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(Adnkronos) - Lorenzo Musetti, numero 9 al mondo, ha battuto in due set (6-3, 6-2) il finlandese Otto Virtanen dopo un'ora e 26 minuti di gioco agli Internazionali d'Italia. Il tennista italiano dovrà affrontare ora al terzo turno l'americano, numero 28 del ranking Atp, Brandon Nakashima (che ha superato il 2° turno per walkover dopo il ritiro di Thompson). Ottimo esordio a Roma per il toscano, fresco di ingresso nella top ten del ranking Atp. "E' un obbiettivo raggiunto essere nella top ten ma bisogna confermarlo in campo. Oggi ho gestito bene la partita non semplice, ma sono contento della mia quotidianità e sono convinto che questa sia la strada giusta", ha detto l'azzurro. "Esordire in top ten a Roma è speciale. Un anno fa mi sono dovuto ritirare per un malanno e oggi sono entrato in campo un po' teso e con tante aspettative da parte dei tifosi. Sono stato bravo a portare a casa il match, giocando in modo solido. Sto vivendo il momento migliore della mia carriera", ha aggiunto il carrarino che ha poi parlato delle sue qualità atletiche. "Abbiamo lavorato molto fisicamente e sotto tutti i punti di vista e su questa superficie mi muovo molto bene, mi sento a mio agio e mi sento fluido, a parte oggi che ero un po' contratto sotto certi punti di vista e non ho espresso il miglior Lorenzo, ma la superficie mi aiuta. Sono anche migliorato sul dritto, arrivo bene e riesco a fare male con quella scivolata". "Con il rientro di Sinner abbiamo meno pressione? Non cambia molto, io e Jannik abbiamo due vite separate. Il fatto che il suo rientro sia visto come un'occasione per tutti da non perdere non credo che tolga spazio ad altri giocatori, al movimento italiano in generale. Io mi sento molto più sensibile da questo punto di vista, lui ha dimostrato di essere più cinico e freddo in campo, è molto bravo a gestire le emozioni in campo, ed ha gestito una situazione molto difficile. Qualsiasi tipo di campione sarebbe stato in difficoltà e lui l'ha gestita a pieni voti, facendo il suo miglior anno. E' difficile paragonarmi a lui, poi oggi ho sentito la pressione dall'inizio al Foro per quello che è stata una partita non semplice come debutto". Per quanto riguarda la pressione di giocare sul Centrale del Foro Italico, Musetti spiega: "La voglia di entrare in campo, la voglia di far bene l'ho sentita dall'inizio, da quando sono arrivato qua a Roma"; ha aggiunto Musetti che ha poi ricordato che contro Sinner è stato protagonista nelle prequalificazioni del 2019 in una partita tra le due grandi promesse del tennis azzurro vinta dall'altoatesino. "E' stata sicuramente una partita che ha dato lo spettacolo perché comunque e' stata molto lottata. Mi ricordo di non aver sfruttato il match point che comunque valeva l'accesso poi al main draw e quindi era stata una delusione, però poi riguardando il video adesso posso dire che abbiamo fatto tanta strada entrambi. E' bello a volte vedere delle foto passate, dei video delle partite comunque giocate già sei anni fa. Il tempo onestamente vola e quindi è bello poi ritrovarsi tutte e due nella top-10. Spero di salire ancora di ranking per arrivare ancora più in alto". "Qui a Roma è difficile gestire l'arrivo in campo, poi si porta dietro il lavoro dei giorni precedenti, è un torneo che di da tantissimo dal punto di vista del pubblico, del calore, dell'affetto ma ti toglie anche tante energie. Bisogna avere una schedule limitata, avere un ordine anche fuori dal campo. Roma è una città un po' caotica, molto bella, mi fa impazzire, ma non ideale per prepararsi ad un torneo, bisogna essere bravi a gestire le cose e oggi credo di esserci riuscito", ha aggiunto Musetti che ha poi parlato anche del campo e delle differente con Madrid e Montecarlo. "Madrid ha la condizione in cui la palla salta di più, c'è meno terra sul campo e la sensazione è più simile ad una superficie veloce, dove non è facile difendersi. Montecarlo come qualità del campo è uno dei migliori, è difficile trovare un brutto rimbalzo, specialmente sul Centrale. Qui a Roma oggi ho trovato il campo molto lento, sono curioso di vedere la sera con l'umidità come diventerà. E' abbastanza lento, c'è tanta terra, la palla diventa piena. Questa è la differenza che noto", ha concluso il carrarino. E in merito all’annuncio di Fognini che questa edizione degli Internazionali di Roma sarebbe stata la sua ultima: Fabio è stato il primo a prendermi sotto la sua ala, a farmi fare esperienza, avevo la possibilità di condividere momenti non solo nel campo ma anche fuori, è stato un po' un padre nel circuito. Abbiamo condiviso tanto e lo ringrazio come suo fan, non come collega per quello che ha dato al tennis italiano. Mi dispiace tanto. Ha tanta passione, quando ha annunciato che sarebbe stato il suo ultimo torneo al Foro siamo rimasti sorpresi ma gli auguro il meglio e spero si diverta fino a quando potrà”.
