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(Adnkronos) - Accoltella la vicina di casa al culmine di una lite condominiale, alla presenza delle figlie ancora piccole, urlandole contro "ti ammazzo, ti ammazzo...". Con questa accusa la Polizia di Catania ha arrestato una 34enne per tentato omicidio aggravato dai futili motivi. L'aggressione è stata ripresa, in video e audio, da una telecamera di sorveglianza. La donna, secondo la ricostruzione della Procura, avrebbe inferto alla vittima "più colpi in rapida successione". Le indagini della squadra mobile della Questura di Catania sono state avviate il 20 luglio scorso dopo l'arrivo al pronto soccorso dell'ospedale Garibaldi della vittima con ferite alla spalla sinistra, all'avambraccio destro e al collo. Dall'inchiesta della Procura è emerso anche che poco prima del tentato omicidio, il marito della 34enne, per una "banale lite condominiale, avrebbe aggredito verbalmente la vittima e fisicamente anche un ospite della donna, sino a farlo allontanare, minacciando la giovane di gravi ritorsioni per costringerla a trasferirsi" di casa. Minacce, contesta l'accusa, "amplificate dalla contestuale rivendicazione della sua appartenenza al gruppo mafioso Cappello-Carateddi e dalla affermata disponibilità di armi". Anche l'uomo, 36 anni, è stato arrestato dalla polizia per violenza privata aggravata dai futili motivi e dal metodo mafioso. Nei confronti della coppia la squadra mobile della Questura ha eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere.
(Adnkronos) - "Se parliamo di prenotazioni nell''advanced booking' siamo in linea con i dati di dodici mesi fa. Se invece parliamo di destinazioni notiamo un cambiamento. Il prodotto clou 'Mare Italia' si è svincolato dal classico format sabato-sabato ed è diventato super flessibile nelle date di soggiorno, adeguandosi alle richieste del mercato e alle capacità di spesa. Il soggiorno più breve è legato al potere d’acquisto degli italiani, che per un’ampia fascia di popolazione appare ulteriormente eroso rispetto allo scorso anno. Si prenotano soggiorni anche di sole 2 notti: gli operatori hanno creato un 'minimum stay' di 2 notti anche per il mese di agosto, cosa impensabile fino a due anni fa". Così, con Adnkronos/Labitalia, Domenico Pellegrino, presidente Aidit Federturismo Confindustria, l'associazione delle imprese che operano nel settore delle agenzie di viaggi, traccia l'andamento di questi giorni nelle prenotazioni per le vacanze estive. "Un comportamento -spiega Pellegrino- che è anche influenzato dall’offerta delle linee aeree low cost che ormai garantiscono accessibilità da tanti aeroporti italiani e verso la maggior parte delle mete vacanziere di medio e corto raggio, sia mediterranee che del Nordafrica balneare". E per quanto riguarda le mete "la formula di vacanza trainante è quella delle Crociere. Segue l’Egitto con in primis Sharm el Sheikh e mentre le destinazioni di lungo raggio con New York, Maldive e Kenya completano il podio delle preferenze. In sofferenza è invece la Tunisia a causa della variazione dei requisiti di ingresso. Oggi infatti è necessario esibire il passaporto: un vero peccato perché rappresenta un ottimo prodotto, soprattutto per le formule di 'resort tutto compreso (volo e soggiorno)' value for money", sottolinea. Chiaro anche l'andamento delle spese per le vacanze. "Per quanto riguarda la spesa impegnata dai viaggiatori nell’estate 2025, il budget investito è di circa 1.000-1.100 euro a persona, una media costante per tutta la stagione estiva. Se invece consideriamo solo le partenze di agosto, la media sale a 1.600-1.700 per persona in una stagione in cui l’incremento medio del pricing è compreso tra il 12 e il 15%. La durata media delle vacanze è compresa fra i 7 e i 9 giorni se consideriamo le destinazioni di medio e lungo raggio. Se invece stringiamo al solo medio raggio, la durata media scende a 5 giorni", sottolinea. E dalle analisi di Aidit emergono gli identikit di due tipi di vacanzieri. "Dalle nostre rilevazioni, la vacanza estiva quest’anno risulta divisa in 2 trend e altrettanti profili: l’anticipatore estremo, in questo caso la curva di booking superiore a 100 giorni con picchi di 130 e rappresenta il 60-65% dei nostri clienti delle agenzie. Un’ampia maggioranza prenota giugno-settembre con larghissimo anticipo. E poi il vacanziero last minute: prenota a meno di 30 giorni dalla partenza e rappresenta il 25-30% del totale dei clienti di agenzia. L’intervallo medio delle prenotazioni va dal giorno prima della partenza a due mesi prima. Oggi in agenzia abbiamo 1 cliente su 2 che prenota le vacanze estive e il secondo che prenota sia per l’autunno che per l’inverno e anche per le festività di fine anno", conclude.
