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(Adnkronos) - Attacchi di panico, depressione, psicofarmaci. Chiara Nasti, per la prima volta, ha parlato pubblicamente di un periodo molto difficile della sua vita, in particolare dopo la nascita di Dea, la secondogenita nata dall'amore con Mattia Zaccagni. "Che strana che è la vita. Ti mette alla prova continuamente, queste sono immagini dei miei ultimi anni", comincia così il lungo sfogo dell'influencer napoletana che accompagna alcuni scatti in cui Nasti appare sofferente e in lacrime. "La vita - continua Chiara Nasti - ci mette sempre sfide davanti c'è chi sceglie di combatterle e chi si arrende... ma io proprio non potevo arrendermi, i bimbi e sola in un altra città. Tutto veloce. Tutto in confusione. E poi c’era la mia rabbia, il mio scoppiare per ogni singola cosa che mi faceva credere di esser matta e infatti sono subentrati i primi attacchi di panico... c’è chi mi consigliava di prendere psicofarmaci per risolvere immediatamente la cosa. . io l’ho fatto per un mese post parto (Dea) ero sfinita e non dormivo mai... e mi sentivo così sola emotivamente". L'influencer, a cuore aperto, continua il suo sfogo ricordando il suo stato d'animo: "Il mio corpo chiedeva palesemente supporto, inventavo dolori perché si sa lo stato mentale ti porta anche a dolori fisici. Ero messa davvero male. Per fortuna nella mia vita i vari incontri mi hanno portato anche a conoscere persone vere/radicate e dopo i primi attacchi di panico ho sentito la persona che sentivo più stabile possibile e fu così sincera da dirmi 'hai bisogno di ritrovarti con un professionista' presi quelle parole con saggezza e sapevo che era la cosa più giusta da fare. E mi attivai dritta come un treno perché avevo il bisogno di ritrovarmi a tutti i costi". C'era tanta sofferenza ma anche tanta voglia di rinascita: "Ci sono riuscita ma non perdo mai il focus e cerco di essere a tutti i costi la versione migliore di me stessa. Qui ed ora... senza pensare troppo a cosa farò/come sarò o al mio passato. Ma libera e felice di come sono davvero, senza preoccuparmi di cosa possa pensare la gente di me proprio come facevo quand’ero più piccolina ma questa volta con molta più coerenza e consapevolezza". Oggi Chiara Nasti non dimentica le sensazioni che l'hanno messa a dura prova, ma ha imparato a gestire il dolore: "Ho scoperto che con la calma si può conciliare tutto e non è mai facile quando hai dei bambini sopratutto quando non vuoi perderli di vista neanche un attimo (e ti fai un miliardo di colpe perché anche se sei presente non sei proprio vigile)... ma come si suol dire: volere è potere". "Ad oggi non so dove mi porterà questa lezione ma è tutto una scoperta ed io amo la vita, la mia empatia e tutta la mia energia", conclude.
(Adnkronos) - "Nonostante sia stato prorogato dal 16 al 23 luglio il termine per la comunicazione e il versamento del contributo di soggiorno di Roma Capitale, anche grazie alla segnalazione di Aigab che ha effettuato circa i rallentamenti del funzionamento del Portale Gecos, il disservizio continua e ad oggi per proprietari ed operatori è ancora impossibile adempiere a quanto prevede la legge perché la piattaforma è bloccata e non consente di accedere al sistema". E' quanto dice all'Adnkronos/Labitalia Aigab. "Non siamo messi in condizione di adempiere - spiega - come naturalmente vorremmo fare, agli obblighi previsti dalla legge e nonostante le centinaia di segnalazioni inviate in queste settimane dai nostri associati nulla è cambiato. La proroga di una settimana non può essere ritenuta sufficiente anche perché, a un giorno dall’annuncio da parte di Roma Capitale, il disservizio permane: è infatti praticamente impossibile accedere alla piattaforma Gecos caricando tutte le informazioni necessarie. Un sistema farraginoso che comporta una grandissima perdita di tempo ed è quanto di più lontano si possa immaginare dalla tecnologia di cui un’amministrazione come quella di Roma Capitale dovrebbe essere dotata, visto che in altre grandi città italiane questi disservizi non esistono e la pratica viene espletata in un quarto del tempo tra inserimento delle informazioni e versamento del contributo". "Chiediamo all’Ufficio del contributo di soggiorno del Comune di Roma - afferma - di risolvere tale disservizio quanto prima e di rinviare di almeno un mese la scadenza, ad oggi fissata al 23 luglio 2025, al fine di permettere ai tanti operatori del settore, professionisti e non, di poter correttamente ottemperare a quanto previsto dalla legge in merito alle comunicazioni delle tasse di soggiorno del secondo trimestre 2025".
(Adnkronos) - “Per noi il welfare è una tradizione storica: siamo arrivati a questa decisione già nel primo dopoguerra grazie a coloro che mi hanno preceduto alla guida di A2a. Credo che sia un sintomo di responsabilità importante che ci siamo già assunti come Gruppo. Siamo la prima life company a presentare un piano di incentivazione per i nostri dipendenti e abbiamo un piano sulla genitorialità”. Sono le dichiarazioni di Roberto Tasca, presidente di A2a, in occasione dell’evento ‘WelLfare. Il Welfare fa davvero bene’, organizzato da A2a per condividere una riflessione sui servizi di welfare, sui Premi di produttività e sul nuovo piano di azionariato diffuso, presentati a Milano. “In un momento in cui il Paese ha una serie di problemi di natura economica e sociale, dove gli stipendi sono bassi, noi vogliamo affrontare tali problematiche intervenendo a sostegno dei nostri dipendenti e della comunità nella quale siamo inseriti, con tutti i nostri limiti, ma con la consapevolezza di volerlo fare - spiega Tasca - Non è un caso che oggi vi sia la presenza dei sindaci di Milano e Brescia, le due città che rappresentano il controllo del nostro Gruppo. Credo sia un'unione perfetta di sforzi volti a intervenire su un problema concreto del nostro Paese”. “Il piano sulla genitorialità che abbiamo fatto consiste nel pagare chi fa figli all’interno della nostra life company, sostenendo da 1 a 18 anni il figlio: diamo 3250 euro al momento della nascita e diluiamo nel corso del tempo. Un piano varato per 12 anni - sottolinea - Abbiamo fatto questo per incentivare i nostri dipendenti. Infatti, regaliamo per tre anni il controvalore di 500 euro in azioni. Questo per far sì che chi lavora con noi si senta anche parte dei risultati economici e del comportamento che il titolo azionario ha sul mercato”. “Lo facciamo con un'assunzione di responsabilità: non è un vincolo, non è una legge o un decreto, è una testimonianza che vogliamo dare esattamente in questa direzione perché riteniamo che essere presenti in una comunità significhi anche farsi carico, in momenti particolari come questo, di questo tipo di responsabilità”, conclude il presidente di A2A.