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(Adnkronos) - Gli Stati Uniti riesamineranno le Green card rilasciate ai cittadini di Paesi considerati sensibili, dopo l’attacco perpetrato a Washington da parte di un afgano contro soldati della Guardia nazionale. Ad annunciarlo è l’Uscis, un’agenzia federale Usa incaricata dell’immigrazione. "Su istruzione del presidente degli Stati Uniti, ho ordinato un riesame completo e rigoroso di ogni 'green card' rilasciata a qualsiasi cittadino straniero proveniente da Paesi considerati a rischio", ha scritto su X il suo direttore, Joseph Edlow. Interpellata riguardo ai Paesi interessati, l’Uscis ha rimandato a un elenco di 19 Paesi, tra cui l’Afghanistan, citati in una dichiarazione presidenziale pubblicata a giugno. Tra i 19 Paesi, riferisce Cbs News, oltre all'Afghanistan ci sarebbero anche Cuba, Haiti, Iran, Somalia, Libia, Sudan, Yemen e Venezuela. La portavoce del Department of Homeland Security, Tricia McLaughlin, ha riferito a Cbs News che l’agenzia federale sta ora riesaminando tutti i casi di asilo approvati durante l’amministrazione Biden dopo l'attacco perpetrato dal cittadino afghano Rahmanullah Lakanwal. All’inizio di novembre, ricorda Cbs, l’amministrazione Trump aveva già ordinato un riesame e una nuova valutazione - senza precedenti - di tutti i rifugiati ammessi negli Stati Uniti durante l’amministrazione Biden. Lakanwal era entrato negli Stati Uniti nel 2021 e la sua domanda di asilo è stata approvata all’inizio di quest’anno, mentre il presidente Trump era in carica, ha riferito un funzionario del Department of Homeland Security a Cbs News. McLaughlin ha attribuito l’approvazione della sua domanda di asilo a un accordo giudiziario risalente all'amministrazione Biden che obbligava il governo federale a velocizzare l’esame delle domande di asilo degli afgani. Dopo la sparatoria, l’amministrazione Trump ha sospeso tutte le richieste di procedura d’immigrazione da parte di cittadini afgani. Si stima che circa 85.000 afgani siano stati reinsediati negli Stati Uniti nell’ambito dell’operazione Allies Welcome dopo il ritiro del 2021 dall’Afghanistan. In molti casi, inizialmente erano stati alloggiati in basi militari e trasportati negli Stati Uniti dopo aver completato le procedure di controllo. Tra i 19 Paesi, riferisce la Cnn, oltre all'Afghanistan, Cuba, Haiti, Iran, Somalia, Libia, Sudan, Yemen e Venezuela, riferisce la 'Cnn', ci sarebbero anche Myanmar, lo Ciad, a Repubblica del Congo, la Guinea Equatoriale, l'Eritrea, la Somalia, il Burundi, il Laos, la Sierra Leone, il Togo e il Turkmenistan. Lakanwal che è arrivato nell’ambito dell’operazione Allies Welcome dopo aver collaborato con gli Stati Uniti in Afghanistan, ha spiegato alla Cnn un funzionario Usa, aveva superato "tutti i controlli" prima di lavorare con gli Usa e anche prima di arrivare negli Stati Uniti.
(Adnkronos) - L’assemblea dei delegati dell’Associazione Cassa di previdenza dei ragionieri e degli esperti contabili (Cnpr), presieduta da Luigi Pagliuca, ha approvato l’assestamento del preventivo 2025 e il bilancio di previsione per l’anno 2026. Il 2025 è influenzato da una buona tenuta dei rendimenti del patrimonio mobiliare e da un buon incremento della contribuzione da parte degli iscritti; la ripresa delle quotazioni dei mercati dopo le incertezze scaturite dal “Liberation day” per l’imposizione dei dazi da parete degli Stati Uniti ha visto prevalere la propensione per l’indirizzamento degli investimenti verso il mercato azionario, che consentito il realizzo di un incremento della previsione dei proventi da investimenti che si prevede registreranno alla fine dell’anno un valore di 1139 milioni, mentre gli oneri per gli investimenti si assesteranno a euro 36,4 milioni. Gli eventi geopolitici, in un anno connotato dal dispiegamento delle politiche commerciali della nuova presidenza statunitense e dal rallentamento della crescita economica si sono riflessi sul realizzo dei risultati finanziari. L’attenuazione dell’inflazione, avviata verso il tasso obiettivo del 2% in Europa e poco sopra negli Stati Uniti, consente un miglioramento dei tassi reali positivi, ancorché gli effetti sulla domanda interna almeno per l’Italia non aiutano la crescita economica che si prevede in contrazione allo 0,4% nel 2025. I mercati hanno registrato una breve fase di consolidamento dei risultati nel mese aprile anche a seguito del dispiegamento delle politiche commerciali da parte degli Stati Uniti, mediante l’incremento delle tariffe doganali Il budget assestato sottoposto all’approvazione dell’assemblea rileva un risultato al lordo delle poste di rettifica, iscritte all’insegna della prudenza, positivo per euro 109,10 milioni e un risultato netto positivo di 25,57 milioni. Le rettifiche, che