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(Adnkronos) - Il Giubileo dei Giovani è stato un successo anche dal punto di vista della macchina della sicurezza. "Il bilancio è estremamente positivo, quello che è stato importantissimo in questo lavoro di squadra sulla sicurezza da parte di tutte le forze di polizia, la Questura, l’Arma dei Carabinieri, la Guardia di finanza, la polizia locale, i vigili del fuoco, ma anche la sanità, sia civile che militare, è stata la capacità di adattare il sistema alle varie esigenze”, afferma il prefetto di Roma Lamberto Giannini, intervistato dall’Adnkronos. “Lo schema di ordine pubblico, il tipo di misure di questa manifestazione e anche il tipo di problematiche, erano totalmente diverse da quelle per esempio delle esequie del Santo Padre o della cerimonia di intronizzazione – sottolinea Giannini - Da una parte c’era la particolare attenzione a tutte le personalità che partecipavano, qui invece avevamo una quantità molto superiore di partecipanti, di giovane età, la necessità di trovare una sistemazione e di garantire una sicurezza sanitaria, per il caldo, per i percorsi. E allora, vedere che la ‘macchina’ riesce ad adeguarsi come un guanto alle varie esigenze mi dà molta soddisfazione”. Un lavoro di squadra, per garantire la sicurezza del Giubileo dei Giovani, che ha contribuito a dare ancora una volta “un’ottima immagine di Roma”, evidenzia il prefetto. “Quello che ha fatto l’Ama è qualcosa di eccezionale, cosi come Acea che ha dato acqua a tutti con strutture innovative, ma anche la Protezione civile, sia nazionale, che regionale e comunale: c’è stata una sinergia davvero importante, coesi verso un obiettivo che penso abbiamo raggiunto, le forze dell’ordine hanno avuto tanti ringraziamenti e soprattutto – sottolinea Giannini - c’è stata tanta serenità”. Fra le persone che occorre ringraziare, il prefetto cita anche i romani, che “sono consapevoli di vivere in una delle città più belle, se non la più bella del mondo e quindi sono abituati a questi eventi. Anche i romani sono rimasti piacevolmente colpiti dalla freschezza di questi giovani e, a mio avviso, sono stati anche colpiti dal fatto che questi eventi non abbiano inciso in maniera negativa sulla vita di tutti i giorni”. Fondamentale, per garantire la sicurezza, è stato anche il lavoro di prevenzione. “Abbiamo lavorato moltissimo – spiega il prefetto Giannini - sono stati intensificati i controlli nelle metro, in tutte le strutture ricettive. La capillarità dei controlli anche per chi arrivava è stata necessaria perché purtroppo quando ci sono grandi masse di persone non è solo un fatto terroristico che può causare una tragedia enorme, ma anche azioni sconsiderate di incoscienti o delinquenti che magari utilizzano lo spray al peperoncino. Per questo abbiamo fatto continui briefing con il questore, con i comandanti dell’Arma, della Guardia di Finanza, anche per tutelare questi ragazzi durante la notte”. E che l’apparato della sicurezza abbia funzionato lo si evince anche dai numeri degli arresti per reati predatori, rimasti sostanzialmente stabili. “In questi giorni abbiamo avuto decine di arresti, soprattutto per borseggio, ma non si è notato un particolare aumento del fenomeno”. Superata la prova del Giubileo dei Giovani, il prefetto Giannini già guarda ai prossimi appuntamenti che richiederanno l’impegno della ‘macchina’ della sicurezza. “Il 7 settembre avremo alcune beatificazioni importanti, di ragazzi che sono molto seguiti e questo sarà il prossimo grande impegno, senza considerare che fra pochi giorni ricominceremo con quelle che sono le incombenze di sempre per Roma, e che non sono proprio leggere, a partire dalla ripresa del campionato”. Un ruolo sempre più decisivo nella gestione della sicurezza, come è stato anche per il Giubileo dei giovani, è dato da telecamere e ‘occhi elettronici’, che potranno diventare decisivi se accompagnati all’’utilizzo dell’intelligenza artificiale. “Si deve ragionare per coniugare l’utilità da un punto di vista investigativo con i diritti per la privacy – conclude Giannini -. Ci stiamo lavorando e sono fiducioso che troveremo un ottimo punto di equilibrio”. (di Daniele Dell'Aglio)