(Adnkronos) - Il 74% del cacao acquistato da filiere dirette o integrate; il 95% dei terreni conformi ai criteri 'deforestation-free'; il 93% del packaging primario riciclabile o compostabile. Il settimo Bilancio di Sostenibilità di Icam racconta una filiera sempre più tracciabile, l’impegno concreto per l’adattamento climatico nei Paesi d’origine, la centralità delle persone e un modello d’impresa che guarda al futuro attraverso la doppia transizione ambientale e digitale. Icam Cioccolato, azienda familiare giunta alla sua terza generazione, è oggi un punto di riferimento a livello internazionale nel mondo del cioccolato e dei semilavorati del cacao, con una presenza in 75 Paesi e un modello produttivo che unisce tecnologie avanzate, filiera corta e presidio diretto delle origini. Una visione imprenditoriale orientata alla creazione di valore condiviso e all’innovazione, nel rispetto delle persone e del pianeta. Con il suo settimo Bilancio di Sostenibilità, Icam rende tangibile un impegno che dura da anni: costruire una filiera tracciabile, valorizzare l’operato delle comunità dei Paesi d’origine e crescere in modo coerente con i propri valori. “Il Bilancio di Sostenibilità riflette la continuità del nostro impegno, caratterizzato dalla consapevolezza di una responsabilità attuale e intergenerazionale che implica la collaborazione a tutti i livelli e la cultura, intesa come competenza e come condivisione di valori - dichiara Sara Agostoni, Chief Sustainability Officer di Icam Cioccolato - Il 2024 è stato per ICAM un anno caratterizzato da crescita e consolidamento, abbiamo implementato attività di governance trasformativa, rafforzando la presenza della sostenibilità nelle decisioni aziendali, e continuato a portare avanti iniziative che non solo tutelano l’ambiente, ma promuovono anche il benessere delle persone lungo tutta la filiera”. I DATI. Delle oltre 30mila tonnellate di cacao acquistate nel 2024, il 74% proviene da filiere corte e integrate, una scelta che consente di esercitare un controllo diretto anche sulla qualità delle materie prime. Tracciabilità della filiera (e della sua gestione etica) e qualità del cacao, sono gli elementi cardine attraverso i quali Icam opera nelle proprie filiali operative in Uganda e Perù, così come nelle oltre 20 filiere di approvvigionamento in Africa e Sudamerica. Paesi in cui l’azienda rafforza la gestione responsabile della supply chain adottando sistemi di certificazione etiche e ambientali, come Fairtrade, Rainforest Alliance e Biologico. Questi protocolli, che coprono oggi il 64% del cacao prodotto da Icam, rappresentano un importante supporto nella verifica del rispetto degli standard ambientali e sociali, nel favorire il miglioramento della qualità e della produttività e nel garantire un equo riconoscimento economico ai produttori, a cui viene corrisposto un premio o un prezzo più alto. Inoltre, in conformità con il Regolamento Ue sulla deforestazione (Eudr), Icam ha adottato un approccio strutturato alla tutela delle foreste. Nel 2024 è stato completato un importante lavoro di geolocalizzazione di tutti i fornitori strategici, con oltre 27mila appezzamenti agricoli nei Paesi d’origine, con l’obiettivo di dimostrare il rispetto del principio di 'deforestation-free' per l’intera filiera. Questo lavoro capillare di mappatura dei terreni si traduce oggi in risultati concreti e positivi: il 95% dei terreni mappati è risultato già conforme ai criteri Eudr, con uno scarto del 5% per cui sono in corso specifici approfondimenti e, dove possibile, saranno attuati dei piani di mitigazione. L’impegno di Icam nella creazione di filiere sostenibili per l’ambiente e le persone, ha trovato nel 2022 la propria declinazione pratica nel progetto pilota 'Sustainable Farming for a Climate Resilient Livelihood of Cocoa Farmers in Uganda'. Realizzato in collaborazione con un cliente internazionale (Corpeq Bv, SanoRice Holding Bv), l’Ong Solidaridad East& Central Africa e co-finanziato dal Fund for Responsible Business (Fvo) e dal ministero degli Affari Esteri Olandese, il progetto ha permesso di supportare e formare oltre 600 famiglie di coltivatori ugandesi nella gestione di 310 ettari di piantagioni di cacao distribuiti in 31 villaggi del distretto di Bundibugyo. Con una durata di 4 anni complessivi, il progetto mira all’implementazione di un modello di