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(Adnkronos) - Quattro giorni di caldo infernale. La conferma arriva dalle previsioni meteo di oggi, sabato 9 agosto, secondo le quali tra domenica 10 e lunedì 11 sarà raggiunto il picco, mentre dopo Ferragosto l’Anticiclone Caronte perderà leggermente potenza. Lorenzo Tedici, meteorologo responsabile media de iLMeteo.it, conferma la fase africana con almeno 4 giorni di valori estremi: inizialmente saliranno di più le massime poi anche le minime impenneranno verso valori tropicali. Nel dettaglio, sabato 9 agosto sono previste massime fino a 39°C a Firenze, Prato e Terni, 38°C a Ferrara, Pistoia e Reggio Emilia poi troveremo Arezzo, Benevento, Bolzano, Grosseto, Mantova, Modena, Parma. Rovigo, Siena e Taranto a 37. Queste saranno le città con la ‘febbre umana’, ma quasi tutta l’Italia girerà intorno ai 35 di massima con tanta afa. Domenica 10 agosto, le temperature saliranno ancora soprattutto al Nord, anche di 2-4°C sia nei valori massimi sia nei valori minimi: la classifica di San Lorenzo vedrà Firenze capolista con 40°C a pari merito con Pistoia e Prato. Bolzano, Ferrara, Mantova, Parma, Reggio Emilia, Rovigo e Terni si fermeranno al secondo posto con 39°C, seguite a 38°C da Benevento, Bologna, Cremona, Foggia, Lodi, Padova e Pordenone, per citarne solo alcune… Attenzione poi alle notti tropicali che da domenica colpiranno già varie città: pensate, Milano il 10 agosto avrà una minima di 26°C (!) calda come a Bangkok. Tra lunedì e martedì, infine, avremo 4 novità: la Capitale si scalderà ancora di più fino a 37-38°C, le condizioni di afa saranno opprimenti in Val Padana e in molte zone costiere, le notti saranno decisamente tropicali ovunque in pianura (minime sopra i 20-25°C) ma, oltre a questo (quarta ed ultima novità), arriveranno anche dei temporali su Alpi ed Appennini, localmente in sconfinamento sulle pianure adiacenti. Chiudiamo con la speranza: l’anticiclone africano Caronte potrebbe perdere potenza, sgonfiarsi un bel po’ dopo Ferragosto. Si tratterebbe di un lento cedimento che garantirebbe ancora belle giornate di sole, ma anche qualche temporale più diffuso durante il pomeriggio; risultato finale di questi temporali (e di un’alta pressione meno granitica) sarebbe un leggero calo delle temperature. Speriamo che accada. NEL DETTAGLIO Sabato 9. Al Nord: sole, caldo ed afa in ulteriore aumento. Al Centro: sole e caldo in ulteriore aumento. Al Sud: sole, caldo ed afa in ulteriore aumento. Domenica 10. Al Nord: sole e molto caldo. Al Centro: sole e caldo torrido nelle zone interne, afoso lungo le coste. Al Sud: sole e caldo torrido nelle zone interne, afoso lungo le coste. Lunedì 11. Al Nord: sole e molto caldo; qualche temporale isolato sulle Alpi. Al Centro: sole e molto caldo, qualche temporale isolato sugli Appennini. Al Sud: sole e caldo torrido nelle zone interne, afoso lungo le coste. TENDENZA: anticiclone africano su tutta l’Italia almeno fino a Ferragosto con massime tra 35 e 40°C; qualche temporale in più da martedì 12.
(Adnkronos) - "Gli ingegneri sono sempre a favore delle grandi opere e questa, che darà vita al ponte sospeso più lungo del mondo, è un capolavoro dal punto di vista tecnico, strutturale e architettonico. Finalmente sembrerebbe, e voglio usare il condizionale finché non sarà posta la prima pietra, che siamo arrivati alla parte esecutiva". Così il presidente del Consiglio nazionale degli ingegneri (Cni), Angelo Domenico Perrini, commenta con Adnkronos/Labitalia il via libera del Cipess al Ponte sullo Stretto di Messina. "E' un fatto molto importante, che sarà da sprone anche ad altri investimenti e interventi per il territorio, che porteranno a migliorare la condizione infrastrutturale di Sicilia e Calabria. Una grande opera è uno stimolo allo sviluppo territoriale e anche a quello turistico. Faccio sempre il paragone con la città spagnola di Bilbao, che, dopo la lungimirante realizzazione del Museo Guggenheim, è passata dall'essere semi-abbandonata al diventare meta più visitata del paese". Per quanto riguarda i tempi assicurati per la realizzazione del Ponte sullo Stretto, secondo il presidente del Cni, "sono realistici". "In Italia sappiamo, dalla nostra esperienza, che si considerano sempre tempi doppi o tripli di quelli che in realtà servono per realizzare un'opera. In questo caso, eventuali ritardi potrebbero insorgere non già dalla realizzazione quanto dal trasporto dei materiali", avverte. "Sicuramente, poi, in corso d'opera - ammette - potranno venire fuori delle criticità, anche perché parliamo di un'opera altamente innovativa, ma tutte le valutazioni che si dovevano fare sono state fatte e ad altissimo livello. Ad esempio, sul problema del vento, sono state eseguite sperimentazioni di laboratorio con approccio scientifico rigoroso, simulando una forza anche doppia. Quindi, ci sono tutte le condizioni per realizzare il Ponte". Quanto all'impatto ambientale, dice Perrini, "sicuramente lo avrà, come tutte le opere, ma come del resto lo ha già l'attraversamento in mare dello Stretto; sarà più rilevante per il fronte siciliano, ma anche questo è stato abbondantemente considerato". Anche come Cni, annuncia, "dopo aver istituito un gruppo di lavoro dedicato al Ponte, ora ne organizzeremo un altro proprio in particolare sugli aspetti ambientali e urbanistici, in modo da dare un contributo come Consiglio nazionale degli ingegneri". "Un'opera ingegneristica straordinaria - ribadisce Perrini - di cui parliamo da 25 anni e i cui studi, nel frattempo, sono stati da riferimento per la costruzione del Ponte dei Dardanelli. A Messina, in più, ci sarà la parte ferroviaria: il trasporto su ferro è una novità per i ponti a campata unica, almeno in queste dimensioni". Il presidente del Cni, dunque, non ha dubbi: "Il Ponte sullo Stretto, che vedrà gli ingegneri italiani in prima fila, sarà un successo per l'ingegneria di tutto il mondo".