(Adnkronos) - "Gli acquirenti americani hanno sempre manifestato interesse per il mercato delle città storiche italiane, in particolare a Roma nella zona centrale, da sempre attirati dalla bellezza della città e infatti spesso si orientano su soluzioni di prestigio. Fontana di Trevi, piazza del Popolo, piazza di Spagna ovvero i luoghi più rappresentativi di Roma dove si toccano i 10 mila euro al mq con punte di 15 mila euro al mq per piccoli tagli con terrazzo. A detta di alcuni affiliati Tecnocasa sul territorio, l’interesse per la Capitale potrebbe aumentare dopo l’elezione del nuovo Pontefice". Lo dice all'Adnkronos/Labitalia Fabiana Megliola, responsabile Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa. "Sono interessati - fa notare - anche agli immobili di prestigio di Firenze disponibili intorno a via San Gallo (via delle Mantellate, via Duca d’Aosta) e si toccano prezzi massimi di 10 mila euro al mq per le soluzioni con vista sul Duomo. Se ci spostiamo sul segmento turistico, la rete Tecnocasa ci ha segnalato americani che negli ultimi tempi si sono interessati al mercato di Sanremo di cui apprezzano il clima e anche la vicinanza alla Costa Azzurra. Cercano appartamenti di ampie dimensioni e in ottime condizioni, vista mare, terrazzo, posto auto. Presenze americane anche a Ischia, in aumento in Sardegna nella zona intorno a Olbia e a Villasimius. A volte acquistano anche in vista di un futuro trasferimento. Ad Amalfi, dove c’è sempre stata una forte presenza americana, si segnala un leggero rallentamento. Anche la Sicilia con l’area intorno a Castellammare del Golfo suscita interesse". "Gli americani - commenta Fabiana Megliola - sono anche affascinati dai borghi storici e quindi considerano la Ciociaria, in particolare il borgo di Veroli dove alcune abitazioni vantano soffitti a volte dipinti e cassettoni, nonché costruzioni in pietra viva, caratteristiche molto apprezzate dagli acquirenti stranieri. Prediligono il caratteristico centro storico, con facciate in pietra viva e tetti di coppi antichi. Veroli è facilmente raggiungibile da Roma tramite l'uscita autostradale della A1 e si trova vicino alla rinomata città turistica di Fiuggi. Inoltre, è ben collegata con l'aeroporto di Ciampino (Roma). In Puglia si segnala interesse per il centro storico di Mesagne dove cercano soluzioni storiche con volta in tufo del tipo a spigolo, a squadro e a botte tipiche della zona, con pavimentazione in pietra calcarea e terrazze piane con basolati in pietra leccese. Piace, in particolar modo, il posizionamento della cittadina tra il mare Ionio e Adriatico. La vicinanza all’aeroporto di Brindisi è un altro plus”.
(Adnkronos) - Calo significativo dei gas serra nel 2024: -3% rispetto all’anno precedente, principalmente per effetto del comparto che produce energia elettrica. Questo settore incide mediamente per un quarto delle emissioni nazionali e negli anni si è dimostrato tra i più efficienti in termini di riduzione dei gas climalteranti, diminuiti del 64% dal 1990 ad oggi. Questo il quadro che emerge dalle prime elaborazioni dell’Ispra relative al 2024, presentate oggi a Roma nell’ambito del convegno 'Decarbonizzazione: costruire un futuro emissioni zero' promosso da Ispra. Tornando ai dati, si conferma problematico il settore dei trasporti le cui emissioni continuano a crescere significativamente e rappresentano il 28% di quelle nazionali: derivano per oltre il 90% dal trasporto stradale e sono aumentate di circa il 7% dal 1990. Il parco veicolare italiano è tuttora caratterizzato da mezzi ad alimentazione tradizionale (benzina e gasolio) e negli anni il numero dei veicoli ha registrato una notevole espansione (oltre il 50%). Tutti gli altri settori economici registrano marcate riduzioni delle emissioni ad eccezione della gestione dei rifiuti che però contribuisce solo al 5% del totale nazionale. Disponibile da oggi online il rapporto 'Le emissioni nazionali di gas serra, la situazione in Italia in vista degli scenari futuri', che delinea il quadro emissivo italiano a partire dal 1990 fino al 2023 e presenta un’analisi degli scenari emissivi al 2030 e 2055 rispetto a quello di riferimento (a politiche correnti) e allo scenario a politiche aggiuntive previsto dal Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (Pniec). Il Rapporto conferma la tendenza alla riduzione delle emissioni dal 1990 al 2023, diminuite del 26,4% e passate da 518 a 385 milioni di tonnellate di CO2 equivalente. Oltre ai trasporti e alla produzione di energia, un contributo importante alle emissioni totali è rappresentato dalle categorie del residenziale (18%), dell’industria manifatturiera (13%), dell’agricoltura (8%), dei processi industriali (6%), della gestione dei rifiuti (5%). Rispetto agli obiettivi europei di neutralità emissiva al 2050 e di riduzione delle emissioni nette del 55% entro il 2030, l'Italia è in linea su 2 dei 3 pilastri principali: sia per il target Ue di riduzione del 62% rispetto al 2005 delle emissioni dei grandi impianti, dell’aviazione e del trasporto marittimo (Emission Trading System o Ets-1 ), come anche quello di assorbire la CO2 (obiettivo Lulucf - Land Use, Land use Change and Forestry) fissato per l'Italia a circa 35 milioni di tonnellate. Problematico, invece, l'obiettivo dell'Effort Sharing di ridurre le altre emissioni (trasporti, riscaldamenti, agricoltura, piccola industria, ecc...) del 43,7% rispetto al 2005. Gli scenari Ispra indicano una riduzione del 30% al 2030 per quello a politiche correnti e -41% con politiche aggiuntive Pniec.