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(Adnkronos) - Il regista Francis Ford Coppola è stato dimesso dal Policlinico Tor Vergata di Roma, dove era stato ricoverato per un intervento programmato per l'ablazione della fibrillazione atriale. L'86enne regista, sceneggiatore e produttore cinematografico italoamericano era sotto osservazione a causa di una leggera aritmia cardiaca. Quindi la decisione di operarsi a Tor Vergata dove lavora un suo "amico" - come ha scritto lo stesso regista in un post - il chirurgo Andrea Natale, pioniere dell'elettrofisiologia, per 30 anni in Usa e tornato da pochissimo in Italia. Coppola era stato in Italia negli ultimi giorni di luglio per presentare una proiezione del suo film 'Megalopolis' al Magna Graecia Film Festival di Soverato, in provincia di Catanzaro. Poi è tornato negli Usa per un'altra serie di presentazioni di 'Megalopolis', prima a San Francisco il primo agosto e poi a Portland il 3 agosto. Secondo Federico Nardi, direttore della Sc di Cardiologia dell'ospedale Santo Spirito di Casale Monferrato (Alessandria) e presidente designato Anmco (Associazione nazionale medici cardiologi ospedalieri), per un intervento di ablazione della fibrillazione atriale, "salvo complicazioni, entro 7-10 giorni potrà tornare alla sua vita di sempre. Il regista statunitense ha 86 anni e soffre di fibrillazione atriale, ma i tempi di recupero - ricorda lo specialista all'Adnkronos Salute - dovrebbero essere rapidi perché comunque è stato sottoposto a un intervento di routine". Coppola è stato operato da Andrea Natale, dal 2024 primario cardiologo al Policlinico Tor Vergata. "Si era affidato a me già 30 anni fa, quando lavoravo a San Francisco, per trattare con l'ablazione (vengono bruciate piccole porzioni di cuore responsabili dell'alterazione di battito) la fibrillazione atriale di cui soffriva. Ne è nato un rapporto di amicizia schietto, basato sulla reciproca stima. Da allora abbiamo continuato a sentirci di tanto in tanto, anche se stava bene. Non mancavamo mai di farci gli auguri per le festività. Una persona squisita", ha raccontato il medico al 'Corriere della sera'.
(Adnkronos) - "Gli ingegneri sono sempre a favore delle grandi opere e questa, che darà vita al ponte sospeso più lungo del mondo, è un capolavoro dal punto di vista tecnico, strutturale e architettonico. Finalmente sembrerebbe, e voglio usare il condizionale finché non sarà posta la prima pietra, che siamo arrivati alla parte esecutiva". Così il presidente del Consiglio nazionale degli ingegneri (Cni), Angelo Domenico Perrini, commenta con Adnkronos/Labitalia il via libera del Cipess al Ponte sullo Stretto di Messina. "E' un fatto molto importante, che sarà da sprone anche ad altri investimenti e interventi per il territorio, che porteranno a migliorare la condizione infrastrutturale di Sicilia e Calabria. Una grande opera è uno stimolo allo sviluppo territoriale e anche a quello turistico. Faccio sempre il paragone con la città spagnola di Bilbao, che, dopo la lungimirante realizzazione del Museo Guggenheim, è passata dall'essere semi-abbandonata al diventare meta più visitata del paese". Per quanto riguarda i tempi assicurati per la realizzazione del Ponte sullo Stretto, secondo il presidente del Cni, "sono realistici". "In Italia sappiamo, dalla nostra esperienza, che si considerano sempre tempi doppi o tripli di quelli che in realtà servono per realizzare un'opera. In questo caso, eventuali ritardi potrebbero insorgere non già dalla realizzazione quanto dal trasporto dei materiali", avverte. "Sicuramente, poi, in corso d'opera - ammette - potranno venire fuori delle criticità, anche perché parliamo di un'opera altamente innovativa, ma tutte le valutazioni che si dovevano fare sono state fatte e ad altissimo livello. Ad esempio, sul problema del vento, sono state eseguite sperimentazioni di laboratorio con approccio scientifico rigoroso, simulando una forza anche doppia. Quindi, ci sono tutte le condizioni per realizzare il Ponte". Quanto all'impatto ambientale, dice Perrini, "sicuramente lo avrà, come tutte le opere, ma come del resto lo ha già l'attraversamento in mare dello Stretto; sarà più rilevante per il fronte siciliano, ma anche questo è stato abbondantemente considerato". Anche come Cni, annuncia, "dopo aver istituito un gruppo di lavoro dedicato al Ponte, ora ne organizzeremo un altro proprio in particolare sugli aspetti ambientali e urbanistici, in modo da dare un contributo come Consiglio nazionale degli ingegneri". "Un'opera ingegneristica straordinaria - ribadisce Perrini - di cui parliamo da 25 anni e i cui studi, nel frattempo, sono stati da riferimento per la costruzione del Ponte dei Dardanelli. A Messina, in più, ci sarà la parte ferroviaria: il trasporto su ferro è una novità per i ponti a campata unica, almeno in queste dimensioni". Il presidente del Cni, dunque, non ha dubbi: "Il Ponte sullo Stretto, che vedrà gli ingegneri italiani in prima fila, sarà un successo per l'ingegneria di tutto il mondo".
(Adnkronos) - Luglio 2025 è stato il terzo luglio più caldo a livello globale, con una temperatura media di 16,68 °C, 0,45 °C in più rispetto alla media di luglio del periodo 1991-2020. Inoltre, è stato più freddo di 0,27 °C rispetto al record di luglio 2023 e di 0,23 °C nel confronto con luglio 2024, il secondo più caldo. Lo rende noto il Copernicus Climate Change Service (C3S), implementato dal Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine per conto della Commissione europea con finanziamenti dell'Ue. Guardando, poi, alla media stimata del periodo 1850-1900, luglio 2025 è stato di 1,25 °C più caldo, diventando quindi il quarto mese degli ultimi 25 con una temperatura globale inferiore a 1,5 °C rispetto al livello preindustriale. Il periodo di 12 mesi da agosto 2024 a luglio 2025 è stato di 0,65 °C superiore alla media del periodo 1991-2020 e di 1,53 °C superiore al livello preindustriale. Secondo Carlo Buontempo, direttore del C3S, "due anni dopo il luglio più caldo mai registrato, la recente serie di record di temperatura globale è terminata, almeno per ora. Ma questo non significa che il cambiamento climatico si sia arrestato. Abbiamo continuato ad assistere agli effetti del riscaldamento globale in eventi quali il caldo estremo e le inondazioni catastrofiche di luglio. Se non stabilizziamo rapidamente le concentrazioni di gas serra nell'atmosfera, dovremo aspettarci non solo nuovi record di temperatura, ma anche un aggravamento di questi impatti, e dobbiamo prepararci a questo". La temperatura media sul territorio europeo a luglio 2025 è stata di 21,12 °C, 1,30 °C in più rispetto alla media di luglio del periodo 1991-2020, rendendo il mese scorso il quarto luglio più caldo mai registrato nel Continente.