ENTRA NEL NETWORK |
ENTRA NEL NETWORK |
(Adnkronos) - Il valore della produzione Inps nel 2024, si legge nel XXIV Rapporto annuale, accertato nell’esercizio è complessivamente pari a 432.442 milioni di euro, con un incremento di 21.627 milioni rispetto al 2023 (410.815 milioni di euro). Le voci principali di cui è composto sono: le entrate contributive al lordo degli sgravi contributivi e rettificate da ratei e risconti, sono pari a 284.8805 milioni di euro, con un incremento di 14.071 milioni rispetto al 2023 (270.809 milioni di euro); i trasferimenti attivi sono pari a 180.671 milioni di euro, con un incremento di 15.948 milioni rispetto al 2023 (164.724 milioni di euro). Il costo della produzione è stato accertato in 434.063 milioni di euro, con un incremento di 24.803 milioni rispetto al consuntivo 2023 (409.260 milioni di euro). La voce più rilevante di questo aggregato è quella relativa alle prestazioni istituzionali per 413.086 milioni di euro, che aumentano di 18.448 milioni rispetto al 2023 (394.638 milioni di euro). Le altre componenti che meritano di essere segnalate riguardano principalmente: i costi del personale, per un importo di 2.002 milioni di euro, con un decremento di 54 milioni; gli ammortamenti e le svalutazioni, per un importo di 8.893 milioni di euro, con un incremento di 2.334 milioni, dovuto in massima parte all’incremento dell’accantonamento del Fondo svalutazione crediti; gli oneri diversi di gestione, pari a 4.628 milioni di euro (4.149 milioni di euro nel consuntivo 2023). La differenza negativa tra il valore e il costo della produzione si attesta a -1.620 milioni di euro (era positiva, pari a 1.555 milioni di euro, nel consuntivo 2023). I proventi e gli oneri finanziari hanno un saldo positivo di 155 milioni di euro (195 milioni di euro nel consuntivo 2023) e sono la risultante di altri proventi finanziari per 228 milioni di euro, minori di 17 milioni rispetto al consuntivo precedente, ed interessi passivi e altri oneri finanziari per 73 milioni di euro, maggiori di 23 milioni rispetto al precedente esercizio. Tra le principali voci dei proventi finanziari sono presenti gli interessi sui mutui (85 milioni di euro), l’affitto di immobili (25 milioni di euro), i dividendi e altri proventi su titoli azionari e altre partecipazioni (39 milioni di euro). Le rettifiche di valore di attività finanziarie presentano un importo di +11 milioni di euro. I proventi e gli oneri straordinari hanno un saldo positivo di 2.631 milioni di euro e sono la risultante della somma algebrica tra diverse voci: proventi straordinari (61 milioni di euro), oneri straordinari (11 milioni di euro), sopravvenienze attive ed insussistenze del passivo (2,7 milioni di euro), sopravvenienze passive ed insussistenze dell’attivo (101 milioni di euro). Per effetto delle componenti economiche sopra riportate, il risultato d’esercizio netto dell’Istituto si attesta a 1.029 milioni di euro, con un peggioramento di 1.034 milioni rispetto al 2023 (2.063 milioni di euro).
(Adnkronos) - Il valore della produzione Inps nel 2024, si legge nel XXIV Rapporto annuale, accertato nell’esercizio è complessivamente pari a 432.442 milioni di euro, con un incremento di 21.627 milioni rispetto al 2023 (410.815 milioni di euro). Le voci principali di cui è composto sono: le entrate contributive al lordo degli sgravi contributivi e rettificate da ratei e risconti, sono pari a 284.8805 milioni di euro, con un incremento di 14.071 milioni rispetto al 2023 (270.809 milioni di euro); i trasferimenti attivi sono pari a 180.671 milioni di euro, con un incremento di 15.948 milioni rispetto al 2023 (164.724 milioni di euro). Il costo della produzione è stato accertato in 434.063 milioni di euro, con un incremento di 24.803 milioni rispetto al consuntivo 2023 (409.260 milioni di euro). La voce più rilevante di questo aggregato è quella relativa alle prestazioni istituzionali per 413.086 milioni di euro, che aumentano di 18.448 milioni rispetto al 2023 (394.638 milioni di euro). Le altre componenti che meritano di essere segnalate riguardano principalmente: i costi del personale, per un importo di 2.002 milioni di euro, con un decremento di 54 milioni; gli ammortamenti e le svalutazioni, per un importo di 8.893 milioni di euro, con un incremento di 2.334 milioni, dovuto in massima parte all’incremento dell’accantonamento del Fondo svalutazione crediti; gli