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(Adnkronos) - Lutto nel mondo della musica. E' morto oggi, martedì 22 luglio, il cantante Ozzy Osbourne, storica voce dei Black Sabbath. Aveva 76 anni. La famiglia ha diffuso una nota, spiegando che il decesso è avvenuto stamattina: "È con una tristezza che le parole non possono esprimere che dobbiamo annunciare che il nostro amato Ozzy Osbourne è mancato questa mattina. Era con la sua famiglia, circondato dall'amore. Chiediamo a tutti di rispettare la nostra privacy in questo momento". A Osbourne era stato diagnosticato il morbo di Parkinson nel 2019. Solo un paio di settimane fa, si era esibito nella città natale di Birmingham per lo show d'addio dei Black Sabbath. Se ne è andato con un inchino il figlio 'maledetto' più famoso di Birmingham. Ozzy Osbourne, 'The Prince Of Darkness', l’icona vivente del rock, il 'padrino del metal', che per oltre mezzo secolo ha urlato in faccia al mondo la sua follia e il suo genio senza batter ciglio. Al secolo John Michael Osbourne, nato il 3 dicembre del 1948 in un sobborgo operaio dell’Inghilterra postbellica, Ozzy cresce in mezzo alle ristrettezze e alla noia. Quarto di sei figli (due fratelli: Paul e Tony; tre sorelle: Jean, Iris e Gillian), le sue condizioni familiari sono disagiate e ha problemi di linguaggio, essendo dislessico e balbuziente. Ma è dal disagio che germoglia il seme di una rivoluzione. Abbandonata la scuola, all'età di quindici anni comincia a praticare vari lavori: operaio edile di cantiere, idraulico, attrezzista, operaio in una fabbrica di auto e macellaio presso un mattatoio, ma non si sente portato per questi mestieri. E così, insieme a Tony Iommi (uno dei compagni di scuola che più detestava), Geezer Butler e Bill Ward fonda i Polka Tulk Blues Band che in futuro, dopo alcuni cambi di nome e di membri, si danno il nome di Black Sabbath, dal titolo americano del film di Mario Bava 'I tre volti della paura'. Con loro scrive pagine leggendarie dell’heavy metal: 'Paranoid', 'War Pigs', 'Iron Man'. Suoni oscuri, riff inquietanti e testi che parlano di guerra, alienazione, incubi e stregoneria. Il 13 febbraio 1970, con l'omonimo album d'esordio, nasce il metal. E Ozzy ne diventa la voce più iconica. Il successo arriva a braccetto con i demoni. Ozzy li abbraccia e non si tira indietro. Diventa l'incarnazione stessa dell’eccesso: alcol, Lsd, cocaina, la sua vita è un trip continuo. Famosa è l’aneddotica, leggendaria la follia. Sniffa formiche sul marciapiede in tour con i Mötley Crüe (insieme a Nikki Sixx, in una delle sfide tossiche più assurde della storia del rock), morde la testa a un pipistrello lanciato sul palco, scambiandolo per un pupazzo (spoiler: non lo era). Scene al limite tra l'horror e il surreale che ne fanno un’icona pop prima ancora che Mtv lo consacri con The Osbournes, la prima rock-reality serie del piccolo schermo. Cacciato dai Sabbath nel 1979 per abuso di sostanze, Ozzy colto da psicosi maniaco-depressiva, si rinchiude in una stanza d'albergo a Los Angeles e rimane lì per poco meno di un anno a bere e drogarsi, disperato per la fine della sua avventura con la band, riducendosi l'ombra di se stesso. Ripresosi, Ozzy, con il supporto della futura moglie Sharon Arden, figlia di Don, manager dei Black Sabbath, decide di formare nuovamente un progetto solista. Con lui, un giovane chitarrista destinato a diventare leggenda, Randy Rhoads. 'Blizzard of Ozz' e 'Diary of a Madman' rilanciano la sua carriera. La voce graffiante, i testi gotici e deliranti, lo stile inconfondibile lo impongono come uno dei più grandi frontman della storia. Anche dopo la tragica morte di Rhoads, scomparso prematuramente a 25 anni in un incidente aereo, Ozzy continua a incidere album fondamentali come 'No More Tears' e 'Ozzmosis', portando con sé una generazione di fan e un altro mitico chitarrista, Zakk Wylde. "Non mi sento davvero di essere il padre del metal o del rock, semmai più un fratello maggiore" dirà in più di un'occasione Ozzy ma quanto a musica e carisma come lui non ce n'è. Nel 2011 circola la notizia di una reunion di Ozzy con i Black Sabbath nella formazione originaria. Dopo le smentite da parte di Tony Iommi e indiscrezioni varie, l'11 novembre 2011 