranno la serenità di condurre Milano nei prossimi mesi innanzi a sfide importanti come le Olimpiadi?". Per il capogruppo di Fratelli d'Italia a Palazzo Marino "è chiaro che le dimissioni di questa giunta siano l'unica seria opzione sul tavolo. Il Pd - raccomanda - non usi il sindaco con vaso di coccio. Si assuma le proprie responsabilità politiche e batta un colpo". "Non sono contento che ci sia bisogno della magistratura, sarei stato più contento se autonomamente la politica avesse capito che quel percorso era sbagliato”. Ma "non tocca a me dire” se Giuseppe Sala si deve dimettere da Sindaco di Milano, ha detto il presidente del Senato, Ignazio La Russa, a margine del XX Congresso della Cisl a Roma. “Io non chiedo mai le dimissioni quando inizia un provvedimento che non so fino a che punto riguardi personalmente” qualcuno, ha affermato La Russa, riferendosi all’inchiesta sull’urbanistica, ma “sicuramente la Giunta Sala si è dimostrata inadeguata a Milano. E il mio giudizio non è su questo episodio soltanto, lo dico da sempre. Credo che Milano abbia bisogno di una guida” diversa da quella che “adesso mette insieme verdi, non verdi, affaristi, politici per bene e politici con qualche ombra. Mi auguro che quando si voterà questo sarà chiaro”. "Garantisti sì, sempre. Ma ormai ne esce una al giorno e l’immagine di Milano è letteralmente affossata. L’apertura dell’indagine sul Sindaco Sala è solo il culmine dell’iceberg sul quale si è scontrato il Titanic guidato dalla sinistra", le parole in una nota Samuele Piscina, consigliere comunale e segretario provinciale della Lega a Milano. "In questo delirio giudiziario che coinvolge interamente l’amministrazione comunale, l’urbanistica milanese - evidenzia Piscina - è ferma da anni, i prezzi delle case schizzano alle stelle, la città è sempre meno inclusiva ed espelle di fatto il ceto medio-basso". Per quanto - precisa il leghista - non ci sia "a oggi nessun colpevole sotto il profilo legale, ci mancherebbe", però "è chiaro che il sindaco non possa esimersi dal venire in aula a dare serie spiegazioni poiché è difficile non intravedere almeno una responsabilità politica". Per Piscina "in caso di convalida dell’arresto dell’assessore Tancredi, sarebbe doveroso un passo indietro di tutta la giunta per il bene della città. Un sindaco serio che ama Milano non può permettersi di fare finta di niente come se nulla stia accadendo e la città non sia immobilizza. Si mettano una mano sulla coscienza per il bene dei milanesi". "È peggio di Tangentopoli. Sala chiarisca fino in fondo tutta la vicenda urbanistica. Oppure tutti a casa", attacca quindi il consigliere comunale di Europa Verde a Milano, Carlo Monguzzi, commentando l'inchiesta sull'urbanistica. "Tancredi se ne vada e si scusi con la città", intima Monguzzi, che bolla come "inaccettabili" le dichiarazioni del sindaco. "Sala - dice - la smetta di continuare a dire 'non c'ero, e se c'ero dormivo'. Ora è peggio di Tangentopoli dove c'erano fortissimi episodi di corruttela per orientare alcune scelte. Ma qui è l'intero sistema urbanistico edilizio al servizio dei privati, con un assessorato parallelo e un Pgt parallelo. Non si può cavarsela con 'la mela marcia', venga in aula il sindaco a spiegare tutto. E per un minimo di decenza si fermino tutti i progetti a partire da San Siro". "Non siamo quelli delle piazze con monetine o cappi in mano. Forza Italia è e sarà sempre una forza garantista. Non chiederemo mai dimissioni basandoci solo su un avviso di garanzia", commenta invece Alessandro Sorte, deputato di Forza Italia e segretario regionale del partito in Lombardia. Il messaggio è indirizzato agli alleati: "Al centrodestra diciamo con chiarezza: evitiamo di seguire la linea giustizialista del Movimento 5 Stelle. Ogni volta che ci troviamo a fare qualcosa che fanno anche loro, dobbiamo porci una domanda semplice ma cruciale: dove stiamo sbagliando?”, pur sapendo "bene che, a ruoli invertiti, i nostri avversari non avrebbero avuto lo stesso equilibrio: avrebbero subito promosso azioni di linciaggio". Una posizione 'garantista' che non cambia però il giudizio su "15 anni di amministrazione di centrosinistra. Il bilancio è evidente a tutti: una città in stallo, senza slancio, amministrata da una giunta in confusione, che ha trasmesso questa paralisi anche al tessuto urbano e sociale", dice Sorte, che guardando alle prossime elezioni comunali sottolinea: "Il centrodestra sta preparando un progetto ambizioso per Milano. Vogliamo costruire rapidamente una candidatura forte, con un sindaco e una squadra credibili, capaci di guidare un vero cambiamento. Servono idee, competenze e coraggio per dare finalmente a Milano l’amministrazione che merita. La nostra è una critica politica, netta e orgogliosa. Siamo diversi".
