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(Adnkronos) - La Procura di Genova ha aperto un fascicolo per omicidio colposo, per il momento a carico di ignoti, sulla morte di Francesca Testino, la donna di 57 anni che ieri ha perso la vita per il crollo di una palma in piazza Paolo Da Novi. Il pubblico ministero Fabrizio Givri ha affidato una perizia a un consulente che dovrà verificare le condizioni dell'albero, che secondo alcuni cittadini era pericolante da tempo, come mostrano le immagini di Google Maps. Le indagini si concentrano su eventuali segnalazioni arrivate negli anni per capire come il Comune e Aster abbiano agito in seguito. Aster, l'azienda municipalizzata che si occupa della gestione del verde cittadino, in una nota ha fatto sapere che la palma era attenzionata ma non avrebbe manifestato indice di pericolosità. A Genova è stato proclamato il lutto cittadino. "Confermo che stante il grande coinvolgimento emotivo e il cordoglio che la drammatica vicenda ha generato ho deciso che sabato 15 marzo sarà una giornata di lutto cittadino con delle disposizioni che daremo più avanti e che chiaramente porteranno tutte le persone ad unirsi in un momento di raccoglimento di partecipazione di questo terribile dolore", ha detto il vicesindaco reggente di Genova Pietro Piciocchi.
(Adnkronos) - Favorire il dialogo tra istituzioni, esperti ed aziende sul tema della sostenibilità come driver di crescita del brand per eccellenza del nostro Paese, il Made In Italy, che raccoglie in sé i più noti rappresentanti dell’artigianato e dell’industria italiana. Con questo obiettivo si è svolto nella cornice della Galleria del Cardinale Colonna a Roma, “La competitività del Made in Italy: il ruolo della sostenibilità”, il convegno organizzato da Birra Peroni. Moderato dalla giornalista e conduttrice radio e tv Rai Chiara Giallonardo, insieme a Federico Sannella, Direttore Corporate Affairs di Birra Peroni, al dibattito sono intervenuti Vannia Gava, Viceministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Valentino Valentini, viceministro delle Imprese e del Made in Italy, Luca De Carlo, presidente Commissione Industria, Commercio, Turismo, Agricoltura e Produzione Agroalimentare del Senato e Ilaria Ugenti, Corporate Reputation Service Line Leader IPSOS. “Il paradigma della sostenibilità è radicalmente cambiato in questi ultimi 10 anni: da strumento di “filantropia” si è trasformato in un vero e proprio asset di business, un valore insito nel prodotto finale di un’azienda e della sua reputazione, soprattutto quando si pensa al Made in Italy” – ha aperto il dibattito Federico Sannella, Direttore Corporate Affairs di Birra Peroni. “Sempre di più nell’industria del nostro Paese, infatti, la sostenibilità sta assumendo un ruolo chiave, diventando una leva di competitività imprescindibile: investire su questi aspetti ci permette di anticipare e mitigare rischi di business, di preservare la qualità che contraddistingue la nostra offerta, di studiare e implementare soluzioni di efficientamento del business e, non da ultimo, di portare ai consumatori un prodotto più vicino alle loro esigenze, in tutto il mondo”. A presentare il ruolo di rilievo che i consumatori riconoscono alla sostenibilità nel Made In Italy, una ricerca IPSOS* - società leader nella consulenza di ricerche di mercato e indagini statistiche. Ilaria Ugenti, Corporate Reputation Service Line Leader di IPSOS, ha mostrato come l’attenzione alla sostenibilità sia cresciuta negli anni e che per il 96% delle intervistate e degli intervistati rappresenti un elemento chiave per la competitività del Made In Italy. Secondo la ricerca, infatti, da un lato la sostenibilità permette di accrescere l'eccellenza, la qualità e la sicurezza dei prodotti dall’altro di valorizzare sul mercato le aziende che dimostrano ottime prestazioni in ambito ambientale ma anche sociale ed economico, a beneficio della reputazione del Made In Italy nel mondo. Lavorare sulla sostenibilità diventa quindi sempre più cruciale per le aziende del Made in Italy, come conferma anche Valentino Valentini, Viceministro delle Imprese e del Made in Italy: “Birra Peroni, marchio storico italiano fondato nel 1846, rappresenta un autentico emblema del Made in Italy nel mondo. Riconosciuta ufficialmente come “marchio storico di interesse nazionale”, l’azienda ha saputo coniugare tradizione e innovazione, esportando più di 2 dei suoi oltre 6 milioni di ettolitri di produzione annuale. La sostenibilità è diventata parte integrante della lungimirante strategia aziendale e vorrei aggiungere come elemento cruciale per garantire la competitività del Made in Italy negli anni a venire, per questo il Ministero continua a supportare con programmi specifici le aziende che innovano in questo senso e che favoriscono qualità, tutela delle risorse e crescita economica”. Due le grandi sfide di sostenibilità che in questo momento vedono impegnato il Made In Italy e in particolare il settore agroalimentare: la tutela della risorsa idrica e l’evoluzione dell’agricoltura e della sua filiera. “Aziende come Birra Peroni, che hanno investito in tecnologia e sostenibilità, sono oggi un modello di innovazione e d’avanguardia. Il nostro compito è sostenerle, non solo con investimenti, ma anche semplificando le norme. L’acqua è una risorsa strategica: con oltre 4 miliardi del PNRR destinati a reti idriche e depurazione, il decreto siccità e il Pnissi – il più grande piano nazionale per la sicurezza del settore, 12 miliardi per 500 interventi – stiamo rafforzando l’infrastruttura idrica del Paese. Stiamo inoltre finalizzando il regolamento sulle acque reflue, con maggiori