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(Adnkronos) - "Ci lascia a 89 anni Pippo Baudo, uno dei più grandi protagonisti della storia della televisione italiana". Lo scrive su X la presidente del Consiglio Giorgia Meloni dopo la notizia della morte del conduttore e presentatore, scomparso oggi 16 agosto 2025 all'età di 89 anni. "Il suo volto e la sua voce hanno accompagnato intere generazioni, regalando emozioni, sorrisi e momenti indimenticabili. Grazie di tutto", scrive Meloni. "Con la scomparsa di Pippo Baudo l’Italia perde uno dei volti più amati e riconoscibili della propria storia televisiva. Con lui scompare la personificazione più autorevole e popolare di un pezzo fondamentale dell’autobiografia artistica italiana. Uomo di spettacolo e di grande sensibilità culturale, capace di unire generazioni attraverso il linguaggio dell’intrattenimento, Baudo, attraverso la tv, ha avuto la capacità di raccontare il Paese nelle sue trasformazioni. A nome mio personale e del Ministero della Cultura esprimo cordoglio e vicinanza ai familiari", le parole del ministro della Cultura, Alessandro Giuli. "A 89 anni si è spento Pippo Baudo, gigante della televisione. È entrato nelle case di tutti gli italiani, ha raccontato attraverso lo schermo la società italiana dagli anni ‘60 al nuovo millennio. Un italiano ammirato e conosciuto in tutto il mondo per il suo lavoro. Condoglianze alla famiglia e a tutti i suoi cari", scrive il ministro degli Esteri Antonio Tajani su X. "Buon viaggio caro Pippo, amico di tante serate per noi un po’… avanti con gli anni", il saluto di Matteo Salvini. "Ci lascia un pezzo di storia popolare italiana. Ciao Pippo Baudo", scrive su X Matteo Renzi. "Con Pippo Baudo se ne va un pezzo di ‘cuore’ della Tv, se ne va una parte fondamentale della Rai. Eppure, lui è la sua figura resteranno impressi nel patrimonio culturale dell’Italia". Così l'Amministratore Delegato Giampaolo Rossi, il direttore generale Roberto Sergio e il Cda danno voce al dolore e al cordoglio di tutta l’azienda per la scomparsa di Pippo Baudo. “In questo momento di lutto, ci accompagna - proseguono – un grande senso di riconoscenza perché con grande leggerezza, intelligenza e impareggiabile carisma e passione ha reso la tv un fenomeno ‘culturale’ nobilitando il termine ‘nazionalpopolare’ e traducendolo in un linguaggio immediatamente comprensibile da chiunque, senza mai cedere alla tentazione della volgarità". E aggiungono: "È stato un ‘inventore’ di televisione, uno scopritore di talenti, l’uomo del Festival di Sanremo che ha condotto e ‘pensato’ più di chiunque altro, senza dimenticare la ‘sua’ Domenica In e tanti altri programmi da lui firmati che restano nel patrimonio di tutti e che hanno accompagnato la storia stessa della nostra nazione”. “Da oggi la Rai è un po’ più povera"- concludono i vertici Rai- "ma ciò che ci hai lasciato resta un’immensa ricchezza”.
