ENTRA NEL NETWORK |
ENTRA NEL NETWORK |
(Adnkronos) - Sette gol, una giostra di emozioni, i gol dei due fratelli Thuram e un classe 2006, Adzic, che decide il derby d'Italia in pieno recupero. Juve-Inter non delude e regala spettacolo, con un 4-3 che premia i bianconeri solo allo scadere, al termine di una partita contraddistinta da prodezze. Apre i giochi Kelly, poi pareggia Calhanoglu e risponde Yildiz per il 2-1 a fine primo tempo. Nella ripresa Calhanoglu fa 2-2 e poi Marcus Thuram porta avanti i nerazzurri, prima della reazione finale dei padroni di casa con Khephren Thuram e Adzic. Ne viene fuori una sfida da annali, che regala agli uomini di Tudor il primato in classifica a punteggio pieno. La Juve parte meglio e sblocca la partita poco prima del quarto d’ora con il giocatore forse meno atteso. Kelly si trasforma in attaccante di razza, si fionda sul cross al bacio di Bremer e piazza il sinistro alle spalle di un incolpevole Sommer. Derby d’Italia sbloccato e Juve avanti con il primo gol in A dell’inglese. L’Inter soffre per un po’, ma si riorganizza e con il passare dei minuti riordina le idee. Alla mezz’ora, è Calhanoglu a rimettere tutto in parità. Il turco sfrutta la discesa dalla sinistra di Carlos Augusto e beffa con il sinistro Di Gregorio, che forse avrebbe potuto fare di più. Il pareggio tranquillizza gli uomini di Chivu e porta la squadra di Tudor ad alzare i giri. Il primo vero pericolo si trasforma in gol e porta la firma di uno scatenato Yildiz, che riceve dalla distanza e spara il destro alle spalle di Sommer per il nuovo vantaggio bianconero. È l’azione che di fatto chiude la prima frazione: si va al riposo sul 2-1. Si ricomincia senza cambi e con la spinta dell’Inter, che gestisce il possesso a metà campo in attesa degli spazi giusti. La chance arriva al 65’ ed è un’altra perla di Calhanoglu, che stoppa di petto il suggerimento del neoentrato Zielinski, si coordina e fa 2-2 con un destro al volo imprendibile. Inerzia della sfida tutta per i nerazzurri, che pochi minuti dopo passano in vantaggio per la prima volta nella serata dello Stadium. A un quarto d’ora dalla fine, il corner di Dimarco pesca in area Marcus Thuram, che di testa non sbaglia. Nessuna esultanza per lui. Partita finita? Per niente. Una manciata di minuti dopo, la Juve si fa sotto e trova il 3-3 con il colpo di testa dell’altro Thuram. Cross su punizione di Yildiz e colpo di testa perfetto di Khephren, che a differenza del fratello esulta con lo Stadium tutto per lui. L’arbitro assegna 5 minuti di recupero e quando il pari sembra scritto ecco il guizzo che fa venire giù lo stadio, con Adzic. Il classe 2006, entrato pochi minuti prima al posto di Koopmeiners, si inventa la giocata della serata e piega le mani a Sommer con un destro dalla distanza da incorniciare. È il punto esclamativo al derby d'Italia. Tudor agguanta un successo d’oro e vola in testa alla classifica a punteggio pieno.
(Adnkronos) - "Nella nostra mission in Intesa SanPaolo e quindi anche qui in Puglia, in maniera anche molto importante, supportiamo l'imprenditoria del territorio. Chiudiamo accordi come quello realizzato di recente con Confindustria, con 9 miliardi di plafond, proprio a supporto degli investimenti. E creiamo degli ecosistemi come quello rappresentato qui oggi in cui ci siamo noi di Intesa SanPaolo, c'è Confindustria, c'è l'iniziativa di Digithon, ci sono le start-up, ci sono gli investitori, gli imprenditori, gli specialisti del settore. Per noi è importante che questi ecosistemi collaborino, dialoghino, siano aperti e connessi in modo da poter essere motore per l'economia del territorio, non solo da un punto di vista economico ma anche valoriale, sociale e soprattutto perché poi le aziende restino in questo territorio che può diventare sia un hub di transizione energetica che un hub digitale". Così con Adnkronos/Labitalia, Alessandra Modenese, direttrice regionale di Intesa Sanpaolo, Puglia, Basilicata e Molise, a margine del suo intervento a Digithon, la maratona digitale in corso a Bisceglie. E Modenese ha dato anche dei suggerimenti alle startup. "Come ho detto prima sul palco, l'importante è non innamorarsi eccessivamente della propria idea, noi possiamo supportarli nel loro percorso di accelerazione, e abbiamo i mezzi, gli creiamo il network, i percorsi di formazione. E soprattutto la possibilità di poter aprire ovviamente anche a degli altri interlocutori in modo da capire se la propria idea è realizzabile, creare il valore e possa trovare spazio nel mercato di riferimento. Quindi non innamorarsi eccessivamente della propria idea, continuare ad avere il coraggio e affidarsi ovviamente a dei supporti corretti e concreti che li possano presentare al mercato", ha concluso Modenese.
(Adnkronos) - "Acea come operatore infrastrutturale ha l’obbligo di coniugare il passato e la tradizione con l’innovazione e il futuro". Ad affermarlo è Marco Pastorello, Chief Transformation Officer del Gruppo, illustrando al Meeting di Rimini i progetti di digitalizzazione e trasformazione. La società sta sperimentando sia la robotica sia l’intelligenza artificiale. "Con i cani robot e i droni effettuiamo ispezioni preventive, aumentando la sicurezza dei nostri dipendenti. Proprio a luglio abbiamo siglato un importante accordo con l’Istituto Italiano di Tecnologia", ha ricordato Pastorello. L’innovazione per Acea non è solo tecnologia ma anche attenzione alle persone: "In quest’ultimo anno abbiamo incontrato 5.000 dipendenti in tutta Italia, portando la voce dell’azienda anche in Europa, dal World Economic Forum in poi. Non si può parlare di innovazione senza mettere la persona al centro". Tra i benefici concreti della digitalizzazione, Pastorello ha citato "efficienza, perché consente di rilevare e risolvere più rapidamente i guasti, e sicurezza, perché permette di evitare che le nostre squadre si trovino in situazioni di pericolo, grazie all’impiego dei droni nelle ispezioni".