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(Adnkronos) - Natasha Stefanenko, attrice, conduttrice, imprenditrice, modella di origini russe, ha intrecciato profondamente la sua vita con le Marche, regione che ha scelto come casa dal 2000. Questo legame si riflette in tre progetti distintivi: un libro, un film e un’attività imprenditoriale, per diventare a tutti gli effetti ‘Made in Marche’. La showgirl ha raccontato il suo amore per la regione nel libro ‘Dalle Marche con amore’, una guida sentimentale tra borghi, tradizioni e paesaggi. Ha anche recitato nel film ‘A se stesso’, girato interamente nelle Marche, che unisce bellezza paesaggistica e riflessioni esistenziali, ed inoltre, è coinvolta insieme al marito Luca Sabbioni nell'azienda ‘L.A.Water’ che produce ciabattine fashion e oggetti glamour, soprattutto per l’estate, simbolo del suo legame con il territorio. In sintesi, Natasha Stefanenko ha trasformato il suo amore per le Marche in tre espressioni complementari: la narrazione affettuosa del libro, la poesia visiva del film e l’impegno concreto dell’impresa. Un esempio di come si possa vivere e raccontare un territorio con passione, autenticità e creatività. “E’ una regione che mi ha accolta e che ringrazierò sempre, mi sono trasferita nel 2000 quando sono rimasta incinta di Sasha e all’epoca, visti gli impegni di lavoro che mi portavano spesso anche all’estero non era affatto semplice, ma poi l’amore per questi luoghi mi ha pervasa e conquistata”, ha raccontato Natasha Stefanenko in un’intervista all’Adnkronos. Il libro ‘Dalle Marche con amore’ (Cairo Editore, 2025) è una guida sentimentale che racconta il trasferimento da Milano a Sant’Elpidio a Mare, piccolo borgo marchigiano. Non è una guida turistica tradizionale, ma un racconto personale che esplora la bellezza nascosta della regione: dai paesaggi collinari ai borghi medievali, dai musei inaspettati alle osterie locali. Natasha ha descritto le Marche come “una terra di emozioni, cultura e sapori”, con un pizzico di dialetto che rende tutto più autentico. Il libro è anche un invito al viaggio lento, alla scoperta dei Sibillini in bicicletta e alla riscoperta di tradizioni che rischiano di perdersi. “Questo libro non è solo una raccolta di luoghi, sapori e tradizioni. È un viaggio personale, un racconto intimo del mio incontro con una terra che mi ha accolta, cambiata e fatta sentire a casa”, ha spiegato la Stefanenko. “Quando sono arrivata nelle Marche venticinque anni fa, non sapevo che mi sarei innamorata così profondamente di queste colline, di questi borghi, della gente che li abita. Ho scoperto una regione autentica, generosa, piena di bellezza e di storie da raccontare. E così, pagina dopo pagina, ho cercato di restituire un po’ di quella meraviglia che ogni giorno mi regala”. “E’ un elogio alle Marche da far conoscere sia in Italia che fuori dall’Italia, anche per questo nei miei pensieri c’è anche la possibilità di tradurlo in inglese. Al momento il libro sta andando bene. Stiamo già in ristampa, e c’è un grande interesse fuori dalle Marche. Sono andata a presentarlo nel Lazio, nel Veneto, in Toscana e altre regioni e la gente è curiosa e vuole conoscere questi luoghi. Ci sono le mappe che semplificano i percorsi anche per visite brevi di un solo giorno. C’è anche il racconto delle rievocazioni storiche che aiutano i giovani a conoscere le loro radici. Mio marito Luca, del resto, faceva lo sbandieratore in questi eventi”, ha sottolineato l’autrice. “Questo libro è nato con lentezza, come le passeggiate nei vicoli di Sant’Elpidio a Mare, come i pranzi della domenica in famiglia, come le chiacchiere con i vicini al mercato. È una guida, sì, ma sentimentale. Non troverete solo itinerari, ma emozioni. Non solo monumenti, ma incontri. Non solo consigli, ma ricordi". "E poi c’è un messaggio che mi sta particolarmente a cuore: quello di riscoprire il valore delle cose semplici, fatte con amore. Come le ciabattine che produciamo con la nostra piccola azienda, o come il film che ho girato recentemente, ‘A se stesso’, che racconta proprio questa terra con poesia e profondità”, ha sottolineato l’autrice. “Spero che questo libro vi faccia venire voglia di esplorare le Marche con occhi nuovi, o magari di guardare con più affetto i luoghi che già conoscete. Perché non bisogna andare