(Adnkronos) - In occasione del Friends Day, Deliveroo evidenzia un trend in crescita nella domanda di prodotti per animali domestici. Cani, gatti e altri piccoli animali da compagnia sono sempre più presenti nella quotidianità delle famiglie italiane, anche nelle abitudini d’acquisto. A partire da aprile 2025, la collaborazione tra Deliveroo e Arcaplanet ha reso possibile ordinare cibo e articoli per animali direttamente tramite la piattaforma, con un servizio attivo in 373 città italiane e in molte località turistiche, grazie alla disponibilità di 385 punti vendita. Nei primi quattro mesi di attività congiunta, è stato registrato un incremento significativo degli ordini di pet food e prodotti correlati. La crescita è particolarmente evidente nelle aree urbane, ma si osservano picchi anche in centri più piccoli e zone periferiche, dove la comodità della consegna rappresenta un valore aggiunto. I prodotti maggiormente richiesti sono cibo umido per gatti e cani, seguiti da gabbie e lettiere. "La relazione con gli animali domestici si riflette anche nelle scelte quotidiane di consumo. La collaborazione con Arcaplanet ci permette di offrire un servizio pensato per rispondere in modo pratico e tempestivo alle esigenze dei nostri clienti. Nel secondo trimestre del 2025, abbiamo registrato un incremento degli ordini di prodotti per animali superiore al 1300% rispetto allo stesso periodo del 2024", afferma Francesco Sireci, Head of New Verticals di Deliveroo Italy. Il Friends Day rappresenta l’occasione per evidenziare un cambiamento nelle abitudini di spesa: più personalizzata, consapevole e attenta anche alle esigenze degli animali domestici, soprattutto durante il periodo estivo.
(Adnkronos) - E' stato presentato a Darfo Boario Terme “Sharing for Caring” , un progetto innovativo di Aida – Artificial Intelligence Driving Autonomous del Politecnico di Milano. L'iniziativa sfrutta la tecnologia di guida autonoma sviluppata dal gruppo di ricerca per offrire un servizio di navetta a bassa velocità dedicato alle persone con fragilità, promuovendo l’autonomia, l’inclusione e la qualità della vita di persone che spesso incontrano ostacoli negli spostamenti quotidiani e garantendo spostamenti efficaci in contesti urbani dove la rete di trasporto pubblico è limitata. “Sharing for Caring” utilizza la guida autonoma per collegare le abitazioni delle persone anziane o con mobilità ridotta a punti di interesse come farmacie, ambulatori e supermercati. Grazie alla tecnologia, questi servizi diventano sostenibili anche in territori a bassa densità abitativa, come le città nelle aree montane. Durante l’evento, una Fiat 500 elettrica 3+1 ha percorso in completa autonomia le strade di Darfo Boario Terme, dimostrando la concreta applicabilità tecnologica del servizio. A metà tragitto, il veicolo si è fermato per accogliere a bordo un passeggero anziano e accompagnarlo alla farmacia più vicina, simulando uno scenario d’uso reale. Durante il test era presente, per motivi di sicurezza, rispettando le direttive del Decreto Ministeriale 70 del 2018 “Smart Road”, un safety-driver riconosciuto dietro al volante. Scelta per la sua configurazione che agevola l’accesso delle persone con mobilità ridotta, la vettura è equipaggiata con la tecnologia di guida autonoma sviluppata dal gruppo Aida del Politecnico di Milano. Una dimostrazione tangibile di come l’innovazione possa trasformarsi in uno strumento di inclusione sociale, soprattutto nei territori meno serviti. “In un contesto demografico in cui l’età media della popolazione è in costante avanzamento, è fondamentale garantire autonomia e indipendenza anche a chi vive in territori meno serviti - dichiara Sergio Savaresi del Politecnico di Milano, responsabile scientifico del progetto -. Robo-Caring vuole essere una risposta concreta: un servizio sostenibile e replicabile, capace di trasformare la guida autonoma in uno strumento di inclusione sociale”. Il progetto è sviluppato all’interno del Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile (Most), con anche il sostegno di Fondazione Ico Falck e Fondazione Politecnico di Milano, e la collaborazione di Cisco Italia come partner tecnologico. “Con una popolazione over 65 significativa e una geografia tipica dei comuni montani, Darfo Boario Terme è il luogo ideale per sperimentare nuove soluzioni a basso impatto ma ad alto valore sociale - commenta il sindaco Dario Colossi -. Un servizio come questo può davvero fare la differenza nella vita quotidiana di molti cittadini”. Raffaele Cattaneo, sottosegretario con delega alle Relazioni internazionali ed europee di Regione Lombardia, sottolinea come l'iniziativa Sharing for Caring rappresenti "un traguardo importante per Regione Lombardia, poiché incarna un ambito di innovazione – la guida autonoma – destinato a giocare un ruolo chiave nel futuro". E poi aggiunge: "Il nostro impegno nel settore della guida autonoma ha subito un impulso significativo al rientro dalla missione istituzionale a Indianapolis, dove abbiamo constatato quanto fosse avanzata l’esperienza del Politecnico di Milano in questo ambito. Da allora, abbiamo rafforzato la collaborazione con l’ateneo per sostenere sperimentazioni come questa. Il fatto che la Lombardia, grazie alle competenze del Politecnico di Milano, sia oggi tra i leader globali nello sviluppo della guida autonoma dimostra come la nostra regione possa continuare a distinguersi a livello mondiale per innovazione e ricerca tecnologica. Ma per mantenere questo primato, è fondamentale continuare a investire in ricerca e innovazione su tecnologie come questa". Simona Tironi, assessore all’Istruzione, Formazione, Lavoro di Regione Lombardia, aggiunge: “Progetti come Sharing for Caring rappresentano perfettamente la visione di Regione Lombardia: uno sviluppo territoriale intelligente, umano e tecnologico, che non lascia indietro nessuno. Come assessore all’Istruzione, Formazione e Lavoro, credo sia strategico investire in competenze e occupazione di qualità per rendere sostenibili queste innovazioni, che offrono servizi concreti, inclusivi e replicabili, con un basso impatto ambientale”. Il veicolo, decorato ispirandosi all’arte giapponese del Kintsugi, rappresenta anche visivamente il messaggio del progetto. Come spiega Federico Falck, presidente della Fondazione Ico Falck: “Il 'Kintsugi' insegna che le crepe non sono solo rotture, ma parti della storia che, se valorizzate, possono diventare bellezza. Così anche le fragilità possono trasformarsi in risorsa, se accompagnate con intelligenza e sensibilità, all’interno di un progetto nel quale il team di giovani ricercatori entusiasti e preparati lavora per la mobilità futura, attento ai cittadini più fragili”. Il valore strategico del progetto viene sottolineato anche da Gianmarco Montanari, direttore generale del Centro nazionale per la mobilità sostenibile: “L’accessibilità è una delle sfide centrali della mobilità sostenibile. Con ‘Sharing for Caring’ dimostriamo che l’innovazione tecnologica può e deve diventare strumento di equità sociale, capace di rispondere ai bisogni reali delle persone.” Un ruolo fondamentale è stato svolto anche dal partner tecnologico Cisco Italia, che ha contribuito all’integrazione delle soluzioni di connettività per la supervisione da remoto. “Siamo molto felici di contribuire a un progetto che mette la tecnologia al servizio delle persone - spiega l'amministratore delegato Gianmatteo Manghi -. Questa iniziativa rappresenta un’altra tappa importante nel cammino verso la guida autonoma, grazie alla quale in futuro sarà possibile migliorare la sicurezza degli automobilisti e dei pedoni in misura elevatissima. Per riuscire però a fare questo serve una tecnologia di rete ad alte prestazioni che sia in grado di garantire comunicazioni sicure e affidabili, interagendo in maniera ottimale con il software sviluppato dal team Aida”. Sharing for Caring è il primo prototipo italiano di mobilità autonoma con finalità sociali. Un modello scalabile, sostenibile e replicabile, pensato per estendersi in quei territori dove i servizi on demand tradizionali non sono economicamente sostenibili.