oneri diversi di gestione, pari a 4.628 milioni di euro (4.149 milioni di euro nel consuntivo 2023). La differenza negativa tra il valore e il costo della produzione si attesta a -1.620 milioni di euro (era positiva, pari a 1.555 milioni di euro, nel consuntivo 2023). I proventi e gli oneri finanziari hanno un saldo positivo di 155 milioni di euro (195 milioni di euro nel consuntivo 2023) e sono la risultante di altri proventi finanziari per 228 milioni di euro, minori di 17 milioni rispetto al consuntivo precedente, ed interessi passivi e altri oneri finanziari per 73 milioni di euro, maggiori di 23 milioni rispetto al precedente esercizio. Tra le principali voci dei proventi finanziari sono presenti gli interessi sui mutui (85 milioni di euro), l’affitto di immobili (25 milioni di euro), i dividendi e altri proventi su titoli azionari e altre partecipazioni (39 milioni di euro). Le rettifiche di valore di attività finanziarie presentano un importo di +11 milioni di euro. I proventi e gli oneri straordinari hanno un saldo positivo di 2.631 milioni di euro e sono la risultante della somma algebrica tra diverse voci: proventi straordinari (61 milioni di euro), oneri straordinari (11 milioni di euro), sopravvenienze attive ed insussistenze del passivo (2,7 milioni di euro), sopravvenienze passive ed insussistenze dell’attivo (101 milioni di euro). Per effetto delle componenti economiche sopra riportate, il risultato d’esercizio netto dell’Istituto si attesta a 1.029 milioni di euro, con un peggioramento di 1.034 milioni rispetto al 2023 (2.063 milioni di euro).
(Adnkronos) - L’energia solare potrebbe presto trovare una nuova e sorprendente applicazione: il fondo del mare. Una ricerca pubblicata sulla rivista Energy & Environmental Materials ha, infatti, dimostrato che le celle solari a perovskite possono funzionare in modo efficiente anche in ambiente acquatico, aprendo la strada a tecnologie energetiche innovative per l’uso subacqueo. Lo studio è frutto della collaborazione tra il Consiglio nazionale delle ricerche – coinvolto con l’Istituto di struttura della materia (Cnr-Ism) e l’Istituto per i processi chimico-fisici (Cnr-Ipcf) - l’università di Roma Tor Vergata e la società BeDimensional Spa, leader nella produzione di materiali bidimensionali. Sotto i 50 metri di profondità, solo la luce blu-verde riesce a penetrare efficacemente: le celle solari a perovskite, già note per la loro efficienza e versatilità, si sono dimostrate particolarmente adatte a sfruttare questa luce residua. I test condotti con una specifica perovskite di composizione FAPbBr₃, hanno mostrato prestazioni sorprendenti: immerse nei primi centimetri d’acqua, queste celle producono più energia rispetto a quando sono esposte all’aria. “Merito delle caratteristiche ottiche dell’acqua e del suo effetto rinfrescante, che migliora l’efficienza del dispositivo”, spiega Jessica Barichello, ricercatrice del Cnr-Ism che ha coordinato lo studio. “Un ulteriore test di durata ha verificato anche l’aspetto ambientale: grazie all’efficace incapsulamento, basato su un adesivo polimerico idrofobico sviluppato da BeDimensional, dopo 10 giorni di immersione in acqua salata, le celle solari hanno rilasciato quantità minime di piombo, ben al di sotto dei limiti imposti per l’acqua potabile”. “Grazie alla collaborazione con il Cnr-Ism e BeDimensional e alla tecnologia disponibile nel nostro laboratorio Chose, abbiamo validato l’intero processo per l’applicazione del materiale fotovoltaico in perovskite in ambienti subacquei dove vengono sfruttate efficacemente le sue proprietà. Una nuova sperimentazione per noi - commenta Fabio Matteocci, professore associato del dipartimento di Ingegneria elettronica dell’università di Roma Tor Vergata - dal momento che il nostro studio parte dallo sviluppo di nuovi dispositivi fotovoltaici semitrasparenti tramite processi industriali facilmente scalabili per applicazione su edifici”. Oggi troviamo pannelli solari su tetti, serre, edifici, persino nello spazio, ma l’ambiente marino è ancora una frontiera poco esplorata. “Questo lavoro pionieristico non solo mostra che le perovskiti possono operare anche in condizioni umide, ma apre nuove possibilità per l’utilizzo sostenibile dello spazio subacqueo, sempre più impiegato in attività come l’agricoltura marina, l’invecchiamento del vino e altre applicazioni innovative”, conclude Barichello.