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(Adnkronos) - L'Atalanta torna in campo in Serie A. I bergamaschi affrontano oggi, domenica 14 settembre, il Lecce al Gewiss Stadium di Bergamo nella terza giornata di campionato. La squadra di Gasperini è reduce da due deludenti pareggi nelle prime due partite della stagione, il primo in casa contro il Pisa e il secondo in trasferta con il Parma, entrambi arrivati con il punteggio di 1-1. Quella di Di Francesco invece ha pareggiato 0-0 all'esordio contro il Genoa a Marassi per poi perdere in casa 2-0 contro il Milan di Allegri. La sfida tra Atalanta e Lecce è in programma oggi, domenica 14 settembre, alle ore 15. Ecco le probabili formazioni: Atalanta (3-4-2-1): Carnesecchi; Scalvini, Hien, Djimsiti; Bellanova, De Roon, Pasalic, Zalewski; De Ketelaere, Sulemana; Krstovic. All. Juric Lecce (4-3-3): Falcone; Veiga D., Gaspar, Gabriel, Gallo; Coulibaly, Ramadani, Berisha; Pierotti, Stulic, Morente. All. Di Francesco Atalanta-Lecce sarà trasmessa in diretta televisiva e in esclusiva sui canali Dazn, visibili tramite smart tv. Il match sarà disponibile anche in streaming sulla piattaforma web di Dazn.
(Adnkronos) - "Il paradosso è che più la macchina imita l'umano, più l'umano rischia di smarrirsi. Per questo servono regole del gioco, la mia paura è che l'etica dell'intelligenza artificiale non esista. Dobbiamo preoccuparci che per chi la detiene, trattandosi di interessi economici impressionanti, l'etica viene dopo". Così il Cardinale Matteo Maria Zuppi, presidente della Cei (Conferenza episcopale italiana), in collegamento video con Digithon 2025, la maratona digitale in corso a Bisceglie in Puglia, confrontandosi con il fondatore della manifestazione Francesco Boccia, sul tema centrale di questa edizione 'Intelligenza Artificiale: restiamo umani'. Secondo il cardinale oggi "riflettiamo poco, quindi già questa riflessione che state facendo" a Digithon "è una cosa importante, lo sono tutte le opportunità come quella che state vivendo in questi giorni. Mettere al centro la persona e il suo valore dovrebbe essere la specialità dell’umanità, ma è un frutto molto faticoso e incerto. Sembra che la persona non valga niente in alcuni casi, la mettiamo al centro per farne un bersaglio, addirittura si sta tornando alla soppressione degli altri", ha ammonito il cardinale. E sull'intelligenza artificiale ha messo in guardia. "L'importante è che lo strumento non diventi mai il nostro padrone, sì crescere l'intelligenza artificiale ma anche si deve anche fare crescere la rete vera di rapporti tra noi, con al centro la persona", ha sottolineato. Ma Zuppi ha anche ricordato le potenzialità immense dello strumento. "L'intelligenza artificiale -ha sottolineato- può essere preziosa per la conservazione della biodiversità, per ridurre gli sprechi, per ottimizzare l'uso dell'energia. Può contribuire alla salvaguardia ambientale del pianeta e se non lo fa è molto preoccupante", ha avvertito. Per Zuppi è fondamentale è ritornare all'importanza dei contatti reali tra le persone. "Avere tanti follower non significa aver tanti amici, la persona è corpo, concretezza", ha continuato. E per Zuppi nel mondo di oggi "la giustizia internazionale rischia di essere messa in sonno, come ha detto qualcuno, perchè si fa la giustizia per vie brevi, perchè vince il più forte: ti uccido. Ma che giustizia è, con sempre più civili morti nelle guerre in giro per il mondo". Allo stesso tempo per Zuppi. "L'Europa è una delle poche zone al mondo dove la persona ancora vale e viene rispettata, in cui ci si confronta e vincono le idee e non le pistole e il cannone". Ma secondo il cardinale nel nostro Paese è inaccettabile che siano "aumentate le disuguaglianze, sono diventate croniche. Le persone che si rivolgono alla Caritas sono sempre più le stesse e con esse anche i loro figli".
