ENTRA NEL NETWORK |
ENTRA NEL NETWORK |
(Adnkronos) - Altra straordinaria impresa dell'azzurro Gregorio Paltrinieri, che nella 10 km di fondo ai mondiali di nuoto in acque libere a Singapore ha vinto la medaglia d'argento. Il 30enne, campione olimpico dei 1500 stile libero, ha chiuso dietro il tedesco Florian Wellbrock con il tempo di 1:59:59.20 con un ritardo di 03.70. Terzo l'australiano Kyle Lee (+14.80). Grande prova anche per l'altro italiano Andrea Filadelli, che ha chiuso al settimo posto a +48.20. Per Paltrinieri è un'altra perla nella sua incredibile carriera, nonostante le difficoltà, l'acqua calda, i dubbi sulla qualità dell'acqua stessa con il rinvio della gara, un po' come avvenne ai Giochi di Parigi con l'acqua della Senna, ma con un epilogo diverso. L'azzurro, incurante del caos della vigilia, dà spettacolo e si regala un sontuoso secondo posto in una gara tutta in recupero. E' la decima medaglia iridata nel fondo e l'ottavo mondiale da Barcellona 2013 a podio per l'olimpionico trentunenne carpigiano che vive e lavora al centro federale di Ostia e si allena con il tecnico Fabrizio Antonelli. Il fenomeno azzurro deve arrendersi solo all'altro olimpionico il tedesco Florian Wellbrock, che acciuffa la tripletta iridata nella gara olimpica come il connazionale Lurz, e vince 1h59'55"5 dominando la gara sin dalle prime battute. Terzo e staccato dalla coppia di testa l'australiano Kyle Lee (2h00'10"3). "Era una gara difficilissima, io preferisco il caldo, ma questo era tanto caldo. Secondo me quasi era 30-31°C, ma c'era un pezzo in fondo dove l'acqua era più ferma e si accumulava un caldo che sembrava 35° C. Una gara tostissima, talmente tanto che mentre la facevo rimpiangevo l'acqua fredda degli europei di Stari Grad di un mese fa", il racconto di Greg. "La cosa più importante era tenere un po' di energia per l'ultimo giro, perché sapevo avremmo aumentato un po' tutti. Ho gestito anche la seconda posizione, dopo ho passato Lee a metà dell'ultimo giro, mentre Klemet ha provato a contrastarmi ma ne avevo e mi ero tenuto per chiudere forte. Quindi, bella gestione, sono molto contento. Una gara perfetta. Quest'anno mi sono dedicato solo a questo. Volevo venire qua e fare bene le gare di fondo. L'anno scorso avevo sofferto per aver fatto una gara bruttissima a Parigi sulla Senna, ma sapevo che non era il mio valore. Il mio valore poteva essere qualcosa del genere, stare lì nelle posizioni di testa e giocarmela all'ultimo giro". Il fenomeno azzurro poi assorbita l'incertezza della vigilia valuta le condizioni generali: "È sempre un momento in cui inizi un po' a dubitare di tutto, ma la 10 km è fatta così. Ci sono momenti in cui senti un Dio e momenti in cui patisci. Quindi non è mai facile farla in condizioni estreme. Siamo tutti abbastanza scossi da questa situazione perché non andrebbe gestita così. Io mi aspetto un'organizzazione migliore da parte di World Aquatics. Noi ieri sera siamo andati a letto non sapendo se oggi avremmo gareggiato o no. Io poi sono passato sopra, ho dormito. Però chiaramente vai a letto con un'insicurezza che non si addice ad un campionato del mondo", ha aggiunto SuperGreg. "Ci sono state difficoltà anche quest'anno. Ho iniziato molto tardi la preparazione. Lo speravo di essere in questa condizione ma non era per niente scontato. Quindi sono contentissimo", ha concluso Paltrinieri. Settimo ha chiuso alla fine l'altro azzurro in gara, l'esordiente Andrea Filadelli con il tempo di 2h00'43"7. "Sono contento del risultato, al mio primo mondiale un settimo posto contro questi grandi campioni è un buon punto di partenza - racconta il ventitreenne di Lavagna seguito al Centro Federale di Ostia da Fabrizio Antonelli e che è figlio di Monica Ferraris, giocatrice di pallanuoto che militò in serie A1 negli anni novanta. "Le condizioni di gara erano estreme ed io ho provato a restare sempre attaccato ai primi. Alla fine quando sono partiti i più forti ho tenuto il mio ritmo e ho chiuso bene". Fuori dai primi cinque mezzo podio olimpico con i due magiari in crisi piena che spariscono dai radar. Alla fine David Betlehem, bronzo a Parigi, è nono in 2h01'13"8 mentre l'olimpionico della Senna, Kristóf Rasovszky, è tredicesimo in 2h0'05"5.