influenzano il risultato netto, sono legate all’incremento di 5 milioni di svalutazione delle attività finanziarie che esprimono un dato assestato di 44 milioni e all’incremento della svalutazione dei crediti verso iscritti per 3,4 milioni, che portano la svalutazione dei crediti iscritti nell’attivo circolante a complessivi euro 39,52 milioni. Il budget assestato non tiene conto delle variazioni positive derivanti dal riaccertamento delle maggiori sanzioni e interessi pregressi, già svalutate in passato. Il bilancio di previsione assestato evidenzia una leggera contrazione delle entrate contributive pari a euro 2 milioni che portano l’assestamento delle entrate per contributi 333,55 milioni, a fronte di una morosità che al mese di ottobre era di poco inferiore al 15% rispetto all’accertamento della contribuzione dovuta. La spesa per le prestazioni previdenziali e assistenziali si assesta a 305,4 milioni con un incremento di 3,6 milioni, mentre le prestazioni assistenziali si confermano in base alla misura preventivata, con una previsione di fine esercizio pari a 8,66 milioni di euro. Il Preventivo per l’esercizio 2026 prospetta un risultato al lordo delle rettifiche di valore pari a 97,67 milioni (35,9 milioni il risultato netto). Sono stime all’insegna della significativa prudenza, che valutano un leggero incremento della contribuzione degli iscritti, in considerazione dell’adeguamento della contribuzione minimale per effetto dell’inflazione in misura pari al 1,238%. La contribuzione è stimata in 340,94 milioni riferita ad una popolazione tra iscritti attivi e pensionati che proseguano l’attività di 27.000 soggetti. La spesa per le prestazioni istituzionali anche essa in crescita per l’effetto della perequazione delle prestazioni dal 1° gennaio 2025 in misura pari al 1,238% stima un costo di 305,02 milioni riferito ad una stima di 13.120 pensionati (con un incremento di 573 prestazioni), con un maggior costo rispetto al budget assestato di 9,67 milioni di euro. I proventi lordi derivanti dagli investimenti sono stimati in 103,03 milioni, di cui 23,98 derivanti investimenti immobilizzati e 79,05 milioni da investimenti iscritti nell’attivo circolante, con un decremento di 11,3 milioni rispetto al budget assestato. Gli oneri derivanti dagli investimenti iscritti nel circolante sono stimati in 20,4 milioni, con una contrazione di 16 milioni di euro rispetto al budget assestato. Il risultato netto derivante dalla gestione finanziaria degli investimenti si stima pari 82,62 milioni di euro contro i 77,61 milioni di euro indicati nel budget assestato. Il patrimonio mobiliare investito comprensivo dei fondi immobiliari, dato questo che alla data del 31 ottobre 2025 registra un rendimento finanziario, da inizio anno 2025, positivo del 5,01%; quello delle gestioni a mandato, con un patrimonio investito a valori di mercato pari a euro 1.255,3 milioni rileva un rendimento da inizio anno del +7,03%. Per l’anno 2025, l’ente prevede di conseguire proventi finanziari in crescita con il budget assestato, in lieve contrazione rispetto al dato consuntivato nel bilancio del 2024, con rendimenti leggermente in calo i sia sulla componente obbligazionaria che sulla componente azionaria investita. Prosegue nell’assestamento della previsione 2025 e nella previsione del risultato 2026, la politica del prudente apprezzamento dei crediti verso gli iscritti, che portano l’ente a svalutare sensibilmente i crediti contributivi per 39,52 milioni nel 2025 e 27,75 milioni nel 2026. L’ente sta proseguendo le azioni dirette alla regolarizzazione delle posizioni contributive, con l’intensificazione di azioni esecutive da attuarsi nel corso del 2026, sulle posizioni irregolari oggetto di rivendicazione riguardanti le annualità contributive fino al 31/12/2021 che ha comportato una mole di oltre 8.000 decreti ingiuntivi. Nonostante l’intensificarsi delle procedure di recupero, che vede ad oggi la morosità corrente di poco inferiore al 15% dei contributi accertati nell’anno corrente, resta da intensificare l’azione di contrazione della morosità originatasi negli anni più recenti, in parte avviata nel corso del 2022. La situazione impone la necessità di proseguire la valutazione di una prudente e cospicua politica di accantonamento del rischio sui crediti. La svalutazione dei crediti per contributi e sanzioni, che alla fine del 2026 registrerà l’ammontare complessivo di 333,5 milioni di euro, non consiste nella rinunzia al recupero, che prosegue nei confronti di tutti i debitori. Essa è una posta contabile che intende tutelare il rischio di inesigibilità derivante dal consolidarsi di posizioni accumulate negli anni, ed anche a eliminare dal bilancio tecnico le influenze che i crediti - potenzialmente non esigibili - possono avere. Nel