(Adnkronos) - Nel 2024, lo stock di pensioni è rimasto sostanzialmente invariato rispetto al 2023. I pensionati erano circa 16,3 milioni (di cui 15,7 pensionati Inps), di cui il 51% femmine, e l’importo lordo della spesa pensionistica era di circa 364 miliardi di euro, di cui 355 miliardi di euro per pensioni erogate dall’Inps. Si legge nel XXIV Rapporto annuale Inps. Nel triennio 2019-2021, l’età effettiva di pensionamento anticipato si colloca su livelli superiori rispetto alla media precedente e successiva. Questo andamento riflette il ricorso consistente a Quota 100, uno strumento che ha consentito l’uscita anticipata con un requisito anagrafico di 62 anni di età e un requisito contributivo di 38 anni, inferiore a quello dell’anticipata ordinaria. Con l’esaurirsi dei pensionamenti legati a Quota 100, l’età di accesso al pensionamento anticipato è tornata sui livelli precedenti all’introduzione della misura. Va, inoltre, sottolineato come il peso dei pensionamenti anticipati sul totale dei pensionamenti (inclusi quelli per vecchiaia e nelle gestioni dei dipendenti pubblici) si sia progressivamente ridotto, fino a scendere, per la prima volta nel 2024, al di sotto del 50%. Le prestazioni previdenziali hanno assorbito il 92% del totale, con un importo medio lordo mensile di circa 1.444 euro, a fronte di un importo medio lordo mensile dei trattamenti assistenziali (pensioni e assegni sociali e prestazioni agli invalidi civili) di poco più di 500 euro. Dei pensionati italiani, il 96% circa percepiva almeno una prestazione dall’Inps e aveva un reddito lordo mensile medio di circa 1.884 euro. Il restante 4% non beneficiava di prestazioni da parte dell’Inps, ma percepiva rendite Inail, pensioni di guerra o pensioni da casse professionali, fondi pensione ed enti minori. Nel 2024, le prestazioni liquidate dall’Inps, ovvero il flusso di nuovi trattamenti previdenziali e assistenziali, sono cresciute del 4,5% rispetto all’anno precedente, avvicinandosi a 1,6 milioni. Di queste, il 55% consiste in prestazioni previdenziali e il 45% in assistenziali, con importi medi mensili pari rispettivamente a 1.302 e 493 euro. Per quanto riguarda la distribuzione tra gestioni, le prestazioni di tipo previdenziale erogate dall’Inps erano per il 47% a carico del Fondo pensioni lavoratori dipendenti, con un importo lordo medio mensile pari a 1.408 euro. Il 30% era a carico della Gestione lavoratori autonomi e parasubordinati (importo medio pari a 942 euro) e il 19% era a carico della Gestione dipendenti pubblici (importo medio 2.221 euro). Per quanto riguarda il flusso di nuovi beneficiari di trattamento pensionistico le prestazioni liquidate dall’Istituto nel 2024 sono cresciute del 4,5% rispetto al 2023 avvicinandosi a 1,6 milioni. In termini di composizione, le prestazioni previdenziali liquidate nel 2024 sono cresciute del 2,9%, per effetto di un aumento del 14,5% delle pensioni di vecchiaia e dell’11,8% delle pensioni di invalidità, a fronte di un calo del 9% delle anticipate, in flessione dal 2022 a fronte dell’inasprimento dei requisiti delle ‘quote’ e dell’Opzione donna.
(Adnkronos) - L’88% degli italiani ritiene importante integrare fonti rinnovabili nei propri sistemi di riscaldamento domestico. Un dato che conferma la crescente attenzione verso tecnologie capaci di coniugare rispetto ambientale, risparmio e comfort abitativo. Sono i dati della recente indagine Bva Doxa per Ariston, condotta su un campione rappresentativo di cittadini italiani tra i 25 e i 64 anni; analizzando le percezioni e le preferenze degli italiani riguardo agli impianti di riscaldamento. Secondo lo studio, in particolare, il 58% degli intervistati individua nelle pompe di calore e nei sistemi ibridi le soluzioni ideali, in sostituzione delle caldaie tradizionali, mentre il 68% identifica l’efficienza energetica come il criterio principale nella scelta di un nuovo impianto. Ulteriormente, il 37% si orienta verso i sistemi ibridi, apprezzandone la versatilità, mentre un aggiuntivo 21% predilige pompe di calore autonome. Scelte che dimostrano come il tema della sostenibilità sia ormai radicato nella nostra quotidianità, anche grazie a una forte fiducia nella tecnologia: l’86% reputa questi impianti affidabili, e il 77% è convinto che garantiscano un comfort superiore rispetto ai sistemi convenzionali. Ma l’interesse non si ferma al solo aspetto ambientale. L’innovazione è sempre più vista come un’opportunità di valorizzazione economica del proprio immobile: l’85% del campione riconosce che l’adozione di un impianto innovativo può accrescere il valore della casa. Un investimento consapevole, dunque, che riflette una nuova sensibilità verso l’efficienza energetica come leva concreta di risparmio e miglioramento della qualità della vita. Tuttavia, permangono alcune barriere: il costo iniziale elevato è percepito come ostacolo dal 66% degli italiani, seguito dalla difficoltà di installazione (32%) e dalla scarsa conoscenza degli incentivi disponibili (30%).