(Adnkronos) - Il lavoro nel turismo cresce, ma la mancanza di personale rischia di arrestare bruscamente la corsa di un settore che traina l’economia italiana da anni. Nel 2024 questo comparto ha continuato a creare occupazione, superando 1,5 milioni di addetti (+2,1% rispetto al 2023 e +21,5% rispetto al 2014). Ma dietro i numeri da record si nasconde un paradosso: mai così tanti lavoratori introvabili. Rispetto al 2019, quando i profili mancanti erano 210mila (24,6%) il numero delle assunzioni di difficile reperimento si è triplicato, toccando quota 604 mila (51,8%). E a farne le spese sono soprattutto le aziende del Centro Nord. Secondo l'analisi della Fondazione Studi consulenti del lavoro, 'L’occupazione nel turismo, tra opportunità e limiti di crescita', elaborata su dati Istat, le imprese faticano soprattutto a trovare cuochi, pasticcieri, gelatai e camerieri. Un’emergenza silenziosa che rischia di inceppare il motore di uno dei comparti chiave dell’economia nazionale. Se, da un lato, il settore si consolida e vede aumentare soprattutto il lavoro dipendente (9% in cinque anni) nelle aree del Centro Italia così come nel Mezzogiorno, dall’altro continua a scontare difficoltà crescenti nell’intercettare i profili richiesti. A mancare sono soprattutto cuochi (irreperibili nel 61,7% dei casi), pasticcieri e gelatai (59,8%), camerieri (54,7%), baristi (50,6%) e, ancor di più, i tecnici della produzione e preparazione alimentare (76,4%). La difficoltà riguarda in modo particolare le regioni che negli ultimi anni hanno assistito a una crescita del fabbisogno di figure per il comparto ricettivo-ristorativo: è il caso, ad esempio, della Sicilia, Calabria e Sardegna. Ma le regioni dove si registra più affanno sono nel Centro-Nord: dopo il Molise (66,6% dei profili giudicati irreperibili dalle aziende), spiccano Umbria (61,1%), Trentino Alto Adige (58,4%), Lazio (58,1%), Piemonte e Val D’Aosta (55,7%). A pesare sul comparto, evidenzia l'analisi, sono fattori strutturali significativi: l’assenza sistemica di percorsi formativi idonei che producano personale qualificato in misura adeguata alle richieste, stagionalità e intensità del lavoro. In questa situazione, tuttavia, si intravedono dei segnali positivi: negli ultimi anni è cresciuta, infatti, la domanda di lavoratori con qualifica di formazione professionale, la cui incidenza sul totale delle assunzioni previste è passata dal 43,2% del 2019 al 51,7% del 2024. Piccolo segnale di un’evoluzione in corso anche se ancora molto lenta. “Il turismo rappresenta un volano per l’economia del nostro Paese, ma non possiamo ignorare l’altra faccia della medaglia: la difficoltà crescente nel trovare lavoratori qualificati rischia di trasformarsi in un’emergenza strutturale che mette a rischio lo sviluppo futuro del comparto e l’andamento positivo dell’occupazione. Oggi più che mai è fondamentale vincere la sfida del reperimento delle competenze investendo nella formazione mirata, soprattutto aumentando gli Its”, ha dichiarato il presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei consulenti del lavoro, Rosario De Luca.
(Adnkronos) - “Iren è una società all'avanguardia in termini di innovazione e sostenibilità, molto radicata sul territorio. Il ritorno in Italia con il suo programma Emtn di 5 miliardi ci inorgoglisce. Si inserisce all'interno della nostra iniziativa di rimpatrio degli emittenti obbligazionari su borsa italiana”. A dirlo Maurizio Pastore, responsabile della quotazione debito e fondi per il gruppo Euronext, in occasione della ‘Ring the Bell Ceremony’ organizzata a Palazzo Mezzanotte da Iren. È stata l’occasione per celebrare la costituzione del nuovo Programma Emtn (Euro Medium Term Notes). Iren ha rinnovato il proprio Programma incrementando l’ammontare massimo da 4 a 5 miliardi di euro. Il Prospetto informativo relativo al Programma è stato approvato da Consob e ha ottenuto il giudizio di ammissibilità alla quotazione sul Mercato telematico delle obbligazioni (Mot) da parte di Borsa Italiana. “Il mercato obbligazionario è in crescita - prosegue Pastore - c'è molta domanda da parte degli investitori e un'offerta importante anche di emittenti. Su questa base abbiamo insistito per rimettere Borsa Italiana e il mercato del capital market italiano al centro dell'attenzione”. I risultati non si sono fatti attendere: “Da novembre 2024 ad oggi, sono tornati 15 emittenti con programmi da circa 120 miliardi di cui già 9 emessi. Pertanto è importante rivitalizzare questo settore dove eravamo già forti” conclude.