sviluppo agricolo inclusivo e resiliente, dove il miglioramento della qualità del cacao si traduce anche in maggiore autonomia, stabilità economica e coesione sociale per le comunità coinvolte. Ad oggi, l’86% dei coltivatori coinvolti nel progetto ha adottato e applicato correttamente le tecniche di fertilizzazione organica, il 66% ha adottato una corretta spaziatura tra gli alberi e il 70% ha implementato le tecniche di potatura trasferite per permettere una corretta crescita delle piante e una riduzione delle infestazioni da parassiti e malattie del 21%. I cicli di formazione sono stati tenuti da un gruppo di 27 agronomi di Icam Chocolate Uganda che hanno affiancato direttamente i coltivatori nella gestione quotidiana delle piantagioni e promuovendo scambi di conoscenze tra gli agricoltori stessi. Oltre agli aspetti tecnici, il percorso ha toccato anche temi legati alla comunicazione interculturale, al coinvolgimento delle comunità, all’uso di strumenti digitali per il monitoraggio e a iniziative volte a favorire l’inclusione sociale. Inoltre, nel 2024 oltre il 98% dei coltivatori coinvolti nel progetto Sustainable Farming ha aderito al Vsla (Village Savings and Loan Association), uno strumento chiave per promuovere inclusione, autonomia e benessere, con un impatto sociale positivo e duraturo. Si tratta di gruppi di risparmio autogestiti e autofinanziati che mettono a fattor comune i risparmi dei membri in caso di emergenze, investimenti in attrezzature, spese familiari (come le rette scolastiche) e per facilitare l’accesso al credito, rafforzando reti di solidarietà e fiducia reciproca. Non solo. Con l’obiettivo di favorire un cambiamento profondo, il progetto Sustainable Farming ha introdotto la metodologia 'Gender Action Learning System', implementata dalla Ong Solidaridad. Un approccio finalizzato a una maggiore consapevolezza e pianificazione finanziare condivisa tra l’uomo e la donna con l’obiettivo di riequilibrare i ruoli all’interno delle famiglie e nelle comunità, migliorare la gestione delle risorse finanziarie e generare una situazione di parità fra i ruoli come leva di sviluppo per l’intera comunità. Il benessere delle persone è al centro dell’attività dell’Azienda anche nella sede italiana, dove l’impegno concreto è quello di offrire ai propri collaboratori condizioni di lavoro soddisfacenti. L’attenzione al work-life balance è uno dei pilastri sanciti nell’accordo integrativo aziendale. Anche la formazione aziendale è un driver attraverso cui Icam si prende cura dei percorsi di crescita delle proprie persone. Nel 2024, sono state infatti erogate oltre 20.380 ore di formazione interna, con moduli dedicati alla sicurezza, alle soft skill, all’innovazione tecnologica e alla sostenibilità. L’attenzione alle persone si espande oltre il perimetro aziendale, al territorio comasco e alle realtà locali. Nel solo 2024 l’azienda ha infatti donato oltre 1,1 milioni di euro in prodotti alimentari a enti del terzo settore, organizzazioni benefiche, associazioni che si occupano di contrasto alla povertà, educazione e inclusione. L’impegno di Icam verso la sostenibilità ambientale si concretizza anche nelle scelte industriali. Lo stabilimento di Orsenigo è un modello di efficienza, grazie a un impianto di trigenerazione che produce simultaneamente energia elettrica, calore e acqua refrigerata. Nel 2024, il 77% del fabbisogno energetico dello stabilimento è stato coperto da questa fonte interna, mentre il restante è stato acquistato dalla rete nazionale e proviene da fonti rinnovabili. Grazie a investimenti mirati in efficienza energetica e innovazione industriale, Icam ha ridotto del 30% l’intensità emissiva Scope 1 e 2 rispetto al 2020. Il monitoraggio continuo, supportato da tecnologie 4.0 e da un approccio integrato alla sostenibilità, consente di controllare i consumi per tonnellata prodotta e l’impronta carbonica complessiva. In parallelo, anche il packaging evolve in chiave sostenibile: nel 2024 l’azienda ha raggiunto il 93% degli imballaggi primari riciclabili (1.039 tonnellate), mentre l’uso di materiali compostabili certificati è cresciuto del 38%, riducendo di 73 tonnellate la plastica tradizionale. Potenziato anche il sistema di recupero degli scarti, grazie alla mappatura dei punti critici e interventi mirati, come la riduzione dei residui derivanti dal lavaggio degli allergeni.