(Adnkronos) - Sono dieci, ricorda Assolavoro, i principali vantaggi della somministrazione di lavoro per le imprese. 1) Determina la riduzione dei costi di reperimento e gestione della forza lavoro. 2) Facilita l’individuazione di figure professionali difficili da reperire sul mercato, attraverso la selezione da un ampio database (sono stimati in circa 5 milioni i cv complessivamente presenti nelle banche dati delle agenzie per il lavoro). 3) Garantisce flessibilità nella gestione della forza lavoro per soddisfare esigenze aziendali di breve, medio e lungo periodo. 4) Tutela l’impresa sul piano legale attraverso l’unica forma regolare di fornitura professionale di manodopera. 5) Consente alle aziende di reperire risorse selezionate e formate e di coordinarle e dirigerle al pari dei propri dipendenti diretti, senza i relativi oneri di gestione contributiva, previdenziale, assicurativa e assistenziale. 6) Dà accesso a tutti i benefici economici e contributivi, così come previsto per le assunzioni dirette. 7) Permette di avere una maggiore disponibilità di personale attivo senza computarlo nell'organico dell'azienda. 8) Non è soggetta ai limiti legali previsti per il contratto a termine se si assume con contratto di somministrazione a tempo determinato, in particolare i limiti numerici previsti dal ccnl degli utilizzatori sono esclusi per legge in caso di assunzione di lavoratori svantaggiati e molto svantaggiati e di percettori di ammortizzatori sociali. 9) Consente di conteggiare i lavoratori in somministrazione disabili nella quota di riserva prevista nell’azienda in cui lavorano, in caso di missioni di durata non inferiore a dodici mesi. 10) Permette sia di 'esternalizzare' alcune fasi della produzione, sia di internalizzare figure caratterizzate da una elevata professionalità attraverso l’assunzione diretta in qualsiasi momento (le agenzie per il lavoro non possono opporsi alla volontà dell’azienda di assumere direttamente i lavoratori in somministrazione).
(Adnkronos) - “Per noi il welfare è una tradizione storica: siamo arrivati a questa decisione già nel primo dopoguerra grazie a coloro che mi hanno preceduto alla guida di A2a. Credo che sia un sintomo di responsabilità importante che ci siamo già assunti come Gruppo. Siamo la prima life company a presentare un piano di incentivazione per i nostri dipendenti e abbiamo un piano sulla genitorialità”. Sono le dichiarazioni di Roberto Tasca, presidente di A2a, in occasione dell’evento ‘WelLfare. Il Welfare fa davvero bene’, organizzato da A2a per condividere una riflessione sui servizi di welfare, sui Premi di produttività e sul nuovo piano di azionariato diffuso, presentati a Milano. “In un momento in cui il Paese ha una serie di problemi di natura economica e sociale, dove gli stipendi sono bassi, noi vogliamo affrontare tali problematiche intervenendo a sostegno dei nostri dipendenti e della comunità nella quale siamo inseriti, con tutti i nostri limiti, ma con la consapevolezza di volerlo fare - spiega Tasca - Non è un caso che oggi vi sia la presenza dei sindaci di Milano e Brescia, le due città che rappresentano il controllo del nostro Gruppo. Credo sia un'unione perfetta di sforzi volti a intervenire su un problema concreto del nostro Paese”. “Il piano sulla genitorialità che abbiamo fatto consiste nel pagare chi fa figli all’interno della nostra life company, sostenendo da 1 a 18 anni il figlio: diamo 3250 euro al momento della nascita e diluiamo nel corso del tempo. Un piano varato per 12 anni - sottolinea - Abbiamo fatto questo per incentivare i nostri dipendenti. Infatti, regaliamo per tre anni il controvalore di 500 euro in azioni. Questo per far sì che chi lavora con noi si senta anche parte dei risultati economici e del comportamento che il titolo azionario ha sul mercato”. “Lo facciamo con un'assunzione di responsabilità: non è un vincolo, non è una legge o un decreto, è una testimonianza che vogliamo dare esattamente in questa direzione perché riteniamo che essere presenti in una comunità significhi anche farsi carico, in momenti particolari come questo, di questo tipo di responsabilità”, conclude il presidente di A2A.