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(Adnkronos) - Carlo Conti pescherà dal podio di 'Ballando con le Stelle' per costruire il cast di coconduzione di Sanremo 2026? La trionfatrice Andrea Delogu, con Francesca Fialdini (seconda classificata) e Barbara D'Urso (terza), all'indomani della chiusura di un'edizione molto combattuta dello show di Milly Carlucci, entrano a passo di danza in un toto-cast del festival che è partito da mesi nelle indiscrezioni social ma che è ancora del tutto aperto nella realtà. Dall'entourage di Conti non trapelano indiscrezioni, se non che il direttore artistico utilizzerà la pausa delle feste, dopo il grande lavoro di selezione fatto per portare a termine la definizione del cast musicale, per riflettere e concentrarsi poi dal 10 gennaio nella costruzione dello show che ruoterà intorno alla gara delle canzoni. Qualcuno, apprende l'Adnkronos, assicura che dietro al silenzio del direttore artistico ci siano già delle idee precise che Conti non intende farsi bruciare a mezzo stampa prima di averne sondato concretamente la realizzabilità. Insomma, le strade al momento sarebbero tutte aperte. Nei mesi scorsi si è parlato con insistenza della possibilità di una coconduzione di Laura Pausini ma i ben informati assicurano che non potrebbe comunque trattarsi di un impegno nelle cinque serate dal 24 al 28 febbraio: il coinvolgimento potrebbe riguardare le serate di apertura e chiusura del festival o una presenza da superospite. Su quest'ultimo fronte, torna a circolare con insistenza anche la volontà di Conti (che lo aveva più volte confessato anche pubblicamente come il suo "sogno") di cercare di convincere Vasco Rossi a tornare da ospite d'eccezione sul palco dell'Ariston ma si fa anche il nome di Eros Ramazzotti, che nel 2026 festeggerà i 40 anni dalla vittoria del festival con 'Adesso tu', datata appunto 1986. Nella girandola di voci e supposizioni, c'è anche chi è pronto a giurare che il direttore artistico vorrà comunque nel cast di conduzione delle stelle del firmamento musicale (lui che per il suo primo Sanremo, nel 2015, volle accanto Emma Marrone, Arisa e Rocío Muñoz Morales). Così torna a circolare il nome dell'eterna candidata Annalisa (che ha in programma un nuovo importante tour nei palazzetti da aprile) accanto ai nomi di due cantanti in gara lo scorso anno: Clara e Gaia. Nel toto-Sanremo era entrato nelle scorse settimane anche il terzetto di 'figlie di' composto da Aurora Ramazzotti, Jolanda Renga e Anna Lou Castoldi, indicato come papabile per la conduzione del 'Primafestival'. Ma, è noto, Carlo Conti ha scelto per la trasmissione che precede le puntate del festival un trio cooptato dalla giuria di Sanremo Giovani e composto da Ema Stokholma, Manola Moslehi e Carolina Rey. Così qualcuno aveva trasferito i rumors su Ramazzotti, Renga e Castoldi sul cast del festival. Ma questa ipotesi non trova al momento alcuna risonanza negli ambienti dell'organizzazione del festival. Dunque bisognerà attendere la fine delle festività per capire se qualcuna di queste suggestioni entrerà nella calza della Befana di Carlo Conti. (di Antonella Nesi)
(Adnkronos) - “Co-programmare non è un termine astratto: significa ascolto reale dei giovani e traduzione delle loro esigenze in decisioni concrete”. Lo ha affermato Alessandro Lombardi, capo dipartimento politiche sociali del ministero del Lavoro, nel corso del meeting nazionale ‘Co-programmare con i giovani’, in corso fino al 20 dicembre al Grand Hotel Salerno e organizzato da Moby Dick Ets come ente capofila. “Si è partiti lo scorso anno con la legge 104 del 2024 e la 'Giornata dell’Ascolto del Minore', celebrata su tutto il territorio nazionale", ha sottolineato Lombardi. "Quest’anno, per la prima volta, abbiamo avuto un momento di condivisione con la fascia dei giovanissimi nell’ambito del Meeting nazionale ‘Co-programmare con i giovani’, per evidenziare il diritto all’ascolto del minore, componente fondamentale nelle relazioni sia genitoriali sia con le agenzie educative e la pubblica amministrazione”, ha continuato Secondo Lombardi, esperienze come questa rappresentano un modello concreto di partecipazione: “Questa esperienza di confronto ha trovato un’ulteriore occasione di manifestazione attraverso il programma nazionale 'DesTEENazione', con oltre 90 centri di aggregazione giovanile su tutto il territorio nazionale, dove i ragazzi possono esprimere le loro potenzialità, aspirazioni e attività di miglioramento. Ma c’è un valore ulteriore: consolidare una cultura della partecipazione e ampliare la capacità relazionale dei giovani, contrastando le solitudini che caratterizzano questo tempo. Progetti come questo dimostrano che giovani, Terzo Settore e istituzioni possono lavorare insieme, progettando politiche efficaci e condivise – ha spiegato Lombardi –. La co-programmazione rafforza la pubblica amministrazione e aumenta l’impatto sociale degli interventi”. Nel corso del Meeting, Lombardi è intervenuto nel panel 'Co-programmare, strumento collaborativo tra p.a. e terzo settore', insieme a rappresentanti accademici, istituzionali e associativi, per discutere opportunità e criticità del modello di co-programmazione. “Il Terzo settore funge da ponte tra i territori e le istituzioni – ha concluso Lombardi – permette di raccogliere bisogni concreti e trasformarli in azioni misurabili. La vera sfida oggi è fare in modo che esperienze come questa diventino prassi stabile, replicabile e non episodica, costruendo un dialogo duraturo con i giovani e creando comunità più inclusive, partecipative e vicine ai bisogni reali dei cittadini”.
