ENTRA NEL NETWORK |
ENTRA NEL NETWORK |
(Adnkronos) - Ultimo giorno per pagare l'Imu. Scadono infatti oggi, 16 dicembre 2025, i termini per il saldo dell'imposta, dovuta dai possessori delle seconde case e dei proprietari di abitazioni accatastate nelle cosiddette categorie 'di lusso': A/1, A/8 e A/9. Da più di dieci anni invece sono esenti dal pagamento dell’Imu i possessori delle abitazioni principali accatastate nelle categorie A/2, A/3, A/4, A/5, A/6, A/7 e delle relative pertinenze. Va ricordato che per abitazione principale si intende l’immobile “nel quale il possessore dimora abitualmente e risiede anagraficamente”. Se uno dei due criteri non viene rispettato, l’immobile è automaticamente considerato come seconda casa, e scatta quindi l'obbligo di pagamento. Peraltro, nel 2022 la Corte Costituzionale ha risolto uno dei nodi più controversi sulla definizione di 'seconda casa' giudicando illegittima la norma che estendeva concetto di abitazione principale non solo al possessore ma anche al suo nucleo familiare. In pratica se marito e moglie (o coppie unite civilmente) fossero stati titolari nello stesso comune di due 'abitazioni principali', definendo ognuna come propria dimora e residenza abituale, prima della sentenza una delle due abitazioni sarebbe stata definita 'seconda casa', imponendo quindi il pagamento dell'imposta. Con la sentenza del 2022 è stata invece estesa la doppia esenzione a tutte le coppie che risiedano e dimorino in due abitazioni principali distinte. Va ricordato poi come le 'pertinenze dell’abitazione principale' escluse dal pagamento sono solo quelle classificate nelle categorie catastali C/2, C/6 e C/7. L'esenzione peraltro vale solo per un’unità pertinenziale per ciascuna delle medesime categorie. Ad esempio, nel caso di due pertinenze accatastate in C/2 (ad esempio per un immobile dotato di cantina e solaio) l’esenzione dall’Imu vale soltanto per una. Esenti, infine, anche altre tipologie di immobili come quelli appartenenti alle cooperative edilizie a proprietà indivisa, adibite ad abitazione principale e relative pertinenze dei soci assegnatari; gli alloggi sociali; la casa coniugale assegnata al coniuge a seguito di separazione legale, annullamento, scioglimento o cessazione degli effetti civili del matrimonio; una sola unità immobiliare posseduta dai cittadini italiani non residenti nel territorio dello Stato e iscritti all'Anagrafe degli italiani residenti all'estero (AIRE), già pensionati nei rispettivi Paesi di residenza, a titolo di proprietà o di usufrutto in Italia, a condizione che non risulti locata o data in comodato d'uso.
(Adnkronos) - “Credo fosse arrivato il momento di dare un'identità unica a due aziende come Agsm e Aim storicamente radicate sui rispettivi territori che banalmente venivano chiamate ancora con il vecchio nome. Ora si chiameranno con un nome solo, ma quello che a noi interessa maggiormente, in qualità di soci pubblici, è navigare come una squadra sola a prescindere poi dalle varie alternanze che sappiamo possano esserci sulle amministrazioni delle nostre città”. Sono le parole di Damiano Tommasi, sindaco di Verona, intervenendo alla presentazione di Magis, il nuovo brand che prenderà il posto di Agsm Aim e che nasce dalla ricombinazione delle lettere del vecchio nome. Magis in latino significa “di più”, ma anche “oltre”, “verso il meglio”, e parla di progresso, ambizione e trasformazione. “La scelta di unire le due aziende è di qualche anno fa e la scelta del nome deriva dal fatto di voler essere una realtà unica. Questo per le sfide che l'azienda deve affrontare non sul territorio ma su un ampio campo che è quello nazionale e internazionale. C'è il bisogno di sentirsi una squadra sola, credo che chi aveva pensato di fondere le due società avesse questo in mente”, conclude Tommasi.
(Adnkronos) - “Come accade per tutti i materiali, anche la plastica sta affrontando una necessaria metamorfosi. Non c’è infatti alcun materiale che oggi possa ignorare la necessità di ridurre il suo impatto” sull’ecosistema. Per raggiungere questo obiettivo disponiamo di “due strategie fondamentali: la prima è la circolarità, la seconda è la capacità di avere un progetto per il fine vita della materia. In questo contesto, il design ha un ruolo molto importante perché può accompagnare i prodotti anche nella relazione con l'utilizzatore” e promuovere “questa operazione”. Con queste parole Frida Doveil, curatrice della mostra Oltreplastica, è intervenuta in occasione dell’evento inaugurale dell’esposizione, realizzata da ADI Design Museum con il supporto di Eni, main partner del museo, e con la presenza in mostra di Versalis con Novamont e Finproject. L’esposizione nasce per rendere evidenti tutte le possibilità che il design ha oggi a disposizione per compiere scelte responsabili quando utilizza la plastica. “La mostra si occupa verticalmente del tema della plastica. Questo materiale è infatti stato un alleato potentissimo dell'innovazione nel secolo scorso, da alcuni chiamato proprio ‘il secolo della plastica’ - aggiunge la curatrice, spiegando come l’arrivo del composto di sintesi “ha spinto verso il miglioramento delle performance anche di altri materiali. Oggi però, accanto alla performance funzionale, dobbiamo guardare anche alla performance ambientale. La plastica sta facendo questa operazione, ma forse è meno visibile rispetto ad altri materiali, anche perchè si tende a pensare che la plastica vada sostituita. Invece, a dover essere sostituita è l’idea che abbiamo di questo materiale. La mostra, con il neologismo ‘Oltreplastica’, vuole suggerire l'idea di questo cambio culturale: dobbiamo vedere la plastica per quello che è già diventata e per l'opportunità che ci dà di fare plastica in una maniera sostenibile e consapevole”. L’esposizione ha un ruolo importante anche nel promuovere una riflessione sul tema della sostituzione dei materiali: “Ogni nuovo materiale entra in campo imitandone un altro - conclude - presentandosi come una proposta migliore o in sostituzione di un materiale precedente. Qui, ad Oltreplastica, vogliamo invece guardare ai materiali in un'ottica diversa, ossia concentrandoci su ciò che ci può aiutare a usare quello che è plastico in una maniera alternativa. Collaborano dunque, in questo universo, anche forme della materia che non hanno a che fare con i polimeri - magari originate dal legno o dai batteri o, ancora, dai funghi - le cui prestazioni però sono simili a quelle dei polimeri. Questo è molto interessante”.