lontano per trovare la bellezza. A volte, basta aprire il cuore”. Parallelamente, Stefanenko ha partecipato al film ‘A se stesso’, con la Regia di Ekaterina Khudenkikh e con protagonista Enrico Oetiker, girato interamente nelle Marche e in uscita in autunno. Il titolo richiama il celebre componimento di Giacomo Leopardi, e il film si propone come un viaggio introspettivo tra paesaggi e riflessioni esistenziali. La pellicola valorizza la regione non solo come sfondo, ma come protagonista emotiva, con scenari che amplificano il messaggio del film. Natasha, con la sua presenza scenica, contribuisce a dare voce a una narrazione che unisce bellezza naturale e profondità umana. Infine, l’impegno imprenditoriale: Stefanenko è coinvolta in un’azienda che produce ciabattine gioiello, un’attività coerente con la filosofia del “Made in Marche”. Le ciabattine, simbolo di comfort e semplicità, incarnano il legame con il territorio e le sue bellezze. Per questa estate sottolinea la Stefanenko la nuova collezione, “si concentra sull'unione di eleganza, comfort e dettagli ricercati. Il dna del brand si fonda sulla raffinatezza, sull’originalità e sull’idea di un gioiello ai piedi: non solo calzature, ma un modo per far brillare ogni passo”, spiega l’imprenditrice che svela la collezione 2026. Oltre alle iconiche ciabattine con stampe esclusive, debutta una linea da passeggio interamente in cuoio -fondo, suola e tomaia- impreziosita da accessori gioiello che rendono riconoscibile ogni sandalo. L.A. Water continua inoltre a crescere con la linea in corda, il sandalo in gomma e una gamma di borse e accessori coordinati, diventando un brand sempre più completo per una donna glamour e sicura di sé. Per me L.A. Water è una dichiarazione di femminilità: una donna deve sentirsi elegante e a proprio agio, in spiaggia come in città. Questa collezione è un invito a brillare ogni giorno, con originalità e un tocco di gioiello ai piedi”.
(Adnkronos) - Si è svolto questa mattina a Roma, presso la sede di via del Nazareno, l’incontro tra ProfessionItaliane e il Partito Democratico per discutere dell’impatto economico e occupazionale generato dal sistema ordinistico e dell’importanza di incentivare il ruolo sussidiario delle professioni per continuare a garantire la tutela della fede pubblica e fornire ai cittadini servizi efficienti e qualificati. Nel corso del confronto, a cui ha partecipato la segretaria nazionale del Pd, Elly Schlein; la responsabile per Pa, Professioni e Innovazione del Pd, Stefania Bonaldi; e il capogruppo alla Camera del Pd, Chiara Braga, ProfessionItaliane ha messo in evidenza la necessità di avviare una riforma degli ordinamenti professionali che porti ad un ammodernamento dell’intero sistema ordinistico e, in particolare, ad una maggiore armonizzazione delle regole riguardanti la formazione continua, il tirocinio, l’accesso alla professione e i procedimenti disciplinari. In tema di formazione i 23 ordini e collegi professionali che compongono l’Associazione hanno chiesto di sostenere maggiormente l’accesso dei giovani laureati al sistema ordinistico, anche rafforzando il collegamento con il mondo accademico, così da favorire percorsi di lavoro autonomo che siano basati sulla valorizzazione delle competenze, il rispetto delle regole e dell’etica professionale, ma anche capaci di rispondere adeguatamente alle nuove esigenze dettate dalle transizioni in atto. “Questo è uno degli incontri che abbiamo voluto organizzare con tutte le forze politiche per porre al centro il tema del valore degli Ordini professionali e le loro competenze trasversali. Abbiamo avuto così l’opportunità di rappresentare le esigenze del mondo ordinistico, nonché le istanze e le specificità delle singole professioni”, ha dichiarato il presidente di ProfessionItaliane, Rosario De Luca. “Un incontro molto proficuo e importante anche per noi per cogliere la varietà e le specificità degli ordini che ProfessionItaliane rappresenta”, ha sottolineato Elly Schlein, segretaria del Pd. “Siamo pronti a dialogare e confrontarci sulle proposte per un ammodernamento del sistema ordinistico, tracciando obiettivi e principi comuni, sui quali si può provare a intervenire con la nostra attività parlamentare, salvaguardando le specificità e le esigenze dei singoli ordini professionali”, ha concluso.
