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(Adnkronos) - "Siamo all'Sdgs Leaders Summit 2025 per parlare della competitività di tutte le aziende pubbliche e delle aziende partecipate. Le aziende italiane possono e devono essere competitive. Lo facciamo attraverso un percorso all'interno della nostra community e lavoriamo per condividere spunti e opportunità nelle varie organizzazioni. Questo ci garantisce la possibilità di parlare di cultura, di parlare di persone, di parlare di competitività con progetti reali". Così Marco Gallo, Managing Director di Sdgs Leaders, intervenendo a Roma, alla conferenza ‘Europa e industria unite per la competitività’, che ha lanciato l’Sdgs Leaders Summit 2025 e ha presentato la 'Dichiarazione Competitività 2026', in collaborazione con Storyfactory. Un documento condiviso tra imprese e istituzioni che traduce in azione le linee indicate dal Rapporto Draghi sulla necessità di rilanciare la competitività europea. "L'Europa - prosegue Gallo - ci offre una grande opportunità e le nostre organizzazioni devono porsi la competitività come obiettivo. Nelle dichiarazioni di Draghi si parla sempre di più della necessità di lavorare su un modello che possa garantire innovazione e sostenibilità". "Sono tanti gli elementi che dobbiamo affrontare e offriremo una visione di come le aziende italiane si stanno muovendo nel mercato per il bene del Pil del nostro Paese e per valorizzare la progettualità", conclude Gallo.
(Adnkronos) - “L'obiettivo di questo evento è creare una connessione necessaria tra imprese e università, Its Academy, ricerca e istituzioni, in modo da lavorare insieme per creare percorsi mirati sulle nuove competenze richieste dal mondo del lavoro”. Lo ha affermato Alda Paola Baldi, vicepresidente Unindustria con delega al Capitale umano, partecipando oggi al convegno organizzato nella capitale da Unindustria, in collaborazione con Università Campus-biomedico di Roma, ‘Future skills - Capitale umano e Ai per il lavoro che cambia. Dove formazione e impresa si incontrano’. Secondo i dati Unioncamere, oltre il 60% delle imprese italiane prevede nei prossimi anni un fabbisogno crescente di profili formati nelle tecnologie Ia e digitali, ma segnala una difficoltà crescente nel reperirli, si legge in una nota. Emerge dunque chiara l’esigenza di creare nuove competenze. L’evento promosso da Unindustria vuole perciò “creare dei percorsi di orientamento consapevole ed efficace che coinvolgano i giovani fin dai primi anni di scuola e accompagnino questa transizione con responsabilità e lungimiranza”, ha concluso Baldi.
(Adnkronos) - Nel corso della fiera Ecomondo, Assoimballaggi di FederlegnoArredo ha organizzato il convegno 'Il contributo degli imballaggi in legno e sughero all’economia circolare alla luce del nuovo Regolamento europeo sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio (Ppwr)', un momento di confronto tra esperti, istituzioni e operatori della filiera per discutere le implicazioni della futura normativa comunitaria. Il testo, attualmente in fase di definizione a Bruxelles e destinato a entrare in vigore nel 2026, introduce nuovi criteri e obiettivi in materia di riuso e riciclabilità. Assoimballaggi ha evidenziato "la necessità che questi obiettivi riconoscano la specificità del comparto del legno, che già oggi opera secondo un modello circolare consolidato: gli imballaggi dismessi vengono trasformati in materia prima per la produzione di pannelli truciolari destinati all’arredo, contribuendo concretamente alla riduzione dei rifiuti e all’efficienza nell’uso delle risorse". Il Ppwr - spiega Assoimballaggi - prevede obiettivi stringenti di riutilizzo per diverse tipologie di imballaggi, la cui applicazione dovrà essere chiarita dai futuri atti delegati. Tuttavia, la maggior parte degli imballaggi in legno è progettata su misura in base alle esigenze specifiche dei clienti, ad esempio per il trasporto di componentistica, macchinari, componenti industriali. Oltre l’80% degli imballaggi in legno (pallet e imballaggi industriali) prodotti in Italia, molti dei quali poi esportati, rientra infatti in questa categoria. Questa natura 'personalizzata' rende complesso, a volte impossibile, l’inserimento degli imballaggi su misura in sistemi di riuso standardizzati e tracciabili, come quelli previsti a livello europeo, visto anche che molti di questi viaggiano per il globo. Ciononostante, è emerso dal convegno come tali imballaggi vengano spesso riutilizzati o riparati localmente, rappresentando una forma concreta, anche se non formalmente contabilizzata, di economia circolare. “Il legno è già parte di un modello circolare pienamente funzionante - ha sottolineato il presidente di Assoimballaggi, Andrea Gava - ma serve una normativa che valorizzi questa realtà, evitando criteri che rischino di penalizzare una filiera sostenibile e consolidata. Sarà quindi fondamentale attendere gli atti delegati, che dovranno chiarire anche le modalità di calcolo degli obiettivi di riuso, per garantire che le peculiarità della filiera siano adeguatamente rappresentate”. Sul fronte della riciclabilità, il nuovo quadro europeo introduce un sistema di classi (A, B, C, ecc...) per valutare le prestazioni dei diversi materiali. In queste settimane il Cen (Comitato Europeo di Normazione), con la partecipazione di Assoimballaggi e Fefpeb, sta definendo i criteri tecnici per ciascun materiale: un passaggio cruciale per assicurare che le caratteristiche naturali e rinnovabili del legno siano pienamente riconosciute. Durante il convegno, Amanda Fuso Nerini (Conai) ha illustrato il valore del modello italiano di responsabilità estesa del produttore (Epr): “Lo schema italiano, come pochi altri in Europa, ha saputo sia raggiungere e superare gli obiettivi di riciclo, sia promuovere buone pratiche di ecoprogettazione degli imballaggi, tra cui anche i circuiti di riutilizzo e preparazione per il riutilizzo”. Jenny Campagnol (Consorzio Italiano Compostatori - Cic) ha presentato le prove di compostabilità per legno e sughero, Paolo Pipere ha analizzato gli aspetti giuridici legati al riuso, mentre Giacomo Goli (Università di Firenze) ha illustrato i risultati di uno studio Lca sui pallet in legno evidenziando gli impatti ambientali di questa tipologia di pallet. Il presidente Andrea Gava ha ribadito l’impegno di Assoimballaggi ai tavoli istituzionali: “Stiamo continuando a lavorare ai tavoli nazionali ed europei, in collaborazione con Confindustria e con le associazioni europee di categoria, partecipando anche ai gruppi di esperti della Commissione Europea. Il nostro obiettivo è tutelare la filiera dell’imballaggio in legno, garantendo che la normativa riconosca il valore ambientale del riciclo e del riuso dei nostri prodotti. Con l’adozione dei futuri atti delegati, Assoimballaggi continuerà a impegnarsi affinché i criteri di riciclabilità e riutilizzo rispecchino la realtà produttiva e ambientale del comparto, valorizzandone il contributo positivo alla sostenibilità”.