ENTRA NEL NETWORK |
ENTRA NEL NETWORK |
(Adnkronos) - Gli investimenti sulle grandi infrastrutture ''devono andare al di là della visione del singolo governo''. Lo afferma il vice ministro delle Infrastrutture, Edoardo Rixi, intervenendo a Liguria d'Autore, la rassegna promossa da Vis Factor a Rapallo, dove è stato intervistato dal direttore dell'agenzia Adnkronos, Davide Desario. ''A me è quello che dispiace della sinistra, in parte anche di Renzi, che è la parte più a destra della sinistra, quindi su molte cose sicuramente abbiamo sovrapposizioni, ma non nella logica. Noi oggi stiamo investendo, facendo e chiudendo e progettando opere per completare finalmente i corridoi europei entro il 2032 nel nostro Paese, facendo delle scelte che non sono scelte di consenso, sono scelte strutturali per il Paese. Non dell'immediato'', aggiunge il vice ministro. ''Io capisco che oggi la politica si fa su Facebook, ma i cantieri si fanno ancora con gli scavatori e con gli operai e i tempi sono diversi, normalmente tutti vogliono la ferrovia e la strada tranne quando inizi il cantiere che tutti sono contrari al fatto che si fa polvere, c'è traffico e c'è disagio. Allora, il problema è che il Paese torna ad avere un concetto del lavoro, della fatica e dell'investimento oppure vuole bruciare la ricchezza che hanno creato le generazioni precedenti", aggiunge. Sulle infrastrutture ''l'Italia è mancata di una visione che investisse sulle generazioni successive''. Le infrastrutture ''non venivano costruite da 30 anni, le ultime cose costruite risalgono a Moretti, l'alta velocità 16-18 anni fa''. Mediamente un chilometro di ferrovia sul territorio nazionale ha ''un'età media di 90 anni'', sottolinea il vice ministro. ''Se togli l'alta velocità, che ha un'età media di 16 anni, vuol dire che chi non ha l'alta velocità, 9 su 10, ha una ferrovia che ha più di un secolo, come geometrie e come non adatte ai termini moderni. Possiamo cambiare il materiale ferroviario ma non riusciamo più a aumentare le prestazioni del sistema ferroviario e più mettiamo treni più creiamo disfunzioni al sistema''.
(Adnkronos) - "Il ruolo del Consorzio di Rilegno è fondamentale per quanto concerne la possibilità di creare dei progetti che ottimizzino e migliorino le risorse forestali. Come prescritto dalla normativa sulla responsabilità estesa dei produttori, che nel campo degli imballaggi è in vigore da più di 25 anni, il Consorzio continua a svolgere, per conto delle aziende, le attività inerenti al fine vita dei materiali, dando la possibilità di poter accedere a un materiale che altrimenti andrebbe disperso. Ciò fa in modo che il sistema produttivo e il sistema forestale abbiano i tempi e i processi giusti per restare sostenibili”. Sono le parole di Nicola Semeraro, presidente di Rilegno, al convegno ‘Il futuro del mondo legno: economia circolare e risorse forestali’ a Mantova, organizzato da Rilegno e Conlegno. “Il consorzio non è altro che il punto di equilibrio tra la produzione e il mondo del riciclo delle materie prime. C’è la necessità di essere sempre pronti a cogliere le opportunità di intraprendere nuovi progetti che vanno nella direzione del miglioramento delle aziende del legno - spiega - Abbiamo deciso di fare questo convegno anche per dimostrare che solo insieme si può fare qualcosa che serve a tutti, siamo aperti ad ogni forma di collaborazione perché è necessaria per puntare a progetti innovativi. Quello che noi facciamo non lo facciamo per noi o per le aziende, ma per il sistema Paese". “La crisi che, secondo tanti, sta colpendo il settore del legno non è dettata dalla disponibilità di materiali ma dai prezzi, un fattore da sempre presente nel nostro mondo. Se guardiamo i dati dell'immesso al consumo negli ultimi tre anni, vediamo che sono numeri in crescita. Bisogna quindi lavorare sul mercato della vendita, un aspetto più difficile perché siamo il mercato non lo si può controllare, si può solo cercare di conoscerlo”, conclude.
(Adnkronos) - L’Italia è prima in Europa nel programma Life Environment 2024 con finanziamenti per un valore di oltre 15 milioni di euro. Tante le proposte selezionate dalla Commissione Europea che riguardano il nostro Paese: dal riciclo delle lavatrici al recupero di sci e scarponi, dalle macchine ibride per la raccolta dei pomodori al trattamento con raggi ultravioletti per ridurre del 50% i pesticidi. All’interno dell’ambito programma Life Environment - storico strumento dedicato al sostegno di iniziative nei settori ambiente, natura e clima - quattro dei progetti italiani approvati sono stati presentati con il supporto di Tinexta Innovation Hub (Gruppo Tinexta). “I risultati ottenuti dimostrano che quando le imprese italiane investono in idee concrete e sostenibili sanno essere competitive anche a livello europeo. I bandi Life, con la loro apertura tematica, sono una grande opportunità per chi sa proporre soluzioni replicabili e a impatto reale. Il nostro lavoro è supportare le aziende nella scrittura di progetti di qualità, valorizzando i partner e creando reti capaci di portare innovazione ambientale tangibile”, ha detto Isella Vicini, responsabile progetti UE di Tinexta Innovation Hub (Gruppo Tinexta). Il programma Life, attivo fin dagli anni Ottanta, copre fino al 60% dell’investimento complessivo dei progetti selezionati, finanziando non solo impianti e tecnologie, ma anche spese di personale, materiali, comunicazione e attività di formazione. Si tratta di iniziative ad alto contenuto innovativo, che coniugano economia circolare, tecnologia e impatto sociale, dal riciclo dei pannelli fotovoltaici ai pavimenti fonoassorbenti per le città, dalle prime mietitrici per pomodori completamente ibride, fino alle lampade Uv-C per trattamenti mirati su uliveti e meleti, capace di prevenire infezioni e ridurre l’uso di pesticidi fino al 50%. Nove i progetti italiani approvati su un totale di trenta, tra cui figurano Phoenix-Weee, reWinter, Life Laerthes e Life Apollo. Phoenix-Weee, sviluppato dalla bolognese Dismeco, punta a rivoluzionare il ciclo di vita delle lavatrici con un innovativo smontaggio selettivo, capace di recuperare fino al 99% dei materiali e alimentare una piattaforma europea di ricambi riutilizzabili. reWinter, promosso da Dalbello S.r.l. (Asolo, TV), intende creare la prima filiera europea per il riciclo integrato di sci, attacchi e scarponi dismessi, con l’obiettivo di realizzare nuova attrezzatura composta fino al 70% da materiali rigenerati. Nel settore agroalimentare, il progetto Life Laerthes di Guaresi S.p.A. (Bondeno, Fe) prevede la realizzazione dei primi raccoglitori di pomodori ibridi al mondo, per ridurre le emissioni legate all’uso di motori diesel agricoli. Infine, Life Apollo promosso da Maschio Gaspardo S.p.A. (Campodarsego, Pp): si tratta di una soluzione integrata – con rover autonomo, lampade UV-C, algoritmo predittivo e motore ibrido – in grado di ridurre, anche oltre il 50%, l’uso di pesticidi e in parte i consumi di carburante.