investimenti nel riuso, di cui gli agricoltori saranno i primi beneficiari, e cominciamo a parlare concretamente di desalinizzazione” afferma l’Onorevole Vannia Gava, Viceministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica. “Anche il costo dell’energia incide sulla competitività, mettendo in difficoltà imprese e famiglie. Per questo servono sì misure immediate ma, soprattutto, una strategia di lungo periodo che, oltre alle rinnovabili, includa il nucleare come terza via per la decarbonizzazione. Il futuro del Paese dipende da scelte coraggiose: il governo è al fianco di chi investe e innova per costruire un’Italia più sostenibile e competitiva”. Investendo in nuove tecnologie, riducendo gli sprechi e favorendo il dialogo con partner ed istituzioni locali, negli ultimi 10 anni Birra Peroni ha ridotto del 10% i propri prelievi idrici per HL di birra prodotta. Contestualmente, l’azienda è da anni impegnata in prima linea anche nell’ambito dell’agricoltura, attraverso il suo centro di eccellenza - Campus Peroni. Grazie alla collaborazione tra istituzioni, università, esperti e start-up, Birra Peroni è diventata un riferimento nella promozione della cultura della qualità, dell’innovazione e della sostenibilità lungo la filiera con oltre 2.000 agricoltori e non solo. “Questo di Birra Peroni è l’esempio di un modello virtuoso che va nella direzione di un’agricoltura sostenibile e soprattutto moderna, produttiva, volta al futuro e vicina agli agricoltori” ha dichiarato il Senatore Luca De Carlo, Presidente della Commissione Agricoltura del Senato, in rappresentanza del Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste: “L’agroalimentare è il cuore pulsante della nostra economia e del Made in Italy, per questo, ci siamo battuti con forza in Europa per una revisione della Politica Agricola Comune (PAC) che mettesse nuovamente al centro chi produce, dando strumenti reali per affrontare le sfide ambientali e di mercato, senza imposizioni ideologiche che rischiano di penalizzare la produttività e la competitività delle nostre imprese agricole. Oggi, grazie a questo lavoro, la visione dell’Unione Europea sulla nuova PAC si sta finalmente avvicinando a questa visione”
(Adnkronos) - È un percorso di “responsabilità” quello iniziato da Findus nel 2017 quando fu annunciato “l'inizio di una partnership con Msc attraverso l'inserimento del marchio Msc di Pesca Sostenibile sulle referenze principali, quali bastoncini e fiori di merluzzo, con l'impegno e la promessa di arrivare al 100% di pesca sostenibile e di acquacoltura sostenibile entro il 2025” ricorda oggi a Milano Renato Roca, country manager Italia di Findus intervenendo all’evento ‘110%: il nostro percorso di sostenibilità’. Un evento organizzato dall'azienda di surgelati per celebrare il traguardo raggiunto. “Nel 2025 Findus avrà il 100% dei prodotti di pesce e frutti di mare certificati di sostenibilità da Msc per quanto riguarda il pescato ed Asc per quanto riguarda l'acquacoltura”, conferma Roca. La sostenibilità rientra nella corporate responsibility di Findus. “Siamo un'azienda leader, riconosciuta tale dai consumatori e dai partner commerciali dalla grande distribuzione - ricorda Roca - Interpretiamo la leadership anche e soprattutto in termini di responsabilità. Sostenibilità significa dare il nostro contributo a rendere il mondo un posto migliore in cui vivere. Significa garantire l'accesso, la sostenibilità di scorte alimentari negli anni che verranno. Significa lavorare insieme ad altri partner per la salvaguardia degli oceani e dei mari". "Oggi parliamo di pesce, ma il nostro è un impegno che si estende a tutto il portafoglio - puntualizza - Abbiamo un programma altrettanto forte sul nostro altro caposaldo che è quello dell'agricoltura. Un programma che si estende anche all'aspetto nutrizionale dell'alimentazione attraverso scelte alimentari equilibrate e a garantire che anche le nostre operazioni logistico-produttive siano tali da migliorare la resa rispetto all'ambiente e rispetto al consumo e all'uso di risorse”, dice Roca. Assieme ai suoi partner, Findus ha inoltre sviluppato nuove iniziative in tema sostenibilità. Un esempio è la collaborazione con LifeGate con il quale l’azienda lavora “dal 2020 nell'ambito del manifesto Fish for food - fa sapere Lajal Andreoletti, responsabile progetti ambientali di LifeGate - mettendo in acqua delle soluzioni concrete ad impatto misurabile per proteggere le nostre acque dall'inquinamento da plastica e microplastiche”. Sempre con LifeGate, da questa primavera prenderà vita anche un nuovo progetto che ha l’obiettivo di contrastare gli effetti degli sversamenti accidentali di oli e idrocarburi in mare “agendo subito per un futuro più sostenibile in difesa delle nostre acque così preziose e al centro dei valori del brand Findus”, commenta Andreoletti. Nel corso dell’evento sono stati presentati i risultati di una ricerca inedita, condotta in collaborazione con Consumerismo No Profit, sull'evoluzione nel tempo dell'interesse e della consapevolezza dei consumatori italiani verso i prodotti alimentari certificati e l'influenza delle certificazioni sulle scelte d'acquisto. Dall'indagine è emerso che “i consumatori italiani sono molto più maturi e consapevoli di quanto si possa pensare”, sottolinea Luigi Gabriele, presidente di Consumerismo. Per 7 italiani su 10 la sostenibilità è un driver d’acquisto importante. Il consumatore “anche nel settore ittico finalmente si avvicina alla straordinaria consapevolezza di quanto sia importante controllare bene l'etichetta e assicurarsi che il prodotto che si sta acquistando è certificato”, conclude Gabriele.