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(Adnkronos) - "Tra i manager prevale un senso diffuso di incertezza, alimentato dalla campagna di Trump e dalla complessità dei negoziati in corso, che si preannunciano lunghi e incerti. Anche nel caso si raggiungessero accordi temporanei, lo scenario rimarrebbe instabile e imprevedibile. Ritengo che proprio questa incertezza rappresenti il fattore più dannoso, con potenziali ricadute significative sull’economia. Un altro elemento che emerge chiaramente dal sondaggio è la richiesta, da parte dei manager, di una risposta forte e compatta da parte dell’Europa. In questo contesto, il governo italiano dovrebbe adottare una posizione più decisa a livello europeo, tenendo conto delle istanze espresse dalle imprese. Un atteggiamento ambiguo, volto a mantenere una posizione di equidistanza, rischia infatti di indebolire l’azione europea nel suo complesso". Così l'economista Tito Boeri commenta, con Adnkronos/Labitalia, l'indagine condotta da AstraRicerche per conto di Manageritalia (la Federazione nazionale dirigenti, quadri ed executive professional del commercio, trasporti, turismo, servizi, terziario avanzato), che ha intervistato oltre 1.000 manager italiani sul tema dei dazi. "Credo che una Europa unita e determinata possa spingere Trump a rivedere le proprie posizioni, specialmente se si ricorre a contromisure efficaci come i contro dazi. In caso contrario, l’Italia potrebbe subire un calo nelle esportazioni, mentre una reazione europea compatta potrebbe portare a un aumento dei costi anche per i consumatori americani, rendendo meno sostenibile l’imposizione di dazi da parte degli Stati Uniti", avverte. "In questo scenario, non si può escludere il rischio concreto di un’escalation verso vere e proprie guerre commerciali, poiché è plausibile che altri Paesi rispondano a loro volta aumentando tariffe e dazi. È dunque essenziale reagire con prontezza e determinazione, evitando di rimanere inerti di fronte a una simile offensiva", conclude.
(Adnkronos) - Per Nhrg, società attiva nei servizi per il lavoro, i primi sei mesi dell’anno hanno registrato una crescita significativa del lavoro. Il dinamismo settoriale ha coinvolto in particolare: logistica +40%, multiservizi +30%, Ict +20%, back office +20%, turismo +10%, industria metalmeccanica +10%. Tra i profili professionali maggiormente ricercati si segnalano: logistica responsabili di magazzino, magazzinieri; ristorazione collettiva addetti mensa; Ict sviluppatori, programmatori, sistemisti; office responsabili hr, payroll specialist, responsabili contabilità e fatturazione, controller; turismo personale alberghiero, addetti alla ristorazione, addetti museali; industria metalmeccanica operai generici e specializzati, addetti controllo qualità, operatori cnc, saldatori, fresatori, addetti presse piegatrici “In sintesi - dichiara Gianni Scaperrotta, ceo di Nhrg - il primo semestre 2025 ha mostrato un mercato del lavoro dinamico, in evoluzione e sempre più orientato alla qualità delle assunzioni. Le imprese sembrano aver compreso l’importanza di offrire stabilità per attrarre i migliori talenti, mentre i lavoratori appaiono sempre più attivi nella ricerca di opportunità coerenti con i propri valori e obiettivi di vita. Un trend che potrebbe segnare una svolta culturale nel rapporto tra impresa e lavoro in Italia”.
(Adnkronos) - “Noi, come Comuni, siamo stati i primi a mettere a terra le potenzialità del Pnrr. Abbiamo realizzato nuove infrastrutture, molte di queste opere sono in corso ma siamo stati tra i primi ad aver rispettato le tempistiche e gli obiettivi del Pnrr”. Lo ha detto Vito Parisi, vicepresidente Anci (Associazione nazionale Comuni italiani) con delega al trasporto pubblico locale a alla mobilità sostenibile, partecipando alla presentazione della terza edizione di ‘Eco Festival della mobilità sostenibile e delle città intelligenti’, che Anci patrocina, in programma il 16 e 17 settembre 2025 nel Centro Congressi di Piazza di Spagna a Roma. “Ora bisogna parlare di governance, perché c’è l’infrastruttura, ma ci serve un processo di pianificazione seria, che vada oltre i Pums, i Piani urbani di mobilità sostenibile di cui si sono dotati diversi Comuni. Servono delle agenzie di trasporto - aggiunge - con dei manager che gestiscono il trasporto pubblico, e questo deve avvenire in sede locale e pubblica, come quella dei Comuni. Mi auguro che questo fondo venga rimpinguato, perché le risorse non sono soddisfacenti, e che ci sia un ripensamento”. Le agenzie di trasporto dei medi e piccoli Comuni, rispetto a quelli metropolitani, sembrano aver già individuato modelli virtuosi che, spiega Parisi, potrebbero essere applicati anche alle grandi città: “Mi auguro che quanto prima ci sia una condivisione dei dati al riguardo. Purtroppo, oggi la domanda di trasporto pubblico è basata su un dato storico e non si tiene conto delle evoluzioni che ci sono state, di quello che accade all’interno delle stazioni ferroviarie o con lo sharing dell’automobile piuttosto che delle biciclette. È un sistema che si sta evolvendo, però è importante che la sua governance ritorni in una sede pubblica. L’auspicio è che tutto ciò diventi molto concreto, perché date le tendenze ormai prossime, come la guida autonoma e l’intelligenza artificiale, noi non possiamo subire un processo che rischia di essere nelle mani del privato”.