(Adnkronos) - Sistemi di Gestione dell’Energia (Sge): se ben applicati e se c'è il giusto coinvolgimento dell'organizzazione e delle varie funzioni aziendali producono nel tempo benefici nel collegamento fra il core business e l’uso dell’energia. Inoltre, permettono di garantire il rispetto di tutti i requisiti di legge e regolamentari, consentendo l’accesso a più ampie risorse per la capitalizzazione dell’impresa e la copertura dei costi di investimento. Sono questi alcuni dei concetti emersi dal webinar di oggi dedicato proprio agli Sge, durante il quale c’è stato un aggiornamento sulle tematiche normative, la definizione dei contesti in cui si inserisce la Iso 50001 (es. transizione energetica) ed un focus sui casi applicativi di successo. A fine 2023 l’Italia era seconda a livello mondiale in termini di aziende certificate Iso 50001 e quarta in termini di siti certificati. Rimane il predominio della Germania legato al fatto che pose come condizione per poter accedere ai benefici degli energivori l'adozione della Iso 50001, scelta che ha prodotto negli anni una serie di risultati positivi in termini di riduzione dei consumi delle imprese coinvolte. Dal 2027 la certificazione ISO 50001 sarà obbligatoria per tutte le imprese che superano gli 85 TJ (ossia circa 2.030 tep) di consumi annui sulla base della direttiva 1791/2023. Altro dato rilevante: nel 2024 sono state 451 le organizzazioni certificate ISO 50001 con un energy manager nominato, ossia il 36% (+123% rispetto al 2017). Considerando le nomine degli energy manager da parte dei soggetti obbligati sopra la soglia dei 2.030 tep si vede però che oltre mille realtà dovranno provvedere all’adozione del sistema di gestione, dato confermato dalle analisi di Enea. L’adozione di un Sge, sottolinea Dario Di Santo, direttore Fire, "aiuta le organizzazioni a rispondere alle priorità attuali in termini di riduzione dei costi e dei rischi sugli approvvigionamenti e delle emissioni, nonché di miglioramento della sostenibilità. E con ciò aiutano a cogliere gli obiettivi nazionali di riduzione dei consumi finali e ad aumentare la sicurezza energetica e la competitività del sistema Paese. La diffusione dei Sistemi di Gestione dell’Energia è però ancora insoddisfacente e occorre lavorare per accrescerla, sia per cogliere questi benefici che per rispondere alle richieste della direttiva 1791/2023 sull’efficienza energetica". Durante la mattinata, Antonio Panvini di Cti ha tracciato un quadro sulle norme tecniche per la gestione dell’energia parlando della famiglia delle ISO 5000x e della norma in cantiere sulla decarbonizzazione, mentre Ettore Piantoni di En/Clc/Jtc 14 ha spiegato il ruolo dei Sge nel contesto della transizione energetica. Stefano Perboni di AssoEge ha trattato, invece, il tema della contabilità energetica associata ai Sistemi di Gestione dell’Energia, illustrando un caso applicativo. Ricordiamo che AssoEge e Fire hanno elaborato un modello ed un metodo per la contabilità energetica con l’obiettivo di fornire un modello comune (anche per la rendicontazione dei risultati). Marcello Salvio di Enea ha evidenziato, tra l’altro, come gli Sge influenzano il potenziale di risparmio. Riportiamo di seguito i dati estratti dalla presentazione.