alle 11.11 viene annunciata la notizia della riunione al Whiskey Go Go di Los Angeles, dove si tiene una lunga conferenza stampa sull'evento che annuncia la realizzazione di un nuovo album del gruppo, e le date del tour mondiale previste nel 2012, sebbene in seguito abbiano subito cambiamenti: il 9 gennaio 2012 viene diagnosticato a Tony Iommi un linfoma nello stadio iniziale che compromette il normale svolgimento del tour. Vengono cancellate le date europee della formazione originale dei Black Sabbath, e al loro posto si esibiscono gli 'Ozzy & friends', con Ozzy, Zakk Wylde, Rob 'Blasko' Nicholson, Gus G., Geezer Butler, Adam Wakeman, Tommy Clufetos e Slash. Nel 2013 i Black Sabbath pubblicano '13', il primo album con Ozzy Osbourne alla voce, dai tempi di 'Never Say Die'. Danny Trejo: "Ozzy Osbourne era pura luce" Nella vita privata, il caos è solo leggermente più contenuto. Il matrimonio con Sharon Arden, sua manager e regina della sua rinascita commerciale, è una saga rock. Insieme crescono tre figli - Aimée Rachel (1983), la più schiva e riservata, la celebre Kelly (1984), a sua volta legata sentimentalmente a un'altra leggenda del metal, Sid Wilson degli Slipknot, e Jack (1985) - e si trasformano in famiglia disfunzionale e iconica grazie a Mtv. Ma alle risate subentra il dolore. Le ricadute, le rehab, i tentativi di suicidio, le confessioni pubbliche. Negli ultimi anni il 'Principe delle Tenebre' ha dovuto piegarsi. Il morbo di Parkinson, diagnosticato nel 2020, e altri problemi di salute lo costringono ad annullare tour e a fare i conti con la propria mortalità. Nonostante ciò, pubblica due album eccellenti ('Ordinary Man' e 'Patient Number 9') che suonano come lettere d’amore e di addio. In mezzo, la pandemia, la convalescenza, l’attesa di un ultimo ritorno. Quel ritorno arriva il 5 luglio 2025 con 'Back to the Beginning', evento già passato agli annali del rock. La sua Birmingham accoglie il concerto d’addio dei Black Sabbath riuniti, per l’ultima volta, là dove tutto è cominciato. Un cerchio che si chiude tra le fiamme e le lacrime. Ozzy canta seduto su un trono, regge il microfono a fatica, ma la voce - straziante e inconfondibile - c’è ancora. L’ultima 'Iron Man', l’ultima 'Paranoid' e poi una sanding ovation da parte del mondo del metal e non solo tra i fortunati presenti e chi segue in streaming la maratona metal, con i nomi eccellenti sul palco a rendergli l'ultimo omaggio, tra cui Metallica, Tool e Gojira. Con Ozzy Osbourne se ne va l’incubo più dolce del rock’n’roll. Un performer 'larger than life' come dicono gli americani, che ha vissuto mille vite, sfidato la morte infinite volte, regalando sempre la verità più nuda e cruda: "Finché ci saranno ragazzi che avranno bisogno di sfogare la loro rabbia, l'heavy metal sopravviverà". (di Federica Mochi)
(Adnkronos) - "L’associazione Professionitaliane, che rappresenta 23 ordini e collegi professionali, rinnova l’urgenza della definizione di una riforma delle professioni. A oltre un decennio dalla riforma del 2012, il sistema normativo che regola gli ordini professionali risulta frammentato, disomogeneo e in molti casi obsoleto. Molti ordinamenti professionali risalgono a più di trent’anni fa, con norme superate dai cambiamenti legislativi e giurisprudenziali intervenuti nel frattempo". E' quanto si legge in una nota Professionitaliane. "Professionitaliane - spiega - sollecita un intervento normativo che assicuri l’armonizzazione dei principi generali su organizzazione, accesso, formazione continua e sistemi elettorali degli ordini; il rispetto delle competenze professionali, evitando sovrapposizioni e conflitti tra Albi diversi; l’introduzione di regole uniformi su voto a distanza, quote di genere e rappresentanza territoriale; una cornice normativa moderna per le aggregazioni professionali e le nuove forme di esercizio e il rafforzamento del principio di sussidiarietà". "Una riforma strutturata e condivisa - continua - capace di rilanciare il ruolo strategico delle professioni nel tessuto economico e sociale del Paese, non può più attendere. Professionitaliane conferma la piena disponibilità a collaborare con il governo per garantire un’evoluzione ordinistica che sia al passo con le sfide contemporanee".