corso dell’adunanza il comitato ha provveduto ad approvare l’aggiornamento dell’analisi ALM valevole per il triennio 2026 -2028. L’analisi della strategia di investimento si pone il perseguimento di una sensibile accelerazione del processo di contrazione della componente investita nella componente immobiliare che è prevista alla fine del periodo 2028 pari 19,8%: al 30 /06/2025 la componente immobiliare si attesta al 27,8%. L’obiettivo di rendimento reale è fissato all’ 1,6% netto, mentre quello nominale è posizionato al 3,7% a seguito di una inflazione stimata nella coda del triennio (2,1%). L’indice di sostenibilità è in miglioramento registrando sulla scorta dei valori a mercato al 30/06/2025 un funding ratio pari a 115,5% (nell’Alm elaborata nel 2024 si attestava al 93,3%) e un valore atteso alla fine del 2025 identico. La crescita del funding ratio rispetto alla precedente analisi migliora del 22,2%. L’allocazione del patrimonio mobiliare nel prossimo anno vede un incremento del posizionamento sui mercati azionari al 34,0% (31,6% il posizionamento al 30 giugno 2025); un incremento della classe d’investimento alternativa declinata complessivamente al 15% (2% la componente liquida e 13% quella illiquida a fronte di un posizionamento al 30 giugno del 9,1%, rispettivamente il 2,1% per la componente liquida e 7,0% per la componente illiquida), un posizionamento al 46,0% sulle asset class obbligazionarie (50,8% il posizionamento al 30 giugno), e una leggera contrazione dell’allocazione delle partecipazioni al 2,5% (3,2% il posizionamento al 30 giugno 2025). L’ente ha inoltre approvato il nuovo bilancio tecnico attuariale redatto sulla base dei dati al 31/12/2024, che attesta la sostenibilità a 50 anni del fondo previdenziale, nonché il rispetto dei requisiti richiesti dalla legge 335/1995 in tema di equilibrio finanziario a 30 anni.
(Adnkronos) - La XVII Conferenza nazionale sull’efficienza energetica organizzata dagli Amici della Terra ha aperto i lavori ponendo al centro l’esigenza di resettare le politiche europee. “L’analisi dei dati e dei risultati raggiunti dall’Unione Europea evidenzia con chiarezza una verità ormai difficilmente contestabile: il percorso delineato dall’European Green Deal si è rivelato inefficace e contraddittorio - afferma la presidente degli Amici della Terra Monica Tommasi - Per chi, come Amici della Terra, ha espresso fin dall’inizio posizioni critiche verso l’impianto del Green Deal, il suo fallimento non rappresenta una sorpresa. Ma oggi, con una consapevolezza più diffusa anche sul piano istituzionale, come testimoniano le recenti dichiarazioni del presidente del Consiglio Giorgia Meloni, diventa imprescindibile avviare una riflessione basata su fatti, dati e responsabilità politiche”. "Per superare l'impasse europea non basta correggere i limiti del Green Deal: occorre abbandonarne l’impostazione ideologica, fondata su un approccio catastrofista al cambiamento climatico e sempre più condizionato dalle strategie economiche e geopolitiche della Cina", osservano gli Amici della Terra per i quali "è necessario rilanciare le politiche energetico-climatiche europee con una nuova impostazione basata su neutralità tecnologica, obiettivi realistici e priorità all’efficienza energetica, valorizzando il ruolo delle pompe di calore, del teleriscaldamento, del recupero energetico dei rifiuti, di biocarburanti, e massimizzando le sinergie con le filiere industriali italiane ed europee". Per Matteo Cimenti, presidente di Assogasliquidi-Federchimica, “è urgente rivedere il quadro normativo europeo per consentire una transizione energetica realmente sostenibile. Le imprese nostre associate stanno investendo in bioGpl, Dme rinnovabile e bioGnl, ma servono regole chiare e flessibili che valorizzino i biocarburanti nell'utilizzo finale sia per la mobilità leggera e pesante sia per il settore residenziale". "Chiediamo che il processo di revisione dei regolamenti comunitari sulle emissioni di CO2 sia rapido, elimini il bando dei motori a combustione interna e introduca il 'carbon correction factor' per riconoscere il contributo dei carburanti rinnovabili - afferma Cimenti - Allo stesso tempo, anche nel settore residenziale è fondamentale adottare un approccio pragmatico: le moderne caldaie a condensazione alimentate da gas rinnovabili consentono di raggiungere i target della direttiva Epbd con costi molto più contenuti e senza disagi per i consumatori, dimostrando che la decarbonizzazione può essere perseguita con soluzioni tecnologiche diversificate e non basate su un’unica opzione. Solo così sarà possibile ridurre le emissioni, sostenere gli investimenti e garantire soluzioni accessibili ai cittadini, evitando obiettivi irrealistici che rischiano di penalizzare l’Europa e l’Italia”.