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(Adnkronos) - La camera ardente per Pippo Baudo, allestita al Teatro delle Vittorie, è stata chiusa al pubblico, come previsto, alle 12 di oggi. Tra ieri e oggi in migliaia, non solo volti noti ma anche tanti comuni cittadini, hanno sfidato il caldo torrido di Roma per portare un ultimo saluto, un bacio o un fiore, al decano dei conduttori televisivi. Dopo la chiusura al pubblico, si è tenuta la benedizione del feretro, da parte di padre Albino Marinolli della Parrocchia di Cristo Re di viale Mazzini. Il feretro di Pippo Baudo ha lasciato il Teatro delle Vittorie tra gli applausi e la commozione. Quella dei fan del conduttore, ma anche quella sui volti di Tiziana Baudo, la figlia, dell’inseparabile assistente Dina Minna e di Simone Annicchiarico, figlio di Walter Chiari. “Sei grande”, grida qualche fan, mentre in sottofondo c’è la sigla di Sanremo registrata al piano. Sulla bara di Baudo, un cuscino di rose rosse con al centro una rosa blu. Il feretro verrà portato ora a Militello di Val di Catania, dove domani alle 16 si terranno i funerali. Nel tragitto per lasciare Roma, il carro funebre - una Maserati di colore grigio chiaro - è passato sotto l’ufficio di Baudo in via della Giuliana. “Sarebbe una cosa giustissima intitolare il Teatro delle Vittorie a Pippo Baudo, lui era affezionato a questo teatro. Come chiunque abbia lavorato qui. Sta a noi e alla televisione far sì che i grandi personaggi come Baudo vengano sempre ricordati, citati e presi come esempio. Non solo nei prossimi giorni”. Così Amadeus uscendo dalla camera ardente di Pippo Baudo. “Non esistono eredi di Pippo Baudo, così come di Raffaella Carrà, Mike Bongiorno, Maurizio Costanzo ed Enzo Tortora. Sono unici. L’unico che oggi potrebbe fare varietà è Rosario Fiorello”, ha detto Amadeus. “Credo che Pippo Baudo incarnasse tutti noi, con i nostri pregi e i nostri difetti. Così come Alberto Sordi. Il fatto che nei suoi spettacoli entrasse spesso e volentieri la politica e l’attualità dimostra come avesse un occhio a 360 gradi sui fatti, non solo della musica e dello spettacolo. Sanremo, infatti, era una cassa di risonanza e spesso Pippo si è trovato a scontrarsi e a risolvere problemi anche con i sindacati e con i lavoratori”, le parole del conduttore Piero Chiambretti entrando alla camera ardente di Pippo Baudo, che “è stato considerato un conservatore, mentre invece è stato rivoluzionario: ha inventato la televisione. Per me venire qui questa mattina è stato un colpo molto duro". Per Chiambretti “Baudo, come la Carrà o come Frizzi, sono persone che hanno reso grande la Rai - ha aggiunto - e l’azienda li deve ricordare al meglio. Non basterà uno spettacolo. Il Teatro delle Vittorie, un luogo che lo ha visto tante volte protagonista, meriterebbe il suo nome (come proposto da Lino Banfi, ndr). Un erede di Baudo? “No, non esistono”.
(Adnkronos) - "Si sa che agosto è un mese adatto alle discussioni. Ed è altrettanto noto che 'good news no news', come si dice, e cioè che le comunicazioni negative o terrorizzanti trovino più spazio nei media di quelle più positive o rassicuranti, o vere; si prendono alcuni spunti, magari davvero negativi o incerti, e li si trascina in una valenza assoluta. La realtà è diversa, e la si potrà chiarire solo alla fine. Per ora, intanto, per quanto ci riguarda, Th Group segna un +13% sul prodotto estate, ed è vero che magari genericamente si fanno più vacanze con meno giorni". Lo dice, in un’anticipazione ad Adnkronos/Labitalia di un’intervista che sarà pubblicata domani sul Sussidiario.net, Graziano Debellini, presidente di Th Group, leader nel segmento montagna leisure. "Molte destinazioni - avverte - dovrebbero anche rivedere le proprie prospettive, rimodulando l’offerta, ma per tutti c’è bisogno di dialogo, di rispetto. L’informazione non può basarsi solo sulle sensazioni di chi arriva su una spiaggia nel giorno sbagliato, vede qualche ombrellone chiuso e lancia l’allarme crisi". "Credo che il turismo dia fastidio - sostiene - perché recentemente è tornato alla ribalta in quanto settore traino dell’economia italiana. Così ogni pretesto viene sfruttato per tacciarlo d’essere un segmento produttivo che si basa sul non-necessario, con impieghi da stipendi bassi e pochi ascensori sociali. Magari qualche neo c’è davvero, in certi casi, ma non si può pretendere che solo il turismo debba essere sempre e comunque perfetto, e cedere ai luoghi comuni". "Tra l’altro, sono ormai numerosi gli studi che invertono la credenza del non-obbligo del turismo: la valenza di una vacanza nell’arco lavorativo annuale è considerata oggi indispensabile per un vivere e lavorare armonioso, produttivo e soddisfacente", evidenzia Debellini. Per il presidente di Th Group, poi, "bisognerà coniugare sempre di più i fattori storici del nostro Paese con l’innovazione". "Mi spiego: l’Ia da sola non può bastare. Occorre fondere investimenti, innovazione e piattaforme gestionali senza speculazioni. Chi non rispetta tutto questo finisce col tradire il nostro Paese", chiarisce. E fa un esempio: "La recente uscita di Henri Giscard D’Estaing dal Club Med, dopo 22 anni (decisione indotta dall’azionista di riferimento, il fondo cinese Fosun Tourism Group), lui che ne fu l’inventore, parla chiaro. Henri mi ha inviato un messaggio eloquente: 'Al di là dei nostri successi operativi, l’allineamento dell’azionariato sul lungo termine e i valori dell’impresa sono essenziali. Non è più il caso per il Club Med'. Oggi ci si chiede cosa diventerà il Med senza chi lo inventò. Credo che i fondi dovrebbero ‘studiare’ e aiutare i modelli di riferimento, e non depredare".
(Adnkronos) - Fire accoglie "favorevolmente il decreto di revisione del meccanismo dei Certificati bianchi da poco firmato dal Mase ed attualmente all’esame della Corte dei Conti. Le nuove regole introducono una maggiore flessibilità e semplificazioni sia per i proponenti che per la presentazione dei progetti, oltre a definire gli obblighi fino al 2030 in linea con le previsioni del Pniec". "Questo induce ad essere ottimisti circa la continuità della crescita del meccanismo in atto da qualche anno - osserva Fire - La conferma dei vari meccanismi di flessibilità, con riduzione progressiva dei titoli virtuali negli anni, consentirebbe comunque di affrontare eventuali periodi di carenza di Tee senza eccessivi traumi. La previsione di introdurre uno schema d'aste, che sarebbe stato utile per promuovere interventi non sufficientemente supportati dei certificati bianchi, è declassata a possibilità, ma comunque rimane e dunque lascia aperto uno spiraglio". In sintesi, "per quanto riteniamo che sarebbe possibile introdurre misure più spinte per ottenere di più da questo schema, riteniamo che sia stato fatto un passo avanti positivo e che ci sia spazio per ulteriori rafforzamenti nei prossimi anni, nell'interesse delle imprese, degli enti e del Paese. Come Fire continueremo a collaborare con le istituzioni di riferimento in quest'ottica".