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(Adnkronos) - "E' sempre in ritardo, è stato sempre in ritardo, è un terribile capo della Fed, per fortuna possiamo cambiarlo tra circa otto mesi". Così Donald Trump, parlando con i giornalisti alla Casa Bianca, è tornato a scagliarsi contro Jerome Powell, aggiungendo però "è altamente improbabile" un suo licenziamento. Le dichiarazioni del presidente arrivano dopo che i media hanno rivelato che lui avrebbe detto ad un gruppo di repubblicani di essere pronto a licenziare Powell. "Sta facendo un lavoro pessimo, ci sta facendo perdere un sacco di soldi, ma no, non voglio parlare di questo", ha detto a chi gli chiedeva conferma del progetto di allontanare il capo della Fed, che lui ha nominato nel 2017 durante il suo primo mandato alla Casa Bianca. Confermato da Joe Biden nel 2022, Powell terminerà il suo secondo mandato il prossimo maggio. Intanto sono ormai quasi quotidiani gli attacchi di Trump al capo della Federal Reserve che si rifiuta di tagliare i tassi di interesse, come lui continua a chiedere. Una recente decisione della Corte Suprema indica che il presidente, che nomina il presidente della Fed ogni quattro anni insieme ai due vice presidenti, non ha il potere di revocare il mandato a suo piacimento. Nonostante questo l'ipotesi di una mossa in questo senso da parte di Trump circolava da tempo, mentre lo stesso Powell ha detto che un suo licenziamento "non è permesso dalla legge". Nessun presidente ha mai cercato di fare una cosa del genere, anche se non sono mancate in passato critiche da pare degli inquilini della Casa Bianca delle scelte del capo della banca centrale Usa.
(Adnkronos) - Con riferimento agli importi medi delle diverse tipologie di prestazioni pensionistiche, nel 2024, le pensioni anticipate/anzianità erano quelle più elevate, in quanto generalmente riconducibili a carriere lavorative più lunghe, con un importo medio di 2.133 euro mensili, a fronte di pensioni di vecchiaia di 1.021 euro, di invalidità di 1.151 euro e al superstite di 855 euro. Le prestazioni assistenziali si attestavano intorno ai 502 euro mensili, in media. E’ quanto si legge nel XXIV Rapporto Inps. Per quanto riguarda la distinzione per genere, il 66% delle pensioni anticipate era erogato ai maschi, mentre le femmine percepivano il 61% dei trattamenti di vecchiaia (con un importo medio di 867 euro mensili a fronte di 1.260 euro mensili delle pensioni di vecchiaia percepite dai maschi). Le femmine erano in una netta prevalenza anche nelle pensioni ai superstiti (l’87% delle prestazioni) e nelle pensioni e assegni sociali (il 62%). Le percentuali delle altre categorie erano pressoché equamente distribuite tra i sessi. Nell’ambito delle prestazioni previdenziali, se si escludono i trattamenti al superstite, a parità di altra tipologia di pensione, il reddito medio percepito dalle femmine è inferiore a quello dei maschi.
(Adnkronos) - “Noi, come Comuni, siamo stati i primi a mettere a terra le potenzialità del Pnrr. Abbiamo realizzato nuove infrastrutture, molte di queste opere sono in corso ma siamo stati tra i primi ad aver rispettato le tempistiche e gli obiettivi del Pnrr”. Lo ha detto Vito Parisi, vicepresidente Anci (Associazione nazionale Comuni italiani) con delega al trasporto pubblico locale a alla mobilità sostenibile, partecipando alla presentazione della terza edizione di ‘Eco Festival della mobilità sostenibile e delle città intelligenti’, che Anci patrocina, in programma il 16 e 17 settembre 2025 nel Centro Congressi di Piazza di Spagna a Roma. “Ora bisogna parlare di governance, perché c’è l’infrastruttura, ma ci serve un processo di pianificazione seria, che vada oltre i Pums, i Piani urbani di mobilità sostenibile di cui si sono dotati diversi Comuni. Servono delle agenzie di trasporto - aggiunge - con dei manager che gestiscono il trasporto pubblico, e questo deve avvenire in sede locale e pubblica, come quella dei Comuni. Mi auguro che questo fondo venga rimpinguato, perché le risorse non sono soddisfacenti, e che ci sia un ripensamento”. Le agenzie di trasporto dei medi e piccoli Comuni, rispetto a quelli metropolitani, sembrano aver già individuato modelli virtuosi che, spiega Parisi, potrebbero essere applicati anche alle grandi città: “Mi auguro che quanto prima ci sia una condivisione dei dati al riguardo. Purtroppo, oggi la domanda di trasporto pubblico è basata su un dato storico e non si tiene conto delle evoluzioni che ci sono state, di quello che accade all’interno delle stazioni ferroviarie o con lo sharing dell’automobile piuttosto che delle biciclette. È un sistema che si sta evolvendo, però è importante che la sua governance ritorni in una sede pubblica. L’auspicio è che tutto ciò diventi molto concreto, perché date le tendenze ormai prossime, come la guida autonoma e l’intelligenza artificiale, noi non possiamo subire un processo che rischia di essere nelle mani del privato”.