(Adnkronos) - “Della filiera del riciclo, quello degli pneumatici fuori uso (Pfu) è un pilastro fondamentale: è un motore di innovazione e competitività che genera benefici economici e ambientali tangibili per l’intero sistema Paese”. Così Giuseppina Carnimeo, direttore generale di Ecopneus, all’Adnkronos mentre è in corso oggi a Milano la Conferenza Nazionale sul Riciclo. La conferma arriva dai numeri. “Da gennaio a fine novembre 2025, Ecopneus, società senza scopo di lucro per il tracciamento, la raccolta, il trattamento e il recupero dei Pneumatici Fuori Uso, costituita dai principali produttori di pneumatici operanti in Italia ha gestito oltre 180mila tonnellate di Pfu. Un risultato pienamente in linea per superare entro la fine dell’anno il target di legge del 20%, rispondendo così alla richiesta di extra raccolta formulata dal ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica. È un traguardo che conferma la capacità di Ecopneus di operare con responsabilità, efficienza e flessibilità, mettendo sempre al centro la tutela ambientale e l’interesse collettivo”, spiega Carnimeo ricordando che, in termini di benefici tangibili, “l’attività promossa da Ecopneus permette di evitare, ogni anno, circa 95mila tonnellate di CO2 e di generare un beneficio economico stimato in quasi 75 milioni di euro”. Guardando al futuro, “le sfide che il sistema dei Pfu si trova ad affrontare si manifestano a più livelli, data la complessità della filiera, e riguardano: la frammentazione del panorama degli attori coinvolti, le coperture territoriali disomogenee e l’ingresso illegale sul mercato di una quota di pneumatici che eludono il versamento del contributo ambientale”. Per il dg di Ecopneus, si tratta di “un punto importante: ridurre il numero di operatori significherebbe favorire una concorrenza sana, assicurando al contempo una massa critica sufficiente per gestire i Pfu in modo efficace, con standard uniformi su tutto il territorio nazionale. Contrastare il fenomeno del nero e aumentare l’efficienza organizzativa sono passi chiave per rendere la filiera più equa, sostenibile ed efficace”. Inoltre, “serve una razionalizzazione del sistema, per garantire uniformità di operatività e maggiore trasparenza. In questo senso, l’avvio del Renap - il Registro nazionale dei produttori istituito dal Mase - potrà contribuire in questa direzione”. Da considerare, poi, anche “la grande sfida di aprire nuovi mercati per la gomma riciclata e quella di una profonda sensibilizzazione culturale: dobbiamo far comprendere che un Pfu non è un prodotto da smaltire, ma una risorsa strategica da valorizzare. Ecopneus, in collaborazione con università, amministrazioni e partner industriali, è in prima linea per superare queste sfide e rendere la circolarità una realtà diffusa e riconosciuta da tutti”. La gomma riciclata da Pfu può essere, infatti, impiegata in numerosi settori (applicazioni sportive, rigenerazione urbana, asfalti, isolanti acustici, ecc...). Con gli asfalti modificati grazie all'utilizzo del polverino di gomma riciclata “stiamo costruendo un'infrastruttura stradale più resiliente, sicura e silenziosa che, ad oggi, è una realtà presente su oltre 900 km di strade in Italia. L’utilizzo della gomma non solo garantisce una durata di 2-3 volte superiore all’asfalto tradizionale, riducendo significativamente i costi di manutenzione per le Pubbliche Amministrazioni, ma migliora anche la qualità della vita delle persone, diminuendo l'inquinamento acustico. È una soluzione matura e all'avanguardia che combina durabilità, sicurezza e sostenibilità ambientale: un vero investimento per il Paese”.