(Adnkronos) - Il 24 luglio 2025 è l’Earth Overshoot Day, il giorno in cui l’umanità esaurisce il budget ecologico annuale del Pianeta. A calcolarla ogni anno è il Global Footprint Network sulla base dei National Footprint and Biocapacity Accounts gestiti dalla York University. Il Wwf, con la sua campagna Our Future, chiede a tutti di "imparare a vivere nei limiti di un solo Pianeta, oggi più che mai". Secondo i calcoli del Global Footprint Network, infatti, attualmente, la popolazione globale consuma l’equivalente di 1,8 pianeti Terra ogni anno, un ritmo che supera dell’80% la capacità rigenerativa degli ecosistemi terrestri. Questo squilibrio è alla base delle crisi ambientali della nostra epoca: la perdita di biodiversità, la deforestazione, il degrado del suolo, l’esaurimento delle risorse (crisi idrica, collasso di stock ittici) fino all’accumulo di gas serra. Uno sfruttamento di risorse che è aumentato nel tempo, tanto che la data dell’Overshoot si è spostata da fine dicembre, nel 1970, a luglio, nel 2025. Il risultato? Un debito cumulativo nei confronti del Pianeta di 22 anni. In pratica, se il sovrasfruttamento ecologico fosse completamente reversibile, ci vorrebbero 22 anni di piena capacità rigenerativa del Pianeta per ripristinare l'equilibrio perduto. "Un calcolo, però - ricorda il Wwf - solo teorico perché ad oggi non tutta la capacità rigenerativa è più intatta (abbiamo perso intere foreste, eroso i suoli, impoverito i mari…) e alcuni danni che abbiamo provocato sono ormai irreversibili (come le specie che si sono estinte o i ghiacciai sciolti). Inoltre, la crisi climatica in corso aggrava ulteriormente la capacità del Pianeta di rigenerarsi". “Non solo stiamo vivendo 'a credito' ogni anno, ma abbiamo anche accumulato un enorme debito nei confronti del sistema Terra. Ripagare questo debito, in termini ecologici, è quasi impossibile se continuiamo a ignorarne le conseguenze - afferma Eva Alessi, responsabile Sostenibilità del Wwf Italia - Si tratta di una chiamata urgente all’azione per cambiare radicalmente il nostro modello di sviluppo, prima che il danno diventi definitivamente irreparabile”. La rotta - avverte l'associazione - può essere invertita: "Per riportare l’umanità in equilibrio con le risorse terrestri (ovvero far coincidere l’Overshoot Day con il 31 dicembre), dobbiamo ridurre l’impronta ecologica globale di circa il 60% rispetto ai livelli attuali". Per il Wwf, è possibile spostare la data dell’Overshoot agendo in cinque settori strategici: "Transizione energetica (passare a fonti rinnovabili ed eliminare i combustibili fossili); economia circolare (riciclare, riutilizzare, azzerare gli sprechi); alimentazione sostenibile (diminuire il consumo di carne e preferire cibi biologici, locali e stagionali); mobilità green (favorire trasporti pubblici, biciclette e veicoli elettrici); politiche globali (accordi internazionali più stringenti per la tutela ambientale)". Così, "se riuscissimo a spostare l’Overshoot Day di 5 giorni all’anno, entro il 2050 torneremmo in equilibrio con le risorse del Pianeta. Si tratta di una media realistica che combina: tecnologia (efficienza energetica, rinnovabili), comportamenti individuali (dieta, trasporti, stile di vita) e politiche globali (accordi climatici, economia circolare)". “Un nodo cruciale è il nostro modello economico, fondato sulla crescita illimitata dei consumi materiali - di energia, risorse, materie prime - che è semplicemente incompatibile con un Pianeta dalle risorse finite. Non dobbiamo puntare all’aumento quantitativo, ma a un progresso qualitativo, fatto di conoscenza, relazioni umane, diritti e tutela della Natura da cui dipendiamo. È fondamentale sostituire il Pil come unico indicatore di sviluppo con indicatori più complessi, che considerino la salute degli ecosistemi, il benessere psicologico e la coesione sociale”.