(Adnkronos) - Servizio di raccolta a domicilio anche per le capsule esauste di caffè in alluminio: la Giunta di Palazzo Marino ha approvato le linee di indirizzo per un accordo di programma tra il Comune, Amsa, Nespresso Italiana e il Consorzio Nazionale Imballaggi Alluminio (Cial) per l’avvio del primo progetto sperimentale del servizio, grazie a una collaborazione tra pubblico e privato che integra di fatto il servizio di raccolta differenziata dei rifiuti urbani. La raccolta sarà operativa dal mese di settembre 2025 e sarà effettuata a domicilio, in tutto il comune di Milano. Il servizio potrà essere attivato contestualmente a un nuovo ordine di capsule sul sito Nespresso.it al momento del check-out, selezionando l’opzione 'Riconsegna e ricicla le tue capsule Nespresso usate' nonché da app e servizio clienti, e non comporterà costi aggiuntivi. Sarà possibile consegnare al corriere massimo due sacchetti contenenti esclusivamente capsule esauste in alluminio, utilizzando la recycling bag Nespresso o in normali sacchetti. Obiettivo dell'iniziativa - a cui potranno aderire anche altre aziende che producono e commercializzano capsule per caffè o altri infusi siglando lo stesso accordo - è in un’ottica di economia circolare di migliorare ulteriormente i processi di recupero dell'alluminio, che essendo un materiale riciclabile all'infinito contribuisce in modo significativo alla riduzione dei rifiuti destinati allo smaltimento. Il servizio inoltre ottimizza i trasporti e riduce l'impatto ambientale della logistica grazie all’uso di veicoli elettrici in partnership con Wora Delivery, che consente il conferimento a un punto di stoccaggio intermedio per poi essere lavorate da un impianto che suddivide alluminio e caffè. Il progetto aggiunge una ulteriore possibilità di riciclo che si affianca all’opzione già attiva da 14 anni, di riportare le capsule usate in alluminio nei punti vendita Nespresso e riciclerie convenzionate su tutto il territorio nazionale. Le capsule ritirate rientreranno nel sistema dedicato di raccolta e riciclo di capsule in alluminio 'Da Chicco a Chicco', sviluppato già dal 2011 grazie a un protocollo di intesa tra Nespresso, Cial, Utilitalia e Cic (Consorzio italiano Compostatori), e che consente di dare una seconda vita ai due materiali che compongono la capsula: l’alluminio, viene fuso e riciclato al 100%, e il caffè residuo, può essere trasformato in compost e utilizzato in una risaia da cui viene riacquistato il riso per donarlo a Banco Alimentare e Fondazione Progetto Arca. "Siamo felici di questo accordo con Nespresso e Cial, oltre che con Amsa, per la raccolta delle capsule di caffè: è un gesto concreto e responsabile che rappresenta un passo in più nella filiera del riciclo dell'alluminio e dell'economia circolare che contribuirà ad aumentare la raccolta differenziata della nostra città - ha detto l'assessora all'Ambiente e Verde Elena Grandi - Ogni piccola azione quotidiana, come il corretto smaltimento di queste capsule, può avere un impatto significativo sull’ambiente”. “Questo progetto - spiega Monica Pellegrini, direttrice Operativa di Nespresso Italiana - segna un nuovo importante tassello che si aggiunge al nostro impegno costante per il riciclo e il recupero delle capsule di caffè in alluminio, iniziato in Italia oltre 14 anni fa, con il progetto 'Da Chicco a Chicco' entro cui questo nuovo accordo si inserisce, con l’obiettivo di portare a riciclo anche le capsule che saranno raccolte dal servizio e domicilio. Rappresenta inoltre un unicum sul territorio italiano che speriamo possa rappresentare un esempio virtuoso e circolare di impatto concreto ambientale e sociale”. “In questa fase di sperimentazione - aggiunge Matteo Di Poce, specialista in Sostenibilità di Nespresso Italiana - stimiamo di raccogliere e riciclare nel solo Comune di Milano, con il servizio a domicilio, oltre 80 tonnellate di capsule nel corso di un anno, recuperando oltre 50 tonnellate di caffè esausto e più di 5 di alluminio da rimettere in circolo”. “L’impegno del nostro Consorzio per far sì che l’alluminio non finisca mai in discarica, ci spinge a sperimentare e supportare nuove sfide e nuovi sistemi di captazione di questo prezioso metallo, riciclabile al 100% e all’infinito. Il packaging in alluminio, in Italia, grazie alla raccolta differenziata di milioni di cittadini, viene riciclato con ottimi risultati, circa il 70% di quanto immesso sul mercato, ponendo il nostro Paese ai primi posti in Europa”, ha dichiarato Stefano Stellini, direttore generale Cial.