(Adnkronos) - 'Matriarche e Memorie'. È questo il tema della Giornata mondiale dell'elefante (World Elephant Day) di quest’anno, celebrata come ogni anno il 12 agosto. La Giornata 2025 ha infatti un focus sul ruolo cruciale delle femmine di elefante nel guidare e preservare la storia dei loro branchi. Così il Wwf in una nota in cui ricorda che la leadership del branco di elefanti è affidato ad una femmina adulta ed esperta che è responsabile di guidare il gruppo, prendere decisioni cruciali su dove andare a reperire acqua e cibo e su come reagire ai pericoli. La Giornata mondiale dell’elefante è anche occasione, per il Wwf, di lanciare l’allarme sullo stato di conservazione di queste specie, promuovendo le azioni di conservazione che contrastano bracconaggio, commercio di avorio, perdita di habitat e conflitti con l’uomo, e sensibilizzando sul ruolo chiave che gli elefanti svolgono negli ecosistemi e sul loro valore culturale. In 8 Paesi asiatici (Cambogia, Cina, Laos, Indonesia, Malesia, Myanmar, Thailandia e Vietnam) restano fra gli 8-11mila elefanti in natura. La popolazione residua di elefante asiatico oggi occupa appena il 5% del suo areale storico. Conosciuti come 'ingegneri dell'ecosistema e giardinieri della foresta', gli elefanti asiatici svolgono un ruolo cruciale - spiega il Wwf - disperdendo semi e sostanze nutritive attraverso i loro escrementi mentre si spostano, creando percorsi nelle foreste dense e modificando gli habitat forestali a beneficio di altri animali. Anche le loro impronte possono formare piccoli ecosistemi che fungono da habitat per organismi come alcuni anfibi. La perdita e la frammentazione degli habitat, i conflitti con l'uomo e il bracconaggio hanno causato un allarmante declino della popolazione: in alcuni Paesi sono rimasti solo poche centinaia di individui in natura. La coesistenza è certamente un fattore chiave per garantire un futuro all’elefante. L’India è il paese dove è presente la più grande popolazione di elefante asiatico (la popolazione di elefanti in questo paese si attesta tra i 25-30mila individui, pari a quasi due terzi della popolazione globale di elefanti asiatici). "Nel complesso, il mantenimento della più grande popolazione esistente di elefanti selvatici al mondo, in un contesto fortemente antropizzato come quello indiano - spiega il Wwf - è reso possibile da un solido quadro istituzionale, politico e giuridico dedicato alla conservazione". Anche gli elefanti africani si trovano ad affrontare forti difficoltà. Il loro numero è drasticamente crollato, passando dai 12 milioni stimati circa un secolo fa ai 415mila riportati nell’ultimo censimento. Le due specie presenti sono l’elefante di savana (Loxodonta africana), classificato come 'in pericolo', e l’elefante di foresta (Loxodonta cyclotis), inserito tra le specie in 'pericolo critico'. Il bracconaggio resta la causa principale del declino di entrambe le specie: si stima che ogni anno, infatti, vengano uccisi circa 20mila elefanti per il commercio illegale di avorio. A questo si aggiungono le uccisioni generate dai conflitti con le comunità locali, in crescita a causa della deforestazione (trasformazione di aree di foresta e savana in coltivazioni), carenza di cibo o di acqua. Da oltre 30 anni il Wwf porta avanti programmi di conservazione in Camerun, Repubblica Centrafricana, Repubblica del Congo, Repubblica Democratica del Congo e Gabon come le azioni di mitigazione dei conflitti con l’uomo, lo sviluppo del programma 'Zero Poaching', la collaborazione con il programma Traffic per ridurre il commercio di avorio, il lavoro di sostegno alle comunità locali attraverso lo sviluppo di attività economiche sostenibili, l’educazione ambientale, l’assistenza medica e il sostegno alla scolarizzazione. Grazie al progetto 'Una foresta per gli elefanti', nel territorio del Tridom (Gabon, Camerun, Repubblica del Congo) il Wwf sta realizzando azioni di studio e monitoraggio tramite fototrappole, analisi genetiche e tagging, rafforzamento del sistema antibracconaggio, aumentando le risorse disponibili per gli uffici che lavorano sul campo, le tecnologie avanzate e la formazione delle guardie. Il progetto prevede, inoltre, un’intensa attività finalizzata a migliorare la convivenza tra elefanti e comunità locali, tramite azioni volte a mitigare i conflitti attraverso un nuovo approccio, denominato Safe, che punta al raggiungimento di 5 obiettivi generali misurabili: sicurezza per le persone, sicurezza per la fauna selvatica, protezione delle proprietà umane, protezione dell’habitat, monitoraggio efficace.